• Ferrocinto – Cantine aperte insieme

    Ferrocinto – Cantine aperte insieme

    Riscoperta dei territori, valorizzazione dell’identità alimentare, promozione delle produzioni vitivinicole legate ai vitigni dell’areale del Pollino. Cantine aperte, la più grande festa del vino promossa ogni anno dal Movimento Turismo del Vino, quest’anno diventa social per rispettare le regole di contenimento della diffusione del Covid 19, ma non ferma la passione dei produttori di valorizzare e promuovere il racconto dei territori ed il lavoro che si continua a fare in cantina. 

    Ferrocinto ha così deciso di approfittare dell’edizione social 2020 di Cantine Aperte per dar vita ad un contest fotografico tra i suoi clienti affezionati. Attraverso una foto o un video di dovrà abbinare una bottiglia del paniere di Ferrocinto ad un piatto della tradizione, pubblicarlo sui social accompagnato dall’hastag #cantineaperteinsieme #ferrocinto,  per poter vincere. Lo scatto o il video più interessante infatti sarà premiato con una cassa da sei bottiglie di vino. 

    la locandina dell’iniziativa

    La realtà produttiva castrovillarese, inoltre, ha scelto l’evento Cantine aperte per dar vita ad un ringraziamento pubblico ai sanitari (medici e paramedici) che in questi mesi si sono spesi per la gestione dell’emergenza sul territorio regionale. Per loro in omaggio una bottiglia di vino da prenotare e ritirare gratuitamente presso i negozi di Rende o di Castrovillari. Basterà registrarsi sul sito dell’azienda, scegliere il negozio in cui ritirare l’omaggio, e tornati a casa caricare sui social una foto o un video con la bottiglia ricevuta abbinata ad una pietanza rappresentativa dei tanti areali culinari della Calabria.

    Per prenotare la bottiglia clicca qua

  • New York Times, Asimov e il vino calabrese di Benvenuto

    New York Times, Asimov e il vino calabrese di Benvenuto

    Lo zibibbo secco di Giovanni Celeste Benvenuto tra i 10 fantastici bianchi italiani sotto i 25 dollari per Asimov, il critico del vino del NY Times.

    Periodicamente Eric Asimov, l’uomo del vino per il prestigioso quotidiano americano che nella sua presentazione afferma “[…] il vino è un argomento meravigliosamente espansivo. Mi fa male vederlo ridotto così spesso a note di degustazione. Francamente, il vino è più grande e più interessante di così.” stila delle classifiche per guidare il lettore nell’approccio al vino: nell’ultima in ordine cronologico che trovate a questo link, tra le 10 bottiglie consigliate ripropone un vino calabrese, lo Zibibbo Calabria IGP della cantina di Francavilla Angitola (VV) del giovane vignaiolo Giovanni Benvenuto.

    Non c’è da meravigliarsi – afferma ­– che questo vino sia pungente e profumato […] Non ricordo altri Zibibbo se non quelli siciliani, ma questo viene dalla Calabria, la punta dello stivale italiano, dove Giovanni Benvenuto coltiva in regime biologico. Il vino è naturalmente fragrante e scende facilmente. Come molti moscati, è un ottimo rinfrescante estivo.

    Questi 10 vini in cui figura il vino di Benvenuto lo hanno fatto sentire “meno rinchiuso in questo periodo” e suggerisce di mangiarli con cibi estivi come “insalate , pesti , piatti con pomodori freschi e vongole cotte . Frutti di mare e luce solare”.

    Un grande riconoscimento per Giovanni Benvenuto che da qualche anno è impegnato nella continuazione di una tradizione familiare, trasferendosi dall’Abbruzzo per far rivivere i terreni lasciati in eredità dal nonno, e nella riscoperta della vitivinicoltura della Costa degli Dei riportando all’attenzione la pratica diffusa della coltivazione dello Zibibbo che grazie al suo impegno è stato anche inserito nei prodotti da presidiare dalla fondazione internazionale di Slow Food.

    “È un enorme soddisfazione, ritrovarsi tra i migliori 10 bianchi secondo il New York Times – dichiara ­–  è come raggiungere la vetta dalla quale ti fermi ad ammirare il percorso fatto, pronto poi per ripartire ancora più carico…aver recuperato lo zibibbo e poterlo raccontare al mondo è il mio gesto di amore verso la Calabria che amo e che mi ha accolto con amore.”

    I complimenti di vinocalabrese.it per questo grande risultato che fa bene a tutto il comparto regionale

  • #comeravamo – Festival dei vini di Calabria del 1995

    #comeravamo – Festival dei vini di Calabria del 1995

    Il Festival dei Vini di Calabria nato nel 1995 dall’idea di Francesco Pingitore, ristoratore e fiduciario Condotta Slow Food del Pollino, per quattro anni è stato un appuntamento importante del vino calabrese.

    Il Festival si svolgeva presso il Ristorante Scanderberg di Frascineto (CS) ed era un’occasione per far conoscere al pubblico del territorio, ai primi appassionati e ai turisti che soggiornavano nell’area del Pollino uno dei principali prodotti del paniere agroalimentare regionale.

