Sabato 14 ottobre saranno
approfonditi alcuni casi virtuosi che hanno aiutato a crescere altri territori
grazie alla presenza di Alessio Cavicchi e Cristina Santini.
Appuntamento sabato 14 ottobre alle ore 10:00 nel Palazzo Mastromarchi nel centro storico di Saracena per il terzo momento di formazione de l’Accademia della Terra, l’inedito progetto di formazione sul tema dell’Agricoltura, rivolto ai giovani che vogliono investire nella terra, ai piccoli produttori, ai titolari di aziende agricole, agli operatori di settore, agli studenti e ai comunicatori. “Per-correre insieme. Cooperare per crescere” è il titolo del nuovo incontro che sarà curato da Cristina Santini, Direttrice del Laboratorio di studi rurali Sismondi, il centro di diffusione della cultura sui temi dell’economia e sociolgia agraria e rurale e Alessio Cavicchi, professore ordinario di Agribusiness, Sviluppo Rurale e Marketing presso l’Università di Pisa, i quali proporranno una lezione con una partecipazione attiva dei partecipanti per ragionare di innovazione, cooperazione e condivisione.
L’approfondimento che
servirà per mettere a fuoco gli obiettivi del comparto vino e olio calabrese ma
allo stesso tempo conoscere ed analizzare i tanti casi virtuosi che hanno
permesso di stimolare e aiutare a crescere altri territori.
Il format formativo a partecipazione gratuita ideato e prodotto
dal Centro per la Valorizzazione dell’Agroalimentare Meridionale e
dalla studio di consulenza Gagliardi Associati in partnership con Vinocalabrese.it che rientra nel programma “Borgo delle Eccellenze
Enogastronomiche nel labirinto del Gusto” avviato dal Comune di
Saracena finanziato dal bando “Borghi e Ospitalità” della Regione
Calabria, ha intanto ufficializzato anche le prossime date di incontro.
Sabato 21 ottobre alle ore
15.00 per il quarto incontro arriverà a Saracena Marco Casini, esperto di Marketing, Organizzazione e Gestione del
Personale e dal 2018 professore di Soft and Digital Skills all’Università di
Siena che affronterà il tema delle soft skills dell’imprenditore agricolo.
Giovedì 26 ottobre alle ore 10:00 con Maurizio Gily, giornalista e
direttore fino al 2018 della rivista Millevigne, docente di viticoltura presso
l’Università internazionale di Scienze Gastronomiche di Pollenzo si parlerà di
Agricoltura biologica al Sud. Food System 5.0, Agritech, Dieta mediterranea e
comunità saranno i temi dell’ultimo incontro in programma sabato 4 novembre
alle ore 15:00 a cura di Alex Giordano, fondatore di Ninjamarketing e
pioniere italiano della rete tanto da essere considerato uno dei principali
esperti di Social Innovation, Agritech e Digital Transformation applicata al
settore agroalimentare.
Lunedì 9 ottobre quindici sommelier da tutta Italia si sfideranno nel Concorso nazionale indetto dall’AIS Calabria insieme al Consorzio Terre di Cosenza Dop, a Rende al BV President Hotel. Alla competizione parteciperanno quindici concorrenti, tutti provetti sommelier dell’AIS provenienti da sei regioni. “Alla sua prima edizione, il concorso punta alla valorizzazione e alla conoscenza di una varietà, il magliocco importante vitigno autoctono calabrese a bacca rossa e mira dichiaratamente – sottolinea Antonio Fusco, presidente dell’AIS-Calabria – a consolidare i già stretti rapporti tra i sommelier dell’AIS e i produttori vitivinicoli del territorio che in occasioni come questa trovano reciproca valorizzazione”.
Notevole il livello dei concorrenti che lunedì prossimo, da tutta Italia, parteciperanno alla contesa per ottenere il titolo di Ambasciatore del Magliocco. Tra loro, “stelle” della sommellerie dell’AIS, vincitori di prestigiosi trofei, come Gilles Degboe Coffi, già Ambasciatore dell’Albana e del Negroamaro 2019; Isacco Giuliani, Master Lambrusco 2019; Luigi Salvatore Scala, Miglior sommelier Campania 2019; Luca Matarazzo, Master Sagrantino 2021 e Master Romagna Albana 2022; Giuseppe Caragnano, Miglior Sommelier Puglia 2022; Francesco Gardi, Miglior Sommelier Calabria 2019 e Michele Ruperto Miglior Sommelier Calabria 2022. Il Trofeo Nazionale è “un’occasione unica per tutti i Sommelier Professionisti e i Sommelier AIS che intendono dimostrare la loro conoscenza e la loro passione per il Magliocco. Chi si aggiudicherà il prestigioso trofeo di Ambasciatore? La competizione si annuncia non facile, anche grazie al livello dei concorrenti, accorsi da tutta Italia”.
Le varie fasi delle prove si svolgeranno lungo l’intera giornata di lunedì. Prima l’esame scritto – fanno sapere – al mattino e una degustazione di vini. Verranno così selezionati i finalisti mentre nel pomeriggio, si svolgerà la fase dell’emozionante finale che a partire dalle ore 16 sarà aperta al pubblico presso il BV President Hotel di Rende. Ognuno dei partecipanti dovrà dimostrare agli esaminatori la propria preparazione sul Magliocco, analizzandone l’importanza in termini produttivi, di qualità e storicità. Per valutarli verranno sottoposti a un tour de force di prove: degustazione e accoglienza, servizio con decantazione e abbinamento, analisi di una carta dei vini ed una prova di comunicazione. Fondamentale, per conquistare il titolo di Ambasciatore AIS del Magliocco, sarà infatti la capacità di raccontare tutta la tipicità di questo vitigno e il suo rapporto col territorio.
