• I premiati della guida Vini Buoni d’Italia 2022

    I premiati della guida Vini Buoni d’Italia 2022

    CORONE

    Ceraudo – Calabria Igt Bianco Grisara 2020

    Feudo dei Sanseverino – Terre di Cosenza Doc Pollino Moscato Passito Mastro Terenzio 2013

    Ippolito 1845 – Calabria Igt Bianco Pecorello 2020

    La Pizzuta del Principe – Val di Neto Igt Pecorello Molarella 2020

    Le Moire – Calabria Igt Bianco Zaleuco 2018

    Librandi – Cirò Doc Rosso Classico Superiore Riserva Duca Sanfelice 2019

    Santa Venere – Calabria Igt Marsigliana Nera Speziale 2020

    Serracavallo – Terre di Cosenza Doc Colline del Crati Magliocco Riserva Vigna Savuco 2016

    Statti – Calabria Igt Montonico Bianco Mantonico 2019

    Terre di Balbia – Calabria Igt Gaglioppo Ligrezza 2020

    GOLDEN STAR

    Cantine Benvenuto – Calabria Igt Zibibbo Benvenuto Orange 2020

    Ceraudo – Calabria Igt Rosato Grayasusi Etichetta Argento 2020

    Zito – Cirò Doc Rosso Classico Superiore Riserva Punta Faro 2017

  • A Bianco (RC) il Palio Nazionale delle Botti

    A Bianco (RC) il Palio Nazionale delle Botti

    Con il patrocinio del Comune di Bianco l’Associazione Culturale Magna Grecia di Bianco, presieduta da Giovanni Daniele, ha organizzato una   tappa nazionale del Palio delle Botti di Città del vino.

    Cinque squadre in rappresentanza dei comuni aderenti a Città del vino si sono  ritrovate dopo un anno di pausa, sul lungomare di Bianco per la presentazione ufficiale sfilando in corteo per le vie della cittadina alla testa del quale il Sindaco Aldo Canturi, il presidente Giovanni Daniele dell’Associazione organizzatrice e tutti gli spingitori delle botti.Il Palio Nazionale delle Botti delle Città del Vino, nato da una idea dell’Associazione Nazionale Città del Vino nel 2007, è un appuntamento ricco di tradizione che anima le terre del vino e ogni anno cresce per numero di partecipanti e di squadre e per l’entusiasmo con cui si affronta la sfida e si gareggia.

    La gara consiste nel far rotolare per le vie del centro storico le botti da 5 hl che gli spingitori devono condurre senza incorrere in alcuna penalizzazione e in un tempo  cronometrato lungo i 600 metri di percorso per stabilire la griglia di partenza  per poi  affrontare la finale  su un percorso di 1400 metri.

    La vittoria è andata alla squadra di S. Venerina (Ct) e a seguire Vittorio Veneto, Furore, Bianco   e Lamezia Terme. Per quest’ultima gli spingitori sono stati Antonio Candurro, Vincenzo Cimino e Giuseppe Pugliese che, sotto  i consigli  di Gregorio e Saveria Sesto hanno acquisito la tecnica di spinta e di conduzione della botte di 500 hl per il percorso di abilità cronometrica e della gara su un percorso tra salite e discese.

     La serata si è conclusa con la premiazione da parte dal sindaco Aldo Canturi  e del presidente Gianni Daniele, con prodotti tipici e vino passito Greco di Bianco.

    Un’edizione il Palio di Bianco, pur con molte prescrizioni e nel rispetto del distanziamento, che ha dimostrato come anche un piccolo comune, associato  a Città del vino, possa  inserirsi in un circuito nazionale di iniziative ed eventi che spinge  gli enoturisti alla ricerca  di ricchezze culturali e di tradizioni enologiche dei territori vinicoli d’Italia.

    La prossima tappa sarà il  5 Settembre  ad Avio (Trento)  e la finalissima a Santa Venerina (Catania).

    Foto da Ilgiunco.net

  • A Bianco (RC), il Palio della Botti

    A Bianco (RC), il Palio della Botti

    Con il patrocinio del Comune di Bianco l’Associazione Culturale Magna Grecia di Bianco, presieduta da Giovanni Daniele, ha organizzato una   tappa nazionale del Palio delle Botti di Città del vino.

    Cinque squadre in rappresentanza dei comuni aderenti a Città del vino si sono  ritrovate dopo un anno di pausa, sul lungomare di Bianco per la presentazione ufficiale sfilando in corteo per le vie della cittadina alla testa del quale il Sindaco Aldo Canturi, il presidente Giovanni Daniele dell’Associazione organizzatrice e tutti gli spingitori delle botti.Il Palio Nazionale delle Botti delle Città del Vino, nato da una idea dell’Associazione Nazionale Città del Vino nel 2007, è un appuntamento ricco di tradizione che anima le terre del vino e ogni anno cresce per numero di partecipanti e di squadre e per l’entusiasmo con cui si affronta la sfida e si gareggia.