  • Cantine Aperte Insieme, l’evento diventa social

    Cantine Aperte Insieme, l’evento diventa social

    Degustazioni online, brindisi in diretta, delivery e asporto di vini per restare vicini ai winelovers: per l’edizione 2020 dell’evento enoturistico più importante dell’anno le cantine diventano social in attesa di tornare ad aprire le proprie porte agli enoappassionati.
    Il weekend del 30-31 maggio il Movimento Turismo del Vino, l’associazione nazionale che raccoglie oltre 800 cantine italiane, annuncia #CantineAperteInsieme: l’evento più amato dagli enoturisti che da oltre 25 anni porta alla scoperta dell’Italia del vino quest’anno diventa online, smart e social, in attesa accogliere nuovamente i turisti in cantina. Alla luce dell’ultimo DPCM Cantine Aperte non si potrà svolgere nella modalità che tutti conoscono: per questo motivo il sodalizio nazionale ha dato vita all’edizione speciale #CantineAperteInsieme, che sarà l’occasione per restare accanto ai winelovers e lanciare i prossimi appuntamenti di Cantine Aperte nell’autunno 2020. 
    L’evento più amato dagli enoturisti arriverà quindi direttamente a casa grazie alla collaborazione con la piattaforma iorestoacasa.delivery, che permetterà ai winelovers di degustare i loro vini preferiti.
    «Anche in Calabria – spiega il presidente del Movimento Turismo Vino regionale, Pierluigi Aceti – abbiamo la profonda volontà di aderire e coinvolgere le cantine in questa iniziativa che consentirà di raccontare, in modo sicuramente diverso, le nostre storie aziendali, incontrare gli appassionati del vino in maniera nuova in attesa di poterlo fare, ci auguriamo presto, nelle nostre cantine. Per questo coloro che volessero aderire a cantine aperte insieme possono contattare la segreteria del movimento (calabria@movimentoturismovino.it oppure 338 181 4168) ed essere informati sulle modalità di partecipazione per inserire la Calabria nel grande panorama di racconto social dell’edizione 2020 del più importante appuntamento enoturistico». 
    La piattaforma iorestoacasa.delivery è un progetto senza fini di lucro nato per aiutare a ridurre il più possibile gli spostamenti e permettere alle realtà produttive di raggiungere i propri clienti: le cantine socie di Movimento Turismo del Vino potranno spedire i propri vini e i propri pacchetti esperienziali direttamente a casa o attendere gli noturisti che si prenoteranno per l’asporto.           

    #CantineAperteInsieme è anche una campagna social che unirà le cantine e i partecipanti nella condivisione di foto e video della loro esperienza: in tutta Italia le cantine del Movimento Turismo del Vino si riuniranno virtualmente per un grande weekend online con degustazioni in diretta e brindisi social, per far sentire la vicinanza del Movimento agli enoappassionati e poterli accogliere al meglio in cantina nel prossimo futuro, accoglienza che rimane lo scopo e la missione dell’associazione.

  • Covid 19 – Slow Food, analisi proposte e costruzione di reti

    Covid 19 – Slow Food, analisi proposte e costruzione di reti

    Slow Food Calabria è coinvolta con gli operatori del territorio per elaborare analisi e proposte per lo straordinario periodo che sta vivendo l’uomo e che riguarda terra e agricoltura. Da Slow Food Catanzaro parte un’analisi in 5 punti per stimolare la discussione e incanalare nella giusta direzione l’uscita dalla crisi (riportiamo il contenuto in calce all’articolo) e dal Coordinamento Regionale una mappa interattiva, La credenza, in continuo aggiornamento, ricca di contadini, allevatori, pescatori, vignaioli birrai, frantoiani, panettieri, che consegnano i loro prodotti a domicilio o via corriere, segnalati dalle Condotte e Comunità Slow Food presenti in Calabria.

    Terra e Pandemia. La voce di Slow Food Catanzaro
    Non c’è Calabria senza un’agricoltura forte, pulita e giusta

