• Antichi vitigni cosentini ri-scoperti e registrati

    Antichi vitigni cosentini ri-scoperti e registrati

    Alcuni tra i più importanti vitigni storicamente presenti del cosentino, e non solo, sono stati iscritti nel Registro nazionale delle varietà di vite grazie alle modifiche ed integrazioni apportate con il Decreto 10 febbraio 2021 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Con questa ultima iscrizione si concludono le attività avviate nel 2016, aventi l’obiettivo di tutelare e garantire alla viticoltura del cosentino l’utilizzo dei vitigni storicamente presenti sul territorio provinciale, come già fatto con il Magliocco Dolce e il Brettio Nero.

    Klaus Algieri – Presidente Camera di Commercio di Cosenza


        “Le attività sono andate oltre i risultati previsti e la Camera di Commercio di Cosenza, che da sempre è impegnata attivamente nella tutela e valorizzazione dei prodotti di qualità, è lieta di aver contribuito, sostenendo fin dall’inizio tale iniziativa, che ha portato ad una proficua collaborazione tra il Consorzio di Tutela della DOP Terre di Cosenza, associazioni di categoria, enti di ricerca, comune di Verbicaro, Altomonte e Dipartimento di Agricoltura della Regione Calabria come mai si era fatto fino ad ora“, afferma Klaus Algieri, Presidente della Camera di Commercio di Cosenza.
        Le attività realizzate dal gruppo di ricerca costituito dal CRSFA “Basile Caramia”, dall’ARSAC e dal Sinagri srl (spin-off dell’università degli studi di Bari), hanno portato all’iscrizione del Lagario Nero presente nell’alto Jonio cosentino, del Grecarese Nero coltivato nell’alto tirreno cosentino ed in particolare a Verbicaro, dove è localmente denominato “Greco Nero di Verbicaro”, del Negrellone Nero presente nelle antiche vigne dei comuni di Montepaone e Gasperina ed in conservazione presso i campi collezione dell’ARSAC. Si è giunti, inoltre, al riconoscimento di importanti denominazioni tra cui il Vujino coltivato a Verbicaro e la Duraca presente nei vigneti delle zone rurali di Verbicaro e Saracena, dove contribuisce all’ottenimento di prodotti identitari di alta qualità.
        Si conclude anche il lavoro di recupero dell’antico vitigno citato da Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia”, il famoso Balbino di Altomonte. “Tale vitigno è già stato avviato a delicate fase di miglioramento sanitario per la produzione di materiale di moltiplicazione in linea con le normative fitosanitarie vigenti, in modo da garantire la futura fornitura di barbatelle certe sia dal punto di vista genetico che sanitario“, aggiunge il dott. Vincenzo Roseti, referente del gruppo di ricerca pugliese ma calabrese, di Saracena (CS) di origine. (ANSA).

    Al centro Vincenzo Roseti
  • Corsi on line di avvicinamento alla degustazione con Ais Calabria

    Corsi on line di avvicinamento alla degustazione con Ais Calabria

    AIS Calabria presenta ON AIS, incontri di avvicinamento al vino e non solo in 4 serate online con i relatori dell’associazione per trasmettere i primi rudimenti e imparare a conoscere il mondo della degustazione e dell’abbinamento: VINO, BIRRA, OLIO.

    Gli appuntamenti, dalle ore 20:30 alle ore 21:45

    martedì 2 marzo – Approccio alla degustazione del vino

    martedì 9 marzo – I principi dell’abbinamento

    martedì 16 marzo – L’olio extravergine e l’abbinamento

    martedì 23 marzo – La birra e la degustazione

    COSTO

    singolo incontro 15 euro

    per i 4 incontri 50 euro

    Verrà rilasciato attestato di partecipazione AIS Calabria

    Iscrizioni aperte fino al 23 febbraio 2021.

    INFO E PRENOTAZIONI
    Segreteria AIS Calabria tel. 0984 1810655 (anche whatsapp)

  • Un calabrese tra i 20 migliori vini al mondo sotto i 20 dollari

    Un calabrese tra i 20 migliori vini al mondo sotto i 20 dollari

    Arriva la notizia dagli States che tra i migliori vini al mondo, molto abbordabili per il prezzo, con la soglia a 20 dollari, ci sono 5 italiani e uno è calabrese.

