• Cooperare per crescere. A Saracena la terza lezione di Accademia della Terra

    Cooperare per crescere. A Saracena la terza lezione di Accademia della Terra

    Sabato 14 ottobre saranno approfonditi alcuni casi virtuosi che hanno aiutato a crescere altri territori grazie alla presenza di Alessio Cavicchi e Cristina Santini.

    Appuntamento sabato 14 ottobre alle ore 10:00 nel Palazzo Mastromarchi nel centro storico di Saracena per il terzo momento di formazione de l’Accademia della Terra, l’inedito progetto di formazione sul tema dell’Agricoltura, rivolto ai giovani che vogliono investire nella terra, ai piccoli produttori, ai titolari di aziende agricole, agli operatori di settore, agli studenti e ai comunicatori. “Per-correre insieme. Cooperare per crescere” è il titolo del nuovo incontro che sarà curato da Cristina Santini, Direttrice del Laboratorio di studi rurali Sismondi, il centro di diffusione della cultura sui temi dell’economia e sociolgia agraria e rurale e Alessio Cavicchi, professore ordinario di Agribusiness, Sviluppo Rurale e Marketing presso l’Università di Pisa, i quali proporranno una lezione con una partecipazione attiva dei partecipanti per ragionare di innovazione, cooperazione e condivisione.

    L’approfondimento che servirà per mettere a fuoco gli obiettivi del comparto vino e olio calabrese ma allo stesso tempo conoscere ed analizzare i tanti casi virtuosi che hanno permesso di stimolare e aiutare a crescere altri territori.

    Il format formativo a partecipazione gratuita ideato e prodotto dal Centro per la Valorizzazione dell’Agroalimentare Meridionale e dalla studio di consulenza Gagliardi Associati in partnership con Vinocalabrese.it che rientra nel programma “Borgo delle Eccellenze Enogastronomiche nel labirinto del Gusto” avviato dal Comune di Saracena finanziato dal bando “Borghi e Ospitalità” della Regione Calabria, ha intanto ufficializzato anche le prossime date di incontro.

    Sabato 21 ottobre alle ore 15.00 per il quarto incontro arriverà a Saracena Marco Casini, esperto di Marketing, Organizzazione e Gestione del Personale e dal 2018 professore di Soft and Digital Skills all’Università di Siena che affronterà il tema delle soft skills dell’imprenditore agricolo. Giovedì 26 ottobre alle ore 10:00 con Maurizio Gily, giornalista e direttore fino al 2018 della rivista Millevigne, docente di viticoltura presso l’Università internazionale di Scienze Gastronomiche di Pollenzo si parlerà di Agricoltura biologica al Sud. Food System 5.0, Agritech, Dieta mediterranea e comunità saranno i temi dell’ultimo incontro in programma sabato 4 novembre alle ore 15:00 a cura di Alex Giordano, fondatore di Ninjamarketing e pioniere italiano della rete tanto da essere considerato uno dei principali esperti di Social Innovation, Agritech e Digital Transformation applicata al settore agroalimentare.

  • 1° Trofeo Nazionale Ambasciatore Ais del Magliocco

    1° Trofeo Nazionale Ambasciatore Ais del Magliocco

    Lunedì 9 ottobre quindici sommelier da tutta Italia si sfideranno nel Concorso nazionale indetto dall’AIS Calabria insieme al Consorzio Terre di Cosenza Dop, a Rende al BV President Hotel. Alla competizione parteciperanno quindici concorrenti, tutti provetti sommelier dell’AIS provenienti da sei regioni. “Alla sua prima edizione, il concorso punta alla valorizzazione e alla conoscenza di una varietà, il magliocco importante vitigno autoctono calabrese a bacca rossa e mira dichiaratamente – sottolinea Antonio Fusco, presidente dell’AIS-Calabria – a consolidare i già stretti rapporti tra i sommelier dell’AIS e i produttori vitivinicoli del territorio che in occasioni come questa trovano reciproca valorizzazione”.

    Notevole il livello dei concorrenti che lunedì prossimo, da tutta Italia, parteciperanno alla contesa per ottenere il titolo di Ambasciatore del Magliocco. Tra loro, “stelle” della sommellerie dell’AIS, vincitori di prestigiosi trofei, come Gilles Degboe Coffi, già Ambasciatore dell’Albana e del Negroamaro 2019; Isacco Giuliani, Master Lambrusco 2019; Luigi Salvatore Scala, Miglior sommelier Campania 2019; Luca Matarazzo, Master Sagrantino 2021 e Master Romagna Albana 2022; Giuseppe Caragnano, Miglior Sommelier Puglia 2022; Francesco Gardi, Miglior Sommelier Calabria 2019 e Michele Ruperto Miglior Sommelier Calabria 2022. Il Trofeo Nazionale è “un’occasione unica per tutti i Sommelier Professionisti e i Sommelier AIS che intendono dimostrare la loro conoscenza e la loro passione per il Magliocco. Chi si aggiudicherà il prestigioso trofeo di Ambasciatore? La competizione si annuncia non facile, anche grazie al livello dei concorrenti, accorsi da tutta Italia”.

    Le varie fasi delle prove si svolgeranno lungo l’intera giornata di lunedì. Prima l’esame scritto – fanno sapere – al mattino e una degustazione di vini. Verranno così selezionati i finalisti mentre nel pomeriggio, si svolgerà la fase dell’emozionante finale che a partire dalle ore 16 sarà aperta al pubblico presso il BV President Hotel di Rende. Ognuno dei partecipanti dovrà dimostrare agli esaminatori la propria preparazione sul Magliocco, analizzandone l’importanza in termini produttivi, di qualità e storicità. Per valutarli verranno sottoposti a un tour de force di prove: degustazione e accoglienza, servizio con decantazione e abbinamento, analisi di una carta dei vini ed una prova di comunicazione. Fondamentale, per conquistare il titolo di Ambasciatore AIS del Magliocco, sarà infatti la capacità di raccontare tutta la tipicità di questo vitigno e il suo rapporto col territorio.