L’evento si inserisce nell’ottica della valorizzazione e della conoscenza del grande vitigno rosso calabrese “e a far risaltare – rimarca Demetrio Stancati, presidente del Consorzio Terre di Cosenza Dop – lo studio costante del vitigno e delle sue interazioni col territorio, le sue peculiarità e la qualità enologica che vede impegnate negli ultimi decenni le aziende vitivinicole della provincia di Cosenza”. La giuria del Concorso, presieduta da Antonio Riontino, Miglior Sommelier Puglia 2017 e Premio Solidus 2018 è composta da Antonio Fusco, Gianfranco Manfredi, Demetrio Stancati, Rosario Branda, Marilena Cerzoso (Direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri) e da Marella Burza, del Consiglio Generale di Confindustria-gruppo Giovani Imprenditori. Dopo la premiazione, l’evento si concluderà con banchi di degustazione dei vini del Consorzio Terre di Cosenza DOP e una cena di gala.
E’ in dirittura di arrivo in libreria l’edizione 2024 della guida di Slow Food Editore dedicata al vino italiano. Novità in Calabria, sia per il cambio di coordinamento della redazione con Alessandra Molinaro che subentra a Giancarlo Rafele, che per le aziende censite, i nuovi ingressi e i premi.
I premi che la guida riconosce alle aziende sono La moneta che fa riferimento al rapporto qualità prezzo di tutte le etichette di un’azienda. La chiocciola è il simbolo assegnato per il modo in cui l’azienda interpreta i valori della filosofia di Slow Food. La bottiglia è il riconoscimento alle azienda che hanno espresso un’ottima qualità media per tutte le bottiglie prodotte.
I vini migliori ricevono la menzione Top Wine e il riconoscimento si divide in – Vino quotidiano per quei prodotti che oltre ad aver ottenuto un ottimo punteggio hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo. – Vino Slow per i quelli che oltre ad aver raggiunto un ottimo punteggio, all’assaggio riescono a manifestare i caratteri legati a territorio e ambiente.
Le aziende presenti in guida:
‘A Vita
Altomonte Azienda Agricola
Antiche Vigne Pironti
Cantine Benvenuto
Casa Comerci
Ceraudo
Cote Di Franze
Fratelli Dell’Aquila
Giuseppe Calabrese
Le Moire
Librandi
Masseria Falvo 1727
Origine & Identità
Poderi Marini
Sergio Arcuri
Spiriti Ebbri
Tenuta del Conte
Tenuta del Travale
Tenute Pacelli
Terre del Gufo
I nuovi ingressi dell’edizione 2024:
Barone G.R. Macrì
Cerminara – Fratelli di Cirò
Cervinago – Azienda biologica
Giovanni Lonetti
Vigneti Vumbaca
Traclò
I premi alle aziende
𝗖𝗛𝗜𝗢𝗖𝗖𝗜𝗢𝗟𝗘
‘A Vita
Sergio Arcuri
𝗕𝗢𝗧𝗧𝗜𝗚𝗟𝗜𝗘
Vigneti Vumbaca
I TOP WINE
Cirò bianco DiversaMente 2019 – Tenuta del Conte
Cirò Rosato 2022 – ‘A Vita
Cirò Rosso Cl. Sup. Ris. 2020 – Vigneti Vumbaca
Liberaisensi 2022 – Sergio Arcuri
Libìci 2021 – Casa Comerci
Mare 2022 – Cantine Benvenuto
Da non perdere la grande degustazione a Milano in occasione della presentazione ufficiale il 7 ottobre al Superstudio > info e biglietti qua
Dopo l’enorme successo delle scorse tappe, il grande jazz internazionale del XXII Peperoncino Jazz Festival e i vini delle aziende aderenti al Consorzio di tutela Vini DOP Terre di Cosenza saranno nuovamente insieme in questi giorni per gli ultimi due, attesissimi appuntamenti di “Women, Jazz & Wine”, evento che dallo scorso 31 agosto, a cadenza più o meno regolare, sta portando jazzofili ed enofili calabresi, ma anche i tanti turisti in vacanza in Calabria amanti della buona musica e dell’enogastronomia di qualità, alla scoperta delle più belle cantine (delle aziende, dei produttori, delle vigne, dei vitigni e, ovviamente, dei vini) del Cosentino, per ascoltare le meravigliose voci delle signore del jazz all’ora del tramonto.
Nato lo scorso anno
da un’idea di Sergio Gimigliano
(direttore artistico della rassegna itinerante nelle più belle località
calabresi che quest’anno, alla sua XXII
edizione, con una sessantina
circa di concerti in programma
nell’arco di due mesi ha coinvolto
nel suo circuito turistico e culturale oltre 30 località della Calabria,
confermandosi come uno dei festival jazz più caratteristici d’Italia) e Demetrio Stancati (presidente del consorzio
istituito per la tutela, valorizzazione e promozione dei vini DOP del Cosentino), l’evento in questa sua seconda edizione è stato strutturato in
otto tappe – con otto concerti in programma in
altrettante cantine – in ciascuna
delle quali, dopo un focus di approfondimento sui vari vitigni del territorio e la degustazione
dei magnifici vini prodotti dai vignaioli aderenti al Consorzio, ha
trovato spazio anche l’archeologia,
grazie ad una serie di conferenze e di approfondimenti relativi alle tematiche
del vino nell’antichità curati dal Parco
Archeologico di Sibari resi possibili grazie alla grande operatività del
direttore Filippo Demma e del suo
pool di esperti.