    Eric Asimov, il critico enoico del prestigioso giornale americano, stila periodicamente la lista dei sui migliori assaggi. Era toccato ai vini bianchi qualche mese fa con la bella notizia per lo Zibibbo di Benvenuto.
    Nelle ultime ore il critico ha ragionato sul tema del prezzo è l’ambito riconoscimento è toccato al vino di Odoardi: 1480 L’inzio del 2015.
    L’azienda del Savuto molto spesso si è trovata a rappresentare per la critica statunitense il gotha del vino italiano, anche in questa occasione piazza un suo vino nella prestigiosa lista.

    Sono affascinato dai vini di Calabria, la punta selvaggia e arida dello stivale d’Italia. La famiglia Odoardi, dice l’etichetta di questa bottiglia, vi coltiva dal 1480. Dubito che qualcuno facesse un vino come questo allora, ma chi lo sa? Questa miscela rossa, incentrata sull’uva gaglioppo, è affumicata, tannica e un po ‘selvaggia, come la Calabria, ma concentrata e deliziosa. (Jan D’Amore Wines, Brooklyn, NY)

    A questo link la notizia https://www.nytimes.com/2021/01/28/dining/drinks/20-wines-under-20-dollars.html

  • A Saracena la Biblioteca dedicata al vino

    A Saracena la Biblioteca dedicata al vino

    Ha subito una radicale trasformazione la biblioteca comunale di Saracena, il piccolo centro del Pollino, dove si produce il Moscato, presidio Slow Food. Tre anni fa è stata trasferita, su volontà dell’amministrazione comunale, a Palazzo Mastromarchi nel cuore del centro storico, nello stesso plesso dove al primo piano ha sede la pinacoteca ricca di opere di tanti maestri dell’arte italiana. Con i contributi regionali e del Mibact l’amministrazione guidata dal sindaco, Renzo Russo, ha puntato alla valorizzazione del patrimonio librario, acquistando nuovi volumi e creando una sezione dedicata al vino al servizio dei produttori del territorio e dei wine-lovers.

    Ben assortita la sezione con volumi di autori italiani ed esteri che permette di approfondire vari aspetti dedicati al vino, dalla produzione, alla degustazione L’offerta spazia dalle immancabili guide di settore a opere di approfondimento. Tra questi, per citarne alcuni, il libro sulla Borgogna di Armando Castagno, il Grande vino dei vini dolci d’Italia di Massimo Zanichelli, la traduzione italiana di Matteo Gallello del fumetto francese Gli ignoranti, le Memorie di un assaggiatore di vini di Daniele Cernilli, Vino (al) naturale di Alice Feiring, il Respiro del vino del professore Luigi Moio, l’Atlante geologico del professor Attilio Scienza, L’invenzione della gioia di Sandro Sangiorgi, il Trattato sulla viticoltura del professor Mario Fregoni, il classico Vino al Vino di Mario Soldati e Le parole del vino di Fabio Rizzari.

    Foto dal web di Michal Jarmoluk

  • Saveria Sesto e la storia dell’azienda Librandi

    Saveria Sesto e la storia dell’azienda Librandi

    Mi sono immersa nel libro Librandi – Storie di uomini, vigneti e vini di Gianfranco Manfredi con l’introduzione di Cesare Pillon e in due giorni l’ho sorseggiato come si fa con un calice che tira l’altro per arrivare alla fine, appassionandomi pagina dopo pagina di fronte alla narrazione della storia dei Librandi, che non è solo il percorso di un’impresa, ma è il racconto intrecciato della viticoltura e l’enologia della Calabria.

    La penna di Gianfranco Manfredi, noto giornalista enogastronomico e sommelier   della Calabria, nelle 169 pagine in italiano (vi e’ anche una versione in inglese) racconta la storia della Cantina Librandi di Cirò che nei 100 anni si e’ sviluppata, radicata ed evoluta in Italia e nel mondo attraverso le loro etichette.