    La gara consiste nel far rotolare per le vie del centro storico le botti da 5 hl che gli spingitori devono condurre senza incorrere in alcuna penalizzazione e in un tempo  cronometrato lungo i 600 metri di percorso per stabilire la griglia di partenza  per poi  affrontare la finale  su un percorso di 1400 metri.

    La vittoria è andata alla squadra di S. Venerina (Ct) e a seguire Vittorio Veneto, Furore, Bianco   e Lamezia Terme. Per quest’ultima gli spingitori sono stati Antonio Candurro, Vincenzo Cimino e Giuseppe Pugliese che, sotto  i consigli  di Gregorio e Saveria Sesto hanno acquisito la tecnica di spinta e di conduzione della botte di 500 hl per il percorso di abilità cronometrica e della gara su un percorso tra salite e discese.

     La serata si è conclusa con la premiazione da parte dal sindaco Aldo Canturi  e del presidente Gianni Daniele, con prodotti tipici e vino passito Greco di Bianco.

    Un’edizione il Palio di Bianco, pur con molte prescrizioni e nel rispetto del distanziamento, che ha dimostrato come anche un piccolo comune, associato  a Città del vino, possa  inserirsi in un circuito nazionale di iniziative ed eventi che spinge  gli enoturisti alla ricerca  di ricchezze culturali e di tradizioni enologiche dei territori vinicoli d’Italia.

    La prossima tappa sarà il  5 Settembre  ad Avio (Trento)  e la finalissima a Santa Venerina (Catania).

    foto dal web ilgiunco.net

  • Premiazione dei vini vincitori al concorso internazionale Città del vino

    Premiazione dei vini vincitori al concorso internazionale Città del vino

    È stata un’edizione straordinaria la 6° di Calici d’oro, sia per il significato che assume come segno della ritrovata ripartenza, sia per i risultati intrinseci del concorso, che si è tenuta nello scenario incantevole delle Terme Caronte di Emilio Cataldi. Una serata di celebrazione delle aziende e degli imprenditori presenti e delle 12 medaglie di cui 11 ori e un argento del Concorso Internazionale di Città del vino, che ha innescato   quel sano orgoglio che l’ass. l’Albero della Vite, organizzatore della serata e presieduto da Saveria Sesto, ha voluto trasmettere perchè questi risultati siano collettivi, condivisi e diffusi. Alle aziende vincitrici il Coordinatore di Città del vino, il sindaco Francesco Paletta, ha consegnato gli attestati di riconoscimento per i vini:

    • Barone G.R. Macrì –Centocamere bianco 2018 -Centocamere Rosé 2018 Terre di   Gerace Igt Calabria     
    • BriganteVigneti & Cantina –  Etefe2018 Ciro Doc – Essenzo 2018   Igt Calabria     
    • Cantine Lento- Lamezia Doc Greco 2020 -Lamezia Rosso Riserva 2016 Doc Lamezia 
    • Dell’Aera Azienda Agricola – Vanitas 2018 Igp  Calabria  
    • Feudo dei Sanseverino  –. Mastro Terenzio 2013 Passito – IGp Calabria     
    • Librandi Antonio e Nicodemo-Duca Sanfelice 2018 Cirò DOC Riserva Rosso Classico Superiore
    • Soc agricola De Luca  – Nettare Di Abramo Doc Cirò biologico   Melissa
    • Statti srl –Lamezia  Greco 2020  Doc Lamezia –      
    • Viticoltori di Verbicaro Soc. Coop- Borgo Bizantino 2017  Igp Calabria
    • Distilleria Caffo – Vecchia Grappa Caffo   

    Un’occasione anche per attribuire il Premio enologo Gianfranco Biondi, un uomo che ha creduto nella varietà autoctone e che nella sua carriera professionale ne ha fatte tante di iniziative e di innumerevoli degustazioni, animando discussioni e conversazioni sul vino, facendo crescere generazioni studiando e parlando di vino

    A premiare i tre enologi Giuseppe Liotti, Stefano Coppola e Fabio Mecca che hanno firmato i vini di tre medaglie d’oro e’ stata la figlia, Antonella Biondi che ha regalato una foglia in ceramica che riproduce vitigni autoctoni della Calabria, creata dal laboratorio Concreta di Graziella Cantafio e una confezione di confetture di tipicità dell’azienda Suriano di Campora.

    Istituito anche il primo Premio Paolo Benvenuti, compianto direttore di Città del vino scomparso un anno fa, che attribuiva alla scrittura il potere di connotarci come essere umani. E’ per questo che è stato attribuito a Paola Militano, direttore del Corriere della Calabria, con la motivazione “Per chiarezza, impegno, coraggio  e  serietà nell’esercizio del quotidiano lavoro di giornalista”, premiata dall’Ambasciatore di Città del vino Pio Bonato. La serata ha dato poi spazio ai convenuti alla libera degustazione dei vini  con il  giusto distanziamento  sociale.