Dopo l’appassionante
viaggio nella musica brasiliana a firma di Mafalda Minnozzi nella meravigliosa
cornice del Castello di Serragiumenta e l’esecuzione di brani dedicati al vino
da parte di una ispiratissima Rossana Casale nelle Tenute Ferrocinto, è stata
la volta dell’emozionante tributo a Pino Daniele proposto da Nives Raso tra le
vigne della Tenuta Le Conche. Nella tappa seguente, il jazz tradizionale
suonato e cantato dalla portentosa Francesca Tandoi ha allietato la serata del
pubblico accorso per l’occasione nella Masseria Falvo, mentre alle Tenute
Serracavallo una strepitosa Joy Garrison ha sfoderato tutto il suo talento e la
sua carica energetica, coinvolgendo attivamente il pubblico, così come ha fatto
anche l’istrionica Francesca Calabrò in occasione della tappa della scorsa
settimana ospitata nelle Tenute Celimarro.
Domani (venerdì 22
settembre), per la tappa in programma a San Marco Argentano nell’Azienda agricola La Matina, sarà di scena
la contrabbassista e cantante Beatrice
Valente, che dopo il diploma in Contrabbasso classico conseguito presso il
Conservatorio Statale di Musica di Benevento, ha seguito corsi tenuti da
maestri come Rino Zurzolo, Aldo Vigorito e Tommaso Scannapieco che l’hanno
avvicinata al jazz.
Vincitrice
del Premio “Bruno Rotoli” (2014), nel 2017 ha preso parte al tour “Millevoci”
di Francesco Cicchella con la regia di Gigi Proietti, mentre due anni più tardi
ha vinto il Premio “Arte in Movimento” nella sezione “Best talent, Musica Jazz”,
partecipando, altresì, al seguitissimo talent show “Italia’s got Talent”
(dov’è arrivata in semifinale) e a ad altri importanti trasmissioni televisive (tra
cui il “Concerto di Pasqua” andato in onda su Rai2 e “Questa è vita”, format di
Tv 2000).
In
occasione della tappa in quel di San Marco, dopo il focus a cura degli esperti del Consorzio sul vitigno “Magliocco in Rosato” (in programma alle ore 17) e l’appassionante “Question
time: lo staff del Parco risponde alle curiosità archeo-enologiche del
pubblico” – con gli archeologi
Filippo Demma, Bianca Ambrogio, Serena Guidone, Donatella Novellis e Marco Pallonetti pronti a rispondere a
dubbi e curiosità del pubblico sulle tematiche relative al vino nell’antichità
(previsto alle ore 18), intorno alle ore 19 la musicista campana, appena
trentenne ma con classe e talento da vendere, si esibirà a capo del suo
collaudato trio insieme al fratello, il pianista Ergio Valente, e al batterista Rocco
Sagaria, insieme ai quali proporrà il progetto “Play what you feel”,
prendendo per mano il pubblico e accompagnandolo in un viaggio attraverso le
tipiche sonorità di New Orleans, fino ad arrivare al calore di Rio De Janeiro,
senza trascurare di fare un omaggio alle sue radici partenopee.
Sabato 23,
invece, nell’ultima tappa di “Women Jazz
& Wine 2023”, in programma presso le Tenute
Terre di Balbia di Altomonte a
partire dalle ore 17, dopo il focus sul
vitigno “Magliocco” a cura del direttore tecnico Gennaro Convertini e degli
altri esperti di Terre di Cosenza e
la lectio “Vino
al setaccio. Archeobotanica ed enologia” a cura dell’archeologa Donatella Novellis, salirà sul palco la
splendida cantante di origini panamensi
Lauren Henderson, alcuni anni fa apparsa sul Financial Times per aver avuto
il merito di aver rotto la Jazz Charts Top 5 e la Year End Jazz Week Top 50.
Nata
a Boston ma cresciuta a New York, la Henderson, che grazie alle sue radici
caraibiche riesce a fondere l’idioma del Jazz afroamericano con le sonorità e
la passionalità della musica latina, sarà accompagnata dal fantasioso pianista
Bruno Montrone, dal solido contrabbassista Antonio
Napolitano e dallo strepitoso batterista Elio Coppola (già al fianco di artisti quali Benny Golson, Joey de
Francesco, Peter Bernstein ecc., nonché direttore artistico di Jazz in Capri).
Il 29 Settembre nel centro storico del borgo delle eccellenze il secondo appuntamento di formazione di Accademia della Terra, con Roberto Rubino, Direttore per oltre trent’anni del Crae di Bella e fondatore dell’Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo.
