• Aspettando Radici in Calabria, un grande banco di assaggio

    Aspettando Radici in Calabria, un grande banco di assaggio

    Prima del pranzo con gli stellati calabresi ci sarà un momento di degustazione per appassionati e winelover che avranno la possibilità di incontrare direttamente i produttori e ascoltare dal vivo le storie aziendale e dei vini in degustazioni. Teatro di questa interessante degustazione sarà la splendida Tenuta della Grazie a Curinga (CZ) che dalle 11 aprirà le porte per accogliere  11 delle cantine calabresi del gruppo che parteciperanno a Radici del Sud 2016 più una ospite:

    Durante la degustazione sarà possibile fare un’esperienza sensoriale unica con i finger food che gli chef stellati Luca Abbruzzino, Agostino Bilotta, Caterina Ceraudo e Riccardo Sculli manderanno dalla cucina e ai prodotti delle aziende del food che hanno aderito al nostro evento:

    • Olearia San Giorgio di San Giorgio Morgeto tra le porta bandiera più accreditate della grande qualità olivicola calabrese, che ospiterà al suo banco
    • Ioppolo Salumi Artigianali di San Giorgio Morgeto, piccola grande realtà della famiglia di macellai Ioppolo dedicata alla produzione di salumi tipici calabresi
    • Formaggi Santanna di Campora San Giovanni di Maria Procopio e Pasquale Pino che trasformano in preziosi formaggi il latte della loro caprette felici
    • e Agriturismo Costantino di Maida, luogo di Mariangela Costantino dove trasforma i frutti della sua azienda in straordari prodotti: olio, marmellate e sottolio-

    Da non perdere, dunque

    30 Aprile

    IL PRANZO SOTTO LE STELLE

    I BANCHI DI ASSAGGIO DALLE 11.00 ALLE 13

    > Tenuta delle Grazie – Curinga

    > Kit degustazione € 10

    info a box@vinocalabrese.it

     

     
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  • Cirò: il nuovo consiglio

    Cirò: il nuovo consiglio

    Dopo mesi di empasse in seno al Consorzio del vino più rappresentativo della Calabria, quello di Cirò e Melissa, si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione. La seduta che ha chiamato a partecipare tutti i viticoltori, vinificatori e imbottigliatori iscritti si è svolta nelle sede consortile a Cirò Marina. La votazione dei candidati, secondo quanto previsto, ha riguardato le 3 categorie degli iscritti e il voto dei singoli elettori è stato espresso secondo questo criterio: 1 voto per ettaro di vigna per i viticoltori, 1 voto per ettolitro di vino per i vinificatori e 1 voto per ettolitro imbottigliato per gli imbottigliatori.  Ognuno degli elettori ha potuto esprimere le sue preferenze nella categoria in cui è iscritto così come si è potuto candidare nelle diverse categorie di appartenenza. Per questo motivo sono 42 i candidati ma i nomi da cui è stato eletto il consiglio sono solo 25.
    Benvenuti In questo sito potrete ammirare la maglia di Roma, di Juventus

    I candidati per la sezione viticoltori sono stati 19

    1. Senatore Raffaele
    2. De Franco Francesco Maria
    3. Spataro Domenico
    4. Susanna Armando
    5. Siciliani Giuseppe
    6. Caparra Salvatore (1981)
    7. Ippolito Vincenzo
    8. Iuzzolini Pasquale
    9. Zito Pasquale
    10. Siciliani Giuseppe
    11. Porti Francesco
    12. Librandi Raffaele
    13. Calabretta Saverio
    14. Lonetti Gaetano
    15. Parrilla Maria
    16. Calabretta Cataldo
    17. Calabretta Francesco
    18. Scilanga Aldo
    19. Scilanga Vincenzo

    I candidati per la sezione vinificatori sono stati 12

    1. Lucà Raffaele
    2. Zito Valentino
    3. Iuzzolini Pasquale
    4. Garrubba Saverio
    5. Calabretta Saverio
    6. Senatore Raffaele
    7. Siciliani Giuseppe
    8. Lonetti Gaetano
    9. Librandi Paolo
    10. De Franco Francesco Maria
    11. Parrilla Maria
    12. Zito Francesco

