7 sono i vini calabrese nella 50 Top Italy Rosé, neonata guida on-line curata da Adele Elisabetta Granieri e Chiara Giorleo sotto il marchio 50 Top, progetto editoriale che negli ultimi anni ha raccolto grande consenso grazie alle classifiche sul mondo delle pizzerie e della ristorazione.
“Il livello complessivo – sottolineano le due curatrici – è
sicuramente molto alto in entrambe le categorie. Quello dei rosati è un settore
in forte crescita, che negli ultimi anni ha fatto registrare dei volumi di
vendita molto interessanti. Una tipologia che, malgrado venga spesso
sottovalutata dalla critica ufficiale, gode di particolare appeal nella fascia
dei consumatori medi, uscendo così dalla cerchia degli eno-appassionati. Ecco
il perché di questa nuova guida che, come tutti i progetti facenti parte del
marchio 50 Top, vuole rivolgersi in modo diretto agli acquirenti ed essere di
fruibilità immediata per i lettori”.
Il successo del format è dovuto anche ai criteri di valutazione che ormai rappresentano una sorta di marchio di fabbrica che contraddistingue tutte le guide targate 50 Top, curate da Barbara Guerra, Albert Sapere e Luciano Pignataro.
Il Consiglio Regionale della Calabria e il Consiglio Comunale di Cirò Marina si sono espressi in merito al costruendo parco eolico di contrada Muzzunetti.
La politica ha preso una decisione chiara e nei rispettivi consigli ha dato forza e sostanza alla battaglia dei produttori cirotani che vogliono salvaguardare il paesaggio agricolo e vitivinicolo tra i più suggestivi del sud.
Ma il vero obiettivo finale è la revoca della concessione da parte dell’Assessorato all’Ambiente e solo allora si potrà definire chiusa la vicenda.
Ma ancora la partita è aperta e occorre non abbassare la guardia
APPELLO DEI VIGNAIOLI
Il Quadro Territoriale Paesaggistico Regionale, che è Legge della Regione Calabria ed è stato approvato nel 2016, definisce «la produzione agricola di pregio» come la «parte più significativa della risorsa agraria perchè alla presenza di produzioni tipiche si accompagna il valore paesaggistico ed identitario delle aree, in quanto espressione delle tradizioni e della cultura del territorio». Tra queste aree di pregio c’è anche quella della produzione della vite, nei territori dei Comuni di Cirò – Cirò Marina, Melissa, Carfizzi, Bianco.
Colture e relativi paesaggi rurali che contengono «tutti gli elementi aventi carattere permanente e di insostituibilità, strutturati e durevolmente relazionati con l’ambiente, il territorio e il paesaggio nonche con la comunità che in essi si riconosce e si identifica». Da queste definizioni contenute nella legge regionale sul paesaggio partono i produttori cirotani per chiedere «la reale applicazione di questi principi, anche attraverso l’adozione di provvedimenti legislativi urgenti e straordinari se necessari, per evitare qualsiasi intervento che porti allo svilimento di una risorsa unica e inimitabile quale il paesaggio viticolo del Cirotano». L’appello dei produttori dell’area cirotana che Wine Spectator prestigiosissima testata americana, definisce come «la nuova grande sorpresa nell’Italia del vino» si muove da questo principio e anche dalle linee guida nazionali sulle energie rinnovabili per contrastare il progetto denominato “Timpe Muzzunetti” che vedrebbe delle pale eoliche di 200m di altezza nel cuore della zona classica della DOC Cirò, a pochi passi dal mare, che inevitabilmente porterebbe ad una svalutazione di tutto il territorio.
Mostri tecnologici che dominerebbero la pianura vitata del Fego (circa 500ettari di vigneto) e la valle del Lipuda dove la bellezza del paesaggio viticolo è ormai da anni meta degli appassionati enoturisti.