    Ne ripercorre le vicende di una famiglia di viticoltori quando nel 1916 i fratelli Nicodemo e Raffaele acquisiscono con un contratto di affitto una vigna di un ettaro e mezzo e nel 1929 Raffaele, a soli 23 anni, aggiungendo a piccoli passi altra superficie e le quote di altri familiari, acquista la casa paterna che adibisce a cantina e nel ’53 comincia a imbottigliare “un vino popolare, semplice e a buon mercato”.

     Comincia così a farsi notare tanto che nel 1958 riceve 50.000 lire in Premio dal  Ministero per l’Agricoltura e Foreste come quarto classificato   quale “piccola azienda agricola “. Da questo momento, negli anni ’60, saranno i figli Tonino e Nicodemo Librandi, che avvieranno un processo di crescita che ci porta fino ai nostri giorni affermando un marchio aziendale divenuto identitario del Cirò e del vino della Calabria.  

    E’ una narrazione appassionata di fratelli le cui idee si sono trasformate in azioni all’unisono e che nei rispettivi ruoli delineano una normale famiglia della Calabria  tenace, attaccata alla vigna, laboriosa, lungimirante e con i piedi per terra  che traccia un percorso con una progressione lineare senza conoscere intoppi, cadute e battute d’arresto.

    Difficoltà, certo che ne hanno incontrato e di ogni genere, in un contesto in cui tecniche agronomiche ed enologiche, la ricerca scientifica e i servizi all’agricoltura sono ancorati a empirismo e la pubblica amministrazione e’ sorda e miope o d’intralcio anche ai progetti più semplici.

    Pregiudizi e critiche pure e anche tante, quando negli ’90 dopo l’affermazione del vino Duca S. Felice, il Gaglioppo riserva che aveva ricevuto il largo consenso degli intenditori (premio Duja d’or, medaglia  oro a Basilea e oro a Verona), si punta dare ai vini un’interpretazione  internazionale lanciando vitigni come lo Chardonnay o il Cabernet Sauvignon che entrano nel bianco Critone e nel rosso Gravello e questo nuovo ingresso viene  interpretato come esterofilia dissacrante ed eretica in un contesto regionale fossilizzato al passato.

    Entrambe le etichette faranno fortuna in tutti i mercati ed apprezzati da tutti i palati dei wine lovers italiani ed esteri. C’è un verbo che si e’ tramandato nel DNA familiare, crescere e crescere, con saggezza e con i piedi per terra, ma anche investire e selezionare.

    Selezionare persone, collaboratori, consulenti e vitigni. Lo saranno gli enologi Severino Garofolo negli anni ‘70-‘80 e Donato Lanati a seguire fino ai nostri giorni, che interpretano e si ritrovano con la filosofia e la visione dei fratelli Librandi che vede la terra, le vigne e le risorse umane come centralità della produzione del vino.

    Questi saranno illuminanti e determinanti per raggiungere i più prestigiosi traguardi con i vini: Duca S. Felice, Gravello, Magno Megonio, Critone, Efeso, Passule, Terre Lontane, Labella, Asilya e per ultimi gli spumanti Almaneti e Rosaneti. Enologi che fanno il paio con agronomi che conoscono la terra, le piante, le pendenze, l’insolazione e le necessità delle vigne, nome, cognome e forme dei grappoli.

    Sono Davide De Sanctis, profondo conoscitore delle vigne e poi gli accademici protagonisti della ricerca agronomica Attilio Scienza, Mario Fregoni, Anna Schneider, Franco Mannino, Maria Stella Grando, Diego Tommasi, il meglio della ricerca scientifica italiana che su diversi fronti hanno inciso nella storia dei Librandi.

    Una squadra salda, sempre presente e mai variata, nella quale Enzo Mazzei, Salvatore Certomà e Donato Abenante garantiscono la quadratura dell’amministrazione dell’impresa.