    Nessuno sa come usciremo da questa crisi, se uomini migliori che attraversano un mondo più giusto e sostenibile o se, al contrario, individui egoisti di un mondo ancor più incentrato sullo sfruttamento dell’uomo e delle risorse ambientali. Quello che sappiamo è che il domani si costruisce nell’oggi e che è da subito necessario incanalare nella giusta direzione l’uscita dalla crisi.
    La pandemia ha detto qualcosa di importante a chi come Slow Food insiste da anni sulla centralità del cibo nella costruzione di un presente globale più equo e più ragionevole. E anche, più specificamente, ai soci calabresi di Slow Food, che da anni richiamano la politica regionale ad investire sull’agricoltura, pilastro di una Calabria decisa a riscoprire se stessa, e a governare i processi di innovazione nella produzione, nel marketing, nella diversificazione.
    Con questo documento intendiamo proporre una riflessione collettiva ed aperta su 4 distinti versanti:
    1. A soffrire per gli effetti delle restrizioni di movimento imposte dal lockdown globale sono stati soprattutto i piccoli produttori. E, nella nostra Regione, a dare segnali di sofferenza sono in particolare alcune produzioni di pregio (dalle fragole agli ortaggi, tanto per fare qualche esempio) chiamate a battagliare con una concorrenza esterna che punta da sempre sulla quantità e sul basso costo. Se la grande distribuzione ha incrementato le proprie vendite e i propri profitti vedendosi consegnare la possibilità ulteriore di proporre a proprio piacimento prodotti e marchi ad un pubblico ansioso di acquistare bulimicamente più che di scegliere con raziocinio e se i negozi di prossimità hanno in qualche modo retto, coloro che hanno subito gli effetti della crisi sono stati i piccoli produttori, specie di qualità. Eppure sono propri i contadini a rappresentare i custodi della biodiversità che colora il nostro mondo e che rende la Calabria una regione ricca di risorse non valorizzate. Senza di loro saremmo uguali a tutti gli altri, solo più periferici e/o meno competitivi. La loro produzione non si è fermata, ma spesso l’accesso alla microfiliera cui facevano assoluto o principale riferimento si è interrotto.
    La crisi tragicamente agevola i soggetti più forti dell’economia e del mercato alimentare globale. Che, peraltro, spesso non sono né buoni, né puliti, né giusti, né calabresi e nemmeno italiani. Perché l’altro fattore che si impone all’attenzione dell’opinione pubblica è la dipendenza della nostra regione e del nostro Paese dall’estero. Questo vale per le mascherine, per i macchinari sanitari, ma anche per beni permanentemente essenziali come il cibo.
    E’ il momento, dunque, di porre in essere atti concreti per sostenere i nostri piccoli produttori e per rilanciare il valore dell’agricoltura quale componente essenziale della storia e del futuro della Calabria. In questo senso, riteniamo che si debbano mettere in discussione i modelli agricoli intensivi – che determinano perdita di biodiversità, riduzione della fertilità dei suoli, consumo di risorse ed elevate emissioni di gas serra – sostenendo la diffusione di principi e pratiche in grado di migliorare il benessere e l’equità sociale a lungo termine, nonché spingendo la Regione Calabria ad offrire un adeguato sostegno finanziario alle forme più avanzate ed efficaci di agricoltura sostenibile. Nei prossimi mesi bisognerà definire i contenuti della nuova Politica Agricola Comune, valida per il periodo 2021-2027. Nelle intenzioni della Commissione Europea la PAC post 2020 dovrà promuovere un settore agricolo intelligente e resiliente, incentivare i metodi di produzione a minore impatto ambientale, stimolare la crescita e l’occupazione nelle aree rurali. In questa ottica è necessaria una straordinaria attenzione verso quei piccoli produttori che costituiscono la spina dorsale dell’economia agricola regionale, per numero di addetti e di occupati. Non è immaginabile quale catastrofe potrebbe capitarci con un ulteriore abbandono delle terre legato alla difficoltà di remunerare i fattori della produzione. I piccoli produttori, va da sé, contribuiscono in maniera massiccia alla fornitura di una serie di servizi ecosistemici che generano benefici per la società: cibo sano e di qualità, conservazione della biodiversità e del paesaggio, tutela del territorio dall’erosione e dagli incendi, mitigazione degli effetti degli eventi climatici estremi.
    Rigettare azzardate proposte pre-pandemia (come la reintroduzione dell’uso del glifosato nella nostra Regione che spazzerebbe via i sacrifici compiuti sinora per l’abbandono dell’agricoltura convenzionale per forma di conduzione più ecosostenibili), valorizzare l’agricoltura biologica e l’agricoltura integrata, sganciare la promozione del consumo di prodotti calabresi dalla retorica leghista per affidarla ad una esaltazione della biodiversità e della qualità, incentivare le filiere corte, adottare un piano di affidamento delle terre incolte sono i primi passi che noi, firmatari di questo documento, suggeriamo di intraprendere. Si tratta di misure efficaci nel presente e utili, nei prossimi anni, per cogliere al meglio le opportunità offerte dalla nuova PAC. Una transizione verso un modello capace di valorizzare le tipicità e le eccellenze dell’agricoltura calabrese, fornendo alle imprese regionali elementi utili a rafforzare la propria competitività su mercati sempre più esigenti ed attenti ad un cibo sano e di qualità.

    2. La crisi si preannuncia particolarmente devastante per due settori, per i quali è necessario adottare misure coraggiose ed immediate. Il primo è quello dei viticoltori, che oggi devono fare i conti con un crollo della domanda quasi assoluto. Non si dimentichi peraltro che la maggior parte dei produttori calabresi di vino hanno dimensioni medio-piccole e dipendono dagli ordini della ristorazione e dalle vendite all’estero. In entrambi casi, settori che si riattiveranno con fatica.
    E dunque, a parte una sensibilizzazione nei confronti della GDO calabrese a preferire vini di produzione locale, si reputa necessario che vengano adottate misure di contenimento della crisi, come la distillazione di una quota del vino prodotto quest’anno al fine di impedire un corsa al ribasso dei pezzi e di fornire, attraverso la produzione di alcool, una pur minima entrata ai vignaioli in difficoltà, ma anche misure volte a plasmare il futuro, con un sostegno mirato ai produttori di vitigni autoctoni, di vini naturali, biologici. Peraltro l’avvio di una parte delle produzioni vinicole alla distillazione sarebbe, in questo momento, auspicata per la cronica carenza sul mercato di alcol etilico ampiamente utilizzato come disinfettante e per la produzione di gel per l’igienizzazione delle mani. Naturalmente tale provvedimento, da adottare su base volontaria, dovrebbe essere accompagnato da misure di sostegno concreto per la gestione delle giacenze dei vini di qualità che si potrebbe tradurre in contributi per l’acquisto di nuove cisterne per la conservazione del prodotto.
    Si tenga peraltro presente che quel che vale per il vino vale in larga parte anche per l’olio. Come nel settore vitivinicolo, l’emergenza Covid, ha messo a nudo la fragilità di un comparto che ha dimostrato di saper realizzare produzioni di pregio qualitativo non riproducibili nelle dimensioni industriali. Il settore va perciò tutelato dalle “inondazioni” di olio a basso costo ma anche a bassa qualità.