«Nell’ultimo decennio – scrivono i produttori cirotani – il cirotano è caratterizzato da una vitalità sinora sconosciuta, decine di aziende vitivinicole condotte da giovani sono nate per valorizzare adeguatamente le uve prodotte dalle proprie famiglie. Sono circa 50 le cantine presenti oggi ma il fenomeno continua, e ogni anno vede la nascita di una o più cantine. Di questo fermento ormai ne dà conto la stampa nazionale ed internazionale. Alla produzione del vino si sta affiancando l’attività enoturistica con l’arrivo di appassionati del vino a visitare vigne e cantine in tutti i periodi dell’anno, così insieme alle nuove cantine, molte attività di accoglienza e ristorazione di alto livello hanno visto la luce negli ultimi anni, tanto da far definire Cirò come “oasi del gusto” tappa obbligata per gli appassionati del mangiare e bere bene. In questo nuovo contesto oltre alla qualità organolettica dei vini, la qualità del paesaggio si configura come elemento fondamentale per la redditività delle aziende e di tutto il territorio visto che muove un indotto cospicuo.
Per questo chiedono che «vengano applicate le leggi dello Stato Italiano: l’articolo 9 della Costituzione ai sensi del quale la Repubblica Italiana “tutela il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico della nazione”, il codice dei Beni Culturali, le leggi nazionali e regionali che regolamentano l’energia eolica in contesti riconosciuti di
“agricoltura di pregio”, di “paesaggi agrari consolidati” e “produzioni agro-alimentari di qualità”. In un territorio che vede ancora oggi tanti giovani emigrare, chiediamo che venga riconosciuto questo slancio di fiducia nel futuro da parte di una generazione che sta investendo molto in energie materiali e risorse economiche, non solo nel comparto agricolo ma anche in quello dell’accoglienza. Chiediamo che questo “fermento” fatto di passione, sacrifici e amore per la propria terra, non venga umiliato da interessi che oltre alla devastazione, nulla lasceranno sul territorio».
Il classico appuntamento di fine maggio per gli appassionati del vino italiano apre le porte alla ripartenza dell’enoturismo in Calabria e lo fa in piena sicurezza. Cantine aperte 2021 da appuntamento sabato 29 e domenica 30 maggio, per degustazioni e visite alle cantine ed ai vigneti della regione.
In piccoli gruppi e con l’assoluta necessità di prenotazione per garantire un’accoglienza di qualità e rispettosa delle normative anti Covid 19 le cantine Acroneo di Acri, Casa Ponziana a Riace, Cantine Greco a Torretta di Crucoli, Barone Macrì a Gerace, Ferrocinto di Castrovillari, Viola e Feudo San Severino a Saracena, La Pizzuta del Principe a Strongoli, Statti a Lamezia Terme, Terre Gracaniche a Palizzi e Cantina Girolamo Basile a Belsito, permetteranno agli appassionati di conoscere da vicino i siti produttivi e le bottiglie che più rappresentano il mondo vitivinicolo regionale e gli areali di riferimento.
Sicurezza e salute saranno, infatti, le parole d’ordine di Cantine Aperte 2021, senza dimenticare gli altri principi che MTV persegue da tempo, i quali, soprattutto in questi difficili mesi, trovano un significato ancora più profondo: rispetto per l’ambiente, riscoperta dei territori e delle tradizioni, empatia e coinvolgimento.
Ogni azienda proporrà un programma diversificato che sarà possibile consultare sul sito www.mtvcalabria.it per accogliere tutti i partecipanti permettendo di vivere una esperienza sicura e personalizzata
«Dopo mesi di stop – ha commentato Pier Luigi Aceti, presidente del Movimento Turismo Vino Calabria – siamo pronti a riprendere il percorso della valorizzazione delle cantine e dei territori, riprendendo da dove ci eravamo lasciati la scorsa estate. La pandemia ha segnato il settore vitivinicolo calabrese ma oggi guardiamo con fiducia al presente sapendo di costruire il futuro che ci attende con maggiore forza e sinergia con gli attori protagonisti di questa ripartenza».
