• Francesco Maria De Franco eletto nel consiglio nazionale FIVI

    Francesco Maria De Franco eletto nel consiglio nazionale FIVI

    Eletto il nuovo consiglio nazionale e il presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, De Franco dell’azienda cirotana ‘A Vita entra nella rosa dei 15 che governeranno la Federazione per i prossimi anni.

    De Franco, laureato in Viticoltura ed Enologia a Conegliano nel 2008, è in FIVI dal 2011 ed è stato per anni delegato per la Calabria.

  • Terre di Cosenza, nuovo consiglio e presidente

    Terre di Cosenza, nuovo consiglio e presidente

    Si sono appena tenute le elezioni per il rinnovo delle cariche consortili del Terre di Cosenza, l’organo che si occupa di valorizzare e controllare la grande Dop del vino calabrese che abbraccia tutta la provincia di Cosenza.

    Riconfermato Demetrio Stancati dell’azienda Serracavallo come presidente, che sarà affiancata da una squadra di imprenditori composta da viticoltori, imbottigliatori e vinificatori:

    Categoria Viticoltori
    Giuseppe Chiappetta – Terre di Balbia
    Rita Bilotti – Serragiumenta
    Mauro Colacino – Colacino Wines
    Valerio Cipolla – Tenuta Celimarro
    Pierfrancesco Giraldi – Giraldi & Giraldi
    Categoria Vinificatori
    Luigi Nola – Ferrocinto
    Demetrio Stancati – Serracavallo (presidente)
    Categoria Imbottigliatori
    Ippolito Spadafora – Spadafora 1915
    Pier Giorgio Falvo – Masseria Falvo

  • Honoris causa il dottorato in Scienze Agrarie a Nicodemo Librandi

    Honoris causa il dottorato in Scienze Agrarie a Nicodemo Librandi

    di Saveria Sesto – A suggellare un percorso di totalizzante impegno nel settore vitivinicolo arriva, honoris causa, il 𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐢𝐧 𝐒𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐀𝐠𝐫𝐚𝐫𝐢𝐞, 𝐀𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐞 𝐅𝐨𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐥𝐢 a 𝐍𝐢𝐜𝐨𝐝𝐞𝐦𝐨 𝐋𝐢𝐛𝐫𝐚𝐧𝐝𝐢 da parte dell’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria.

    Nella motivazione del conferimento di questo titolo vi e’ la sintesi di 50 anni di lavoro.

    “𝑃𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑖𝑛𝑠𝑡𝑎𝑛𝑐𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎 𝑒𝑑 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑖𝑣𝑖𝑛𝑖𝑐𝑜𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎, 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑣𝑒𝑟 𝑏𝑟𝑖𝑙𝑙𝑎𝑛𝑡𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑙𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎 𝑛𝑒𝑙 𝑟𝑒𝑐𝑢𝑝𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑖𝑜𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑣𝑖𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑙𝑎𝑏𝑟𝑒𝑠𝑒, 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑖𝑛 𝑣𝑖𝑔𝑛𝑒𝑡𝑜 𝑒𝑑 𝑖𝑛 𝑐𝑎𝑛𝑡𝑖𝑛𝑎, 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑒𝑠𝑝𝑙𝑖𝑐𝑖𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑣𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑒 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑎𝑟 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑚𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑖𝑣𝑖𝑛𝑖𝑐𝑜𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑐𝑎𝑙𝑎𝑏𝑟𝑒𝑠𝑒; 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑚𝑜𝑡𝑖𝑣𝑖, 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑖𝑛𝑠𝑡𝑎𝑛𝑐𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑚𝑜𝑑𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎̀, 𝑏𝑒𝑛 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑚𝑎 𝑖𝑛 𝑠𝑖𝑛𝑡𝑜𝑛𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑡𝑒𝑐𝑛𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑜 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎 𝑐𝑜𝑖𝑛𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑒𝑛𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑖𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎𝑛𝑎 𝑒 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑙𝑒, 𝑖𝑙 𝐶𝑜𝑛𝑠𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜, 𝑎𝑙𝑙’𝑢𝑛𝑎𝑛𝑖𝑚𝑖𝑡𝑎̀, 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝐷𝑜𝑡𝑡. 𝑁𝑖𝑐𝑜𝑑𝑒𝑚𝑜 𝐿𝑖𝑏𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖, 𝑖𝑙 𝑡𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝐷𝑜𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑅𝑖𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎 ℎ𝑜𝑛𝑜𝑟𝑖𝑠 𝑐𝑎𝑢𝑠𝑎 𝑖𝑛 𝑆𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑒 𝐴𝑔𝑟𝑎𝑟𝑖𝑒, 𝐴𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑒 𝐹𝑜𝑟𝑒𝑠𝑡𝑎𝑙𝑖.”