Dopo la prima esaltante lezione del progetto inedito di formazione sul tema dell’Agricoltura, rivolto ai giovani che vogliono investire nella terra, ai piccoli produttori, ai titolari di aziende agricole, agli operatori di settore, agli studenti e ai comunicatori, l’Accademia della Terra a Saracena ritorna con la seconda tappa del format a partecipazione gratuita ideato e prodotto dal Centro per la Valorizzazione dell’Agroalimentare Meridionale e dalla studio di consulenza Gagliardi Associati in partnership con Vinocalabrese.it che rientra nel programma “Borgo delle Eccellenze Enogastronomiche nel labirinto del Gusto” avviato dal Comune di Saracena finanziato dal bando “Borghi e Ospitalità” della Regione Calabria. Venerdì 29 settembre alle ore 10:00 nel centro storico di Saracena arriverà Roberto Rubino, ricercatore e fondatore di Anfosc (Associazione nazionale formaggi sotto il cielo) che nel suo curriculum porta in dote la direzione del CRAE di Bella per oltre trent’anni. Si è occupato di sistemi pastorali e in particolare ha studiato la relazione fra erba e qualità del latte e dei formaggi. Proporrà una lezione dal titolo “Il cibo ci parla” che sarà un appuntamento teorico pratico con l’assaggio di prodotti della terra e di formaggi proprio per focalizzare l’attenzione sulla materia prima, indagando cos’è la qualità di un prodotto agricolo, come si determina e soprattutto cosa la determina. Un tema di grande qualità da dibattere e sul quale confrontarsi nel sistema produttivo contemporaneo con particolare attenzione al contesto di un’area protetta come è quella del Parco nazionale del Pollino, entro il quale il corso si sviluppa, animando il centro storico di Saracena interessato da un grande progetto di riqualificazione e valorizzazione dell’esistente. Accademia della Terra – ribadiscono gli ideatori – è uno «strumento che ha l’ambizione di offrire al tessuto produttivo e sociale delle aree rurali e interne, l’occasione di acquisire conoscenze e competenze attraverso un programma organizzato di lezioni che aprono nuove prospettive affrontando temi caldi e di grande attualità nell’ambito agricolo, economico, ambientale». Dopo la prima docenza affidata a Matteo Gallello e questa seconda lezione con Roberto Rubino, altri cinque appuntamenti saranno animati nei prossimi mesi da Cristina Santini, docente Associato dell’Università San Raffaele Roma, esperta in Wine Business, Marco Casini, esperto di Marketing, Organizzazione e Gestione del Personale e dal 2018 professore di Soft and Digital Skills all’Università di Siena, Alessio Cavicchi, professore ordinario di Agribusiness, Sviluppo Rurale e Marketing presso l’Università di Pisa, Maurizio Gily, giornalista e direttore fino al 2018 della rivista Millevigne, docente di viticoltura presso l’Università internazionale di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Alex Giordano, fondatore di Ninjamarketing e pioniere italiano della rete tanto da essere considerato uno dei principali esperti di Social Innovation, Agritech e Digital Transformation applicata al settore agroalimentare.
La guida del Gambero Rosso assegna i TRE BICCHIERI, il massimo riconoscimento, a 4 vini calabresei. La riconferma per il Grisara di Ceraudo e il Duca San Felice di Librandi che da molti anni si posizionano ai vertici della guida del Gambero. Torna in guida un vino di Antonella Lombardo da Bianco (RC) sempre ben piazzata fin dal suo esordio come produttrice dell’anno. New entry per Giovanni Benvenuto che conquista i palati della commissione romana con il suo Orange di Zibibbo.
IL LIVELLO QUALITATIVO DELLA CALABRIA DEL VINO È IN CONTINUA CRESCITA. I RISULTATI SONO SORPRENDENTI, MAI COSÌ TANTI VINI HANNO RAGGIUNTO LE NOSTRE FINALI
Il mondo del vino accoglie con immensa tristezza la notizia della dipartita del professor Nicodemo Librandi, colui che insieme al fratello Antonio, ha rivoluzionato e dato lustro al vino contemporaneo calabrese. Uomo indefesso, profondamente orgoglioso del proprio territorio, gentile d’animo con il suo operato e le sue intuizioni ha fatto da guida ispirando le nuove generazioni del vino calabrese. L’impegno nella ricerca vitivinicola è uno dei più importanti lasciti che il Professore consegna al futuro.
Ci uniamo al dolore dei familiari, della moglie Enza dei figli Raffaele e Paolo.
Mostra con reperti straordinari a tema vino, degustazioni guidate, jazz tra le vigne e in cantina e aperitivi a tema al Parco Archeologico con Catasta Sibari.
Sarà questo Eno, un mese di…vino (dal 23 agosto al 30 settembre), a Sibari, un affascinante percorso eno-archeologico accompagnato da una inedita esposizione di reperti selezionati nei magazzini del Parco archeologico di Sibari che guiderà i visitatori alla scoperta di quattro focus sul vino nell’antichità: la più antica testimonianza del suo arrivo nella Penisola italiana, la circolazione, il banchetto e il vino nel sacro. E poi ancora: lezioni e conferenze, degustazioni, visite in vigna ed in cantina, jazz & wine.
Si partirà ufficialmente il 22 agosto al Museo nazionale archeologico della Sibaritide con la presentazione del progetto alla stampa ed alle autorità a cui farà seguito una degustazione guidata a cura del Consorzio Tutela vini DOP Terre di Cosenza. Il 23 aprirà al pubblico il percorso espositivo, mentre il 25, 26, 27 e 28 agosto sono previste quattro masterclass (tutte con inizio alle ore 19:00) sempre al Museo nazionale archeologico della Sibaritide: “IL VINO RACCONTA. Storia contemporanea del vino nella provincia di Cosenza”; “Cuore mediterraneo, carattere di montagna. I GRANDI BIANCHI COSENTINI”; “LA SPUMANTIZZAZIONE NELLE TERRE DI COSENZA. Tra metodo classico e charmat, un viaggio negli spumanti cosentini”; “IL MAGLIOCCO. Dall’espressione giovane a quella evoluta, un gioco degustazione alla cieca per imparare a scoprire il vitigno principale delle Terre di Cosenza”. Mentre il 29 agosto la parola passerà ai produttori con l’iniziativa TERRE DI COSENZA RACCONTATA DAI PRODUTTORI. Le aziende storiche e quelle più giovani, come nasce e si sviluppa un progetto enologico. Tutti e cinque gli appuntamenti saranno seguiti da una degustazione guidata a cura del Consorzio Tutela vini DOP Terre di Cosenza. L’accesso alle masterclass è gratuito, incluso nel costo del biglietto, fino ad esaurimento posti disponibili; è necessaria quindi la prenotazione.