«Le Donne del vino della Calabria non si fermano». A poco
più di un anno dall’annullamento dell’evento del 15 marzo 2020 al Museo
Nazionale del Bergamotto di Reggio Calabria in occasione della Festa delle
Donne del Vino (rimandato a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19), le
Donne del Vino della Calabria ci riprovano.
Stavolta scelgono di riunirsi – online – sabato 15
maggio 2021 per rinnovare il loro impegno in prima persona su Donne, vino
e ambiente, tema scelto dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino per
l’anno scorso e ancora valido per tutto il 2021.
L’incontro online, introdotto dalla delegata
regionale Vincenza Alessio Librandi, prevede gli interventi della
geologa Liliana Ielasi, del tecnico botanico Carmen Gangale,
dell’assegnista di ricerca Dipartimento A.G.R.A.R.I.A. Università degli studi di
Reggio Calabria Souraya Benalia e della dirigente regionale Coldiretti
Calabria Elvira Leuzzi. Coordina i lavori la giornalista, sommelier e
Donna del Vino, Laura Pacelli.
«Uno sguardo tutto al femminile – spiega Vincenza Alessio
Librandi – su ambiente, sostenibilità, rispetto del territorio, risparmio
energetico, riduzione degli sprechi, razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua
e tanto altro ancora. Le Donne del Vino della Calabria rinnovano la loro scelta
di parlare di tematiche legate all’ambiente aderendo a questo evento che,
seppur online, ha un grande valore sì simbolico, ma soprattutto di appartenenza
e impegno sociale». «Non perdiamoci
d’animo – aggiunge la delegata calabrese delle Donne del Vino – la situazione è in via di miglioramento e
l’unione, il coraggio, l’ottimismo, la perseveranza delle Donne del Vino della
Calabria contribuiranno concretamente alla rinascita, non solo ambientale,
della nostra Regione».
(PER SEGUIRE L’EVENTO IN DIRETTA SU ZOOM: SABATO 15 MAGGIO ORE 17:00 ID MEETING: 853 5130 4342)
Dalla terra alla terra: preserviamo i vigneti storici del Cirò. Questo il titolo del webinar che Fili Meridiani ha realizzato lo scorso 30 aprile, vigilia del 1 maggio.
C’è davvero bisogno di un Parco eolico nel cuore del Cirò? È
questa la visione che abbiamo del futuro di questa regione?
Queste le domande del webinar, a cui hanno risposto
viticoltori, imprenditori e istituzioni.
Una linea che è stata comune e che è stata largamente condivisa da tutti i partecipanti al webinar, imprenditori e istituzioni: i vigneti rappresentano un presidio di storia e cultura, un paesaggio rurale di tradizioni agroalimentari, di biodiversità da tutelare, che per l’economia rappresentano una risorsa fondamentale per il futuro delle comunità.
Nel territorio ci sono realtà imprenditoriali che qui hanno
investito, imprenditori che sono tornati perché credono che il carattere del
luogo sia quello che si esprime attraverso prodotti straordinari, nelle linee
di un paesaggio unico al mondo, da tutelare, da proteggere, da raccontare.
Dobbiamo pensare a dei piani di tutela adeguati per la
bellezza che ci circonda, a modelli di sviluppo in ARMONIA con il territorio e
con il paesaggio, che partendo dalle tradizioni e dal suo carattere più
autentico, sostengono un certo tipo di agricoltura, un’economia intelligente,
che promuove le sue eccellenze e che soprattutto riconosce la sua bellezza, la
preserva e la porta fuori dai confini territoriali. Questa è la direzione da
seguire.
L’immagine della Calabria da raccontare al mondo è quella
dei suoi tesori ambientali, storici e culturali, che ancora in pochi conoscono.