  • Il Consorzio Terre di Cosenza e la viticoltura sostenibile

    Il Consorzio Terre di Cosenza e la viticoltura sostenibile

    Il Consorzio Terre di Cosenza ha organizzato per giovedì 15 luglio un importante appuntamento informativo sul Progetto VIVA in collaborazione con le Università di Torino e di Piacenza e il Ministero della Transizione Ecologica.

    Lo scopo dell’incontro è quello di comprendere il contesto del progetto e le opportunità che offre alle singole aziende e, più in generale, al contesto produttivo del nostro territorio. L’appuntamento formativo si inserisce nel piano di sviluppo del Consorzio per il prossimo futuro che prevede, tra l’altro, di intraprendere un percorso di conversione, verso la sostenibilità, dell’intera vitivinicoltura delle Terre di Cosenza.

    GIOVEDI’ 15 LUGLIO – ORE 11,30 – 12,30

    Saluti
    Demetrio Stancati, Presidente del Consorzio delle Terre di Cosenza DOP
    Relazioni
    Fiamma Valentino, Ministero della transizione Ecologica
    Il progetto VIVA – Disciplinari di sostenibilità
    – Lucrezia Lamastra, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
    La sostenibilità in viticoltura: valorizzazione del territorio e posizionamento sul mercato
    Maria Dei Svaldi, Rete vini sostenibili
    Progetti di sostenibilità territoriale in corso

    info e prenotazioni Gennaro Convertini cell. 329 6373315

  • Librandi presenta il primo bilancio di sostenibilità

    Librandi presenta il primo bilancio di sostenibilità

    Che cosa significa certificazione Equalitas per la cantina Librandi e per la Calabria   

     “Per le aziende enologiche non basta più produrre seguendo criteri green, riducendo l’uso degli antiparassitari ed il numero dei trattamenti. Se si vuole essere green per davvero e fare la propria parte per una nuova economia che guardi ad obiettivi globali, sociali ed ambientali allora bisogna mettere in atto azioni che nel tempo apportino ricadute di benessere generale

    E quindi abbandoniamo le vecchie idee di cantine, di vendemmia, di produzione ed impresa e proiettiamoci con un pensiero proattivo, anticipatore di problemi, e correttivo per operare secondo sostenibilità.Un termine entrato nel nostro lessico, spesso vago per molti, ma se praticato da un’impresa richiede invece un percorso di buone pratiche che si devono consolidare, concretizzare e rappresentarne la filosofia e la quotidiana   vita aziendale.”

    Equalitas è un protocollo volontario del settore vitivinicolo, nato nel 2015 da un’iniziativa di Feder doc ed Unione Italiana Vini, che fornisce una certificazione di   garanzia di qualità per il consumatore.

    La cantina Librandi applicando un rigido e articolato protocollo di impegni ha ottenuto la certificazione dopo anni di serio lavoro sui tre pilastri aziendali e su solidi requisiti sociali, economici ed ambientali.

    Rispetto a questi ultimi l’applicazione delle buone pratiche riguarda  tutte le fasi della produzione in vigna, in vinificazione, imbottigliamento   e packaging finalizzando tutto alla riduzione dei consumi, non solo di antiparassitari e prodotti enologici, ma di vetro delle bottiglie (oggi più leggere 600 g contro i 750 g di prima), di etichette su carte provenienti da filiere controllate e di fornitori certificati. Buone pratiche sociali ed economiche, ha significato per Librandi rapportarsi al capitale umano instaurando solide relazioni di crescita dei propri dipendenti con zero turnover in uscita, ma nuove assunzioni qualificate attraverso stage e percorsi di formazione, nel rispetto dei quali l’azienda applica pedissequamente il CCNL Industria alimentare, garantendo contratti a tempo indeterminato, benefit aziendali e retribuzione media superiore alla media territoriale. Sociale significa ancora accrescere la tutela dei piccoli conferitori, “I Vignaioli del Cirò, attraverso la sottoscrizione di un accordo di conformitàai principi di sviluppo sostenibile e di una politica dei prezzi adeguata.

    In relazione all’ambiente la cantina è dotata di un importante impianto fotovoltaico che provvede a circa il 25-30% del fabbisogno energetico e per il  futuro l’efficientemento energeticodi un -10% di consumo si otterrà con l’ammodernamento degli impianti di refrigerazione ed entro il 2022, la  riduzione della  Carbon Footprint(indicatore relativo alle emissioni di CO2 e altri gas serra) e della Water Footprint(quantità di acqua utilizzata dall’azienda) dovrà prevedere  meccanismi di  compensazione delle emissioni con iniziative sostenibili.Il percorso virtuoso si traduce in maniera oggettiva anche con le buone pratiche di comunicazione e trasparenza verso tutti gli stakeholder e nel rispetto del welfare aziendale connotato da valori sacrosanti: Non discriminazione, Integrazione, Rapporto paritario, Fiducia, Diligenza, Lealtà e Legalità.