    L’evento si inserisce nell’ottica della valorizzazione e della conoscenza del grande vitigno rosso calabrese “e a far risaltare – rimarca Demetrio Stancati, presidente del Consorzio Terre di Cosenza Dop – lo studio costante del vitigno e delle sue interazioni col territorio, le sue peculiarità e la qualità enologica che vede impegnate negli ultimi decenni le aziende vitivinicole della provincia di Cosenza”. La giuria del Concorso, presieduta da Antonio Riontino, Miglior Sommelier Puglia 2017 e Premio Solidus 2018 è composta da Antonio Fusco, Gianfranco Manfredi, Demetrio Stancati, Rosario Branda, Marilena Cerzoso (Direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri) e da Marella Burza, del Consiglio Generale di Confindustria-gruppo Giovani Imprenditori. Dopo la premiazione, l’evento si concluderà con banchi di degustazione dei vini del Consorzio Terre di Cosenza DOP e una cena di gala.

  • La Calabria di Slow Wine 2024 nel dettaglio

    La Calabria di Slow Wine 2024 nel dettaglio

    E’ in dirittura di arrivo in libreria l’edizione 2024 della guida di Slow Food Editore dedicata al vino italiano. Novità in Calabria, sia per il cambio di coordinamento della redazione con Alessandra Molinaro che subentra a Giancarlo Rafele, che per le aziende censite, i nuovi ingressi e i premi.

    I premi che la guida riconosce alle aziende sono
    La moneta che fa riferimento al rapporto qualità prezzo di tutte le etichette di un’azienda.
    La chiocciola è il simbolo assegnato per il modo in cui l’azienda interpreta i valori della filosofia di Slow Food.
    La bottiglia è il riconoscimento alle azienda che hanno espresso un’ottima qualità media per tutte le bottiglie prodotte.

    I vini migliori ricevono la menzione Top Wine e il riconoscimento si divide in
    Vino quotidiano per quei prodotti che oltre ad aver ottenuto un ottimo punteggio hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo.
    – Vino Slow per i quelli che oltre ad aver raggiunto un ottimo punteggio, all’assaggio riescono a manifestare i caratteri legati a territorio e ambiente.

    Le aziende presenti in guida:

    • ‘A Vita
    • Altomonte Azienda Agricola
    • Antiche Vigne Pironti
    • Cantine Benvenuto
    • Casa Comerci
    • Ceraudo
    • Cote Di Franze
    • Fratelli Dell’Aquila
    • Giuseppe Calabrese
    • Le Moire
    • Librandi
    • Masseria Falvo 1727
    • Origine & Identità
    • Poderi Marini
    • Sergio Arcuri
    • Spiriti Ebbri
    • Tenuta del Conte
    • Tenuta del Travale
    • Tenute Pacelli
    • Terre del Gufo

    I nuovi ingressi dell’edizione 2024:

    • Barone G.R. Macrì
    • Cerminara – Fratelli di Cirò
    • Cervinago – Azienda biologica
    • Giovanni Lonetti
    • Vigneti Vumbaca
    • Traclò

    I premi alle aziende

    𝗖𝗛𝗜𝗢𝗖𝗖𝗜𝗢𝗟𝗘

    • ‘A Vita
    • Sergio Arcuri

    𝗕𝗢𝗧𝗧𝗜𝗚𝗟𝗜𝗘

    • Vigneti Vumbaca

    I TOP WINE

    • Cirò bianco DiversaMente 2019 – Tenuta del Conte
    • Cirò Rosato 2022 – ‘A Vita
    • Cirò Rosso Cl. Sup. Ris. 2020 – Vigneti Vumbaca
    • Liberaisensi 2022 – Sergio Arcuri
    • Libìci 2021 – Casa Comerci
    • Mare 2022 – Cantine Benvenuto

    Da non perdere la grande degustazione a Milano in occasione della presentazione ufficiale il 7 ottobre al Superstudio > info e biglietti qua

  • Woman Jazz & Wine, le ultime 2 date

    Woman Jazz & Wine, le ultime 2 date

    Dopo l’enorme successo delle scorse tappe, il grande jazz internazionale del XXII Peperoncino Jazz Festival e i vini delle aziende aderenti al Consorzio di tutela Vini DOP Terre di Cosenza saranno nuovamente insieme in questi giorni per gli ultimi due, attesissimi appuntamenti di “Women, Jazz & Wine”, evento che dallo scorso 31 agosto, a cadenza più o meno regolare, sta portando jazzofili ed enofili calabresi, ma anche i tanti turisti in vacanza in Calabria amanti della buona musica e dell’enogastronomia di qualità, alla scoperta delle più belle cantine (delle aziende, dei produttori, delle vigne, dei vitigni e, ovviamente, dei vini) del Cosentino, per ascoltare le meravigliose voci delle signore del jazz all’ora del tramonto

    Nato lo scorso anno da un’idea di Sergio Gimigliano (direttore artistico della rassegna itinerante nelle più belle località calabresi che quest’anno, alla sua XXII edizione, con una sessantina circa di concerti in programma nell’arco di due mesi ha coinvolto nel suo circuito turistico  e culturale oltre 30 località della Calabria, confermandosi come uno dei festival jazz più caratteristici d’Italia) e Demetrio Stancati (presidente del consorzio istituito per la tutela, valorizzazione e promozione dei vini DOP del Cosentino), l’evento in questa sua seconda edizione è stato strutturato in otto tappe – con otto concerti in programma in altrettante cantine – in ciascuna delle quali, dopo un focus di approfondimento sui vari vitigni del territorio e la degustazione dei magnifici vini prodotti dai vignaioli aderenti al Consorzio, ha trovato spazio anche l’archeologia, grazie ad una serie di conferenze e di approfondimenti relativi alle tematiche del vino nell’antichità curati dal Parco Archeologico di Sibari resi possibili grazie alla grande operatività del direttore Filippo Demma e del suo pool di esperti. 