    I candidati per la sezione imbottigliatori stati 11

    1. Ippolito Vincenzo
    2. Zito Valentino
    3. Senatore Raffaele
    4. Calabretta Saverio
    5. Iuzzolini Pasquale
    6. Calabretta Cataldo
    7. Parrilla Maria
    8. Siciliani Giuseppe
    9. Librandi Paolo
    10. Lonetti Gaetano
    11. Zito Francesco

     

    ECCO IL NUOVO CONSIGLIO

    Viticoltori

    • Raffaele Librandi
    • Francesco Porti
    • Domenico Spataro
    • Giuseppe Siciliani

    Vinificatori

    • Francesco Maria De Franco
    • Pasquale Iuzzolini
    • Paolo Librandi
    • Saverio Calabretta

    Imbottigliatori

    • Valentino Zito
    • Vincenzo Ippolito
    • Gaetano Lonetti

     
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  • Calabria Doc si, Calabria Doc no, parlano i produttori

    Calabria Doc si, Calabria Doc no, parlano i produttori

    Ha fatto parlare il mondo vitivinicolo calabrese la proposta, partita da Confagricoltura, sulla istituzione di una Doc Calabria a cui ha ribattuto con forza la Coldiretti. Oltre al mondo associativo agricolo nel dibattito che si è innescato dopo il Vinitaly sono intervenuti anche alcuni produttori. Per primi il presidente Salvatore Caparra e il vicepresidente Giuseppe Siciliani della Caparra & Siciliani,
    .Il meglio delle maglie calciole puoi trovare su Maglia4outlets.com. Personalizzale a prezzi Imbattibilistorica azienda cirotana che hanno fatto sapere, tramite una nota che l’azienda «si oppone a questo processo che a noi appare involutivo perché mentre le altre regioni valorizzano le diversità tra le DOC e le caratteristiche dei vitigni autoctoni, il presidente Statti tende ad omologarle». Addirittura Salvatore Caparra referente della sezione crotonese di Confagracoltura ha accusato il presidente regionale Alberto Statti «non è stata concordata con le sezioni vitivinicole provinciali». A ribadire le posizioni del mondo cirotano ha ribattuto Raffaele Senatore, presidente della casa vinicola omonima, che ha apertamente dichiarato che «istituire una Doc Calabria per tutti i vini della regione significa cancellare l’identità dei territori; sminuire il lavoro di chi, in questi anni, si è prodigato per la valorizzazione del terroir; penalizzare chi ha investito tempo e risorse per garantire quella qualità nella bottiglia ormai riconoscibile in tutto il mondo». Piuttosto ha segnalato la necessità di ragionare sulla possibile introduzione della Docg (denominazione d’origine controllata e garantita). Per il presidente dell’azienda dell’Unicorno le motivazioni del Presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, di «tutelare le diversità del modello agroalimentare del vino calabrese» è la scelta più saggia. Demetrio Stancati, presidente del Consorzio di tutela Terre di Cosenza Dop, che ha sottolineato la nacessità di lavorare alla costruzione condivisa del brand Calabria ha affermato come questa necessità debba tradursi «in una serie di nuove sinergie atte a convincere i consumatori che qui c’è un territorio di qualità tutto da scoprire, molto diversificato e con mille colori e mille sapori». Un brand commerciale non deve essere confuso con le Doc e Dop del vino che sono «espressione di determinati vitigni e di luoghi diversi tra loro per storia e per natura». La convinzione di Stancati è che la ricchezza di una regione sia data dalla grande varietà di prodotti fortemente legati al territorio. «Se volessimo dare una sola immagine alla vitivinicoltura calabrese – precisa – confonderemmo i  consumatori, ma soprattutto penalizzeremmo i produttori che in un singolo vitigno autoctono ed in un ben definito territorio hanno creduto ed investito. È come se la Toscana uniformasse Chianti, Morellino di Scansano e Brunello di Montalcino riversando tutto in un unico calderone». I produttori della provincia di Cosenza, dunque, ben si trovano allineati «con le posizioni già espresse dal consorzio di tutela della Doc Cirò e dalla Coldiretti» ricordando agli addetti ai lavori e non che esiste già una Indicazione Geografica Tipica (IGT) che abbraccia l’intera regione, nata per raggruppare tutti i vini prodotti con vitigni prevalentemente internazionali e quindi che prescindono da un legame prettamente territoriale. Anche Luigi Nola, della Ferrocinto, è intervenuto nel dibattito evidenziando la necessità per il mondo vitivinicolo calabrese di «proseguire nel cammino di ricerca, innovazione e qualità costruendo al contempo una rete regionale che ci veda insieme protagonisti». La proposta avanzata da Alberto Statti di Confagricoltura regionale per l’istituzione della Doc Calabria prende spunto dall’esperienza siciliana che sta ottenendo importanti risultati. Su ciò «non servono levate di scudi, opposizioni categoriche e polemiche sui giornali» ma la «cosa più adeguata sarebbe quella di discuterne tra noi, di guardarci in faccia e ragionare su quali siano i passi più corretti da fare. Sul vino calabrese – aggiunge Nola – c’è attenzione, il settore ha enormi potenzialità di cui anche la Regione si è finalmente resa conto iniziando a costruire una strategia di sostegno e valorizzazione unitaria; sono segnali che non dobbiamo svilire alimentando inutili polemiche». L’invito è quello di approfondire «tutte le proposte» e ragionare assieme «perché se c’è una cosa che dovrebbe essere chiara a tutti è che dal futuro delle singole aziende e dalla loro capacità di produzione e commercializzazione dipende quota parte il futuro dei singoli territori, del sistema economico regionale, dei livelli occupazionali che possiamo garantire». Il responsabile di Cantine Ferrocinto invita ad una «riflessione matura per cogliere, cosi come accade nei nostri vigneti, tutti quei segnali e quegli elementi che consentono di avere frutti positivi; certo è che non possiamo stare fermi, né tantomeno possiamo cullarci sui risultati ottenuti».