Se fine agosto sarà il tempo in cui si passerà dalla Vigna al Museo, settembre, invece, si caratterizzerà per essere il mese dove si transiterà a ritroso dal Museo alla Vigna e dove l’archeologia flirterà con il vino e le jazziste del Peperoncino Jazz Festival. Grazie ad una serie di “incursioni archeologiche” (tutte programmate alle ore 17:00), a cura dello staff del Parco archeologico di Sibari, gli archeologi del Parco mostreranno e spiegheranno al pubblico originali reperti inediti collegati alla storia del vino e visite guidate alle cantine dei produttori di vini DOP Terre di Cosenza, accompagnati da note jazz tutte al femminile
Si partirà il 31 agosto ad Altomonte nelle Tenute Serragiumenta con il MAFALDA MINNOZZI & PAUL RICCI DUO che sarà accompagnata alla lectio “La leggenda dell’antico Bevitore: una capanna di 3300 anni fa e le più antiche testimonianze sull’arrivo del vino in Calabria” a cura del direttore del Parco archeologico di Sibari, Filippo Demma. Seconda tappa a Castrovillari nelle Tenute Ferrocinto il 5 settembre con il ROSSANA CASALE JAZZ QUARTET e l’approfondimento “Vino da Bordeaux? No, da Corinto! Divagazioni intorno ad un’anfora corinzia del VII secolo a.C.” curato da Marco Pallonetti. Il 7 tappa a Bisignano nella Tenuta Le Conche con NIVES RASO & LORENZO IORIO DUET “Napòlide – Omaggio a Pino Daniele” e la lectio “Vino al setaccio. Archeobotanica ed enologia” di Donatella Novellis. Il giorno dopo a Saracena, nelle Tenute Masseria Falvo, il FRANCESCA TANDOI TRIO accompagnerà la conferenza “Chous è questo? Vino e feste sacre fra Atene e Thurii” di Bianca Ambrogio. Il 9 settembre ci si sposterà poi a Bisignano nelle Tenute Serracavallo suonerà il JOY GARRISON QUARTET che farà il paio all’incursione di Serena Guidone dal titolo “Elegante come un cigno: una raffinata coppa da vino ci parla del Simposio”. Il 13 settembre si torna a Castrovillari nelle Tenute Celimarro con il FRANCESCA CALABRO’ TRIO dove l’archeologo Pallonetti riproporrà il suo intervento “Vino da Bordeaux? No, da Corinto! Divagazioni intorno ad un’anfora corinzia del VII secolo a.C.”. Ultimi due appuntamenti a San Marco Argentano, il 22 settembre, alle Tenute La Matina con il BEATRICE VALENTE JAZZ TRIO e il “Question time: lo staff del Parco risponde alle curiosità archeo-enologiche del pubblico” – con gli archeologi Filippo Demma, Bianca Ambrogio, Serena Guidone, Donatella Novellis e Marco Pallonetti, e il 23 settembre ad Altomonte alle Tenute Terre di Balbia con il LAUREN HENDERSON QUARTET e dove la Novellis riproporrà la lectio “Vino al setaccio. Archeobotanica ed enologia”.
«Portarci
alle labbra un bicchiere di vino – spiega il direttore del Parco di
Sibari Filippo Demma – è la ripetizione di un gesto che è
parte integrante del nostro passato e delle radici storiche che legano fra loro
i popoli del Mediterraneo antico. Nella storia dell’Occidente il vino è
certamente una bevanda, ma è allo stesso tempo parte di un rituale che, da un
lato, si inseriva nella struttura economica delle società e, dall’altro,
serviva per creare legami fra i membri delle singole comunità e come strumento
di mediazione fra gli uomini e gli dei. La regione che oggi chiamiamo Calabria
ha restituito una documentazione archeologica relativa alla coltivazione della
vite e al consumo del vino fra le più remote e importanti d’Italia. Con
l’esposizione di alcuni interessantissimi reperti riscaldati nei monumentali
depositi del Museo nazionale archeologico della Sibaritide, si vuole offrire un
percorso tematico che mette in evidenza la cultura del vino nei valori della
conoscenza storica di questa terra. Il fortissimo legame fra il vino e la
storia della regione che oggi chiamiamo Calabria è testimoniato, oltre che dai
reperti archeologici, dai racconti degli scrittori antichi. Questi stesse fonti
connettono direttamente al vino ed alla coltivazione dell’uva il nome che i
Greci stessi davano al territorio dove fu fondata l’antica Sybaris, e cioè
l’Enotria, la cui etimologia è collegata alle parole oinos=vino ed
oinotron=sostegno della vite (il palo che regge la pergola). Un legame in
qualche modo “originario” dunque tra quelle che oggi sono le “Terre di
Cosenza”, la vite e i suoi frutti. Ci sono prove archeologiche che almeno dal
1300 a.C., infatti, per gli Enotri il vino ha costituito una bevanda nota ed
apprezzata, sorseggiata probabilmente in occasione di incontri tra i membri
della nobiltà locale, secondo una consuetudine vicina a quella nota nella
Grecia dello stesso periodo. Quando, tra il 720 ed il 700 a.C., i Greci
giunsero in Calabria per occupare nuovi territori ed erigere fiorenti città,
fra cui Sibari, il vino assunse un ruolo aggregativo ancora più forte. Di
questo e di tanto altro parleremo sia nelle serate sibarite che in quelle a
tema jazz&wine».