    La firma è del Ministro per l’Università e la ricerca, Maria Cristina Messa, inviata al Rettore dell’università di Reggio Santo Marcello Zimbone che consegnerà l’attestato in presenza appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno.

    Per un uomo di scienze matematiche si aggiunge adesso il titolo in scienze agrarie conquistato sul campo, anzi nelle vigne e tra i vini.

    foto da Cronache di Gusto

  • Concours Mondial de Bruxelles dal 19 al 22 maggio in Calabria. Presentazione ufficiale

    Concours Mondial de Bruxelles dal 19 al 22 maggio in Calabria. Presentazione ufficiale

    È stato presentata ufficialmente, presso la sala del Museo del Presente, la ventinovesima edizione del  Concours Mondial de Bruxelles  che avrà sede dal 9 al 22 maggio prossimi proprio a Rende. Come ha detto il padrone di casa, il sindaco Marcello Manna: <Non è solo la mia città,  ma la Calabria tutta ad ospitare questo evento così importante. che riguarda aspetti fondamentali del nostro territorio, enogastronomia, turismo, radici, storia.  Questa terra ha l’ambizione di farsi valere, di farsi conoscere, di mostrare i suoi tesori non scoperti. L’occasione che si presenta oggi è di quelle irripetibili>.

    Un concetto questo ribadito anche dall’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, che ha portato i saluti del presidente Roberto Occhiuto e del collega assessore al Turismo, Fausto Orsomarso, proprio a sottolineare come la Regione voglia puntare su questo evento. < Una manifestazione che lascia e lascerà una traccia su questo territorio e nella storia del Concours, la sfida è quella di lasciare un ricordo positivo ai nostri ospiti. La Calabria deve mostrare il meglio di se, deve raccontare la sua storia, una storia vera, autentica, una storia di imprenditori che con anni di sforzi e fatica hanno alzato l’asticella, lavorando su prodotti di qualità>.Per Gallo la presenza, nei giorni del Concours di oltre 300 ospiti provenienti da tutto il mondo, è un’occasione unica per presentare le peculiarità che <meravigliano l’Italia, l’Europa e il resto del mondo con la ricchezza di questa terra, una delle terre più BIO d’Europa>.

    Gallo ha anche ringraziato i Consorzi del vino e i Gal che avranno sempre più importanza, grazie anche al nuovo Psr, nel comunicare le ricchezze dell’agroalimentare calabrese. Un ringraziamento particolare, poi, l’assessore ha rivolto agli istituti alberghieri calabresi, a partire dall’Itis Mancini di Cosenza, che cureranno la parte della somministrazione dei vini e il food, con i progetti di alternanza scuola/lavoro.

    Dopo l’intervento di Giacomo Giovinazzo Direttore Generale Agricoltura, è toccato a Baudouin Havaux Presidente Concours spiegare la scelta della Calabria. <Una terra che non conoscevo – ha detto il presidente – ma che sin dall’inizio mi ha stupito per il suo connubio mare/montagna, per la varietà della sua produzione agroalimentare e per il costante incremento in qualità e quantità della produzione vitivinicola. Ringrazio quindi Gennaro Convertini, referente del progetto, per aver insistito su questa scelta e per il grande lavoro profuso negli ultimi due anni per organizzare l’evento>

    < Come per tutte le cose preziose – ha concluso – impareremo a scoprire la Calabria piano piano, siamo certi che riusciremo a trasmettere il vostro entusiasmo e la vostra dedizione anche a tutti i degustatori, faremo da tramite con tutti gli ospiti e tutti i giudici per dare un messaggio di una Calabria competitiva, ricca di bellezze, tradizione e storia>.