    Vincenzo Alvaro – alvaro@vinocalabrese.it

    Foto archivio Vinocalabrese.it, Montesanto Sas, Newsandcom.it

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  • Coldiretti rilancia e chiede la Docg per il Cirò

    Coldiretti rilancia e chiede la Docg per il Cirò

    Molinaro: una proposta che arricchirebbe il prestigio del vino calabrese. A chi vuole fare polemica consigliamo vivamente un “vino da meditazione”

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    Coldiretti rilancia proprio facendo leva sul bel momento promozionale del vino calabrese che senza dubbio ha accresciuto rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale ed internazionale. “Il territorio del Cirotano – propone Molinaro –  è ormai maturo per avere una DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) del vino.  Sarebbe una gemma importante che arricchirebbe il nostro patrimonio enologico e il prestigio del nostro vino e che ci permetterebbe di alzare l’asticella della qualità. Oggi in Italia  -aggiunge Molinaro – ci sono 74 vini DOCG  e sono cinque regioni che non hanno questo marchio prestigioso di identificazione. La DOCG può essere attribuita  ai vini già DOC da almeno dieci anni  e la prerogativa del  riconoscimento spetta all’Unione Europea. Siamo convinti – prosegue – che questo sia un percorso da iniziare perché abbiamo vini di pregio con notevoli caratteristiche  qualitative che combaciano perfettamente con fattori umani e storici  ampiamente dimostrabili per il territorio di Cirò. Per quanto riguarda la polemica – conclude Molinaro –  a Coldiretti non interessa rinfocolarla bensì consigliamo vivamente un “vino da meditazione”.

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  • Il gaglioppo è antidepressivo