    Bilancio di sostenibilità e “codice etico” sono visionabili e scaricabili dall’area “Sostenibilità” del sito web librandi.it.

    Saveria Sesto – agronomo

    Foto di prastowo Ufairah Art & Design

  • Week end in campagna con il Movimento Turismo Vino e Olio della Calabria

    Week end in campagna con il Movimento Turismo Vino e Olio della Calabria

    Dal 10 luglio e fino al mese di ottobre compreso pic nic e passeggiate tra vigneti e uliveti degustando i prodotti della tradizione

    Valorizzare il territorio partendo da due identità alimentari che hanno fatto la storia della Calabria. Olio e vino si propongono come narratori degli areali di produzione e pretesto per costruire un viaggio tra la cultura, i borghi, le identità immateriali e spirituali che fanno grande ed unica la regione. Week end in campagna è la nuova proposta di eno ed oleo turismo lanciata dal Movimento Turismo Vino e Movimento Turismo dell’Olio della Calabria con il patrocinio della Regione. Da sabato 10 luglio e fino al mese di ottobre compreso le aziende dei due movimenti accoglieranno turisti, viaggiatori, appassionati di olio e wine lovers con un ricco e variegato calendario di appuntamenti per degustare olio e vino calabrese ed altri prodotti identitari dei territori. Pic nic e passeggiati tra splendidi e storici uliveti, tra i filari delle vigne coltivate sui crinali dell’appennino o a picco sul mare, incontro con i produttori, racconti delle tecniche di produzione, degustazioni e storytelling sono le chiavi di lettura di un evento esperienziale che vuole coinvolgere ed appassionare il visitatore che diventa il vero protagonista della visita nei territori. 

    Dopo la prima esperienza positiva di Cantine aperte che tra fine maggio ed i primi di giugno ha segnato la ripartenza dell’enoturismo ora i due sodalizi guidati da Pier Luigi Aceti (Mtv Calabria) e Antonino Anastasi (Mto Calabria) hanno deciso di fare squadra insieme per valorizzare ancora meglio la storia millenaria che in Calabria caratterizza l’olio e il vino che diventano così gli attrattori fondamentali del turismo esperienziale. 

    «La volontà è quella di coinvolgere ancora più turisti in un racconto emozionale che parte da due capisaldi della nostra storia agroalimentare trasformando il vino e l’olio in attrattori per disegnare un viaggio lungo il territorio. Da nord a Sud – spiegano Anastasi e Aceti – un nutrito gruppo di aziende si apriranno all’accoglienza in sicurezza mostrando il volto autentico di una terra che dell’agricoltura ha fatto occasione di rilancio economico ed ora guarda a queste identità alimentari come veri ambasciatori di una regione unica e meravigliosa, ricca di gemme gastronomiche ma anche storiche e culturali da narrare bevendo un buon calice di vino e degustando oli dal sapore straordinario».

  • Il progetto delle pale eoliche di Cirò è ILLEGITTIMO, manca il parere paesaggistico

    Il progetto delle pale eoliche di Cirò è ILLEGITTIMO, manca il parere paesaggistico

    Il gruppo di produttori del Cirò si rivolge direttamente al Ministero della Cultura, ex Mibac, per chiedere di scrivere la parola FINE al progetto dell’impianto eolico che si dovrebbe inserire nell’area classica della DOC Cirò.

    Un gruppo di produttori cirotani ha chiesto di esaminare i documenti del progetto presso la Regione Calabria ed è emerso che il Ministero non ha mai concesso ilPARERE PAESAGGISTICO ma solo quello archeologico.

    Fin dal 2009 e poi con le successive varianti, che hanno ridotto l’impianto da 16 a 4 aerogeneratori da 180 metri, le numerose Conferenze dei Servizi che si sono susseguite, non hanno mai tenuto conto della mancanza del vincolante PARERE PAESEGGISTICO che rappresenta per una iniziativa di questo genere un passaggio fondamentale.

    Inoltre, in merito alla nuova richiesta di variante da poco inviata, la Soprintendenza, ovvero l’organo territoriale del Ministero, ha giudicato la variante IRRICEVIBILE (Verbali 9 febbraio e 18 marzo ’21).

    Tale decisione è stata completamente ignorata, sia dai rappresentanti della società richiedente che dalla stessa Conferenza dei Servizi che ha approvato il nuovo impianto eolico sul presupposto che “nessun ente invitato ha espresso parere contrario”.