C’è un’idea di questi luoghi lontanissima da quello che sono realmente, un
sentimento che mette insieme diffidenza, stereotipi, ignoranza che negli anni
ha allontanato le persone e isolato i luoghi.
Un parco eolico come questo rafforza questa linea e l’idea che noi calabresi non crediamo nel nostro territorio, nelle sue risorse e nelle persone che qui fanno tanto, combattendo contro mancanze ataviche di servizi che risultano ben più gravi e che sono quelle che bloccano la potenziale crescita delle realtà locali.
*presidente di Fili Meridiani
Al webinar che trovate questo link hanno partecipato Francesco Maria De Franco, Viticoltore Cirò (‘A VITA – Vignaioli a Cirò) Andrea Librandi, Cuoco e proprietario Aquarama Bistrot Salvo Foti, Viticoltore Etna Sergio Ferrari – Sindaco Cirò Marina Luigi de Magistris, Sindaco di Napoli e Candidato Presidente Regione Calabria Nicola Irto, Consigliere regionale della regione Calabria e Candidato Presidente Regione Calabria Gianluca Gallo, Assessore Welfare e Agricoltura Regione Calabria. Moderati da Ursula Basta, Presidente di Fili Meridiani
Una riflessione del Consorzio di Tutela sulla proposta di un parco eolico tra le vigne di una delle Doc più prestigiose del Sud, muove stampa e politica e innesca un dibattito tenuto sotto traccia per troppo tempo: la tutela del territorio che produce il grande vino calabrese.
I produttori di vino del territorio alleati nel consorzio di tutela della denominazione che da poco ha compiuto 50 anni di vita, hanno interessato l’amministrazione comunale in merito alla proposta, per ora autorizzata, di costruire un piccolo parco eolico composta da 4 impianti proprio sulle colline vitate che si affacciano sulla statele 106 e sul torrente Lipuda.
Grazie alla grande eco mediatica che ne è scaturita, il tema della protezione del territorio è tornato nell’agenda condivisa della politica e dei produttori. Per troppo tempo il territorio non è stato rispettato e l’aggressione che ha subito ha prodotto tante storture e brutture difficilmente recuperabili. Come vinocalabrese.it siamo grati alle “pale eoliche di Cirò” per aver rimesso a tema questo importante asset strategico, che va di pari passo con la qualità sempre crescente dei prodotti della viticoltura cirotana e calabrese e con gli sforzi di comunicazione e commerciali che negli ultimi anni sono stati messi in campo dal comparto.
LA SENSIBILITÀ A TENERE INSIEME QUALITÀ, COMUNICAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E TUTELA DEL TERRITORIO DEVE ESSERE LA GRANDE SFIDA DEL CONSORZIO, DEI PRODUTTORI E DELLE AMMINISTRAZIONI:
dotandosi di un sistema di regole condiviso per evitare sia l’inquinamento visivo delle pale eoliche che quello di costruzioni private, aziendali e pubbliche non rispettose dell’armonia del distretto agricolo in cui sono inserite.
Rielaborazione grafica delle immagini realizzata internamente
Dopo un lungo periodo di chiusura a causa di questioni giudiziarie finalmente risolte, Gregorio Lillo Odoardi può riprendere le attività della sua azienda, storica e blasonata cantina calabrese.