    Dopo l’appassionante viaggio nella musica brasiliana a firma di Mafalda Minnozzi nella meravigliosa cornice del Castello di Serragiumenta e l’esecuzione di brani dedicati al vino da parte di una ispiratissima Rossana Casale nelle Tenute Ferrocinto, è stata la volta dell’emozionante tributo a Pino Daniele proposto da Nives Raso tra le vigne della Tenuta Le Conche. Nella tappa seguente, il jazz tradizionale suonato e cantato dalla portentosa Francesca Tandoi ha allietato la serata del pubblico accorso per l’occasione nella Masseria Falvo, mentre alle Tenute Serracavallo una strepitosa Joy Garrison ha sfoderato tutto il suo talento e la sua carica energetica, coinvolgendo attivamente il pubblico, così come ha fatto anche l’istrionica Francesca Calabrò in occasione della tappa della scorsa settimana ospitata nelle Tenute Celimarro.

    Domani (venerdì 22 settembre), per la tappa in programma a San Marco Argentano nell’Azienda agricola La Matina, sarà di scena la contrabbassista e cantante Beatrice Valente, che dopo il diploma in Contrabbasso classico conseguito presso il Conservatorio Statale di Musica di Benevento, ha seguito corsi tenuti da maestri come Rino Zurzolo, Aldo Vigorito e Tommaso Scannapieco che l’hanno avvicinata al jazz.

    Vincitrice del Premio “Bruno Rotoli” (2014), nel 2017 ha preso parte al tour “Millevoci” di Francesco Cicchella con la regia di Gigi Proietti, mentre due anni più tardi ha vinto il Premio “Arte in Movimento” nella sezione “Best talent, Musica Jazz”, partecipando, altresì, al seguitissimo talent show “Italia’s got Talent” (dov’è arrivata in semifinale) e a ad altri importanti trasmissioni televisive (tra cui il “Concerto di Pasqua” andato in onda su Rai2 e “Questa è vita”, format di Tv 2000).

    In occasione della tappa in quel di San Marco, dopo il focus a cura degli esperti del Consorzio sul vitigno “Magliocco in Rosato” (in programma alle ore 17) e l’appassionante “Question time: lo staff del Parco risponde alle curiosità archeo-enologiche del pubblico” – con gli archeologi Filippo Demma, Bianca Ambrogio, Serena Guidone, Donatella Novellis e Marco Pallonetti pronti a rispondere a dubbi e curiosità del pubblico sulle tematiche relative al vino nell’antichità (previsto alle ore 18), intorno alle ore 19 la musicista campana, appena trentenne ma con classe e talento da vendere, si esibirà a capo del suo collaudato trio insieme al fratello, il pianista Ergio Valente, e al batterista Rocco Sagaria, insieme ai quali proporrà il progetto “Play what you feel”, prendendo per mano il pubblico e accompagnandolo in un viaggio attraverso le tipiche sonorità di New Orleans, fino ad arrivare al calore di Rio De Janeiro, senza trascurare di fare un omaggio alle sue radici partenopee.

    Sabato 23, invece,  nell’ultima tappa di “Women Jazz & Wine 2023”, in programma presso le Tenute Terre di Balbia di Altomonte a partire dalle ore 17, dopo il focus sul vitigno “Magliocco” a cura del direttore tecnico Gennaro Convertini e degli altri esperti di Terre di Cosenza e la lectio “Vino al setaccio. Archeobotanica ed enologia” a cura dell’archeologa Donatella Novellis, salirà sul palco la splendida cantante di origini panamensi Lauren Henderson, alcuni anni fa apparsa sul Financial Times per aver avuto il merito di aver rotto la Jazz Charts Top 5 e la Year End Jazz Week Top 50.

    Nata a Boston ma cresciuta a New York, la Henderson, che grazie alle sue radici caraibiche riesce a fondere l’idioma del Jazz afroamericano con le sonorità e la passionalità della musica latina, sarà accompagnata dal fantasioso pianista Bruno Montrone, dal solido contrabbassista Antonio Napolitano e dallo strepitoso batterista Elio Coppola (già al fianco di artisti quali Benny Golson, Joey de Francesco, Peter Bernstein ecc., nonché direttore artistico di Jazz in Capri).

  • Roberto Rubino ad Accademia delle Terra a Saracena

    Roberto Rubino ad Accademia delle Terra a Saracena

    Il 29 Settembre nel centro storico del borgo delle eccellenze il secondo appuntamento di formazione di Accademia della Terra, con Roberto Rubino, Direttore per oltre trent’anni del Crae di Bella e fondatore dell’Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo.  