    C’è un valore da sottolineare in questa memorabile  Storia di uomini vigneti e  d’impresa ma  con indiscutibili ricadute sulla viticoltura  della Calabria ed  e’ l’operazione culturale di cui si sono fatti interpreti per aver salvato, raccolto e custodito   una  collezione dei vitigni della Calabria, unica nel suo genere e frutto di un lungo e faticoso lavoro di ricognizione sui territori, che rappresenta l’Arca delle varietà antiche a rischio di estinzione  e che ha dato l’avvio alla  ricerca scientifica sull’identificazione genetica  e  sulla selezione di cloni da cui è scaturita l’iscrizione  nel Registro Nazionale e a seguire la moltiplicazione nei vivai.

    Un lavoro immane, supplendo il ruolo pubblico, che ha consentito di creare una letteratura viticola facendo emergere la Calabria con il suo ricco serbatoio di vitigni sconosciuti e il suo preservato patrimonio genetico.

    La diffusione delle prove e dei risultati e’ assicurata nelle pubblicazioni “Gagliopoo e i suoi fratelli”, “Valorizzazione con metodi moderni di un’antica vocazione viticola” “I vignaioli del Cirò” ma anche attraverso il Patto Librandi, un protocollo di lavoro diretto a 40 viticoltori associati, allo scopo di svecchiare metodi di coltivazione arcaici e tradizionali e diffondere le acquisizioni di un nuovo modello di viticoltura di precisione.

    Senza dimenticare che in queste storie di uomini nel silenzio si affiancano le donne di casa Librandi, Enza e Concetta, donne di vino che hanno condiviso e supportato l’impresa apportandone sensibilità femminile e assicurando il culto della famiglia.

    Gianfranco Manfredi, ne ha tracciato la storia antica e moderna dei Librandi (230 ettari vitati, 2,5 milioni di bottiglie, 50% export in 40 Paesi), oggi affidata a Paolo, Raffaele, Teresa e Francesco, sotto la guida del professore Nicodemo, a buon diritto nominato Ambasciatore delle Città del vino, che e’ “la sintesi di amore e dedizione per la terra e per i vigneti, cultura enologica e scienza, conciliate ogni giorno tra i filari e la cantina e un antico coraggio nel guardare lontano”.

    Saveria Sesto

  • I Terre di Gerace della Barone G.R. Macrì conquistano gli USA

    I Terre di Gerace della Barone G.R. Macrì conquistano gli USA

    Importanti risultati arrivano per l’azienda della Locride della famiglia Macrì, in USA i vini Terre di Gerace Rosso e Bianco conquistano la medaglia d’oro e il rosato quella d’argento nel concorso della testata American Wines Paper (Carta dei Vini d’America), il giornale specializzato per gli operatori della ristorazione, della distribuzione e della vendita professionale di vino.

    I membri della giuria sono principalmente acquirenti di società di importazione e distribuzione oltre che giornalisti specializzati ed esperti di vino, liquori e birra. La missione del concorso è quello di intercettare prodotti adattati al mercato americano e statunitense.

    L'immagine può contenere: il seguente testo "CERTIFICATE America Wines Awards 2021 Terre di Gerace IGT Calabria Bianco 2019 GOLD 2021 AMERICA AWARDS Barone Bon..Macri G.R. Macrì BY:AMERICAWINESPAPER.COM"

  • Cose da primo lunedì dell’anno

    Cose da primo lunedì dell’anno

    Curiosità e questioni intorno al vino calabrese del 2020

    Si è chiuso l’anno del decennale e la prima cosa che vogliamo fare è ringraziare i nostri tanti lettori, che si confermano in crescita, e i pochi ma buonissimi sostenitori che hanno voluto partecipare al nostro crowdfunding di inizio anno.

    Il 2020 è stato un anno incredibile per tutti: sono saltati gli eventi e l’evento del vino per antonomasia, il Vinitaly, che negli ultimi anni ha permesso a tanti di noi di incontrarci dal vivo e mettere a tema progetti e questioni che ci stanno a cuore.

    Il portale ha girato molto bene anche in questo periodo e anche se non abbiamo attivato nessuna iniziativa live, i risultati sono stato ragguardevoli e incoraggianti: a conferma che sale l’interesse verso il vino calabrese. Le notizie che hanno girato di più in assoluto nel 2020 riguardano i premi ai vini calabresi al Concours Mondial de Bruxelles (LINK), il riconoscimento di viticoltore dell’anno per Gambero Rosso per Antonella Lombardo (LINK) e la nascita della Fivi Calabria con l’elezione di Cataldo Calabretta a coordinatore (LINK).