Apprendiamo la notizia dal servizio di Tiziana Bagnato per LaC News 24 diretta da Pasquale Motta
Veronafiere posticipa al 2022 la 54a edizione di Vinitaly, Salone internazionale dei vini e dei distillati, in calendario dal 10 al 13 aprile del prossimo anno. «Le permanenti incertezze sullo scenario nazionale ed estero e il protrarsi dei divieti ci hanno indotto a riprogrammare definitivamente la 54a Veronafiere posticipa al 2022 la 54a edizione di Vinitaly, Salone internazionale dei vini e dei distillati, in calendario dal 10 al 13 aprile del prossimo anno. «Le permanenti incertezze sullo scenario nazionale ed estero e il protrarsi dei divieti ci hanno indotto a riprogrammare definitivamente la 54a edizione della rassegna nel 2022 – ha detto Maurizio Danese, presidente di Veronafiere SpA –. Si tratta di una scelta di responsabilità, ancorché dolorosa; un ulteriore arresto forzato che priva il vino italiano della sua manifestazione di riferimento per la promozione nazionale e internazionale. In attesa che lo scenario ritorni favorevole – conclude Danese – Vinitaly continua a lavorare congiuntamente con tutti i protagonisti anche istituzionali del settore, a partire dal ministero delle Politiche agricole e Ice-Agenzia oltre a tutte le associazioni e le categorie, per continuare a supportare la competitività del vino made in Italy sia sul mercato interno che sui Paesi già proiettati alla ripresa, Usa, Cina e Russia in primis». In quest’ottica, prosegue il ceo di Veronafiere, Giovanni Mantovani: «Confermiamo OperaWine con la presenza di Wine Spectator e delle top aziende del settore individuate dalla rivista americana per il 10° anniversario dell’iniziativa che rimane in programma il 19 e 20 giugno prossimo a Verona. L’evento, tutto declinato alla ripartenza del settore, grazie alla partecipazione di stampa e operatori nazionali e internazionali – commenta Mantovani – farà anche da collettore e traino a tutte le aziende del vino che vorranno partecipare a un calendario b2b che Veronafiere sta già approntando». Operawine sarà preceduta, sempre a giugno, dal Vinitaly Design international packaging competition (11 giugno) e da Vinitaly 5 Stars Wine The book (16-18 giugno). Mentre la Vinitaly international Academy (21-24 giugno) chiuderà gli eventi estivi in presenza. Tra le novità anche un evento eccezionale di promozione a forte spinta istituzionale a ottobre prossimo e che traghetterà il settore alla 54a edizione di Vinitaly nel 2022. Prosegue Giovanni Mantovani: «Si tratta di Vinitaly-edizione speciale, una manifestazione rigorosamente b2b che segnerà la ripresa delle relazioni commerciali nazionali e internazionali in presenza a Verona dal 16 al 18 ottobre». «Vogliamo mantenere viva l’attenzione del mondo sul vino italiano, uno degli ambasciatori più significativi del Made in Italy – afferma, presidente di ICE Agenzia, Carlo Ferro –. Le iniziative messe in campo da Veronafiere per mantenere il file-rouge tra Vinitaly 2019 e 2022, con l’edizione di Vinitaly-edizione speciale e le altre manifestazioni che faremo insieme hanno questo obiettivo. Senza soluzione di continuità, nonostante la pandemia mondiale e grazie all’impiego di nuovi strumenti in chiave di commercio digitale. Faccio i miei auguri a tutto il team di Veronafiere e ai produttori vinicoli con la convinzione che gli eventi in programma per il 2021 contribuiranno a sostenere l’eccellenza del nostro Paese». In attesa della ripresa degli eventi fisici nel nostro Paese, Vinitaly prosegue in presenza sui mercati internazionali, a partire dalla Russia con le tappe a Mosca e a San Pietroburgo in programma dal 23 al 25 marzo. Dal 3 al 6 aprile sarà la volta di Vinitaly Chengdu e poi a giugno di Wine to Asia (Shenzhen, 8-10 giugno). E sarà ancora la Cina ad aprire con il road show il calendario estero autunnale di Vinitaly (13-17 settembre) prima di trasferirsi in Brasile per la Wine South America (22-24 settembre). Veronafiere, inoltre,
mette a disposizione il proprio know how per realizzare ulteriori eventi di promozione in altri mercati
obiettivo per il settore.
La decisone dello spostamento di Vinitaly è stata condivisa con le organizzazioni e associazioni della filiera
vitivinicola e agricola. Di seguito, in ordine alfabetico, le dichiarazioni di: Alleanza delle Cooperative Italiane
Agroalimentare, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini
e Unione Italiana Vini (Uiv).