    Dopo la prima esaltante lezione del progetto inedito di formazione sul tema dell’Agricoltura, rivolto ai giovani che vogliono investire nella terra, ai piccoli produttori, ai titolari di aziende agricole, agli operatori di settore, agli studenti e ai comunicatori, l’Accademia della Terra a Saracena ritorna con la seconda tappa del format a partecipazione gratuita ideato e prodotto dal Centro per la Valorizzazione dell’Agroalimentare Meridionale e dalla studio di consulenza Gagliardi Associati in partnership con Vinocalabrese.it che rientra nel programma “Borgo delle Eccellenze Enogastronomiche nel labirinto del Gusto” avviato dal Comune di Saracena finanziato dal bando “Borghi e Ospitalità” della Regione Calabria.   Venerdì 29 settembre alle ore 10:00 nel centro storico di Saracena arriverà Roberto Rubino, ricercatore e fondatore di Anfosc (Associazione nazionale formaggi sotto il cielo) che nel suo curriculum porta in dote la direzione del CRAE di Bella per oltre trent’anni. Si è occupato di sistemi pastorali e in particolare ha studiato la relazione fra erba e qualità del latte e dei formaggi. Proporrà una lezione dal titolo “Il cibo ci parla” che sarà un appuntamento teorico pratico con l’assaggio di prodotti della terra e di formaggi proprio per focalizzare l’attenzione sulla materia prima, indagando cos’è la qualità di un prodotto agricolo, come si determina e soprattutto cosa la determina.   Un tema di grande qualità da dibattere e sul quale confrontarsi nel sistema produttivo contemporaneo con particolare attenzione al contesto di un’area protetta come è quella del Parco nazionale del Pollino, entro il quale il corso si sviluppa, animando il centro storico di Saracena interessato da un grande progetto di riqualificazione e valorizzazione dell’esistente.   Accademia della Terra – ribadiscono gli ideatori – è uno «strumento che ha l’ambizione di offrire al tessuto produttivo e sociale delle aree rurali e interne, l’occasione di acquisire conoscenze e competenze attraverso un programma organizzato di lezioni che aprono nuove prospettive affrontando temi caldi e di grande attualità nell’ambito agricolo, economico, ambientale». Dopo la prima docenza affidata a Matteo Gallello e questa seconda lezione con Roberto Rubino, altri cinque appuntamenti saranno animati nei prossimi mesi da Cristina Santini, docente Associato dell’Università San Raffaele Roma, esperta in Wine Business, Marco Casini, esperto di Marketing, Organizzazione e Gestione del Personale e dal 2018 professore di Soft and Digital Skills all’Università di Siena, Alessio Cavicchi, professore ordinario di Agribusiness, Sviluppo Rurale e Marketing presso l’Università di Pisa, Maurizio Gily, giornalista e direttore fino al 2018 della rivista Millevigne, docente di viticoltura presso l’Università internazionale di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Alex Giordano, fondatore di Ninjamarketing e pioniere italiano della rete tanto da essere considerato uno dei principali esperti di Social Innovation, Agritech e Digital Transformation applicata al settore agroalimentare.

  • Tre bicchieri 2024 del Gambero Rosso

    Tre bicchieri 2024 del Gambero Rosso

    La guida del Gambero Rosso assegna i TRE BICCHIERI, il massimo riconoscimento, a 4 vini calabresei. La riconferma per il Grisara di Ceraudo e il Duca San Felice di Librandi che da molti anni si posizionano ai vertici della guida del Gambero. Torna in guida un vino di Antonella Lombardo da Bianco (RC) sempre ben piazzata fin dal suo esordio come produttrice dell’anno.
    New entry per Giovanni Benvenuto che conquista i palati della commissione romana con il suo Orange di Zibibbo.

    • Benvenuto Orange Zibibbo 2022 – Cantine Benvenuto
    • Cirò Rosso Cl. Sup. Duca Sanfelice Ris. 2021 – Librandi
    • Greco 2022 – Antonella Lombardo
    • Grisara Pecorello 2022 – Roberto Ceraudo

    IL LIVELLO QUALITATIVO DELLA CALABRIA DEL VINO È IN CONTINUA CRESCITA. I RISULTATI SONO SORPRENDENTI, MAI COSÌ TANTI VINI HANNO RAGGIUNTO LE NOSTRE FINALI

    Dall’introduzione della guida 2024

    foto da Gambero Rosso

  • Nicodemo Librandi non è più tra noi

    Nicodemo Librandi non è più tra noi

    Il mondo del vino accoglie con immensa tristezza la notizia della dipartita del professor Nicodemo Librandi, colui che insieme al fratello Antonio, ha rivoluzionato e dato lustro al vino contemporaneo calabrese. Uomo indefesso, profondamente orgoglioso del proprio territorio, gentile d’animo con il suo operato e le sue intuizioni ha fatto da guida ispirando le nuove generazioni del vino calabrese. L’impegno nella ricerca vitivinicola è uno dei più importanti lasciti che il Professore consegna al futuro.

    Ci uniamo al dolore dei familiari, della moglie Enza dei figli Raffaele e Paolo.

  • A Sibari una mostra inedita sul vino e un percorso eno-archeologico

    A Sibari una mostra inedita sul vino e un percorso eno-archeologico

    Mostra con reperti straordinari a tema vino, degustazioni guidate, jazz tra le vigne e in cantina e aperitivi a tema al Parco Archeologico con Catasta Sibari.

    Sarà questo Eno, un mese di…vino (dal 23 agosto al 30 settembre), a Sibari, un affascinante percorso eno-archeologico accompagnato da una inedita esposizione di reperti selezionati nei magazzini del Parco archeologico di Sibari che guiderà i visitatori alla scoperta di quattro focus sul vino nell’antichità: la più antica testimonianza del suo arrivo nella Penisola italiana, la circolazione, il banchetto e il vino nel sacro. E poi ancora: lezioni e conferenze, degustazioni, visite in vigna ed in cantina, jazz & wine.