    3. L’altro settore fortemente a rischio è quella della ristorazione. Ma senza osti sensibili, senza locali che investano sul territorio, sulle produzioni di qualità, senza infaticabili trasmettitori della sapienza gastronomica non perderemo solo un segmento della nostra cultura ma anche un altro pezzo della nostra debole economia. Vale per loro, ovviamente, quello che vale per tutti gli altri. Ovvero la necessità di sospendere ogni forma di pagamento, tributo, affitto, al fine di alleggerire quanto più possibile gli effetti nefasti di questo periodo. Ma forse per loro vale anche di più, considerato che i locali di ristorazione a fronte di imponenti spese fisse avranno una capacità ricettiva fortemente ridotta.
    Si consenta poi, ove possibile, la vendita per asporto e la riapertura in sicurezza dei locali. Qui, come sopra, a dover fare la propria parte non è solo la politica regionale ma anche la società calabrese, chiamata a sostenere con le proprie scelte i piccoli produttori, i vignaioli, la ristorazione di qualità.
    4. Più e miglior consumo di prossimità significa più produzione. Più agricoltura significa più produzione. Più sostenibilità significa migliore produzione. Ma tutto questo presuppone che sia disponibile la manodopera necessaria per raccogliere le nostre ricchezze. In questi giorni già si avverte la mancanza di manodopera nelle campagne e i prezzi dei prodotti agricoli (che spesso provengono da produzioni intensive) stanno aumentando sensibilmente, con ripercussioni a catena sulla nostra debole e già provata economia. Il potere di acquisto della moneta tende a scendere e a causare contrazione nei consumi
    In questo momento storico la frutta non raccolta, i campi non curati sono un delitto contro noi stessi. Per questo Slow Food chiede l’immediata regolarizzazione dei migranti, peraltro largamente presenti nella nostra Regione, al fine di riconoscere loro i diritti fondamentali ma anche di consentirne l’utilizzazione – in forme legali – nelle campagne calabresi. Insomma, sarebbe saggio oltre che opportuno, consentire a questi lavoratori di svolgere il loro lavoro in maniera dignitosa alla pari dei lavoratori degli altri settori economici.

    5. Tornare a prima? Perché mai? Affidarsi prevalentemente alle importazioni non è stata una grande idea. Sfruttare i braccianti stagionali immigrati non è stata una grande idea. Abbandonare le aree interne non è stata una grande idea. Favorire un modello economico fondato sulla grande distribuzione non è stata una grande idea. Acconsentire ad un modello di ristorazione a basso prezzo e bassa qualità non è stata una grande idea.
    Cambiare passo allora: dal grano di queste terra può germogliare un’altra Calabria. Noi lavoriamo per questo, insieme a chiunque lo vorrà.

    Slow Food, condotta di Catanzaro

  • Vinocalabrese.it è su Google News

    Vinocalabrese.it è su Google News

    Le notizie di vinocalabrese.it ora andranno a “impreziosire” il ventaglio dell’offerta di contenuti di Google. Un’altra opportunità per le notizie che provengono dal mondo vitivinicolo regionale e un’occasione importante per amplificare in modo più efficace gli output verso il mondo esterno.

    Questo è il link che rappresenterà un modo semplice per avere un canale alternativo e prestigioso per portare traffico su vinocalabrese.it

  • Nasce l’associazione dei produttori della provincia di Vibo Valentia

    Nasce l’associazione dei produttori della provincia di Vibo Valentia

    Ancora movimenti nel mondo del vino calabrese e dopo l’associazione dei vignaioli artigianali cosentini è la volta dei produttori del vibonese. I fondatori dell’associazione sono i titolari delle Cantine Artese, Benvenuto, Casa Comerci, Marchisa, Masicei, Origine&Identità e Rombolà, decisi a interpretare bisogni, aspirazioni ed esigenze dell’unica provincia vitivinicola calabrese fino ad ora non presente sul piano associativo.

    In questa fase in particolare – spiega Renato Marvasi che dirige la Cantina Marchisa di Tropea ed è stato eletto presidente del nuovo organismo associativo – ci stiamo confrontando in videoconferenza sulle gravi ripercussioni causate dall’epidemia di coronavirus. Abbiamo messo a fuoco una serie di azioni che reputiamo necessarie e i sostegni che ci aspettiamo dalle istituzioni, Regione Calabria in primis, per consentirci di traghettare le nostre aziende fuori dalla crisi ma pure per programmare il rilancio per quando l’emergenza sarà superata“.