Eno è
un evento promosso dal Parco archeologico di Sibari – istituto autonomo del
Ministero della Cultura retto dal Ministro Gennaro Sangiuliano – in
collaborazione con il Consorzio Tutela vini DOP Terre di Cosenza e il
Peperoncino Jazz Festival.
Un
lavoro sinergico, quello tra Parco di Sibari e Consorzio Terre di Cosenza,
impostato grazie ad un accordo di valorizzazione sottoscritto
qualche mese fa con l’obiettivo di realizzare attività di valorizzazione
relative al Parco Archeologico di Sibari e al patrimonio culturale della
Sibaritide, con particolare riferimento alla storia ed alla cultura della vite
e del vino, all’interno di una strategia di sviluppo territoriale. Una prima
iniziativa tesa a promuovere lo sviluppo locale su base culturale dell’intera
Sibaritide.
dal 24 al 29 agosto il Museo e il Parco del Cavallo saranno aperti fino alle ore 23:00. Per tutta la durata dell’iniziativa, presso il punto ristoro del Parco del Cavallo gestito da Catasta, ci saranno aperitivi a tema; degustazioni di vini Dop Terre di Cosenza, accompagnati da prodotti gastronomici della Sibaritide e del Pollino.
ù Per chi vorrà partecipare agli aperitivi jazz, poi, è utile sottolineare che i visitatori del Museo, presentando il biglietto d’ingresso, otterranno uno sconto del 20% sul costo delle serate in vigna. Le quattro masterclass sono a numero chiuso. È obbligatoria la prenotazione. Per info e prenotazioni si può contattare il numero 337 1603495 in orario di ufficio.
di Saveria Sesto L’analisi sensoriale dell’uva per stabilire la data dell’avvio della vendemmia l’hanno iniziata i cinghiali. Ghiotti di uva bianca, già dolce e zuccherina e con buoni parametri, in branco con 20-30 animali, all’alba , si avviano a vendemmiare devastando e lasciando solo aspi e foglie.
Buona l’uva quest’anno. Con popolazioni così invasive e voraci non bastano i selettori degli animali o l’elettrificazione dei vigneti che certamente non può perimetrare tutta l’azienda .
Ironia a parte, nel
comprensorio viticolo di Cirò la vendemmia è partita sia per difendere il raccolto sia perché le
uve precoci sono pronte .
Le varietà aromatiche Chardonnay, Traminer
e Sauvignon blanc hanno già
valori in termini di zuccheri, acidità e pH
che hanno determinato buone curve
di maturazione, pertanto, le
raccolte anticipate di
agosto consentono di preservare i
profumi varietali che ritroveremo nel vino.
“ È una vendemmia
particolare” , lo dice Nicodemo Librandi, Ambasciatore delle Città del
vino, che prospetta un calo del 30-40% della produzione imputabile all’attacco della peronospora che
ha colpito l’intera Calabria e che è stata difficile da contrastare per le piogge continue tra maggio e giugno e che ha causato una sorta di diradamento naturale dei grappoli. Quelli sopravvissuti
sono oggi dal punto di vista qualitativo belli e di buona qualità”. A conferma che la qualità
mal si coniuga con la quantità , ma è un vero disastro la vendemmia
2023.
Lo conferma l’agronomo della stessa cantina, Davide de Santis, “lo Chardonnay
più a rischio di attacco di cinghiali è stato raccolto in anticipo e ora si proseguirà
con il Sauvignon che ha bisogno ancora di una settimana per arrivare a
completare la sua maturazione. Le altre varietà a bacca bianca
e ancor più le rosse sono in ritardo di almeno 10 giorni rispetto alla
raccolta del 2022 perché’ le viti , pur
resistenti e in vigore ed assistite da
irrigazione di soccorso, hanno subito un forte stress in luglio dal perdurare
delle temperature roventi che hanno
frenato la fotosintesi. La fortuna ha voluto che il ritardo causato dalle
piogge e che ha impedito di
eliminare le femminelle, foglie
esuberanti che sottraggono linfa ai grappoli, poi siano ritornate utili a
ombreggiare i grappoli dall’insolazione”.
Aggiunge Mario Maiorana, vivaista viticolo, “ un’annata fuori
schema , non è mancato nulla, tra caldo,
un’incontrollabile peronospora, escoriosi e cicaline
che impongono ancora oggi trattamenti antiparassitari per poter arrivare ad una buona lignificazione
dei tralci per la moltiplicazione delle
viti”.
Maiorana pensa di già al 2024.
Acrobazie ed alchimie di agronomi, enologi e viticoltori che non hanno sogni tranquilli e il mare di agosto lo guardano
a distanza dovendo gestire la variabilità dei fattori intrinseci ed
estrinseci per difendere un anno di
lavoro giunto alla raccolta.