«Prendiamo atto della decisione di posticipare la 54a edizione di Vinitaly al 2022 – afferma il coordinatore
del settore vitivinicolo di Alleanza cooperative agroalimentari, Luca Rigotti –. Una scelta certamente non
facile ma che, alla luce dell’attuale situazione sanitaria, è in linea con quanto auspicato dall’Alleanza delle
Cooperative Italiane-Agroalimentare. Accogliamo con favore, inoltre, le altre iniziative di promozione
proposte da Veronafiere per i prossimi mesi: l’aspettativa è poter entrare finalmente in una fase
caratterizzata da un maggiore livello di sicurezza e da minori incertezze per il comparto vitivinicolo, condizioni
necessarie anche per poter rilanciare, grazie all’esperienza ed alla competenza di Veronafiere, il settore
vitivinicolo a livello internazionale».
Per il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella «la decisione assunta da Veronafiere di posticipare al
2022 la 54a edizione di Vinitaly va nella direzione suggerita dalla filiera del vino, ma soprattutto tiene conto
del perdurare di una situazione di grave difficoltà generata dall’emergenza pandemica, che non ha ancora
trovato una risposta risolutiva nella vaccinazione. Una scelta di responsabilità che condividiamo ampiamente,
così come siamo pronti a sostenere le altre iniziative, annunciate da Veronafiere e messe in calendario sia
per il prossimo giugno, che per l’ottobre. È necessario da parte del mondo del vino farsi trovare pronto al
giorno della ripartenza dei mercati e quindi è molto importante tenere alta l’attenzione anche con
manifestazioni capaci di creare relazioni nazionali e internazionali e interesse verso il nostro settore. Ma
ancora più importante sarà il sostegno che il governo italiano e l’Europa sapranno mettere in campo a favore
dell’intero agroalimentare che, dopo oltre un anno di pandemia, sta accusando il peso della crisi al pari degli
altri settori dell’economia nazionale».
«Siamo a fianco di Veronafiere per continuare a sostenere il settore, tutte le aziende e i produttori che ogni
giorno contribuiscono a rendere il vino una delle eccellenze del Made in Italy riconosciuta in tutto il mondo
– dice presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino –. La pandemia ancora morde e
costringe a un ulteriore rinvio degli eventi in presenza, ma siamo pronti a lavorare insieme al Vinitaly per
supportare, in questa fase difficile, un comparto prezioso per l’agroalimentare con una produzione del valore
di circa 12 miliardi di euro e una reputazione imbattibile».
«Lo spostamento del Vinitaly è un atto dovuto per consentire la partecipazione anche degli operatori stranieri
e sostenere il successo del prodotto agroalimentare made in Italy più esportato nel mondo dove, nonostante
la pandemia, il vino ha fatturato 6,3 miliardi di euro nel 2020» afferma il presidente di Coldiretti, Ettore
Prandini, nel sottolineare l’importanza del programma dei prossimi appuntamenti di Veronafiere a partire
da OperaWine.
«La decisione di Veronafiere, benché dolorosa, va nella giusta direzione – commenta presidente
Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –. Apprezziamo in particolare la capacità di resilienza e di proposta
variegata in un momento molto difficile per il comparto vino. Confagricoltura dà pieno appoggio a
Veronafiere e all’intero settore fieristico agroalimentare nazionale. Siamo convinti che occorra sostenere la
validità del sistema italiano ed evitare pericolose aperture ad altre realtà internazionali. Riteniamo inoltre
che la Fiera di Verona, con le sue attività e il Vinitaly, sia un validissimo strumento di promozione e di
immagine per tutto il comparto vitivinicolo italiano. Auspichiamo pertanto di ripartire a pieno ritmo nel 2022,
dando ampio risalto alle iniziative in programma da oggi fino alla prossima edizione del Vinitaly, insieme alle
nostre imprese che fanno grande nel mondo l’Italia del vino».