    L’Associazione ha lo scopo di ottenere la registrazione a livello comunitario della Indicazione Geografica Tipica COSTA DEGLI DEI – afferma Domenico Silipo di Casa Comerci di Nicotera, che si è occupato della stesura degli atti fondativi – e vuole rappresentare un nuovo soggetto nel panorama associativo vitivinicolo regionale per proporre politiche che sostengano la viticoltura, la salvaguardia, la conoscenza e la valorizzazione del paesaggio agrario, nonché la ricerca, la conoscenza e la diffusione delle produzioni agricole tipiche del territorio.

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    Approfittiamo per suggerire la valutazione di un’altra denominazione per la richiesta di registrazione della nuova IGT. Il territorio rappresentato dall’associazione ha un comune denominatore che ha molte più opportunità: TROPEA.
    Non c’è partita tra IGT COSTA DEGLI DEI e IGT TROPEA, o no? (GG)


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    Foto da internet

  • Città del vino, viaggi in detrazione per far ripartire l’enoturismo

    Città del vino, viaggi in detrazione per far ripartire l’enoturismo

    Mentre si valutano le modalità di ripartenza economica e sociale e si fanno ipotesi sulle prossime vacanze estive, se le faremo, dai sindaci delle Città del Vino arriva una proposta per riaprire i territori e far ripartire anche l’enoturismo, appena possibile.

    L’Associazione Nazionale propone la detraibilità fiscale delle spese per i viaggi degli italiani nel Paese, alla stregua di quanto accade con le spese mediche e sanitarie. Non appena sarà possibile e nel rispetto delle misure di distanziamento sociale previste – sottolinea Città del Vino – il desiderio di muoversi, viaggiare e riavvicinarsi alla “normalità” si diffonderà velocemente; si spera, già in estate, di fare una vacanza diversa nei nostri tanti e differenti territori.

    Attendiamo le decisioni del governo per riorganizzare la vita sociale, i servizi, le attività e la riapertura dei nostri territori all’enoturismo, nel rispetto delle misure di tutela della salute pubblica – premette il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon -. Nell’ottica del rilancio crediamo che poter detrarre fiscalmente le spese di viaggio e soggiorno, debitamente documentate, così come facciamo per le spese mediche incentiverebbe l’enoturismo e darebbe un contributo importante di solidarietà economica alla filiera e alle economie dei territori. Il provvedimento dovrebbe affiancare le iniziative del Governo per sostenere l’economia e le imprese. Il made in Italy – conclude Zambon – va tutelato prima che sia troppo tardi: l’agricoltura e il turismo sono due dei tanti pilastri dell’identità, del benessere e della bellezza italiana”.

    Gli fa eco l’avvocato Francesco Paletta, sindaco di Cirò e coordinatore calabrese dell’associazione che condivide in pieno l’iniziativa: “ottima idea pensata soprattutto per rilanciare un prodotto, il vino, che più di ogni altro sta soffrendo questo periodo di emergenza sanitaria. e rilancia “auspichiamo, ovviamente nella fase 2, di organizzare momenti di confronto, in videoconferenza, tra i coordinamenti regionali per preparare al meglio l’autunno che verrà

  • La fiera virtuale del vino di FIS Calabria

    La fiera virtuale del vino di FIS Calabria

    Una fiera del vino calabrese organizzata sul web, pensata per dar voce  anche quest’anno, in assenza di Vinitaly, ai protagonisti della  viticoltura regionale. E’ stata chiamata /CALABRIAVINUS,/ alludendo al  virus Covid 19 che purtroppo ha paralizzato anche le attività di  promozione vitivinicola in questo periodo. Il progetto è ideato e firmato da Fondazione Italiana Sommelier ,  attraverso il Comitato Organizzativo della Calabria, che ha invitato i produttori della nostra regione ad “allestire” virtualmente il proprio stand  e a presentare, in un breve video, le etichette dell’ultima annata, simulando quel che avrebbero dovuto fare durante il Vinitaly,  davanti a coloro che si sarebbero avvicinati alla loro postazione, per conoscere e degustare i loro vini.
    Il taglio del nastro di /CALABRIAVINUS/ avverrà domenica 19 aprile,  nella stessa data in cui avrebbe dovuto aprire i battenti la 54esima edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati, che ogni anno attira a Verona migliaia di visitatori e  rappresenta una vetrina commerciale di fondamentale importanza per i  produttori di vino del nostro Paese. L’emergenza sanitaria legata al diffondersi del nuovo Corona Virus ha imposto prima lo spostamento,  poi la definitiva cancellazione della kermesse, costringendo le aziende a rinunciare per quest’anno all’allestimento del proprio stand espositivo.

