Ospitiamo il resoconto di Nicola Campanile, motore e indeatore di RADICI WINES, dell’evento barese dedicato ai vini calabresi da Magliocco e da Gaglioppo. Ringraziamo pubblicamente Nicola, ma anche Enzo Pietrantonio, Manila Benedetto, Giuseppe Barretta e Luciano Pignataro e Franco Ziliani per averci dato la possibilità di presentare il grande fermento produttivo delle nostra regione e di aver cominciato dalla Calabria per aprire gli eventi di ASPETTANDO RADICI DEL SUD che ci porteranno al grande appuntamento di giugno.

il link dell’articolo su www.lucianopignataro.it

il sito di Radici: www.ivinidiradici.com

Radici del Sud: la Calabria conquista Bari, serata pazzesca al Donna Flor

di Nicola Campanile

Con la prima delle iniziative itineranti in programma che si è tenuta venerdì sera al Dona Flor di Bari, ha preso il via “Aspettando Radici del Sud” che fino a giugno ci traghetterà al festival degli autoctoni offrendo diverse occasioni per meglio conoscere e apprezzare, insieme ai protagonisti dell’enogastronomia del Sud, le realtà enologiche esistenti. Mentre al teatro era di scena Momix, nel crocevia di passanti diretti all’uno e all’altro evento, anche i fan dei ballerini/illusionisti hanno dimostrato grande curiosità per l’iniziativa calabrese soffermandosi ai banchi di degustazione prima di recarsi allo spettacolo. Dalle ore 19.00 amici e curiosi hanno dato vita ad un’allegra atmosfera di attesa per ciò che la serata avrebbe riservato, dimostrando grande interesse verso l’importante fenomeno di crescita che si registra nella Calabria enogastronomica degli ultimi anni e desiderio di provare i risultati in fatto di produzione vinicola messi a segno dai produttori della regione.

La sensazione al termine della serata che, al di là delle eccellenze già numerose e riconosciute, la Calabria disponga di un immenso patrimonio incontaminato e totalmente disponibile per affermarsi in modo ancora più incisivo è stata condivisa dalla maggioranza dei partecipanti; le oltre 40 etichette in degustazione hanno ben rappresentato la Calabria enologica con espressioni che lasciano chiaramente intravedere la sua terra aspra, assolata, e donano ai vini un grande temperamento che lascia poco spazio alle diffuse mode e alle espressioni omologate che in altri territori d’Italia, va detto, più facilmente prevalgono. I vini oggi hanno messo da parte quell’opulenza, quella concentrazione a cui un tempo eravamo abituati, molte delle etichette di Gaglioppo testate ieri presentano un alleggerimento complessivo della struttura e del colore e lasciano trasparire note di maggior eleganza sia al naso che al palato.

Il pubblico presente, in maniera trasversale direi, sembra aver accettato con maggior facilità l’impatto con questo vitigno. Forse perché il concreto lavoro di valorizzazione sul Gaglioppo, partito dall’area cirotana, ha molti più anni alle spalle di quello iniziato più di recente sul Magliocco.

E’ solo questione di tempo, la forza e la tenacia che hanno determinato il progresso di questi ultimi anni da parte dei produttori di tutta la Calabria sono davvero encomiabili se si considerano le numerose difficoltà ambientali e strutturali alle quali il territorio è sottoposto ancora oggi.

L’esperienza del test fatto al Dona Flor ieri sera con i giovani che sono intervenuti è stato di successo, i banchi d’assaggio sono stati presi d’assalto per tutto il corso della serata fino alle 24.00 circa. L’intento di avvicinare a questo genere di iniziative le nuove leve è uno degli scopi principali che “Aspettando Radici del Sud” si proporrà da ora in poi. La cena che è seguita alla degustazione ha saputo degnamente sottolineare il carattere dei vini in degustazione ed è riuscita a valorizzarli nella loro versatilità. Insieme ad amici, colleghi, ospiti e produttori giunti anche proprio dalla Calabria, il Signor vinocalabrese.it Giovanni Gagliardi ci ha presentato la giovane promessa Gennaro Di Pace dell’osteria Porta del Vaglio di Saracena che si è inventato un menù ricco di antiche suggestioni della tradizione calabrese rivisitate alla luce della sua sensibilità e discrezione.

Bella e coraggiosa la moderna formula con cui Di Pace ha progettato e allestito la sua osteria nel piccolo comune, solo 4.000 abitanti, della provincia di Cosenza.

I vini disponibili per la degustazione della serata sono stati presentati in abbinamento a partire dal primo antipasto Tortino di semolino, miele e Moscato di Saracena con salsa di senape grezza e funghi porcini, abbinato al buon Greco Bianco dell’azienda Cote di Franze e per coloro che erano venuti esclusivamente per il Magliocco e il Gaglioppo abbiamo dato la possibilità di iniziare il pasto con 3 versioni in rosato dei due vitigni delle aziende Ceraudo e Pizzuta del Principe (entrambi Gaglioppo) e Serracavallo (Magliocco).

Sull’ottima Tartara di manzo podolico con maionese alla curcuma, aceto di mele e gelatina di pomodoro alla pizzaiola abbiamo ovviamente continuato con i rosati e sul Riso di Sibari di Masseria Fornara con pecorino silano e spuma di n’duja abbiamo proposto provocatoriamente, seguendo una visione territoriale, il Gaglioppo a partire da Ceraudo, Sergio Arcuri, A’Vita e Statti, ma ogni commensale liberamente poteva scegliere il vino da abbinare, e siamo stati a guardare.

Sul buonissimo ed equilibrato Filetto di maialino calabrese con fondo bruno alla liquirizia Amarelli e cipolla di Tropea in agrodolce tutto Magliocco delle aziende Feudo dei Sanseverino, Masseria Falvo 1727, Ferrocinto, Terre del Gufo, Troiano, Piana di Sibari e Spadafora col dessert proposto dal Dona Flor Panna Cotta con crema e frutti di bosco è stato servito lo splendido moscato di Saracena delle Cantine Viola.

Una versione della Calabria quella di venerdì sera che è tanto piaciuta e ha divertito. Avremo modo di coinvolgere Giovanni Gagliardi, Giuseppe Barretta in ulteriori approfondimenti e discussioni sui vini presenti alla degustazione.

C’è stato infine un episodio che ha regalato all’evento un momento inaspettato di grande simpatia e spontaneità: nel corso della cena il produttore Giuseppe Ippolito dell’azienda Du Cropio di passaggio a Bari e diretto a Roma dove ieri si è tenuta un’altra iniziativa sulla Calabria, non ha resistito alla tentazione di prendere dalla sua auto il proprio “fagotto” di eccellenze calabresi, sardella e pecorino crotonese, per citarne un paio, e ha addirittura sfidato il pubblico in una gara di abbuffata di peperoncino calabrese durante la quale abbiamo assistito all’ingerimento da parte di alcuni intrepidi partecipanti alla serata di interi peperoncini con conseguenti momenti di vero panico per chi, è capitato, è andato poi incontro a scompensi di varia natura e crisi respiratorie fortunatamente prontamente superate! 😉

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