    Si partirà ufficialmente il 22 agosto al Museo nazionale archeologico della Sibaritide con la presentazione del progetto alla stampa ed alle autorità a cui farà seguito una degustazione guidata a cura del Consorzio Tutela vini DOP Terre di Cosenza. Il 23 aprirà al pubblico il percorso espositivo, mentre il 25, 26, 27 e 28 agosto sono previste quattro masterclass (tutte con inizio alle ore 19:00) sempre al Museo nazionale archeologico della Sibaritide: “IL VINO RACCONTA. Storia contemporanea del vino nella provincia di Cosenza”; “Cuore mediterraneo, carattere di montagna. I GRANDI BIANCHI COSENTINI”; “LA SPUMANTIZZAZIONE NELLE TERRE DI COSENZA. Tra metodo classico e charmat, un viaggio negli spumanti cosentini”; “IL MAGLIOCCO. Dall’espressione giovane a quella evoluta, un gioco degustazione alla cieca per imparare a scoprire il vitigno principale delle Terre di Cosenza”. Mentre il 29 agosto la parola passerà ai produttori con l’iniziativa TERRE DI COSENZA RACCONTATA DAI PRODUTTORI. Le aziende storiche e quelle più giovani, come nasce e si sviluppa un progetto enologico. Tutti e cinque gli appuntamenti saranno seguiti da una degustazione guidata a cura del Consorzio Tutela vini DOP Terre di Cosenza. L’accesso alle masterclass è gratuito, incluso nel costo del biglietto, fino ad esaurimento posti disponibili; è necessaria quindi la prenotazione.

    Se fine agosto sarà il tempo in cui si passerà dalla Vigna al Museo, settembre, invece, si caratterizzerà per essere il mese dove si transiterà a ritroso dal Museo alla Vigna e dove l’archeologia flirterà con il vino e le jazziste del Peperoncino Jazz Festival. Grazie ad una serie di “incursioni archeologiche” (tutte programmate alle ore 17:00), a cura dello staff del Parco archeologico di Sibari, gli archeologi del Parco mostreranno e spiegheranno al pubblico originali reperti inediti collegati alla storia del vino e visite guidate alle cantine dei produttori di vini DOP Terre di Cosenza, accompagnati da note jazz tutte al femminile

    Si partirà il 31 agosto ad Altomonte nelle Tenute Serragiumenta con il MAFALDA MINNOZZI & PAUL RICCI DUO che sarà accompagnata alla lectio “La leggenda dell’antico Bevitore: una capanna di 3300 anni fa e le più antiche testimonianze sull’arrivo del vino in Calabria” a cura del direttore del Parco archeologico di Sibari, Filippo Demma. Seconda tappa a Castrovillari nelle Tenute Ferrocinto il 5 settembre con il ROSSANA CASALE JAZZ QUARTET e l’approfondimento “Vino da Bordeaux? No, da Corinto! Divagazioni intorno ad un’anfora corinzia del VII secolo a.C.” curato da Marco Pallonetti. Il 7 tappa a Bisignano nella Tenuta Le Conche con NIVES RASO & LORENZO IORIO DUET “Napòlide – Omaggio a Pino Daniele” e la lectio “Vino al setaccio. Archeobotanica ed enologia” di Donatella Novellis. Il giorno dopo a Saracena, nelle Tenute Masseria Falvo, il FRANCESCA TANDOI TRIO accompagnerà la conferenza “Chous è questo? Vino e feste sacre fra Atene e Thurii” di Bianca Ambrogio. Il 9 settembre ci si sposterà poi a Bisignano nelle Tenute Serracavallo suonerà il JOY GARRISON QUARTET che farà il paio all’incursione di Serena Guidone dal titolo “Elegante come un cigno: una raffinata coppa da vino ci parla del Simposio”. Il 13 settembre si torna a Castrovillari nelle Tenute Celimarro con il FRANCESCA CALABRO’ TRIO dove l’archeologo Pallonetti riproporrà il suo intervento “Vino da Bordeaux? No, da Corinto! Divagazioni intorno ad un’anfora corinzia del VII secolo a.C.”. Ultimi due appuntamenti a San Marco Argentano, il 22 settembre, alle Tenute La Matina con il BEATRICE VALENTE JAZZ TRIO e il “Question time: lo staff del Parco risponde alle curiosità archeo-enologiche del pubblico – con gli archeologi Filippo Demma, Bianca Ambrogio, Serena Guidone, Donatella Novellis e Marco Pallonetti, e il 23 settembre ad Altomonte alle Tenute Terre di Balbia con il LAUREN HENDERSON QUARTET e dove la Novellis riproporrà la lectio “Vino al setaccio. Archeobotanica ed enologia”.