    Gli atti che hanno accompagnato questi 12 anni dalla prima autorizzazione restituiscono tanti dettagli sull’evoluzione del progetto e oggi i produttori insistono su due importanti aspetti per fare leva sul Ministero:

    1.   successivamente al rilascio della Autorizzazione Unica sono entrate in vigore le linee giuda per l’autorizzazione degli impianti che sottolineano l’importanza dell’“integrazione dell’impianto nel contesto delle tradizioni agroalimentari locali e del paesaggio rurale” […] e “nell’autorizzare progetti localizzati in zone agricole caratterizzate da produzioni agro-alimentari di qualità […] deve essere verificato che l’insediamento e l’esercizio dell’impianto non comprometta o interferisca negativamente […] sul patrimonio culturale e sul paesaggio rurale”

    2.   Il Quadro Territoriale Paesaggistico Regionale ha identificato tra i beni da sottoporre a specifiche misure di salvaguardia le zone agricole destinate a colture di pregio e dal carattere fortemente identitario e tra queste i vigneti dell’area di Cirò, indicandole, come aree potenzialmente non idonee agli impianti di produzione di energie rinnovabili in quanto considerate “Invarianti strutturali Paesaggistiche”.

    Come si evince dagli organi di stampa il Dipartimento Ambiente ha nuovamente richiesto il parere paesaggistico per il progetto. I produttori, con forza chiedono alla Sovrintendenza di negarla definitivamente e di lasciare inviolate le colline del Cirò.

    Produttori di cirò

    foto dal web

  • I Vignaioli Artigiani di Cosenza si presentano

    I Vignaioli Artigiani di Cosenza si presentano

    Dopo mesi di intenso lavoro e coordinazione interna, i VAC – Vignaioli Artigiani di Cosenza sono pronti ad ufficializzare la loro presenza sul territorio calabrese e ad entrare a pieno titolo nel panorama vitivinicolo. Giovedì 24 giugno a partire dalle ore 17.30, presso l’Azienda Agricola Rocca Brettia, in località Donnici (Cosenza) si terrà la loro prima conferenza stampa nel pieno del rispetto delle normative anti-Covid, dal titolo: “L’identità inespressa. Il Vino dell’Alt(r)a Calabria tra ambizioni e promesse mancate”

    “In un momento in cui il nostro territorio, con il suo Magliocco, sembra essere fuori dai riflettori, rispetto a quelle che da sempre sono state e continuano ad essere le aspettative di noi produttori calabresi, la nostra primaria esigenza è affrontare l’argomento per riportarlo al centro del dibattito” – asserisce Eugenio Muzzillo, Presidente dei VAC e titolare dell’Azienda Agricola Terre del Gufo. Ed è questo infatti il tema sul quale sarà incentrata la Tavola Rotonda organizzata per la giornata di presentazione ufficiale

    I Vignaioli Artigiani di Cosenza sono una rete d’imprese, costituita da 10 piccoli produttori di vini artigianali della provincia di Cosenza con una mission ben definita: valorizzare e promuovere il territorio dell’Alt(r)a Calabria ed i suoi vitigni autoctoni, in particolare il Magliocco, riportando al centro del settore il produttore. Di seguito gli scopi per cui hanno deciso di unirsi sotto la Rete d’Imprese:

    • FARE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE per promuovere il vino ma anche per dare visibilità alle aziende facenti parte di questa realtà associativa.
    • FARE MARKETING TERRITORIALE, cioè avviare attività di rilancio del Territorio dell’Alta Calabria per arrivare a costruire un’identità spendibile a livello nazionale ed internazionale. “Per essere attrattivi bisogna essere fortemente identitari e riconoscibili.” – sostengono i VAC. “Per realizzare questo è opportuno lavorare sui vini e sui loro processi di produzione, ma anche e soprattutto sulla cultura territoriale e sulle sue origini, per far emergere una Calabria diversa da quella che è ormai diffusa nell’immaginario comune.”  – rinforza Fabio Lento, socio della cooperativa Ciavola Nera, il quale continua specificando: “tutto questo si riversa nella riscoperta dei vitigni autoctoni. Quando parliamo di Magliocco, parliamo anche della famiglia dei vitigni autoctoni di cui il territorio è ricco ed ha una forte esigenza di valorizzarli.”
    • FARE RETE PER UNA ECONOMIA DI SCALA MAGGIORE: l’intento è quello di innescare delle sinergie tra piccoli produttori per sfruttare eventuali opportunità commerciali, migliorare la capacità di acquisto ed aumentare la massa critica. Ma ancora più nello specifico, “si tratterrebbe di creare delle relazioni sul territorio tra quelle realtà di medio-piccola dimensione, prescindendo delle loro filosofie aziendali e di produzione, che negli anni addietro non hanno mai trovato concretamente spazio nel panorama vitivinicolo calabrese, al fine di riuscire a dare vita a dei vini che siano davvero espressione del Territorio e non meri risultati di scelte politiche.” – Spiegano meglio i VAC, che continuano: “non ci sentiamo più rappresentati dai vini fino ad oggi disciplinati ma vogliamo produrre vini identitari con un occhio attento alla sostenibilità, anche attraverso percorsi lenti, riprendendo così anche processi storici, che conferiscano valore e riconoscibilità ai nostri prodotti.”

