Proseguirà per tutto il periodo della vendemmia “Week end nelle vigne” la manifestazione itinerante che ha coinvolto in questa estate centinaia di appassionati del mondo del vino. Rocca Brettia a Donnici, Feudo dei Sanseverino a Saracena, Ferrocinto e Tenuta Celimarro a Castrovillari, Azienda Agricola Tibaldi Antonietta a Roggiano Gravina, Cantine Girolamo Basile a Belsito, Azienda Agricola Villa Santa Caterina a Montalto Uffugo, Antiche Vigne a Rogliano per la provincia di Cosenza; La Pizzuta del Principe di Strongoli e Capoano Vini di Cirò Marina in provincia di Crotone; la cantina Statti a Lamezia Terme, Agriturismo Fassi a Guardavalle in provincia di Catanzaro; Marchisa e Cantina Rombolà a Drapia, Cantine Artese a Zambrone in provincia di Vibo Valentia e per finire Maisano vini a Bianco, Barone G.R. Macrì a Gerace, Azienda Agricola Altomonte Terre Grecaniche a Palizzi, Azienda Agricola Tripodi e Terre della Costa Viola a Bagnara Calabra in provincia di Reggio Calabria continuano ad accogliere turisti, wine lovers, famiglie, sommelier e curiosi proponendo degustazioni in vigna dall’area grecanica fino al Pollino, aperitivi, pranzi e cene su prenotazione – nel pieno rispetto delle normative anti Covid 19, per rispondere in maniera organizzata alla domanda di ripartenza che tanti appassionati del settore stanno manifestando, prediligendo forme di turismo esperienziale di prossimità con attività all’aria aperta.
In questo periodo visitare una vigna, conoscere da vicino i produttori, consentirà di apprezzare il lavoro che i produttori effettuano durante la vendemmia ormai partita in tuti gli areali vitivinicoli regionali. Si potrà così approfondire le conoscenze e le tecniche di raccolta, guardare da vicino il lavoro dei vignaioli, seguire il processo di vinificazione che porterà alla nascita delle nuove annate del vino calabrese.
«Questo evento – ha dichiarato Pierluigi Aceti, presidente del Movimento Turismo Vino Calabria – ci ha permesso di consolidare il rapporto con il territorio, rilanciare la visione attenta di un turismo enologico che è davvero il futuro su cui scommettere per il mondo del vino calabrese. Valorizzare il lavoro dei produttori, metterlo in connessione con il racconto territoriale, strutturare un’offerta annuale di visita alle cantine, di accoglienza turistica, ci permetterà di mettere a sistema una proposta che ci proietta in una dimensione internazionale per la conoscenza del vino calabrese».
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