    «Portarci alle labbra un bicchiere di vino – spiega il direttore del Parco di Sibari Filippo Demma – è la ripetizione di un gesto che è parte integrante del nostro passato e delle radici storiche che legano fra loro i popoli del Mediterraneo antico. Nella storia dell’Occidente il vino è certamente una bevanda, ma è allo stesso tempo parte di un rituale che, da un lato, si inseriva nella struttura economica delle società e, dall’altro, serviva per creare legami fra i membri delle singole comunità e come strumento di mediazione fra gli uomini e gli dei. La regione che oggi chiamiamo Calabria ha restituito una documentazione archeologica relativa alla coltivazione della vite e al consumo del vino fra le più remote e importanti d’Italia. Con l’esposizione di alcuni interessantissimi reperti riscaldati nei monumentali depositi del Museo nazionale archeologico della Sibaritide, si vuole offrire un percorso tematico che mette in evidenza la cultura del vino nei valori della conoscenza storica di questa terra. Il fortissimo legame fra il vino e la storia della regione che oggi chiamiamo Calabria è testimoniato, oltre che dai reperti archeologici, dai racconti degli scrittori antichi. Questi stesse fonti connettono direttamente al vino ed alla coltivazione dell’uva il nome che i Greci stessi davano al territorio dove fu fondata l’antica Sybaris, e cioè l’Enotria, la cui etimologia è collegata alle parole oinos=vino ed oinotron=sostegno della vite (il palo che regge la pergola). Un legame in qualche modo “originario” dunque tra quelle che oggi sono le “Terre di Cosenza”, la vite e i suoi frutti. Ci sono prove archeologiche che almeno dal 1300 a.C., infatti, per gli Enotri il vino ha costituito una bevanda nota ed apprezzata, sorseggiata probabilmente in occasione di incontri tra i membri della nobiltà locale, secondo una consuetudine vicina a quella nota nella Grecia dello stesso periodo.  Quando, tra il 720 ed il 700 a.C., i Greci giunsero in Calabria per occupare nuovi territori ed erigere fiorenti città, fra cui Sibari, il vino assunse un ruolo aggregativo ancora più forte. Di questo e di tanto altro parleremo sia nelle serate sibarite che in quelle a tema jazz&wine».

    Eno è un evento promosso dal Parco archeologico di Sibari – istituto autonomo del Ministero della Cultura retto dal Ministro Gennaro Sangiuliano – in collaborazione con il Consorzio Tutela vini DOP Terre di Cosenza e il Peperoncino Jazz Festival.

    Un lavoro sinergico, quello tra Parco di Sibari e Consorzio Terre di Cosenza, impostato grazie ad un accordo di valorizzazione sottoscritto qualche mese fa con l’obiettivo di realizzare attività di valorizzazione relative al Parco Archeologico di Sibari e al patrimonio culturale della Sibaritide, con particolare riferimento alla storia ed alla cultura della vite e del vino, all’interno di una strategia di sviluppo territoriale. Una prima iniziativa tesa a promuovere lo sviluppo locale su base culturale dell’intera Sibaritide.

    dal 24 al 29 agosto il Museo e il Parco del Cavallo saranno aperti fino alle ore 23:00. Per tutta la durata dell’iniziativa, presso il punto ristoro del Parco del Cavallo gestito da Catasta, ci saranno aperitivi a tema; degustazioni di vini Dop Terre di Cosenza, accompagnati da prodotti gastronomici della Sibaritide e del Pollino.

    ù Per chi vorrà partecipare agli aperitivi jazz, poi, è utile sottolineare che i visitatori del Museo, presentando il biglietto d’ingresso, otterranno uno sconto del 20% sul costo delle serate in vigna. Le quattro masterclass sono a numero chiuso. È obbligatoria la prenotazione. Per info e prenotazioni si può contattare il numero 337 1603495 in orario di ufficio.

  • La vendemmia la iniziano i cinghiali

    La vendemmia la iniziano i cinghiali

    di Saveria Sesto
    L’analisi sensoriale dell’uva per stabilire la data dell’avvio della vendemmia  l’hanno iniziata i cinghiali. Ghiotti di uva bianca, già dolce e zuccherina e con buoni parametri,  in branco  con  20-30 animali, all’alba , si avviano a vendemmiare devastando e lasciando solo aspi e foglie.

    Buona l’uva quest’anno. Con popolazioni così invasive e voraci  non  bastano i selettori degli animali o  l’elettrificazione dei vigneti  che  certamente non  può perimetrare tutta l’azienda .

    Ironia a parte,  nel comprensorio viticolo di Cirò la vendemmia è partita  sia per difendere il raccolto sia perché le uve precoci sono pronte .

    Le varietà aromatiche Chardonnay,  Traminer  e Sauvignon blanc  hanno già valori in termini di zuccheri, acidità e pH  che  hanno determinato buone curve di maturazione, pertanto, le  raccolte  anticipate di agosto  consentono di preservare i profumi varietali che ritroveremo nel vino.

    “ È una vendemmia  particolare” , lo dice Nicodemo Librandi, Ambasciatore delle Città del vino, che prospetta un calo del 30-40% della produzione  imputabile all’attacco della peronospora che ha colpito l’intera Calabria e che è stata difficile da contrastare per le  piogge continue tra maggio e giugno  e che ha causato una sorta di  diradamento naturale dei grappoli. Quelli  sopravvissuti  sono oggi dal punto di vista qualitativo belli e di buona qualità”.  A conferma che  la qualità  mal si coniuga con la quantità , ma è un vero disastro la vendemmia 2023.

    Lo conferma l’agronomo  della stessa  cantina, Davide de Santis,   “lo Chardonnay più a rischio di attacco di cinghiali è stato raccolto in anticipo e ora si proseguirà con il Sauvignon che ha bisogno ancora di una settimana per arrivare a completare la sua maturazione. Le altre varietà  a bacca bianca  e ancor più le rosse sono in ritardo di almeno 10 giorni rispetto alla raccolta del 2022 perché’ le  viti , pur resistenti  e in vigore ed assistite da irrigazione di soccorso, hanno subito un forte stress in luglio dal perdurare delle  temperature roventi che hanno frenato la fotosintesi. La fortuna ha voluto che il ritardo causato dalle piogge e che ha impedito  di eliminare  le femminelle, foglie esuberanti che sottraggono linfa ai grappoli, poi siano ritornate utili a ombreggiare i grappoli  dall’insolazione”.

    Aggiunge Mario Maiorana, vivaista viticolo, “ un’annata fuori schema , non è mancato nulla,  tra caldo, un’incontrollabile peronospora, escoriosi e  cicaline  che impongono ancora oggi trattamenti antiparassitari  per poter arrivare ad una buona lignificazione dei tralci per la moltiplicazione  delle viti”.