    A differenza di luoghi ad alta vocazione vitivinicola, dove la biodiversità è minata dalla presenza di colture altamente intensive, i vigneti presenti nell’Alta Calabria essendo meno estesi e maggiormente intervallati dalla presenza di vegetazione spontanea, sono nella maggior parte dei casi un modello virtuoso sia in chiave di sostenibilità che di biodiversità. “La Calabria, per quanto abbia un’economia ad oggi fortemente a rilento ha, a nostro giudizio, modo di potersi riscattare ed offrire un modello nuovo di sviluppo socioeconomico nel contesto nazionale, specialmente attraverso la valorizzazione delle zone interne e rurali, da sempre, meno conosciute e nobilitate. Il settore vitivinicolo, soprattutto attraverso la presenza di piccole realtà vitivinicole disseminate nel nostro territorio, che capillarizzate come sono sullo stesso, rappresentano dei veri e propri presidi, può essere e deve essere da traino per il comparto economico tutto, sia in senso verticale che trasversale rispetto al “mondo vino”. La nostra più grande ambizione, in ultimo, è cercare di fare la differenza tra prodotto artigianale seriale e prodotto industriale” – concludono i VAC.

    Tutta la filosofia dei VAC ed i punti sopra elencati troveranno voce all’interno del Manifesto dei Vignaioli Artigiani di Cosenza che verrà reso pubblico a seguito dell’evento.

    I VAC (Vignaioli Artigiani di Cosenza), sono una rete di piccoli produttori di vini artigianali della provincia di Cosenza con una mission ben definita: valorizzare e promuovere il territorio ed i suoi vitigni autoctoni. Elemento fondamentale di appartenenza, oltre a quello della piccola dimensione e dell’artigianalità delle lavorazioni espresse in sintesi nel nome dell’associazione, è da ricercare nella valorizzazione di vitigni storici (o autoctoni) tipici della area geografica di riferimento, pur modulati nella diversità espressiva che le diversità territoriali della DOP consentono (mare, collina, montagna).

    AZIENDE ASSOCIATE:

    • L’Antico Fienile Belmonte
    • Rocca Brettia
    • Elisium
    • Terre Del Gufo
    • Tenute Ferrari
    • Manna
    • Ciavola Nera
    • Cerzaserra
    • Azienda Agricola Maradei
    • Cervinago
  • Radici 2021. I vini calabresi vincitori

    Radici 2021. I vini calabresi vincitori

    Il salone dei vini e gli oli meridionali di Radici del Sud è stato uno dei primi eventi che ha segnato la ripartenza del settore. L’evento ormai consolidato e giunto alla sua 16esima edizione ha confermato la sua vocazione di grande vetrina nazionale ed internazionale per i vini meridionali da vitigno autoctono.

    Tanti premi ai vini calabresi e molte soddisfazioni dal concorso che si è svolto nei giorni precedenti al Salone. Ecco i vini premiati

    SPUMANTI DA UVE AUTOCTONE A BACCA ROSSA
    GIORNALISTI INTERNAZIONALI
    1° – NONSENSE 2019 BIO – CASA COMERCI – CALABRIA

    GRECO
    GIORNALISTI ITALIANI
    1° – REFULU 2020 BIO – CASA COMERCI – CALABRIA

    ROSATI DA VITIGNI AUTOCTONI DEL SUD ITALIA
    GIORNALISTI ITALIANI
    2° – SEGNO LIBRANDI CIRÒ DOC ROSATO 2020 – LIBRANDI – CALABRIA

    MAGLIOCCO
    GIORNALISTI ITALIANI
    1° – NATUS 2019 – MARCHISA – CALABRIA
    2° – ‘A BATIA 2017 BIO – CASA COMERCI – CALABRIA
    GIORNALISTI ITALIANI
    1° EX AEQUO – SANT’ANDREA 2018 – CANTINE PIACENTINI – CALABRIA
    1° EX AEQUO – MEGONIO – CALABRIA IGT 2018 – LIBRANDI – CALABRIA
    2° – NATUS 2019 – MARCHISA – CALABRIA

    VINI BIOLOGICI
    GIORNALISTI ITALIANI
    2° – REFULU 2020 BIO – CASA COMERCI – CALABRIA

    Le giurie sono state composte dai seguenti giornalisti

    GIORNALISTI ITALIANI
    1° GRUPPO
    LUCIANO PIGNATARO – lucianopignatarowineblog – Presidente Di Giuria
    FRANCESCO BONFIO – AEPI
    SARA CINTELLI – The Wine Linker
    MARCO SCIARRINI – Cronache di Gusto
    LEONARDO PALUMBO – Enologo
    MAURIZIO GABRIELE – bordolese.it