    Il gaglioppo è antidepressivo

    Il Gaglioppo, il vitigno del Cirò, presenta delle qualità, quasi uniche in Italia, che possono contribuire a combattere la sindrome del Parkinson o essere usate come agente antidepressivo. A questa conclusione è giunta la ricerca internazionale svolta anche in Calabria, dall’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e dal Dipartimento di Crotone dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL) pubblicata sul numero di aprile della prestigiosa rivista scientifica internazionale “Journal of Agricultural and Food Chemistry”.
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    “La ricerca – comunica l’Arpacal – è nata dal lavoro svolto da un tesista dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, Christian Astorino, di cui il dr. Francesco Russo, direttore del Dipartimento di Crotone dell’Arpacal, è stato co-relatore di tesi, guidandolo in questa importante ricerca volta ad analizzare chimicamente le uve di Gaglioppo delle stagioni vitivinicole 2008, 2010 e 2011. Da queste è stato isolato ed analizzato il kampferol, un particolare flavonoide presente nel vitigno Gaglioppo in quantità e qualità superiore rispetto agli altri vitigni nazionali. Al di là della quantità, l’importanza di questo flavonoide – spiega la ricerca pubblicata sul “Journal of Agricultural and Food Chemistry” – è che contiene un inibitore dell’enzima Mono ammina ossidasi (MAO), implicato in alcune patologie neurologiche o neurodegenerative. Nello specifico, secondo i ricercatori, il kampferol, la cui presenza è massiccia nelle uve Gaglioppo, viene proposto come coadiuvante nella cura del morbo di Parkinson (inibitore del MAO-A), oppure come agente antidepressivo (inibitore del MAO-B)” (Fonte AGI)

    Foto by Mavi Pena – Cataldo Calabretta Viticoltore

  • Confragricoltura dice si alla dop Calabria

    Confragricoltura dice si alla dop Calabria

    “Lo dico subito, questa è una nota polemica all’indirizzo di qualcuno e vuole invece essere nuovamente propositiva verso quegli imprenditori del vino la cui passione, qualità e competenza hanno consentito di raggiungere sino ad ora importanti risultati. Partiamo dalla polemica perché Confagricoltura è anche disposta al confronto aspro ma rifiuta nettamente l’approccio reso evidente nell’intervento del Presidente regionale di Coldiretti Calabria; un approccio strumentale, privo di contenuti e segnato dai soliti ritornelli di parole vuote e concetti arcaici. Qui non stiamo giocando alla ricerca di facili consensi, stiamo avanzando una proposta sulla quale ragionare, discutere e confrontarsi con numeri, verità e prospettive che stanno segnando il successo di altre regioni vinicole; il Presidente della Coldiretti non perde, invece, occasione per continuare a fare interventi di natura non sindacale ma di bandiera  con ragionamenti singolari, a tratti divertenti, complessivamente sbagliati. A tal punto è vero che il suo collega, il Presidente della Coldiretti Sicilia, si è ben guardato dal contrastare l’avvio della Doc Sicilia e citiamo testualmente ‘La Doc è uno strumento utile, serve a stabilire le regole e ad innalzare il livello medio qualitativo del vino’ aggiungendo poi come richiesta, e solo questo, la necessità di dare più rappresentanza alle aziende medio-piccole. In Sicilia, d’altro canto, dopo l’esperienza Assovini, Coldiretti assieme a  Confagricoltura, Cia, Lega delle Cooperative, Agci e Confcooperative ha fatto parte del comitato promotore della Doc e partecipa oggi  – con il suo rappresentante – al  consiglio di amministrazione che affianca il Presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia. Perché in quella regione, evidentemente, sono capaci – nonostante le legittime diversità di vedute – di affermare sì le proprie posizioni ma anche di guardare ai fatti, ai numeri ed alle prospettive”.

    “La Doc Calabria, dati alla mano, non omologherebbe nulla, non inciderebbe sulle distintività territoriali, non impedirebbe la valorizzazione del Cirò; accadrebbe esattamente il contrario e quando Molinaro afferma ‘nel tempo della globalizzazione beviamo locale’ dice un’assoluta sciocchezza. Nel mercato sempre più globale la redditività per le imprese  deriva infatti dalla capacità dei prodotti di raggiungere ed affermarsi sui mercati extraregionali ed internazionali.  D’altro canto Molinaro sa bene che il brand unico “Calabria” è utile; parliamo,  tuteliamo e promuoviamo i “Salumi di Calabria a DOP” e lo facciamo perché in quella definizione la distintività di cui tanto parla Molinaro non risiede nel termine “Salumi”, ne nella definizione DOP ma nel nome Calabria. Insomma, due pesi e due misure tenendo conto della propria convenienza; altro ragionamento sarebbe invece quello relativo ai disciplinari, alla provenienza della carne, alla certificazione, ma questa è un’ altra questione.  Quanto invece all’aspetto propositivo – rivolto agli imprenditori del vino – in questa sede valgano solo come anticipazione i contenuti della  XIII edizione di “Sicilia en Primeur 2016” con vigneti, cantine e vini della vendemmia 2015  raccontati a 100 giornalisti provenienti da ogni parte del mondo (Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Lituania, Norvegia, Olanda, Polonia, Russia, Svezia, Svizzera, Usa). I produttori siciliani fanno  scoprire – sul serio, concretamente e con il sostegno di una Banca nazionale –  le performance di una regione che ha fatto del vino una delle sue principali industrie;   l’iniziativa raccoglie l’85% del vino imbottigliato sull’isola,  con 20 DOC e cantine il cui volume d’affari raggiunge i 300 milioni di euro”.