Per il presidente di Copagri, Franco Verrascina, «la scelta di Veronafiere, seppure dolorosa, conferma la
serietà dell’ente fieristico e la volontà di sostenere i viticoltori al meglio in questo momento critico. Ci
mettiamo a disposizione per collaborare ed essere al fianco di Veronafiere nel programmare sia la 54a
edizione di Vinitaly che per l’evento speciale di ottobre, dando un segnale al mondo vitivinicolo per la
promozione e valorizzazione dei grandi vini italiani».
«È un grande dispiacere l’annuncio del rinvio, ma la realtà della pandemia non lascia spazio ad ipotesi alternative: abbiamo difficoltà a programmare viaggi e contatti, avremmo difficoltà nell’accogliere gli ospiti negli stand – afferma Sandro Boscaini, presidente di Federvini – ma il secondo rinvio amplia il vuoto che Vinitaly lascia. Abbiamo necessità di contatti internazionali, abbiamo necessità di presentare i nostri prodotti e restare in contatto con il grandissimo numero di operatori nazionali ed internazionali che affluivano a Verona. Siamo certi che l’esperienza e la professionalità di Vinitaly, con l’aiuto di ICE Agenzia, possano essere di grandissimo aiuto per le nostre Imprese, con formule e proposte da studiare rapidamente insieme».
«Comprendiamo e condividiamo le ragioni che hanno portato Veronafiere al rinvio della manifestazione di riferimento per il vino italiano – spiega il presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), Ernesto Abbona –. Riteniamo però che sia fondamentale in questo difficile momento tenere acceso il motore della promozione e perciò appoggiamo l’intenzione di Vinitaly di sostenere il settore anche nel corso di quest’anno attraverso l’organizzazione di eventi mirati in favore del business e dell’immagine internazionale del vino tricolore».
«Non posso che rimarcare il dispiacere di dover rinunciare anche quest’anno al Vinitaly, la principale manifestazione di riferimento del settore vinicolo italiano – commenta il presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro –. Una manifestazione ricca di eventi, rassegne, degustazioni e workshop mirati all’incontro degli espositori con gli operatori del settore nazionali ed internazionali, che ha contribuito al successo del vino italiano nel mondo ricordando che il settore enologico è uno dei pilastri del successo del made in Italy nel mondo. Chiediamo al Governo di considerare il grande danno economico che questa decisione comporta e di prevedere aiuti concreti per mantenere alta la competitività internazionale del nostro settore fieristico».
La rete di produttori di Saracena si organizza in comunità e rinnova il suo impegno per produrre e promuovere l’antico vino passito del Pollino.
Il Presidio Slow Food attivo dal lontano 2004 vede oggi rafforzare e rilanciare il progetto con un patto di collaborazione tra aziende storiche e nuove realtà. Il gruppo è composto da Cantine Viola, Feudo dei Sanseverino; Azienda agricola Diana; Giuseppe Calabrese e Franco Laurito.
Ai produttori è giunta anche la lettera del fondatore Carlo Petrini «Carissimi produttori, vi scrivo queste poche righe per darvi il benvenuto nella grande e meravigliosa famiglia Slow Food. L’adesione e la vicinanza di realtà come la vostra rafforzano tutto il nostro movimento e ci aiutano nell’impegno quotidiano che dedichiamo alla grande sfida di costruire e rafforzare sistemi alimentari che siano buoni, puliti e giusti per tutti»
di SAVERIA SESTO È una bella soddisfazione per le Cantine Lento di Lamezia Terme aver fornito i vini per il viaggio del Pontefice in Iraq.
I vini bianchi Lamezia Greco
Doc 2019 e il Dragone 2019 e i rossi
Magliocco e Federico II 2016 sono stati serviti a bordo del volo papale
Alitalia Roma-Baghdad a circa 130 persone, tra pontefice, lo staff del
Vaticano, una settantina di giornalisti, personale della compagnia aerea e vari
addetti alla sicurezza.