    2° GRUPPO
    FRANCESCO MUCI – Responsabile Slow-Wine Puglia – Presidente Di Giuria
    FRANCESCO SANTINI – Vinodabere
    PAOLO FRUGONI – Vinodabere
    ANTONIO TOMACELLI – Intravino
    ANGELO MAURIELLO – Enologo

    GIORNALISTI INTERNAZIONALI
    1° GRUPPO
    MAURIZIO VALERIANI – Vino Da Bere – Presidente Di Giuria – It
    JOSEPH DARREL – Decanter – Austria
    KATARINA ANDERSSON – Grapevine Adventures – Svezia
    TANISHA TOWNSEND – Girl Meets Glass – Francia
    LENA SARNHOLM – The Sound of Soil – Svezia

    2° GRUPPO
    ANDREA TERRANEO – Presidente Vinarius – Presidente di Giuria It
    ULRIKA FERLIN – Freelance writer – Svezia
    ROWENA DUMLAO – The Chosen Table – Italy
    NANANYOUNG BAEK – Die Weingaleristen – Germania
    JENNY VIANT GOMEZ – Mas Wine

  • Tornano i grandi eventi, apre Radici del Sud

    Tornano i grandi eventi, apre Radici del Sud

    Tornano gli eventi in presenza con il Salone dei vini e degli oli del Sud Italia che si svolgerà martedì 15 giugno 2021 dalle 15 alle 21 al Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari (BA).           

    L’evento del 15 giugno sarà il momento conclusivo della XVI edizione della manifestazione Radici del Sud (10-15 giugno), l’unico aperto al pubblico, dove oltre 100 aziende (qui l’elenco) presenteranno la loro gamma di prodotti. Per la prima volta saranno presenti anche produttori provenienti da Sardegna, Abruzzo e Molise, assieme a quelli di Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia già presenti nelle scorse edizioni.    

    Le aziende calabresi:     

    1. A.A. MANNA
    2. CASA COMERCI
    3. CANTINE PIACENTINI
    4. CASA VINICOLA GIALDINO
    5. BARONE G.R. MACRÌ
    6. LIBRANDI
    7. MARCHISA
    8. STATTI
    9. TERRE DEL GUFO
    10. TERRE DI BALBIA-Viticoltori in Altomonte

    Oltre 150 invece le aziende che hanno finora aderito al Concorso e agli incontri B2B in programma il 13 e 14 giugno sempre nell’ambito della manifestazione. “Siamo immensamente felici di ripartire – commenta Nicola Campanile, organizzatore dell’evento – e di poter finalmente confermare questa edizione di Radici del Sud. Il Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari è stato oggetto di un accurato restauro in questi mesi e oggi è la location perfetta per svolgere eventi in sicurezza mantenendo le distanze sociali anti Covid, grazie agli ampi spazi di cui è dotato. Qui i produttori delle cantine e dei frantoi racconteranno in prima persona il loro lavoro e il territorio. Mi auguro che possa essere un’occasione per molte persone di scoprire qualcosa in più su queste meravigliose regioni e sulle loro tradizioni”.

    I due giorni di Concorso, nel quale verranno testati oltre 350 vini di tutto il Sud Italia, saranno riservati a giornalisti, influencer ed esperti di vino, suddivisi in due giurie (qui l’elenco dei giurati), una nazionale e una internazionale, guidate da 4 presidenti italiani: Andrea Terraneo (Presidente Vinarius), Francesco Muci (Slow Wine), Luciano Pignataro (Lucianopignatarowineblog) e Maurizio Valeriani (Vinodabere) che metteranno in evidenza le caratteristiche più identitarie dei vitigni autoctoni. Negli stessi giorni si terranno nella sala Scuderie, completamente ristrutturata, gli incontri tra produttori di vino e importatori provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti, che possono giungere in Italia senza effettuare la quarantena.

    La conferenza di proclamazione dei vincitori del Concorso sarà martedì 15 giugno alle ore 11.00 nella corte del Castello, alla presenza dei Presidenti di Giuria e di tutti gli ospiti nazionali e internazionali. Per partecipare all’evento sarà necessario registrarsi sul sito della manifestazione, oppure si potrà seguire la diretta sui canali YouTube e Facebook di Radici del Sud.

    La rassegna, patrocinata dal Consiglio Regionale e dal Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia e dal Comune di Sannicandro di Bari, si terrà nel pieno rispetto delle misure anti Covid in vigore. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno sostenuto questa edizione: Aepi (Enotecari professionisti), Ais Puglia, Assoenologi PBC, Intravino, Lucianopignatarowineblog, Slow-Wine, Vinarius, Vinodabere. Gli ingressi saranno a numero limitato e contingentati in tre fasce orarie: dalle 15.00 alle 17.00, dalle 17.00 alle 19.00 e dalle 19.00 alle 21.00.