    “Ai colleghi imprenditori del vino a Cirò – e dunque ai protagonisti indiscussi nella patria della vitivinicoltura calabrese –  dico poi che quanto accaduto al Vinitaly è positivo, ma siamo in presenza solo del primo piccolo passo e che non tutto può e deve  dipendere dalla politica. Confagricoltura avanza proposte  e vuole confrontasi nel merito, non ci interessano i sensazionalismi ed è per questo che, presto, organizzeremo un evento dedicato non al vino – della cui qualità siamo tutti certi e consapevoli – ma alle aziende vitivinicole, ai volumi produttivi, alle vie della commercializzazione, al confronto con altri contesti produttivi, ai riusciti tentativi di fare sistema tanto con la DOC quanto con quegli strumenti, vedi Enoteca regionale, che in Calabria languono da troppo tempo”.

  • Quattro amazzoni calabresi di Ais a Féminalise 2016

    Quattro amazzoni calabresi di Ais a Féminalise 2016

    Sono rientrate in Calabria domenica notte da Beaune, storica capitale della Borgogna, le quattro sommelier dell’Ais-Calabria che hanno partecipato da protagoniste al Concorso internazionale Féminalise, la più grande degustazione mondiale analitica di vini riservata esclusivamente alle donne.

    Guidate da Maria Rosaria Romano – presidente dell’Ais-Calabria -, Valentina Consolo, Olga Durante e Marika Inzillo sono state fra le settecento degustatrici (professioniste del settore e qualificate esperte) convocate in Francia da tutti i continenti. “Per la prima volta – ha affermato Maria Rosaria Romano – quattro sommelier calabresi hanno partecipato al Féminalise, dopo essere state ammesse in qualità di giurate in seguito ad una selezione per merito e titoli”.

    Quest’anno Féminalise, che si tiene ogni anno a Beaune dal 2007, ha festeggiato la sua decima edizione con la presenza di 780 degustatrici, quasi esclusivamente professioniste, provenienti da dodici nazionalità. Hanno valutato più di 3.800 vini “alla cieca” e con un sistema di degustazione assolutamente unico. Ogni vino viene infatti assaggiato e votato da 3 donne collocate in aree remote dell’enorme sala del Palazzo dei Congressi di Beaune. Tutte compilano per ciascun vino una scheda con 39 voci ed ognuna degusta un vino diverso da quella delle sue vicine per scongiurare commenti o possibili condizionamenti.

    Ma la Calabria del vino al Feminalise ha avuto successo anche grazie alla lusinghiera affermazione di un’importate azienda di Cirò Marina, la Tenuta Iuzzolini. Una delle nove medaglie d’oro attribuite all’Italia l’ha conquistata, infatti, il Belfresco 2015, il rosso Igt Calabria fruttato e fragrante, orgoglio di Pasquale Iuzzolini.

  • Il pranzo dell’anno con gli stellati calabresi

    Il pranzo dell’anno con gli stellati calabresi

    Si prospetta come il pranzo dell’anno quello in programma il prossimo 30 aprile per la tappa calabrese di Aspettando Radici del Sud. I 4 ristoranti stellati si avvicenderanno nelle cucine della bellissima residenza Tenuta delle Grazie di Curinga (CZ) con un menù con 8 portate per pochi fortunati ospiti che riusciranno a prenotarsi un posto. Luca Abbruzzino per il ristorante di Catanzaro Antonio Abbruzzino Alta Cucina Locale, Agostino Bilotta de L’Approdo della famiglia Lopreiato Greco di Vibo Marina, Caterina Ceraudo del ristorante Dattilo dell’azienda Ceraudo di Strongoli e Riccardo Sculli del Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Ionica saranno i protagonisti di questo evento imperdibile di primavera. Il programma prevede dalle 10.30 – alle 13 i banchi di assaggio con i produttori di vino conditi con appetizer, finger food degli chef e selezione prodotti tipici locali, aperti al grande pubblico e dalle 13 il grande pranzo con 6 portate oltre l’entrè e la piccola pasticceria.