     Negli ultimi anni la Calabria ha visto crescere la partecipazione dei suoi produttori alla Fiera, diventando un polo di interesse sempre più importante per l’enologia italiana. “Per non interrompere questa continuità, per dare valore al grande impegno delle cantine calabresi,  anche in questo periodo così difficile, è nato il progetto /CALABRIAVINUS”/ spiega Gennaro Convertini,  Presidente del Comitato Organizzativo Calabria di Fondazione Italiana Sommelier. “Al momento  sono già trenta le cantine che hanno aderito al progetto, che resta  aperto a coloro che vorranno prendervi parte”.

     “Ciascun produttore si è raccontato in modo spontaneo, autentico, con passione e orgoglio del proprio lavoro e della propria storia,  consentendo agli appassionati di vedere e capire cosa è accaduto anche quest’anno nelle vigne calabresi” continua Convertini.

    Il progetto /CALABRIAVINUS/ sarà visibile gratuitamente con un click,  sul canale youtube,  sulla pagina facebook di Fondazione Italiana  Sommelier Calabria e su fondazionesommeliercalabria.it. Video di presentazione del progetto: https://youtu.be/128q6N8as-k

    A partire da domenica 19 aprile, i contributi dei produttori saranno pubblicati sul canale youtube di Fondazione Italiana Sommelier Calabria: https://www.youtube.com/channel/UCGAeGIgTxNPpgXbCOf2N3Mg

  • Covid e vino calabrese. Aperto confronto tra regione e produttori

    Covid e vino calabrese. Aperto confronto tra regione e produttori

    Preoccupano, e non poco, le conseguenze negative dell’epidemia di Covid-19 anche sul settore vitivinicolo.

    Timori e ansie, ma pure una prima conta dei danni effettivi, hanno trovato conferma nel corso di un incontro, svoltosi in videoconferenza, tra l’assessore regionale alle politiche agricole, Gianluca Gallo, affiancato dal dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, ed i rappresentanti di gran parte del mondo vitivinicolo calabrese. Tra questi, in particolare, Raffaele Librandi, presidente del Consorzio per la tutela e la valorizzazione dei vini Doc “Cirò e Melissa”; Demetrio Stancati e Luigi Nola, rispettivamente presidente e vice presidente del Consorzio di tutela dei vini Dop “Terre di Cosenza”; Domenico Ielasi, presidente del Consorzio di tutela dei vini di Reggio Calabria “Vinum Reginuum”.

    L’assessore Gallo, riconosciute ed apprezzate qualità e valore dei vini calabresi, ha posto l’accento sulla necessità di valorizzare le produzioni regionali in maniera adeguata, così come indicato anche dalla Presidente Santelli. «Gli sforzi dei nostri produttori, nonostante la qualità garantita ai consumatori – ha affermato l’assessore – rischiano di essere vanificati da una crisi senza precedenti. E’ per questo necessario adoperarsi affinchè questo segmento produttivo divenga sempre più nevralgico per l’economia calabrese. In questo momento di emergenza, poi, abbiamo l’obiettivo di tutelare la produzione vitivinicola ed i viticultori calabresi. In una fase successiva punteremo ad acquisire maggior competitività sui mercati, attraverso un’efficace azione di promozione, nell’ottica della vendita di un marchio identitario forte di buona Calabria». Gallo ha quindi illustrato le possibili iniziative da assumere per dare concretezza alle misure urgenti: «Già la settimana scorsa, anticipando il Governo, in Giunta abbiamo deliberato lo stato di crisi per tre settori dell’agroalimentare: florovivaistico, lattiero-caseario e agrituristico. Potremmo inserire il comparto vitivinicolo nello stato di crisi: le problematiche relative a questo settore si stanno manifestando in tutto il Paese e sembra che il Governo ne abbia preso consapevolezza. Ci aspettiamo ora che i prossimi provvedimenti governativi e ministeriali, diversamente da quanto sin qui accaduto, tengano in grande considerazione il settore vitivinicolo».

    L’assessore ha inoltre reso noto che in una riunione tecnica tenutasi qualche ora prima tra il Ministero delle Politiche agricole ed i rappresentanti delle Regioni si era discusso dell’eventualità sia di prevedere dei fondi per l’attivazione della “distillazione di crisi”, cioè la possibilità per i produttori di distillare le eccedenze di produzione, sia del ricorso – ritenuto tuttavia al momento poco adeguato – alla “vendemmia verde”, consistente nella distruzione o eliminazione dei grappoli non ancora giunti a maturazione che, riducendo a zero la resa della relativa superficie viticola, concederebbe agli agricoltori la possibilità di beneficiare di un sostegno sotto forma di pagamento forfettario per ettaro.

    In coda, presa nota delle istanze dei rappresentanti del mondo vitivinicolo presenti alla riunione, l’assessore Gallo ha dato appuntamento ad un nuovo incontro, «in attesa delle determinazioni del Governo, pronti a mettere in campo, anche opportune azioni a livello regionale, da valutare in base alle economie sulla dotazione finanziaria dell’Ocm vino ed altri eventuali residui».