    Infine l’intervento di Bruno Maiolo, direttore dell’Arsac. <Abbiamo creduto in questa iniziativa fin dall’inizio e riconfermiamo la massima disponibilità. Siamo lieti di poter contribuire alla buona riuscita di questo Concours. Il fatto che i nostri amici di Bruxelles abbiano scelto la Calabria è per noi già motivo di grande orgoglio. Faremo il massimo per dare all’evento un contributo ottimale>

    Subito dopo la conferenza stampa si è svolta una degustazione di vini calabresi, offerti dai Consorzi del vino, a cura dell’Istituto Alberghiero “Mancini-Tommasi”di Cosenza.

    un momento della degustazione del CMB 2021
  • Il palmento di Gimigliano (CZ)

    Il palmento di Gimigliano (CZ)

    di Saveria Sesto – Nelle colline di Gimigliano (Cz) in terreno agricolo impervio e difficile da raggiungere, nei giri da camminatore-esploratore, Riccardo Elia ha individuato un palmento rupestre scavato nella roccia. “Da inesperto ma curioso conoscitore della storia locale, inascoltato, pur avendone negli anni segnalato la presenza non si e’ arreso, mi ha contattato e oggi, mettendo insieme tutti gli addetti che conosco e che si occupano di palmenti rupestri e di vecchi vitigni questo elemento assurge in tutta la sua straordinaria bellezza ed importanza”

    Secondo il parere dell’esperto-ricercatore Orlando Sculli che nella Locride ha studiato, segnalato e classificato i 700 palmenti sparsi tra Ferruzzano, S.Agata del Bianco e Casignana, questo di Gimigliano ha una probabile datazione “del periodo ellenico con modello rettangolare della vasca superiore, tipico dei primi palmenti del Mediterraneo antico e del Medio Oriente dove nacque la civiltà del vino. Ho delle immagini d’Israele e della Grecia del nord, dove prima c’erano i Traci, che anteriormente ai Greci producevano vini ottimi, del tipo di quello rubato da Ulisse ai Ciconi con cui ubriacò Polifemo”.  

    Emerge poi, dal sopralluogo effettuato con l’archeologa Marta Nobili che pur non trovando frammenti di terrecotte, il palmento è molto antico perché si leggono i segni di piccone nella roccia granitica ancora perfettamente visibili e riconoscibili.

    Mentre Riccardo Elia ne misura le dimensioni del palmento (vasca circolare 50 cm x 32 di profondità), quella intermedia 110 x 60 e quella in basso 80 x70 e profonda 30 cm) io raccolgo i tralci delle poche piante di vite che residuano intorno al palmento, ne faccio dei campioni che saranno destinati ad effettuare il profilo genetico per individuare la loro identità. Questi saranno assicurati per la moltiplicazione nelle mani dell’azienda Vivaistica di Mario Maiorana di Acconia e poi del professore Attilio Scienza che studiando il Dna saprà dirci di che vitis si tratta.

    Accanto allo spettacolare palmento rupestre si rinviene un palmento moderno del ‘900 avvolto da rovi e sterpaglie che Riccardo a suon di roncola elimina facendosi via via strada e svelando davanti ai nostri occhi la struttura e la forma ipotizzando la   vinificazione di un tempo. E anche qui intorno raccogliamo qualche pianta di vite resiliente da cui prelevare tralci e foglie per capire, scrutare e sondare.

    da dx Elia, Sesto, Nobili

    Ma cosa capire?

    Che eravamo la terra Enotria, la Madre Terra del vino che abbiamo diffuso in Europa attraverso   vinaccioli,   tralci e  sapienza. In ogni angolo di questa Calabria un palmento rupestre con i segni di ogni passaggio di greci, latini, bizantini, armeni, ce lo ricorda.

    E per capirlo ci vuole Scienza, anzi il professore Scienza, accademico dell’università di Milano, ma ci vuole anche la coscienza locale per valorizzare l’esistente.