    Vi riproponiamo di seguito il video dedicato al vino calabrese di Giuseppe Gagliardi con le musiche di Peppe Voltarelli.

  • La storia della Librandi in libreria

    La storia della Librandi in libreria

    Fresco di stampa per la collana Storie di Impresa di Rubbettino editore il libro dedicato alla Librandi di Cirò Marina scritta da Gianfranco Manfredi, giornalista enogastronomico, penna raffinata e grande conoscitore della storia umana e aziendale della cantina più rappresentativa della Calabria.

    Una confezione prestigiosa, con un apparato fotografico importante che approfondisce uno spaccato di una famiglia che ha fatto della vitivinicoltura un’occasione di riscatto sociale privata e collettiva. Un approfondimento molto accurato delle tappe salienti e dei risultati ottenuti dall’azienda, resi anche fruibile dalla trovata grafica di una timeline che accompagna le pagine del volume, ma soprattutto il racconto vivo dei protagonisti con aneddoti e approfondimenti e il tributo alla famiglia, alla sua storia e soprattutto al fondatore dell’azienda che conosciamo oggi, Antonio Cataldo, detto Tonino, scomparso nel 2012.

    La storia di due fratelli, Tonino il maggiore e Nicodemo il giovane, forti degli insegnamenti del padre, consapevoli del potenziale del territorio e del prodotto, si spingono sempre più avanti fino a diventare un realtà italiana riconosciuta e stimata nel settore, dalla critica e dal mercato, come mai prima era riuscita un’azienda calabrese.

    Gianfranco Manfredi, giornalista che da oltre 20 anni racconta il mondo enogastronomico regionale, ci restituisce, con una scrittura ricca e una ricerca approfondita, uno spaccato importante della storia contemporanea del vino calabrese: perché tra i meriti dell’azienda cirotana c’è anche quello di aver creduto nella vitivicoltura calabrese, “riempiendo un vuoto” come afferma Pillon nell’introduzione, permettendo al comparto di trovare l’humus giusto per la grande rinascita cui stiamo assistendo in questi ultimi anni.

    Il libro è acquistabile anche nello store on line dell’editore a questo LINK

    Gianfranco Manfredi
    Librandi
    Storia di uomini, vigneti e vini
    Collana: Storie d'impresa
    2020, pp 272
    isbn: 9788849865967
    Italiano e Inglese
    €44
    Librandi
    L’indice del volume
  • I sugheri delle bottiglie delle festività, rivivono con L’Albero della Vite

    I sugheri delle bottiglie delle festività, rivivono con L’Albero della Vite

    L’Associazione L’Albero della Vite di Lamezia Terme, presieduta da Saveria Sesto e l’Associazione  nazionale  Città del vino  ci ricordano di non buttare  i tappi di sughero delle bottiglie di vino e spumante che stapperemo per le feste.

    Le festività infatti sono un momento ottimale per  non sprecare i tappi   del prezioso materiale  che i cittadini potranno conservare decidendo di  portarli nell’ecobox  di quanti  hanno aderito a Lamezia  all’iniziativa di raccolta : Liceo scientifico G. Galilei, Libreria Tavella, Scuola Maggiore Perri, Enoteca Vini sfusi, Vineria 0.75, Poliambulatorio Lametino, Rosalbin’s bar, ITAS Chmirri di Catanzaro   

    E’ importante non disperdere questa materia prima considerando il tappo non più immondizia ma pregevole risorsa che possiamo salvare dalla discarica e riutilizzarla per rigenerare nuovi utensili e materiali per la casa, per l’arredamento e la bioedilizia.

    Altri importanti partner della ristorazione raccolgono grandi quantitativi di tappi Consorzio Assapori Calabria (presidente Concetta Greco), ristorante d’Agostino di Pizzo, L’Aragosta, La Kerkira di  Bagnara, bar Yoghurteria di Vibo marina  e  Slow Food Soverato e  cantina dell’orologio di Polistena .