  • Vino e solidarietà, iniziativa dei Vignaioli di Cosenza

    Vino e solidarietà, iniziativa dei Vignaioli di Cosenza

    Una nuova iniziativa dei Vignaioli Artigiani di Cosenza, associazione nata da circa un anno con la volontà di rappresentare il territorio nel mondo, per far conoscere le caratteristiche dei vitigni autoctoni calabresi e non solo…

    Uniti, come sempre, dalla passione per la propria Terra e dalla volontà di concretizzare i sacrifici quotidiani, soprattutto in un momento difficile come questo, hanno deciso di lanciare un’iniziativa a scopo benefico, devolvendo il 30% del ricavato derivante da questo progetto all’associazione La Terra di Piero di Cosenza, da sempre impegnata ad aiutare le persone più bisognose, ancor più in questo momento così delicato.

    Per aderire basterà accedere al link www.vignaioliartigianidicosenza.it, scegliere una o entrambe le casse solidali proposte e compilare il form.

  • Intimidazione con furto alla cooperativa Terre Grecaniche di Palizzi (RC)

    Intimidazione con furto alla cooperativa Terre Grecaniche di Palizzi (RC)

    Furto di macchine e attrezzature per un totale di 90 mila euro ai danni della cooperativa agricola “Terre Grecaniche” di Palizzi che aderisce al consorzio Macramé. Persone non identificate hanno tagliato i lucchetti e portato via quanto custodito in una casetta rurale e dentro un container. I soci della cooperativa hanno denunciato il furto ai carabinieri che sono intervenuti e hanno avviato gli accertamenti necessari. “Terre Grecaniche – è scritto in un comunicato del Consorzio Macramè – produce vini biologici ed è da sempre una realtà impegnata sul fronte della legalità e dello sviluppo sostenibile e solidale. Da sempre aderisce alla campagna ReggioLiberaReggio, rete che unisce imprese e cooperative che dicono NO al pizzo e alle mafie, impegnata in progetti di sviluppo sul territorio e in Africa, protagonista con i suoi prodotti della Bottega Equosolidale del Consorzio Macramè ‘Liberi per Natura’ di Reggio Calabria”. Non è la prima volta che la coop subisce un furto; era già avvenuto nel 2014″

    Vinocalabrese.it esprime solidarietà all’azienda

    La nota di Legacoop Calabria

    Un gravissimo atto intimidatorio è stato compiuto, nelle settimane scorse, dalla criminalità organizzata nei confronti della Cooperativa Agricola Terre Grecaniche di Palizzi, aderente alla Lega Nazionale delle Cooperative.

    Alcuni Soci della Cooperativa Terre Grecaniche si sono recati, sabato 7 marzo, nel Fondo Agricolo di Palizzi (RC) di proprietà della Cooperativa, insieme a due Lavoratori e all’Agronomo, per organizzare le attività agricole delle settimane successive relative alla coltivazione dei vigneti e degli uliveti. Arrivati sul luogo hanno purtroppo dovuto constatare che il cancello di ingresso era stato aperto, tagliando i lucchetti, e che tutte le macchine e le attrezzature agricole della Cooperativa, custodite in una casetta rurale e dentro un container adeguatamente protetto con barre e lucchetti di chiusura, erano state rubate. Un’immagine e una situazione bruttissima e scoraggiante per i Soci e per i Lavoratori della Cooperativa che hanno visto, in un solo momento, svanire i sacrifici e l’impegno di otto anni di lavoro. Non era rimasta nemmeno una zappa per lavorare la terra, a fronte di una dotazione completa e moderna di macchine e attrezzature agricole delle quali la Cooperativa si era dotata con un investimento totale di circa 90.000 euro.

    I Carabinieri, immediatamente intervenuti su richiesta dei Soci della Cooperativa Agricola Terre Grecaniche, hanno effettuato i rilievi previsti in questi casi e hanno avviato gli accertamenti e le indagini necessarie.

    La Cooperativa Agricola Terre Grecaniche costituisce insieme una pratica e un’esperienza di innovazione imprenditoriale e sociale nell’Area Grecanica dove opera. Un modello e, al tempo stesso, un esempio che insieme nella legalità si può fare, si possono coltivare e produrre ottimi vini e olii biologici apprezzati a livello regionale, nazionale e internazionale. Un esempio di come si possono creare buoni posti di lavoro (quattro lavoratori dipendenti) in un territorio in continuo spopolamento anche e soprattutto per la mancanza di lavoro. Un esempio di come si può lavorare e produrre ottimi prodotti agricoli, nel rispetto dell’ambiente e degli animali, attraverso pratiche corrette di agricoltura biologica. I Vini Bio della Cooperativa Terre Grecaniche sono ormai da parecchi anni nella Guida SloWine di SlowFood.

    Sin dalla costituzione i Soci della Cooperativa Agricola Terre Grecaniche hanno dichiarato esplicitamente, e praticato nei fatti e negli atti quotidiani, di stare dalla parte della legalità, dei cittadini onesti, delle imprese legali e socialmente responsabili, impegnandosi costantemente nella promozione e nella partecipazione alle reti di comunità. La Cooperativa Agricola Terre Grecaniche è infatti socia di Banca Popolare Etica, del Consorzio Sociale Macramè, di Pucambù – Agenzia per lo Sviluppo del Turismo Sostenibile della Calabria Greca, dell’Associazione ABC – Associazione Biologica Calabria e partecipa alla Rete “Reggio Libera Reggio” promossa dall’Associazione Libera.