  • Nasce SUDHERITAGE, Nicodemo Librandi eletto presidente

    Nasce SUDHERITAGE, Nicodemo Librandi eletto presidente

    Il prof. Nicodemo Librandi, guida storica dell’omonima cantina vitivinicola sita a Cirò Marina, è stato eletto Presidente di SUDHERITAGE, un’associazione che ha come mission quella di favorire la costruzione e valorizzazione di una rete di musei di impresa calabresi intesi come luoghi di produzioni locali e al contempo luoghi di sperimentazione e connessione tra imprese, territori, comunità, scuole nonché di attrazione di nuove forme di turismo evoluto.

    “Si tratta di un’occasione unica – ha dichiarato Nicodemo Librandi – per dare concretezza all’idea vincente secondo cui le forme e i modi del “saper fare” contribuiscono in modo imprescindibile a definire il destino di un territorio. C’è un legame stretto, infatti, tra le produzioni di ogni tipo e i territori di appartenenza. Questa Associazione nasce proprio dalla convinzione che un museo di impresa non sia solo un luogo della memoria produttiva piuttosto un attrattore potente capace di valorizzare la cultura d’impresa, aprire le aziende al mondo della scuola e alle comunità, contaminare la storia imprenditoriale con luoghi vivi di sperimentazione e innovazione nonché attrarre un segmento di turisti e viaggiatori interessati al mondo delle produzioni e del turismo esperienziale e culturale. Da qui l’esigenza di fare rete tra realtà capaci di assumere e interpretare al meglio questo ruolo oggi tanto sfidante quanto ricco di opportunità”.

    SUDHERITAGE si propone dunque come interlocutore per le istituzioni per progettare e costruire azioni mirate e strutturali lungo tre direttrici: rafforzare i musei di impresa esistenti; favorire la costruzione di nuovi centri museali da parte di aziende che detengono un patrimonio culturale e storico da valorizzare; costruire azioni trasversali di promozione e diffusione della rete dei musei di impresa e di tutte le connessioni e sinergie con gli altri attrattori territoriali.

    Otto i soci fondatori di questa iniziativa: Amarelli, Callipo, Gias Spa, Lanificio Leo, Librandi, Museo del Bergamotto, Rubbettino e Terme Caronte. Alla Presidenza dell’associazione per i prossimi 3 anni il prof. Nicodemo Librandi appunto, che sarà affiancato nel consiglio direttivo da Florindo Rubbettino (vicepresidente) e Gloria Tenuta.

    Un’associazione che affonda le sue radici in una terra ricca di potenziale ancora in parte inesplorato. “La Calabria – racconta Nicodemo Librandi – a differenza di quanto farebbero pensare antichi e nuovi stereotipi, dispone di una cultura del lavoro diffusa e di un profilo manifatturiero e agroalimentare che va sicuramente rivalutato e che può divenire medium per un rilancio anche di altri settori.”

    foto @librandi

  • Un 2021 movimentato per il vino calabrese

    Un 2021 movimentato per il vino calabrese

    Anche in un anno come quello che si sta per chiudere (o si è appena chiuso se leggi in differita) sono accaduti fatti interessanti che ci proiettano nel 2022 con vigore.

    Andando a ritroso nel tempo iniziamo dalla presentazione pubblica di un ESPERIMENTO COLLETTIVO ad opera del gruppo di vignaioli cirotani, (li chiamano i Cirò Revultion), che ha vinificato in simultanea 9 vigne diverse del Cirò rappresentative di 9 sottozone della DOC tra le più longeve d’Italia. (leggi qua)

    A Cosenza RI-NASCE e per la prima volta organizza un evento pubblico, l’Accademia del Magliocco per studiare e sostenere l’uva del cosentino. (leggi qua)

    Un sindaco calabrese ai VERTICI dell’associazione nazionale del comuni a vocazione vitivinicola (Città del Vino): Paletta di Cirò, eletto vicepresidente. (leggi qua)

    La grande notizia, l’importante CONCORSO MONDIALE (Concours Mondial Bruxelles) programmato in Calabria. Il sistema Cosenza (istituzioni e produttori) ha vinto la candidatura per organizzare la più grande riunione di “vini” e opinion leader del vino in terra calabra a maggio 2022. (leggi qua)