    Maiorana pensa di già al 2024.

    Acrobazie ed alchimie di agronomi, enologi  e viticoltori che  non hanno sogni tranquilli  e il mare di agosto  lo guardano  a distanza  dovendo gestire  la variabilità dei fattori intrinseci ed estrinseci per difendere  un anno di lavoro giunto alla raccolta.

    In ogni modo ben tornata vendemmia  che per adesso non fa rima con allegria.  

    foto da https://www.cinellicolombini.it/

  • A Saracena, parte l’Accademia della Terra

    A Saracena, parte l’Accademia della Terra

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    l progetto di formazione inedito sul tema dell’Agricoltura, ideato dal Centro per la valorizzazione dell’agroalimentare meridionale e dallo studio di consulenza Gagliardi Associati, sarà presentato nel corso di una conferenza stampa mercoledì 23 agosto alle ore 18:30  

    Un progetto inedito di formazione sul tema Agricoltura rivolto ai giovani che vogliono investire nella terra, ai piccoli produttori, ai titolari di aziende agricole, agli operatori di settore e ai comunicatori. È la sintesi di ciò che sarà Accademia della terra, un format a partecipazione gratuita ideato e prodotto dal Centro per la Valorizzazione dell’Agroalimentare Meridionale e dalla studio di consulenza Gagliardi Associati in partnership con Vinocalabrese.it che rientra nel programma “Borgo delle Eccellenze Enogastronomiche nel labirinto del Gusto” avviato dal Comune di Saracena finanziato dal bando “Borghi e Ospitalità” della Regione Calabria.  Uno strumento che ha l’ambizione di offrire al tessuto produttivo e sociale delle aree rurali e interne, l’occasione di acquisire conoscenze e competenze attraverso un programma organizzato di lezioni che aprono nuove prospettive affrontando temi caldi e di grande attualità nell’ambito agricolo, economico, ambientale.  Sette i docenti coinvolti in questa esperienza che partirà ufficialmente a Saracena il prossimo 29 agosto alle ore 18:00 con il primo formatore coinvolto: Matteo Gallello già protagonista per un decennio del progetto editoriale e didattico Porthos, cofondatore del magazine Verticale e della rivista Bromio, esperto di vino con una particolare predilezione per la storia e la cultura vitivinicola mediterranea. Sarà lui a declinare il tema “Che cos’è un vino di territorio?” attraverso una degustazione “a bottiglie coperte” di vini orgogliosi della loro provenienza e di altri che ne vergognano.   Prima dell’avvio ufficiale delle sessioni di formazione che vedranno coinvolti anche Cristina Santini, docente Associato dell’Università San Raffaele Roma, esperta in Wine Business, Marco Casini, esperto di Marketing, Organizzazione e Gestione del Personale e dal 2018 professore di Soft and Digital Skills all’Università di Siena, Alessio Cavicchi, professore ordinario di Agribusiness, Sviluppo Rurale e Marketing presso l’Università di Pisa, Maurizio Gily, giornalista e direttore fino al 2018 della rivista Millevigne, docente di viticoltura presso l’Università internazionale di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Alex Giordano, fondatore di Ninjamarketing e pioniere italiano della rete tanto da essere considerato uno dei principali esperti di Social Innovation, Agritech e Digital Transformation applicata al settore agroalimentare, Roberto Rubino, fondatore di Anfosc, Associazione nazionale formaggi sotto il cielo, il progetto sarà presentato alla stampa e agli operatori in una conferenza stampa in programma mercoledì 23 agosto alle ore 18:30.  

    Si ritroveranno in piazza Santo Lio a Saracena il sindaco, Renzo Russo, il coordinatore del progetto Accademia della Terra, Giovanni Gagliardi, e l’assessore all’agricoltura della regione Calabria, Gianluca Gallo per approfondire gli aspetti di questa esperienza dedicata all’agroalimentare che non ha eguali nel panorama nazionale. 


    SEDE CORSI
    La sede dell’Accademia della Terra è a Saracena (CS) nel centro storico del piccolo borgo del Pollino calabrese, in provincia di Cosenza e la location verrà comunicata di volta in volta rispetto alle esigenze didattiche.Le prove pratiche si svolgeranno nel territorio del comune di Saracena (CS)


    LEZIONI 
    sono gratuite e in presenza


    ATTESTATO
    Viene rilasciato un attestato di partecipazione con alcun valore legale

    RISERVATO AI MAGGIORENNI
    (PER I MINORI CONTATTARE LA SEGRETERIA info@gagliardiassociati.com)

  • Il Palio delle botti a Bianco (RC)

    Il Palio delle botti a Bianco (RC)

    di Saveria Sesto
    Ritorna a Bianco ( Reggio C.) con il patrocinio del Comune una tappa nazionale del Palio delle Botti di Città del vino organizzato dall’ Associazione Culturale Magna Grecia presieduta da Rocco Agostino.

    Sul lungomare di Bianco la presentazione ufficiale  delle cinque squadre  e di tutti gli spingitori delle botti sfilando poi in corteo per le vie della cittadina prima di procedere alla gara vera e propria.

    Le squadre che hanno aderito  alla competizione  in rappresentanza delle città del vino sono state Furore(Sa), Riposto e S. Venerina Ct), Lamezia Terme e Bianco.

    La gara consiste nel far rotolare per le vie del centro storico le botti da 5 hl che gli spingitori devono condurre secondo una tecnica ben precisa  e senza incorrere in alcuna penalizzazione, osservando i criteri del regolamento dell’Associazione nazionale di Città del vino, prima in una  prova di abilità  cronometrica per   stabilire la griglia di partenza per passare poi ad  affrontare la finale  su un percorso di 1400 metri .