    I tappi raccolti vengono spediti  per il riciclo in Veneto  ad  Amorim Cork Italia, leader nella produzione dei tappi di sughero  e promotore del progetto ETICO. “Quest’anno il frutto di questa raccolta, tutta affidata al volontariato ci ha consentito di effettuare la manutenzione del gazebo, delle fioriere e delle panchine in legno   del giardino dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro ove sostano ammalati oncologici e parenti in attesa”.

  • Berebene Gambero Rosso, i premi ai calabresi

    Berebene Gambero Rosso, i premi ai calabresi

    Presentata la guida del Gambero Rosso dedicata ai vini sotto i 13 euro che è giunta alla sua 30esima edizione. Una guida che mira a scovare i vini che esprimono insieme all’alta qualità intrinseca del prodotto anche un’altra qualità molto apprezzata, specie in periodi come questo di grande crisi economica: il prezzo.

    A confermare la grande galoppata del vino calabrese nel posizionarsi sul palcoscenico dei grandi vini italiani c’è il PREMIO NAZIONALE QUALITA’/PREZZO VINI BIANCHI SUD per il Terre di Cosenza Bianco Pircoca ’18 – 10.80 euro di MASSERIA FALVO di SARACENA (CS)

    Per la categoria PREMI REGIONALI miglior vino qualità/prezzo in assoluto per la CALABRIA Rèfulu ’19 Calabria IGP – 10.40 euro di CASA COMERCI di Badia di Limbadi (VV)

    dalla guida:

    Masseria Falvo
    loc. Garga | s.da prov.le Piana | Saracena (CS) | www.masseriafalvo.com
    Terre di Cosenza Bianco Pircoca ’18 – 10.80 euroPer i Falvo ristrutturare la settecentesca masseria di famiglia, dotarla di una moderna cantina e di 30 ettari di vigneto coltivati in biologico, non è stata né un’operazione nostalgica e neanche commerciale, ma un vero e proprio ritorno alle origini di famiglia che per generazioni ha vissuto di agricoltura. Vi suggeriamo il Pircoca ’18 dai profumi complessi e profondi di frutta esotica, rosa ed erbe aromatiche, spesso ma ben vitalizzato da una fresca e sapida vena acida in bocca.

    Casa Comerci
    fraz. Badia di Nicotera | c.da Comerci 6 | Nicotera (VV) | www.casacomerci.it
    Rèfulu ’19 – 10.40 euro
    30 ettari di cui una metà a vigneto, tutti biologici certificati: questo il patrimonio agricolo di questa cantina di Nicotera con un’antica storia alle spalle, ma che è stata completamente rifondata una decina di anni fa da Domenicantonio Silipo con i figli Francesco e Federico. Buonissimo il Greco Bianco Refulu ’19, floreale e iodato al naso anche se non mancano rimandi ai frutti bianchi, coerente il sorso, sapido, dotato di un bel nerbo acido, nitido e lungo anche il finale.

  • Vino al vino 50 anni dopo: la Calabria

    Vino al vino 50 anni dopo: la Calabria

    Paolo De Cristofaro e Antonio Boco chiudono la seconda stagione del programma dedicato al cinquantennale dell’opera di Mario Soldati “Vino al Vino”, con una straordinaria puntata dedicata alla Calabria del vino e non solo. Spunti interessati, approfondimenti, curiosità e grandi ospiti condiscono l’imperdibile podcast.

    Dall’introduzione degli autori
    La seconda stagione di Vino al Vino 50 anni dopo si conclude in quella Calabria che Mario Soldati descrive come “immagine perfetta e ridotta dell’Italia”, riferendosi tanto agli aspetti ambientali quanto a quelli culturali e caratteriali.

    https://www.spreaker.com/user/tipicamenteblog/s2-e8-calabria

    O meglio nelle Calabrie, dove il legame quasi tribale con la terra convive con un’innata propulsione globalista, creando un sincretismo “mediterraneo-germanico” più unico che raro.
    Dicotomie che incontriamo puntualmente anche nelle faccende enogastronomiche e nelle quali ci immergiamo totalmente, non a caso con l’aiuto di due Calabresi per molti versi sinergici e complementari, nelle origini come nei percorsi umani e professionali.