“L’azienda Lento di Lamezia Terme si aggiudica questo risultato superando la selezione tra i fornitori ufficiali di Alitalia, sia nelle verifiche della commissione di degustazione, sia in quella della sicurezza, rispondendo ai rigidi protocolli in epoca Covid” ha dichiarato la responsabile aziendale Manuela Lento, orgogliosa di questo importante risultato.
Una bella sfida centrata anche in poco tempo dovendo procedere all’imbottigliamento
straordinario di bottiglie in formato mignon da 186 ml, all’etichettatura e al
confezionamento delle stesse in singole confezioni per le quali Danila Lento,
che si occupa della produzione, ha dovuto attrezzarsi per rispondere nei tempi
di consegna e secondo le rigorose modalità prescritte.
Il vino Lento, a bordo di Alitalia, nel viaggio apostolico del Papa restituisce un senso di orgoglio e di prestigio aziendale e ne consegna un ruolo di ambasciatore di un sentimento collettivo di speranza e di rinascita, nel dialogo tra i popoli in pace e con giustizia, come lanciato dal profondo messaggio da Papa Francesco.
Pubblicata la graduatoria definitiva della misura “Riconversione e ristrutturazione vigneti”, relativa all’annualità 2020-2021.
Con questa misura gli imprenditori vitivinicoli potranno intraprendere azioni di riconversione varietale, ristrutturazione mediante diversa collocazione o modifica della forma di impianto e coltura e miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti.
Il finanziamento delle 81 domande di aiuto risultate ammissibili e finanziabili, a fronte del rapido lavoro di istruttoria effettuato dal dipartimento Agricoltura, trova copertura finanziaria nel Piano nazionale di sostegno al settore vitivinicolo, campagna 2020-2021, gestito dal Mipaaf che, per questa misura, ha assegnato alla Regione Calabria risorse per oltre 2 milioni di euro.
Le domande risultate ammissibili verranno finanziate per un importo complessivo di 1.872.299,04 euro, dei quali 1.802.586,54 destinati a 78 beneficiari, con pagamento a fideiussione, e 69.712,50 a tre beneficiari, con pagamento a saldo.
A circa due mesi dalla pubblicazione degli elenchi provvisori, la commissione di valutazione istituita dal dipartimento Agricoltura ha verificato la posizione delle diciassette istanze di riesame pervenute, accogliendone dieci.
fonte Regione Calabria
Al link la graduatoria provvisoria Delle 25 domande NON RICEVIBILI/NON AMMISSIBILI, 17 hanno presentato istanza di riesame e di queste 10 sono state accolte:
Si è appena conclusa l’edizione 15 del concorso dedicato ai vini meridionali da vitigno autoctono. La Calabria, come negli ultimi anni, si conferma una regione del vino in grande ascesa. Lo confermano i risultati ottenuti dai vini calabresi nelle diverse batterie dove hanno concorso.
Il metodo classico bianco della Barone Gr. Macrì di Locri si aggiudica il primo posto nella sua categoria e fa coppia con il primo posto assoluto ottenuto del Rosato di Statti di Lamezia. Altri importanti risultati vanno al bianco da uve greco di Casa Comerci di Badia di Nicotera (VV) con un secondo posto e 2 premi se li aggiudica il Fervore di Terre di Balbia di Altomonte (CS) con un secondo posto assoluto tra i vini bio del concorso e un 3 posto nei gruppo misto dei vini rossi.
A giugno 2021 torna il salone RADICI DEL SUD 2021 – Salone dei vini e degli oli del Sud Dove: Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari (BA) Apertura al pubblico: 14 giugno 2021 Orario: dalle 16.00 alle 22.00 Ingresso: kit di degustazione €15 (comprensivo di bicchiere, sacca portabicchiere e quaderno di degustazione)Il Salone dei vini del Sud torna in giugno 2021
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