    Dopo le tappe di Bari, Roma, Firenze e prima di Napoli la kermesse che anticipa Radici del Sud, che quest’anno si terrà a Bari dal 7 al 13 giugno, sarà a Curinga per suggellare la prima reunion dei 4 chef stellati calabresi.

    Per prenotare occorre rivolgersi direttamente ad uno dei 4 ristoranti (Abbruzzino 0961 799008 – Approdo 0963 572640 – Dattilo 0962 865613 – Gambero 0964 415806)

    Per partecipare al pre-pranzo contattare box@vinocalabrese.it

    L’evento è prodotto da Radici del Sud e Vinocalabrese.it in partnership con i 4 ristoranti e Tenuta della Grazie. Il media partner è LucianoPignataro.it e il patrocinio di Cooking Soon, Assapori e del Centro per la Valorizzazione dell’Agroalimentare Meridionale.

    Sabato 30 aprile 2016

    Tenuta della Grazie – Località Le Grazie Curinga (CZ)

    Costo 10 € degustazione, 75 € pranzo (chi prenota per il pranzo può partecipare ai banchi di assaggio)

     

     

     

  • Coldiretti dice no alla Dop Calabria

    Coldiretti dice no alla Dop Calabria

    Sono già in tanti tra cantine, viticoltori e operatori del settore, soprattutto del cirotano, ma anche da altre zone della Calabria, che giudicano pericoloso il tentativo di minare la distintività del vino calabrese e anche la Coldiretti Calabria attraverso il suo presidente Pietro Molinaro prende una chiara posizione sull’argomento. “Il Vinitaly 2016 – esordisce – ci consegna un dato eloquente: il vigneto calabrese è in salute, viene apprezzato dal consumatore e dai mercati e se valorizzato – come quest’anno ha ben fatto la Regione Calabria – con un brand di promozione unico mettendo insieme tante cantine, ma rispettando la distintività, i margini di miglioramento sono notevoli”. Ed ancora argomentando commenta che: “a contribuire maggiormente alla svolta storica del 2015, che ci ha visto superare il vino francese e risalire   le vendite delle bottiglie di vino sono stati i vini autoctoni e che il cambiamento nelle abitudini di consumo del vino – sottolinea – premiano anche negli acquisti di vino le produzioni legate al territorio. Nel tempo della globalizzazione – precisa ancora – beviamo locale. Da Coldiretti quindi un secco no – afferma – a mettere il tappo alla distintività del modello agroalimentare del vino calabrese fatto di tradizione, passione ed eccellenza. Giudichiamo pericolosi i tentativi di minare la distintività delle produzioni come dimostra la recente discussione comunitaria sulla liberalizzazione dei nomi dei vitigni fuori dai luoghi di produzione che consentirebbe anche ai vini stranieri di riportare in etichetta nomi quali Gaglioppo, Nerello, Magliocco solo per fare alcuni esempi. Il futuro dell’agricoltura italiana ed europea dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali che sono state la chiave del successo nel settore del vino dove hanno trovato la massima esaltazione. Questo – continua – unito alla decisa svolta verso la qualità ha messo in moto nel vino un percorso virtuoso che ha stimolato la competitività e in grado di conciliare ambiente e territorio con crescita economica e occupazionale ”. Certo, prosegue, ad esempio i consorzi di tutela delle denominazioni di origine devono impegnarsi nel migliorare costantemente i disciplinari di produzione, senza cedere alla tentazione di abbassare gli standard minimi di qualità per ottenere benefici di breve periodo e bisogna continuare . parallelamente, a favorire l’adozione di pratiche colturali e tecniche produttive d’eccellenza o innovative. Un dato che assolutamente non va trascurato e sul quale tante cantine calabresi hanno investito e continuano a farlo è quello relativo all’ampiezza del nostro patrimonio ampelografico che costituisce un punto di forza di fronte a un consumatore sofisticato e sempre più curioso e che non ama l’omologazione. CS COLDIRETTI CALABRIA

  • Il Terre di Cosenza si presenta al Vinitaly 2016

    Il Terre di Cosenza si presenta al Vinitaly 2016

    Degustazione guidata e narrata di prodotti agroalimentari cosentini (il caciocavallo silano dop, il pane di Cerchiara di Calabria e di Cuti, la patata della Sila igp, i salumi di suino nero, il fico dottato cosentino dop, il limone di Rocca Imperiale igp, il cedro) abbinati ai vini del Consorzio e accompagnati da aneddoti storici e immagini in un percorso ineditotra le Terre di Cosenza.