    A Cosenza un gruppo di produttori artigianali si organizza e si struttura per promuovere i vini dell’ALTA CALABRIA. Sono 9 aziende dal Pollino a Donnici che fanno rete e vogliono fare cose (Vignaioli Artigiani di Cosenza). (leggi qua)

    A Cirò si sarebbe dovuto realizzare un parco eolico SOVRADIMENSIONATO sulle straordinarie colline vitate nel cuore della denominazione. Il mondo del vino catalizza tempestivamente l’attenzione dell’opinione pubblica e con determinazione dimostra l’illegittimità legale del progetto. L’idea fallisce e le colline sono salve. (leggi qua)

    L’apertura dell’anno si era aperto con la notizia del New York Times e con un vino dell’azienda Odoardi tra i migliori 20 vini al mondo sotto i 20 dollari. (leggi qua)

    Buon 2022

  • Declinazioni di Gaglioppo

    Declinazioni di Gaglioppo

    di Roberto Polisicchio

    Un sabato, il 18 dicembre 2021, all’insegna del “Cirò” e del suo vitigno Gaglioppo” nell’evento “contrade vigne particelle vignaioli”con la partecipazione di Matteo Gallello.  La “settima doc creata in Italia” ha più di 50 anni ed è stratosferica l’intuizione nata tra persone che hanno la comune sensibilità di far valere la specificità territoriale della zona in cui vivono e producono. L’incontro di degustazione delle “microvinificazioni di gaglioppo provenienti da differenti vigne del cirò” è il tentativo di chi ha una grande volontà di distinguersi, per iniziare a scrivere delle pagine sulle sottozone della denominazione. Lo scopo è quello di fornire una robusta spinta al mondo del vino per far crescere su basi nuove sia l’enoturismo sia il consumo del “Cirò”, vino radicato in Calabria e fermamente conosciuto in tutto il mondo. Non conosco come sia nata l’idea, credo però che il progetto sia chiaro ed è quello di promuovere sul piano culturale prima, e poi su quello del gusto il vino del “terroir” in questione. Una gran bella ambizionenel senso positivo della parola – per fare ancora di più per un vino, penso che mai una generazione di vignaioli dalle nostre parti facendo squadra ha messo in atto tale rivoluzione che giova sicuramente a tutti – qualcosa di eccezionale ed inimmaginabile fino ad oggi. Ungruppo di aziende “che condividono la stessa filosofia produttiva e approccio al mercato (produzione biologica delle uve, sapienza artigianale e poco intervento enologico e chimico in cantina) ha intrapreso uno studio per indagare e conoscere le diverse declinazioni delle sottozone della denominazione” vinificando “con lo stesso metodo e in uno solo luogo le uve provenienti da differenti vigne e di diversi territori della denominazione. Il tutto per far percepire le diverse “sfumature che emergono dal bicchiere”.

    Nel “laboratorio degustativo odierno” un’emozione lunga circa due ore, un sorprendente viaggio, in una zona di tradizione vinicola secolare, brillantemente condotto da Matteo Gallello che ha introdotto l’argomento parlando di degustazione geosensoriale e richiamando un passo di un bellissimo libro (nda Jacky Rigaux – Sandro Sangiorgi, Il vino capovolto “La degustazione geosensoriale & altri scritti” – Porthos Edizioni) e rimarcando la funzione della bocca e “il gusto del luogo”. Matteo, alternandosi a Cataldo Calabretta e Francesco De Franco che hanno illustrato delle slide sui “campi coltivati da ciascun vignaiolo da cui proveniva l’uva”, si è soffermato sulle “percezioni gustative” del palato per singolo vino arrivando a parlare per due di essi quasi di “Grand Cru”. Dobbiamo essere tutti consapevoli che il “Cirò è un terroir, per come definito dall’INAO: “uno spazio geografico delimitato dove una comunità umana ha costruito, nel corso della storia, un sapere intellettuale collettivo di produzione, fondato su un sistema d`interazioni tra un ambiente fisico e biologico ed un insieme di fattori umani, dentro al quale gli itinerari socio-tecnici messi in gioco rivelano un’originalità, conferiscono una tipicità e generano una reputazione ad un prodotto originario di questo terroir” (cfr. una delle prime slide).