    A ricostruire le traiettorie storiche, viticole, territoriali e stilistiche del vino regionale è il “Catanzarese di mondo” Matteo Gallello, braccio destro di Sandro Sangiorgi nel progetto editoriale e divulgativo Porthos, che proprio in queste settimane ha rilasciato l’attesissimo numero 37.
    Il compito di guidarci nello straordinario giacimento di prodotti, preparazioni e ricette, di quella che si configura come la cucina rituale mediterranea per antonomasia, tocca invece al “Cosentino jonico” Piergiovanni Cristiano, bravissimo produttore di olio e agrumi in quel di Corigliano, con l’azienda agricola biologica Timpa dei Lupi.

    Ne viene fuori un viaggio a dir poco colmo di affascinanti contrasti, che vanno a comporre il nostro consueto promemoria di consigli per letture, visioni, ascolti, visite, bottiglie, soste, deviazioni: la rivoluzione della “Gaglioppo Gang” di Cirò e “l’altra Calabria” enoica di San Marco Argentano e Bova; gli exploit internazionali della ‘nduja e della cipolla di Tropea; i segreti della sardella, i riti del maiale e della gastronomia natalizia; il “menu per Soldati” e la ricognizione delle migliori tavole contemporanee e tradizionali, e tantissimo altro.

    Una dualità primordiale vissuta anima e corpo perfino dall’Ispettore Palma con la sua indagine sulla cucina calabrese: atmosfere da fanta-thriller che vibrano ulteriormente nella testimonianza di Annunziato Caruso, ultimo ospite di questo secondo ciclo di episodi.

    E allora buon divertimento, ma soprattutto grazie ancora una volta per l’attenzione complice che avete riservato al nostro podcast: se volete, ci ritroviamo in primavera per la terza e ultima stagione di Vino al Vino 50 anni dopo.

    LINK

  • Il libro dedicato al vino calabrese

    Il libro dedicato al vino calabrese

    In libreria per la casa editrice Montecovello il libro dedicato al vino calabrese di Carmine Sirufo, CONOSCERE IL VINO “Alla scoperta delle eccellenze calabresi”

    Fresco di stampa e disponibile sia in formato cartaceo che in ebook il lavoro del sommelier Sirufo dedicato agli appassionati della cultura del vino, agli operatori del settore enogastronomico, ai produttori, agli studenti e ai docenti degli istituti alberghieri e agrari. Sintetizza in 140 pagine l’enografia nazionale, le tipologie e la classificazione dei vini, le modalità di produzione, cosa sono le denominazioni di origine e come siano distribuite quelle attuali, per passare poi ad approfondire la storia del vino in Calabria e la sua enografia, con lo scopo di mettere in risalto tutte le produzioni a denominazione. L’autore è docente di Enogastronomia/settore sala vendita all’Alberghiero Wojtila di Castrovillari (CS), sommelier A.I.S. e barman A.I.B.E.S.

    “Investire su un brand enologico calabrese identificativo, fortemente ancorato ai valori tradizionali e culturali locali; Attraverso la formazione, rafforzare la conoscenza e la professionalità di tutti gli addetti ai lavori, iniziando da quelli della ristorazione, per arrivare ai promoters della distribuzione nazionale e internazionale.” sono la ricetta per il futuro del vino calabrese per l’autore, che sebbene riconosca il grande fermento che negli ultimi anni ha animato le produzioni vitivinicole regionali, lancia con questo lavoro una chiamata alle armi per affrontare questi aspetti ancora con più forza.

    la copertina

    Titolo: CONOSCERE IL VINO “Alla scoperta delle eccellenze calabresi”
    Autore:  Carmine Sirufo
    Articolo acquistabile con 18App Carta del Docente
    Editore: Montecovello
    Formato: PDF con Light DRM
    Testo in italiano Cloud: Sì Scopri di più
    Compatibilità: Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
    Dimensioni: 1,45 MB         EAN: 9788888571416