In ogni modo ben tornata vendemmia che per adesso non fa rima con allegria.
l progetto di formazione inedito sul tema dell’Agricoltura, ideato dal Centro per la valorizzazione dell’agroalimentare meridionale e dallo studio di consulenza Gagliardi Associati, sarà presentato nel corso di una conferenza stampa mercoledì 23 agosto alle ore 18:30
Un progetto inedito di formazione sul tema Agricoltura rivolto ai giovani che vogliono investire nella terra, ai piccoli produttori, ai titolari di aziende agricole, agli operatori di settore e ai comunicatori. È la sintesi di ciò che sarà Accademia della terra, un format a partecipazione gratuita ideato e prodotto dal Centro per la Valorizzazione dell’Agroalimentare Meridionale e dalla studio di consulenza Gagliardi Associati in partnership con Vinocalabrese.it che rientra nel programma “Borgo delle Eccellenze Enogastronomiche nel labirinto del Gusto” avviato dal Comune di Saracena finanziato dal bando “Borghi e Ospitalità” della Regione Calabria. Uno strumento che ha l’ambizione di offrire al tessuto produttivo e sociale delle aree rurali e interne, l’occasione di acquisire conoscenze e competenze attraverso un programma organizzato di lezioni che aprono nuove prospettive affrontando temi caldi e di grande attualità nell’ambito agricolo, economico, ambientale. Sette i docenti coinvolti in questa esperienza che partirà ufficialmente a Saracena il prossimo 29 agosto alle ore 18:00 con il primo formatore coinvolto: Matteo Gallello già protagonista per un decennio del progetto editoriale e didattico Porthos, cofondatore del magazine Verticale e della rivista Bromio, esperto di vino con una particolare predilezione per la storia e la cultura vitivinicola mediterranea. Sarà lui a declinare il tema “Che cos’è un vino di territorio?” attraverso una degustazione “a bottiglie coperte” di vini orgogliosi della loro provenienza e di altri che ne vergognano. Prima dell’avvio ufficiale delle sessioni di formazione che vedranno coinvolti anche Cristina Santini, docente Associato dell’Università San Raffaele Roma, esperta in Wine Business, Marco Casini, esperto di Marketing, Organizzazione e Gestione del Personale e dal 2018 professore di Soft and Digital Skills all’Università di Siena, Alessio Cavicchi, professore ordinario di Agribusiness, Sviluppo Rurale e Marketing presso l’Università di Pisa, Maurizio Gily, giornalista e direttore fino al 2018 della rivista Millevigne, docente di viticoltura presso l’Università internazionale di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Alex Giordano, fondatore di Ninjamarketing e pioniere italiano della rete tanto da essere considerato uno dei principali esperti di Social Innovation, Agritech e Digital Transformation applicata al settore agroalimentare, Roberto Rubino, fondatore di Anfosc, Associazione nazionale formaggi sotto il cielo, il progetto sarà presentato alla stampa e agli operatori in una conferenza stampa in programma mercoledì 23 agosto alle ore 18:30.
Si ritroveranno in piazza Santo Lio a Saracena il sindaco, Renzo Russo, il coordinatore del progetto Accademia della Terra, Giovanni Gagliardi, e l’assessore all’agricoltura della regione Calabria, Gianluca Gallo per approfondire gli aspetti di questa esperienza dedicata all’agroalimentare che non ha eguali nel panorama nazionale.
SEDE CORSI La sede dell’Accademia della Terra è a Saracena (CS) nel centro storico del piccolo borgo del Pollino calabrese, in provincia di Cosenza e la location verrà comunicata di volta in volta rispetto alle esigenze didattiche.Le prove pratiche si svolgeranno nel territorio del comune di Saracena (CS)
LEZIONI sono gratuite e in presenza
ATTESTATO Viene rilasciato un attestato di partecipazione con alcun valore legale RISERVATO AI MAGGIORENNI (PER I MINORI CONTATTARE LA SEGRETERIA info@gagliardiassociati.com)
di Saveria Sesto Ritorna a Bianco ( Reggio C.) con il patrocinio del Comune una tappa nazionale del Palio delle Botti di Città del vino organizzato dall’ Associazione Culturale Magna Grecia presieduta da Rocco Agostino.
Sul lungomare di
Bianco la presentazione ufficiale delle cinque squadre e di tutti gli spingitori delle botti sfilando
poi in corteo per le vie della cittadina prima di procedere alla gara vera e
propria.
Le
squadre che hanno aderito alla
competizione in rappresentanza delle
città del vino sono state Furore(Sa), Riposto e S. Venerina Ct), Lamezia Terme
e Bianco.
La
gara consiste nel far rotolare per le vie del centro storico le botti da 5 hl che
gli spingitori devono condurre secondo una tecnica ben precisa e senza incorrere in alcuna penalizzazione,
osservando i criteri del regolamento dell’Associazione nazionale di Città del
vino, prima in una prova di abilità cronometrica per stabilire
la griglia di partenza per passare poi ad affrontare la finale su un percorso di 1400 metri .
La vittoria è andata all’esperta squadra di Furore seguita da
S. Venerina , Riposto, Bianco e
Lamezia Terme.
Il Palio si conferma un appuntamento ricco di tradizione che anima le terre del vino facendo crescere il numero di partecipanti e di squadre e genera entusiasmo nelle cittadine ospitanti che lo incorniciano in degustazioni, serate a tema, visite sul territorio e manifestazioni collaterali che alimentano la sfida e la cultura enologica.
La serata si è conclusa con la premiazione da parte del
neo sindaco Giovanni Versace che ha voluto rilanciare un evento che si sta
radicando in Calabria, unica sede del Palio,
omaggiando le squadre con prodotti tipici e vino passito Greco di Bianco.
Un’edizione che conferma come anche un piccolo comune, associato a Città del vino, possa inserirsi in un
circuito nazionale di iniziative ed eventi che richiama enoturisti alla ricerca di ricchezze culturali, di tradizioni locali
e di scoperta di vini, come il passito Greco di bianco che
per produzione e superficie è una nicchia ma capace di catturare interesse dei
wine lover e di una vasta platea .