    Mi sono entusiasmato nello scoprire che all’interno di un territorio possono esserci varie “diversità sensoriali”, perché ogni “appezzamento di terra” a secondo delle proprie caratteristiche – terreno argilloso (argilla bianca o rossa) calcareo marnoso sabbioso, ecc. – può portare il vino in purezza del gaglioppo a “inclinazioni gustative specifiche”. Ogni tanto può sembrare più o meno austero e tannico, con vari sentori, ma per quel che mi riguarda con il suo colore granato scarico (con svariate gradazioni) è un vino che rappresenta il mio modo di bere perché è fine ed elegante, a volte “contadino” (nel senso più nobile del termine) che per me è sinonimo di maggiore “naturalità”.

    Ben vengano queste sinergie produttive! Del gruppo fanno parte i viticoltori, accomunati dal simbolo Revolution, Cataldo Calabretta Viticoltore (capofila), ‘A Vita, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Cote di Franze, Dell’Aquila, Fezzigna, Il Brigante e Scala.

    L’evento si è tenuto, nel Comune di Cirò (KR), Palazzo dei Musei – Luigi Lilio – nella nuova sala degustazione della sede dell’Enoteca Regionale – Piazza della Repubblica. Ciò grazie alla sensibilità dell’amministrazione locale guidata da Francesco Paletta (coordinatore regionale dell’associazione Città del Vino e da poco eletto vicepresidente nazionale dell’alleanza dei comuni a vocazione vitivinicola) che è intervenuto.

    Un’ultima annotazione, in chiusura alcuni piatti deliziosi di Giuseppe Pucci chef di “A Casalura”.

    Matteo Gallello Si occupa di editoria e vino. Dal 2010 al 2021 redattore di Porthos e organizzatore dell’attività didattica della casa editrice indipendente. Co-Fondatore di Verticale, magazine semestrale, cartaceo, dedicato alle degustazioni verticali complete di alcuni dei vini che hanno lasciato o stanno lasciando il segno all’interno delle rispettive denominazioni e, più in generale, nel panorama enologico italiano

  • La rassegna del cibo e vino di strada dei VAC a Corso Telesio

    La rassegna del cibo e vino di strada dei VAC a Corso Telesio

    A Cosenza, in Corso Telesio 31 presso l’Antica Salumeria la prima rassegna del vino e del cibo interamente firmata VACVignaioli Artigiani di Cosenza. In occasione del Natale, infatti, i VAC hanno pensato di augurare Buone Feste con un evento enogastronomico dal titolo “Vini in corso… Telesio” che si svolgerà all’aperto e nel pieno del rispetto delle normative anti-Covid.

    Già durante la loro presentazione ufficiale i VAC avevano espresso chiaramente quali fossero gli obiettivi primari moventi le 10 aziende facenti parte dell’Associazione ad unirsi sotto la Rete d’Imprese. Tra questi ultimi emergeva in maniera chiara la volontà di lanciare attività di comunicazione, anche attraverso la creazione di eventi locali.

    La rassegna organizzata prevede la degustazione delle seguenti prelibatezze culinarie:

    • Cuoppo con Cuddruieddri, polpette di baccalà e Panestorto fritto al rosso d’uovo
    • Bocconi di Panestorto nocciole, mandorle e mirtilli con carne di maiale stracciata al Timpamara e miele (edizione limitata)
    • Il tutto accompagnato dai Vini dell’Alta Calabria dei VAC delle aziende: Rocca Brettia, L’Antico Fienile Belmonte, Ciavola Nera, Terre del Gufo, Cerzaserra, Elisum, Manna, Maradei, Cervinago e Tenute Ferrari

    L’ingresso è gratuito e la manifestazione inizierà nella giornata del 18 Dicembre a partire dalle ore 12.00 fino alle 22.00 e seguirà giorno 19 Dicembre gli stessi orari.

     I VAC (Vignaioli Artigiani di Cosenza), sono una rete di piccoli produttori di vini artigianali della provincia di Cosenza con una mission ben definita: valorizzare e promuovere il territorio ed i suoi vitigni autoctoni. Elemento fondamentale di appartenenza, oltre a quello della piccola dimensione e dell’artigianalità delle lavorazioni espresse in sintesi nel nome dell’associazione, è da ricercare nella valorizzazione di vitigni storici (o autoctoni) tipici dell’area geografica di riferimento, pur modulati nella diversità espressiva che le diversità territoriali della DOP consentono (mare, collina, montagna).