    Tra gli ospiti il prof. Antonello Savaglio che racconterà delle sue ultime ricerche contenute nel volume “Un vino da Signore – La viticoltura nelle “terre” di Cosenza tra Cinquecento e Settecento” pubblicato per l’occasione dal Consorzio.

    A guidare gli ospiti, operatori e stampa di settore, nel percorso sensoriale sarà Gennaro Convertini direttore tecnico del Consorzio Terre di Cosenza Dop. Il momento istituzionale è affidato al presidente della Camera di Commercio di Cosenza Klaus Algieri e al presidente del Consorzio Terre di Cosenza Dop Demetrio Stancati.

     

    Appuntamento Domenica 10 ore 15 stand Calabria – padiglione 12 – area A5

     

  • Il Movimento Turismo Vino Calabria al Vinitaly 2016

    Il Movimento Turismo Vino Calabria al Vinitaly 2016

    Il Movimento Turismo del Vino Italia sarà presente con un proprio stand presso il Padiglione 3 C8 | D8 per presentare l’”Enoturismo di qualità”.

    Un calendario fitto di eventi nel quale si alterneranno spazi dedicati alle degustazioni con alcune cantine associate, proposte enoturistiche, presentazioni ufficiali dei grandi eventi di Movimento Turismo del Vino, e molto altro ancora.

    Alle 15 di lunedi 11 l’incontro “Scopriamo la Calabria del Vino” a cura della delegazione calabrese del Movimento diretta dal presidente Pier Luigi Aceti. A conclusione la degustazione dei vini Palizzi dell’azienda Nesci di Reggio Calabria.

  • Al Vinitaly and the City con il Terre di Cosenza Dop

    Al Vinitaly and the City con il Terre di Cosenza Dop

    Il Consorzio Terre di Cosenza rappresenterà la Calabria alla seconda edizione del fuori salone del Vinitaly, la kermesse pensata per incontrare il grande pubblico e i tanti visitatori che nei giorni della fiera affollano le strade del centro storico di Verona.  Lo spazio del Consorzio, organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Cosenza, si trova nel Cortile del  Mercato Vecchio e propone l’assaggio di 35 vini a marchio Terre di Cosenza dop.

    Le foto della prima sera -> bit.ly/1XmQVxi

    I VINI IN DEGUSTAZIONE

    ANTICHE VIGNE

    VINI

    Iuvenis 2015 Terre Di Cosenza Dop Rosso / Magliocco (Arvino) – Greco nero

    Terre Di Ginestre 2015 Terre Di Cosenza Dop Bianco / Greco bianco – Mantonico bianco – Pecorello bianco

     

    CANTINE CUNDARI

    VINI

    Dora Bianco 2014 Terre Di Cosenza Donnici Dop / Mantonico bianco – Pecorello bianco – Malvasia bianco – Greco bianco