Le prossime tappe saranno
a Serrone (Fr), Avio (Tn), Castelnuovo (Si) e finalissima a Furore (Sa)
Straordinario
successo di pubblico per la serata conclusiva del Cirò Wine Festival 2023. 33
cantine del Consorzio di Cirò e Melissa, la musica di Peppe Voltarelli, per una
festa di popolo che restituisce l’orgoglio e l’identità per il vitigno principe
della denominazione più antica di Calabria.
Un’edizione straordinaria quella appena conclusa del Cirò Wine Festival. La
denominazione enologica più antica di Calabria ha chiuso con un bagno di folla
senza precedenti l’edizione 2023 dell’evento ideato dal “Consorzio
di tutela e valorizzazione dei vini Cirò Doc e Melissa Doc” che dal 1 al 10 agosto ha raccontato ad una
platea variegata di appassionati, turisti e wine lovers la forza autentica del
Gaglioppo, la sua unicità nel panorama enologico italiano, l’orgoglio e la
tradizione di una storia vitivinicola che sa conservare l’identità del passato,
guardando con modernità e consapevolezza alle sfide future.
Le 33 cantine protagoniste della sesta edizione del CWF (‘A
Vita, Antichi Vigneti Sculco, Baroni Capoano, Brigante, Cantina Malena, Cantine
Campana, Cantine Dell’Aquila, Cantine De Mare, Cantine Strangi, Cantine
Vulcano, Caparra&Siciliani, Cataldo Calabretta Viticoltore, Cerminara,
Enotria, Esposito Vini, Fezzigna Vini, Ippolito 1845, La Pizzuta Del Principe,
Librandi, Maddalona Del Casato, Mimmo Vinci, Rocco Pirito, Romano & Adamo,
Salvatore Caparra Vini, Santa Venere, Senatore Vini, Sergio Arcuri, Tenuta Del
Conte, Tenuta Renda, Tenuta Santoro, Vigneti Ferraro, Vigneti Vumbaca, Vini
Giuseppe Pipita) si sono
ritrovate nella suggestiva cornice dei Mercati Saraceni per dar vita ad una
vera festa di popolo e un mercato contemporaneo in un luogo dedicato da sempre
allo scambio e al confronto commerciale, proponendo i banchi d’assaggio ai
tantissimi amanti del Gaglioppo e gli altri vitigni autoctoni della Doc
arrivati a Madonna di Mare da ogni parte della Calabria e anche da fuori
regione, unendo l’assaggio dei vini alla musica d’autore di Peppe Voltarelli
che ha conquistato il pubblico con le sue canzoni. La cornice storica
«Siamo contentissimi e
molto soddisfatti di questa edizione – ha sottolineato il presidente del
Consorzio di Cirò, Raffaele Librandi – che ha innalzato il livello di una
proposta di racconto e valorizzazione del nostro areale, riscontrando sempre
più appeal tra il pubblico di appassionati e specialisti, coinvolgendo – ed è
questa la vera sorpresa – moltissimi giovani che sono oggi la fetta di
consumatori più difficile da raggiungere e che invece dimostrano in maniera
sempre più crescente l’interesse verso i nostri prodotti e sono curiosi di
conoscere le esperienze imprenditoriali e aziendali dei tanti protagonisti
della denominazione. Noi, come abbiamo sentito dire dagli ospiti di questa
edizione Luca Gardini e Luciano Pignataro, dobbiamo essere orgogliosi del
nostro territorio e del nostro vitigno, unico al mondo, verso il quale
profondiamo azioni di promozione sempre più mirate non solo in Calabria ma
anche in Italia e all’estero con iniziative che puntano a far scoprire ai
consumatori e i giornalisti le peculiarità del Gaglioppo».
Nei giorni clou
dell’evento giornalisti nazionali e calabresi hanno vissuto i tour nelle terre
del Gaglioppo, incontrando aziende, produttori, scoprendo le vigne di questo
areale vitivinicolo calabrese. «Quando un vino è unico come il Galioppo non ha
nulla da invidiare a nessuno – ha dichiarato Luca Gardini, il wine killer del
vino italiano – Ho trovato grande autorità in questo vitigno e in questa
denominazione. Soprattutto riscontrando la grande versatilità che ha anche
nella versione rosata, divertendomi a degustare e capire le diverse filosofie e
vari territori con vini di grande identità e grande carattere». Anche Luciano
Pignataro, grande conoscitore dell’enogastronomia del Sud, ha ribadito la
qualità del Gaglioppo e la sua «longevità che gli permette di esprimersi nel
tempo con grande qualità, dimostrando il suo carattere di unicità». Chiara
Giannotti di Vino tv ha sottolineato la crescita degli ultimi anni dei vini di
questa zona che rappresenta una delle viticolture più antiche di Calabria
caratterizzata da «un grande fermento ed entusiasmo dei produttori che insieme
vogliono comunicarsi al meglio».
Alla festa finale del
Cirò Wine Festival 2023 hanno partecipato anche l’assessore regionale
all’agricoltura della regione Calabria, Gianluca
Gallo, il sindaco di Cirò Marina, Sergio
Ferrari, e il primo cittadino di Cirò, Mario
Sculco.
Su questo sito usiamo i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione, per la visualizzazione di annunci pubblicitari realizzata con le tue preferenze e per realizzare analisi statistiche sugli usi di navigazione dei nostri utenti. Proseguendo con la navigazione, acconsenti all’uso di cookie su questo dispositivo in conformità alla nostra policy.AccettaPrivacy policy