    AZIENDE ASSOCIATE:

    • L’Antico Fienile Belmonte
    • Rocca Brettia
    • Elisium
    • Terre Del Gufo
    • Tenute Ferrari
    • Manna
    • Ciavola Nera
    • Cerzaserra
    • Azienda Agricola Maradei
    • Cervinago
  • Vinitaly 2022, la Calabria accende i motori

    Vinitaly 2022, la Calabria accende i motori

    In vista della edizione della ripresa, la Regione Calabria – Dipartimento Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione – ha inditto una riunione, aperta ai Consorzi di Tutela dei vini ed alle aziende vitivinicole regionali, per raccogliere e coordinare idee e proposte finalizzate alla predisposizione del progetto di partecipazione della Calabria alla manifestazione fieristica Vinitaly 2022, che si terrà a Verona dal 10 al 13 aprile.L’incontro, al quale parteciperà l’Assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, è convocato presso la Cittadella Regionale a Catanzaro – loc.Germaneto, per mercoledì 15 dicembre 2021 alle ore 15.00.

    Ai fini organizzativi, è necessario inviare conferma di partecipazione all’indirizzo mail: dirgen.agricoltura@regione.calabria.it, entro le ore 12.00 del 14.12.2021.Per coloro che non potranno essere presenti, sarà possibile partecipare in videoconferenza comunicando, entro il termine sopra indicato, la richiesta di ricevere le credenziali di accesso.

  • Il primo evento pubblico dell’Accademia del Magliocco. Un focus sulla storia del vitigno di Cosenza

    Il primo evento pubblico dell’Accademia del Magliocco. Un focus sulla storia del vitigno di Cosenza

    Nel Salone Degli Specchi della Provincia di Cosenza si terrà, giovedì 9 dicembre 2021 alle ore 10.00, il primo evento pubblico dell’Accademia del Magliocco. L’accademia è stata costituita nel 2017, con il fine di promuovere la cultura, la diffusione e la valorizzazione dei vitigni autoctoni calabresi, in particolare del Magliocco Dolce, prodotto nelle terre di Cosenza.

    L’incontro “Magliocco – il valore delle produzioni identitarie” sarà a carattere divulgativo e riguarderà la storia e le caratteristiche del vitigno autoctono del Magliocco.

    Il programma dell’incontro, moderato dal giornalista Massimo Clausi, prevede un indirizzo di saluto da parte delle Istituzioni, seguirà l’introduzione da parte del Presidente dell’Accademia del Magliocco Maurizio Rodighiero e relazioneranno studiosi ed esperti del settore. Alfonso Di Palma, storico dell’agricoltura, Antonio La Marca archeologo della Magna Grecia, Vincenzo Roseti, agronomo ricercatore dell’Istituto Caramia, Antonello Savaglio, Deputazione storia patria, Giuseppe Tagarelli, ricercatore CNR. Demetrio Stancati presidente del Consorzio Terre di Cosenza che riunisce i produttori di Magliocco. Al termine vi sarà una degustazione dei vini del Consorzio Terre di Cosenza e di altri prodotti di vari consorzi di tutela del territorio presso i locali dell’Enoteca Provinciale. L’accademia riscopre un vitigno che rispecchia in pieno il carattere di chi vive in queste terre. Caparbio, resistente, profumato, caldo e longevo.

    Ciò con l’aiuto di studiosi, storici e tecnici che supportano quello che è venuto alla luce su fonti originali, manufatti e racconti.

    Il magliocco dolce è stato iscritto al Ministero da poco tempo, pur essendo coltivato su un territorio dove si parla di vino dal 720 a.c., quando si ebbero i primi sbarchi in Italia dei greci a Sibari.