    Fillenum Rosato 2014 Terre Di Cosenza Donnici Dop / Magliocco (80%) – Greco nero

    Don Filippo 2014 Terre Di Cosenza Donnici Dop / Magliocco (80%) – Greco nero

    CHIMENTO

    VINI

    Vescovado 2012 Terre Di Cosenza Dop Rosso / Magliocco 70% – Merlot 30%

    Vitulia 2012 Terre Di Cosenza Dop Rosso / Magliocco

    Luigi 14 Terre di Cosenza Dop Rosso

    COLACINO

    Britto Savuto Superiore Doc

    DE CARO

    Feudo Del Duca Bianco Terre Di Cosenza Dop / Mantonico 80% – Greco bianco 20%

    Vigna Della Corte Rosso Terre Di Cosenza Dop / Magliocco 80% – Cabernet – Merlot

    Borgo Di Valdo Rosè Terre Di Cosenza Dop / Magliocco 80% – Cabernet – Merlot

    DONNICI 99

    Ardente 2012 Terre Di Cosenza Dop Rosso / Aglianico

    ENOBRUZIA

    Matroneo 2013 Terre Di Cosenza Dop Colline Del Crati / Magliocco – Cabernet

    FERROCINTO

    Dop Terre Di Cosenza Pollino Bianco / Montonico

    Dop Terre Di Cosenza Pollino Magliocco / Magliocco

    Riserva 24 Dop Terre Di Cosenza Pollino Magliocco Riserva / Magliocco

    1658 Passito Dop Terre Di Cosenza Pollino Bianco Passito Greco / Greco bianco

    FEUDO DEI SANSEVERINO

    Rosà di Lacrima Nera Dop Terre di Cosenza Pollino Rosato / 100% Lacrima Nera

    GIUSEPPE CALABRESE

    Pollino 2013 Terre di Cosenza Dop Rosso / Magliocco

    LA PESCHIERA

    San Lorenzo 2013 Terre di Cosenza Dop Rosso /Magliocco dolce

    Jentilino 2015 Terre di Cosenza Dop Bianco /Greco Bianco – Montonico

    MASSERIA FALVO 1727

    Graneta Doc Terre di Cosenza Pollino Riserva /Magliocco 100%

    Pircoca Terre Di Cosenza Bianco
/Guaranaccia bianca 70% – Riesling – Traminer – Malvasia

    MONTEROSA DI FIEGO

    Monterosa di Fiego Terre Di Cosenza Donnici Rosso /Magliocco e piccole quantità di Greco

    PIANA DI SIBARI

    Stragolia Rosso Igp Calabria

    Stragolia Bianco Igp Calabria

    Stragolia Rosato Igp Calabria

    PIACENTINI

    Sant’Andrea 2012 Terre di Cosenza Dop
/Magliocco (70%) – Merlot – Cabernet

    SERRACAVALLO

    Quattro Lustri Dop terre di Cosenza Colline del Crati /Magliocco 100%

    Don Fili’ Dop terre di Cosenza Colline del Crati /Magliocco 100%

    SPADAFORA WINES 1915

    Fiegorosso 2014 Terre Di Cosenza Donnici Rosso /Magliocco – Greco nero – Malvasia

    TENUTE CELIMARRO

    Magliocco 2013 Terre di Cosenza Pollino Dop Rosso /Magliocco

    TENUTE PAESE

    Guzzolini 2013 Terre Di Cosenza Dop /Magliocco

    TERRE DEL GUFO

    Porta Piana 2014 Terre di Cosenza Dop Rosso Donnici /Magliocco

    Chiaro Scuro 2015 Terre di Cosenza Dop Rosato / /Magliocco

    VINICOLA MANGONE

    Condoleo Rosso 2012 Terre Di Cosenza Dop
/Greco Nero (60%) – Magliocco (20%) – Merlot (20%)

     

     

    Il programma 

     

     

    Venerdì 8 Aprile

    18.30 – 20.30

    Dj Set Luca Onere di Radio Montercarlo

     

    21.30 – 22.45

    Spettacolo “Music And The City”

    Con Bianca Atzei, Francesco Gabbani,

    Giò Sada & Barismoothsquad, Sagi Rei e Sonhora

     

    Sabato 9 Aprile

    Notte Viola – Shop & Taste

    Verona si accende e si colora di viola.

     

    15.00 – 18.30

    “Una Città Per Suonare”

     

    18.30 – 20.30

    Dj Set Davide Polettini di Radio Montecarlo

     

    21.30 – 23.00

    Concerto acustico di Irene Fornaciari

     

    Domenica 10 Aprile

    15.00 – 18:00

    Esibizione di Musicisti allievi

     

    18.30 – 20.30

    Dj Set Luca Onere di Radio Montecarlo

     

    21.30 – 22.30

    Concerto acustico

     

    Lunedì 11 Aprile

    18.30 – 20.30

    Dj Set Marco Fullone di Radio Montecarlo

     

    21.30 – 23.00

    Concerto Acustico di Mauro Ermanno Giovanardi