    “A testimonianza dell’impegno civile e sociale della Cooperativa vogliamo segnalare il Progetto di Solidarietà “Terre Grecaniche for Harambee Kenya” che ha permesso, attraverso la destinazione del 10% dei ricavi dalla vendita del Vino Aranghìa 2015 nel periodo delle festività natalizie 2019, di destinare 1.000 euro  all’Associazione IKSDP – Harambee Project per la ristrutturazione delle due aule dell’asilo infantile del Centro IKSDP, frequentato dai bambini del villaggio. L’Associazione, con l’importo donato dalla Cooperativa Agricola Terre Grecaniche rifarà il soffitto, il pavimento dell’asilo e imbiancherà le pareti – spiega il presidente di Legacoop Calabria, Lorenzo Sibio -.  Inoltre i vini e gli olii della Cooperativa Agricola Terre Grecaniche sono promossi e venduti, insieme agli altri prodotti dell’economia legale e sociale, nella Bottega Equosolidale del Consorzio Macramè “Liberi per Natura” a Reggio Calabria. La Bottega costituisce uno spazio innovativo di inserimento lavorativo, di integrazione sociale, di dialogo culturale, oltre che, un’esperienza di imprenditoria sociale totalmente sostenibile. L’impegno della Cooperativa Agricola Terre Grecaniche per la legalità, lo sviluppo sostenibile, la buona occupazione, anche se non può produrre impatti quantitativamente importanti, nel territorio dell’Area Grecanica, costituisce un modello e una esperienza positiva che indica una possibile strada da percorrere. Probabilmente tutto ciò dà “fastidio” alla criminalità organizzata locale”.

    “Questo furto, infatti, non è il primo che la Cooperativa subisce ad opera della criminalità organizzata. Un furto analogo è state realizzato negli ultimi giorni del 2014 e denunziato ai Carabinieri il 14 gennaio 2015 in un altro Fondo Agricolo a Palizzi (RC) della Cooperativa Agricola Terre Grecaniche. In quell’occasione sono stati rubati, in una casetta rurale, delle attrezzature agricole e degli arredi che la Cooperativa utilizzava per organizzare degustazioni per visitatori e turisti ed eventi sociali con i Soci – si legge ancora nella nota di Legacoop Calabria -. In ambedue i furti il messaggio che è stato recapitato alla Cooperativa Agricola Terre Grecaniche è sempre il medesimo “Qua comandiamo noi e ve ne dovete andare”. Purtroppo quest’ultimo furto ha un impatto rilevante per la Cooperativa Agricola Terre Grecaniche, sia per il valore patrimoniale e operativo delle macchine e delle attrezzature rubate che per l’impossibilità di proseguire le attività di produzione con la tempestività richiesta dalle lavorazioni dei vigneti e dell’uliveto. La Cooperativa deve provvedere immediatamente ad acquistare nuove macchine e attrezzature agricole (anche usate) per sostituire quelle rubate. Per l’acquisto potrà contare in parte sul rimborso dell’Assicurazione relativo alle due trattrici agricole. Per il rimanente importo la Cooperativa Agricola Terre Grecaniche intende richiedere contributi di solidarietà a Istituzioni Pubbliche (Ministero degli Interni – Legge 44/99 – Fondo di Solidarietà), a Fondazioni No Profit e a Soggetti Privati (Organizzazioni No Profit, Cittadini) attraverso la promozione di una specifica campagna di solidarietà finalizzata al riacquisto delle macchine e delle attrezzature agricole rubate.

    “Gli atti di intimidazione che ha subito la Cooperativa Agricola Terre Grecaniche appena citati sono solo gli ultimi di una lunga serie di azioni criminali subiti sia da Soci del Consorzio Macramè che da altre Cooperative e Associazioni che operano in Calabria per l’affermazione dei diritti costituzionali dei cittadini e delle imprese e per il contrasto alla criminalità organizzata.  Ricordiamo a tal fine il furto delle macchine e delle attrezzature agricole ai danni della Cooperativa Sociale Alba, Socia del Consorzio Macramè, il furto subito dalla Cooperativa Sociale “Le Agricole” di Lamezia Terme promossa dall’Associazione “Progetto Sud” che fa riferimento a Don Giacomo Panizza, i continui furti e danneggiamenti ai danni delle Cooperative della Rete GOEL”.

    “Siamo di fronte ad una emergenza continua che non permette di lavorare serenamente, di pianificare le attività, di dare sicurezza ai lavoratori e alle loro famiglie. Oggi tutto questo è amplificato dagli impatti devastanti della pandemia del coronavirus – conclude Sibio -. Le nostre Cooperative, da sempre in prima fila nel contrasto all’economia illegale e criminale, hanno bisogno di essere aiutate per potere continuare a esercitare positivamente il loro ruolo di aziende e operatori eticamente orientati.  LegaCoop Calabria continua a sostenere, in coerenza con i principi di mutualità sui quali si regge, le Cooperative Socie, soprattutto in queste situazioni difficili, ed è vicino a tutti i Soci della Cooperativa Agricola Terre Grecaniche a partire da Salvatore Orlando, Presidente della Cooperativa”.