    In foto un’opera del Museo delle Bambole e del Costume Arbereshe di Frascineto (CS) tratta da VIAGGIART | clicca qua

  • Il vino calabrese protagonista al Rural Food Festival di Castrovillari (CS)

    Il vino calabrese protagonista al Rural Food Festival di Castrovillari (CS)

    Sarà il vino il protagonista della giornata inaugurale della prima edizione di Rural Food Festival, l’evento ideato dall’amministrazione comunale di Castrovillari, finanziato dalla Regione Calabria e patrocinato dal Parco nazionale del Pollino, dal Gal Pollino Sviluppo, da Cia e Coldiretti e sostenuto dalle condotte Slow Food Magna Graecia – Pollino e Valle del Mercure – Pollino. L’appuntamento, che si avvale del contributo economico di Gas Pollino, Automobile Club Cosenza e Glf e della media partnership di Il Quotidiano, Calabria Diretta News, L’Eco dello Jonio, Abmreport, Kontatto Radio Pollino, Radio Nord Castrovillari, Arca news, prende il via nel giorno di Perciavutti, il rito dell’assaggio del vino nuovo che coincide con la ricorrenza dell’Immacolata, con la visita alle cantine del territorio di Castrovillari, Saracena, Frascineto e Civita.

    Saranno le guide del parco nazionale del Pollino Gaetano Sangineti, Andrea Vacchiano, Silvio Carrieri e Francesco Sallorenzo a guidare gli iscritti alle uscite sul territorio nei contesti produttivi della viticoltura del Pollino presso le aziende Ferrocinto e Tenuta Celimarro di Castrovillari, Cantine Viola e Feudo dei Sanseverino a Saracena, Cervinago di Civita e Tenute Ferrari e Azienda vitivinicola Rizzo a Frascineto. Il Magliocco, vitigno tra i più rappresentativi del contesto vitivinicolo locale, e il Moscato di Saracena, presidio Slow Food con una tecnica di vinificazione unica al mondo, saranno al centro delle visite guidate aperte che punteranno l’attenzione anche sui contesti agricoli, naturalistici e urbanistici delle tappe sul territorio. Il pubblico avrà modo di incontrare i produttori, visitare le cantine con ingressi contingentati e nel pieno rispetto delle normative anti covid, degustare i vini più rappresentativi delle aziende coinvolte, abbinati ai pani, all’olio e ai formaggi dei produttori locali.

    Il vitigno del Pollino, il Magliocco, sarà poi celebrato in serata alle ore 19:00 con una degustazione tecnica presso l’accademia dei Sapori e dei Saperi di Castrovillari affidata alla critica enogastronomica Chiara Giorleo, referente Italia del concorso mondiale sull’enoturismo WBV – World’s Best Vineyards, docente AIS e wine tour leader. Il Corallo 2020 di Tenute Ferrari, C’era suolo e ce n’è ancora 2020 di Giuseppe Calabrese Agricoltore a Saracena, Pollino Magliocco 2020 di Tenuta Celimarro, Cervinago rosso 2019, Pollino riserva 2016 di Ferrocinto e Rosso Viola 2014 di Cantine Viola offriranno lo spunto per un viaggio tutto da gustare nel bicchiere tra i territori produttivi attorno al vitigno del Pollino. Sempre nella prima giornata del festival per la valorizzazione della identità alimentare del Pollino un momento istituzionale metterà a confronto i partner pubblici della manifestazione rappresentati dal Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, l’assessore al turismo, Ernesto Bello, il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, l’assessore all’agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, i responsabili territoriali di Cia e Coldiretti, Giovanni Fazio e Giuseppe Gigliotti, con le strutture associative e di promozione e tutela della filiera agroalimentare: Gennaro Convertini, presidente enoteca regionale Calabria, Eugenio Muzzillo, presidente dei Vignaioli Artigiani di Cosenza, Pierluigi Aceti, presidente Movimento Turismo del Vino Calabria, Demetrio Stancati, presidente Consorzio Terre di Cosenza, Giovanni Gagliardi, Catasta Pollino, Andrea Casaleno e Teresa Maradei fiduciari delle condotte Slow Food Magna Graecia – Pollino e Valle Del Mercure – Pollino, Francesco Brogna, consigliere del Movimento Turismo dell’Olio Calabria, moderati dal giornalista e presidente dell’Accademia Nazionale Italiana Tradizioni Alimentari, Valerio Caparelli.