    A causa delle normative anti-covid gli ingressi saranno a numero limitato e non sarà possibile accettare prenotazioni senza  l’acquisto del biglietto, in quanto per assicurare lo svolgimento della manifestazione in sicurezza gli ingressi saranno contingentati in tre fasce orarie (15.00-17.00 /17.00 -19.00 / 19.00 – 21.00). In alternativa si potrà accedere alla Manifestazione sino ad esaurimento posti, solo nelle fasce orarie libere.

    Per acquistare i ticket d’ingresso è necessario effettuare la registrazione a questo link. Usufruiranno di una riduzione sul costo del biglietto tutti i soci AIS, FIS, ONAV E SLOW-FOOD e ASPI.

    Per ulteriori informazion contattare la segreteria al +39.3385939322 o scrivere a info@radicidelsud.it

    Foto di VITO GALLO – Radici@vitogallo_05 giugno 2017_XTVG8641_1

  • Concorso Enologico di Città del Vino. Tante medaglie per la Calabria

    Concorso Enologico di Città del Vino. Tante medaglie per la Calabria

    Il  bottino così cospicuo  di 12  medaglie d’oro e una di argento, conquistate al Concorso  internazionale di Città del vino, fanno rumore e producono un  bel  tintinnio solo a pronunciarlo: oro ai vini di Cirò ( Librandi e Brigante), oro ai vini di Lamezia (Cantina Lento e Cantina Statti), oro ai Viticoltori di Verbicaro, oro all’azienda Dell’Aera, oro ai due spumanti di Terra di Gerace, oro al passito  di Saracena ( Feudo dei Sanseverino, argento al vino biologico dell’azienda De Luca di Melissa  e per chiudere in bellezza oro alla grappa riserva di Caffo”. 

    A comunicarlo è Saveria Sesto, di Città del vino-Calabria e presidente al concorso della 10° commissione di assaggio, che con orgoglio sottolinea la grande affermazione della Calabria sia in termini di qualità che di rappresentatività.

    XIX Concorso Enologico Internazionale Città del Vino
    MEDAGLIE D’ORO

    Dell’Aera Azienda Agricola
    Vanitas 2018  Calabria IGP 

    Brigante Vigneti & Cantina 
    Essenzo 2018 Calabria IGP 
    ETEFE 2018 Cirò Doc

    Feudo dei Sanseverino
    Mastro Terenzio Passito di Moscato 2013 Terre di Cosenza Pollino Moscato Passito DOP

    Statti
    Lamezia Bianco 2020 Lamezia DOC

    Librandi
    Duca Sanfelice 2018  Cirò Riserva Rosso Classico Superiore DOC

    Viticoltori di Verbicaro
    Borgo Bizantino 2017 Calabria IGP

    Cantine Lento
    Lamezia Rosso Riserva 2016 
    Lamezia DOC Greco 2020

    Barone G.R. Macrì 
    Centocamere Rosè 2018 Calabria IGP

    Forum degli Spumanti 
    MEDAGLIE D’ORO

    Barone G.R. Macrì 
    Centocamere Rosè 2018 Calabria IGP
    Centocamere Bianco 2018 Calabria IGP

    BIODIVINO 2021 – Rassegna dei Migliori Vini Biologici
    MEDAGLIA D’ARGENTO
    De Luca
    Nettare Di Abramo Cirò Doc

    GRAPPA AWARD 2021
    MEDAGLIA D’ORO
    Caffo
    Vecchia Grappa Caffo – blend di vinacce

    Nicola Sesto, responsabile anonimizzazione campioni e Saveria Sesto presidente commissione

    La selezione, organizzata dall’Associazione nazionale Città del vino, che di recente si è tenuto a Castelvetro di Modena è andata oltre tutte le aspettative in termini di partecipazione (oltre 1400 campioni) dimostrando come le aziende vinicole italiane ed estere, pur con la crisi pandemica, siano caratterizzate da vitalità, intraprendenza, passione e tenacia.

    I risultati del concorso sono una conferma dei vitigni autoctoni, Greco Bianco, Mantonico, Gaglioppo, Magliocco, Nerello e Moscato che sono identitari della Calabria e sono apprezzati per i profumi dei vini che esplodono in fragranza e per struttura, sapidità e ricchezza al palato.

    Sono anche la dimostrazione che ogni territorio esprime la sua naturale vocazione da Saracena, a Cirò, Lamezia, Locri, Verbicaro, Simeri Crichi e che tutte le tipologia di vino superano a pieni punteggi   tutti gli standard: bianchi secchi, rossi, riserva, passito, spumanti e per finire la grappa.

    Un significato straordinario è da ascrivere a queste 13 medaglie nell’annus horribilis, alle quali attribuire la voglia di ripartire, la fiducia e il buon lavoro delle aziende che con le loro etichette esprimono la resilienza e il meglio dell’imprenditoria della Calabria sempre sostenuta dall’Associazione nazionale di Città del vino in tutte le sue azioni.