    La vittoria è andata all’esperta squadra di Furore  seguita da  S. Venerina , Riposto, Bianco  e Lamezia Terme.

    Il Palio si conferma un appuntamento ricco di tradizione che anima le terre del vino facendo  crescere il  numero di partecipanti e di squadre e genera entusiasmo nelle cittadine ospitanti che  lo incorniciano in degustazioni, serate  a tema, visite sul territorio e  manifestazioni collaterali che alimentano  la sfida  e la cultura enologica.  

    La serata si è conclusa con la premiazione da parte del neo sindaco  Giovanni Versace  che ha voluto rilanciare un evento che si sta radicando in Calabria, unica sede del Palio,  omaggiando le squadre con prodotti tipici e vino passito Greco di Bianco.

    Un’edizione  che  conferma  come anche un piccolo comune, associato  a Città del vino, possa inserirsi in un circuito nazionale di iniziative ed eventi che richiama  enoturisti alla ricerca  di ricchezze culturali, di tradizioni  locali  e di  scoperta  di vini, come il passito Greco di bianco che per produzione e superficie è una nicchia ma capace di catturare interesse dei wine lover  e di una vasta platea .  

    Le prossime tappe saranno a Serrone (Fr), Avio (Tn), Castelnuovo (Si) e finalissima a Furore (Sa)

  • CWF 2023, la grande festa del Cirò

    CWF 2023, la grande festa del Cirò

    Straordinario successo di pubblico per la serata conclusiva del Cirò Wine Festival 2023. 33 cantine del Consorzio di Cirò e Melissa, la musica di Peppe Voltarelli, per una festa di popolo che restituisce l’orgoglio e l’identità per il vitigno principe della denominazione più antica di Calabria.

    Un’edizione straordinaria quella appena conclusa del Cirò Wine Festival. La denominazione enologica più antica di Calabria ha chiuso con un bagno di folla senza precedenti l’edizione 2023 dell’evento ideato dal “Consorzio di tutela e valorizzazione dei vini Cirò Doc e Melissa Doc” che dal 1 al 10 agosto ha raccontato ad una platea variegata di appassionati, turisti e wine lovers la forza autentica del Gaglioppo, la sua unicità nel panorama enologico italiano, l’orgoglio e la tradizione di una storia vitivinicola che sa conservare l’identità del passato, guardando con modernità e consapevolezza alle sfide future.

    Le 33 cantine protagoniste della sesta edizione del CWF (‘A Vita, Antichi Vigneti Sculco, Baroni Capoano, Brigante, Cantina Malena, Cantine Campana, Cantine Dell’Aquila, Cantine De Mare, Cantine Strangi, Cantine Vulcano, Caparra&Siciliani, Cataldo Calabretta Viticoltore, Cerminara, Enotria, Esposito Vini, Fezzigna Vini, Ippolito 1845, La Pizzuta Del Principe, Librandi, Maddalona Del Casato, Mimmo Vinci, Rocco Pirito, Romano & Adamo, Salvatore Caparra Vini, Santa Venere, Senatore Vini, Sergio Arcuri, Tenuta Del Conte, Tenuta Renda, Tenuta Santoro, Vigneti Ferraro, Vigneti Vumbaca, Vini Giuseppe Pipita) si sono ritrovate nella suggestiva cornice dei Mercati Saraceni per dar vita ad una vera festa di popolo e un mercato contemporaneo in un luogo dedicato da sempre allo scambio e al confronto commerciale, proponendo i banchi d’assaggio ai tantissimi amanti del Gaglioppo e gli altri vitigni autoctoni della Doc arrivati a Madonna di Mare da ogni parte della Calabria e anche da fuori regione, unendo l’assaggio dei vini alla musica d’autore di Peppe Voltarelli che ha conquistato il pubblico con le sue canzoni. La cornice storica

    «Siamo contentissimi e molto soddisfatti di questa edizione – ha sottolineato il presidente del Consorzio di Cirò, Raffaele Librandi – che ha innalzato il livello di una proposta di racconto e valorizzazione del nostro areale, riscontrando sempre più appeal tra il pubblico di appassionati e specialisti, coinvolgendo – ed è questa la vera sorpresa – moltissimi giovani che sono oggi la fetta di consumatori più difficile da raggiungere e che invece dimostrano in maniera sempre più crescente l’interesse verso i nostri prodotti e sono curiosi di conoscere le esperienze imprenditoriali e aziendali dei tanti protagonisti della denominazione. Noi, come abbiamo sentito dire dagli ospiti di questa edizione Luca Gardini e Luciano Pignataro, dobbiamo essere orgogliosi del nostro territorio e del nostro vitigno, unico al mondo, verso il quale profondiamo azioni di promozione sempre più mirate non solo in Calabria ma anche in Italia e all’estero con iniziative che puntano a far scoprire ai consumatori e i giornalisti le peculiarità del Gaglioppo».

    Nei giorni clou dell’evento giornalisti nazionali e calabresi hanno vissuto i tour nelle terre del Gaglioppo, incontrando aziende, produttori, scoprendo le vigne di questo areale vitivinicolo calabrese. «Quando un vino è unico come il Galioppo non ha nulla da invidiare a nessuno – ha dichiarato Luca Gardini, il wine killer del vino italiano – Ho trovato grande autorità in questo vitigno e in questa denominazione. Soprattutto riscontrando la grande versatilità che ha anche nella versione rosata, divertendomi a degustare e capire le diverse filosofie e vari territori con vini di grande identità e grande carattere». Anche Luciano Pignataro, grande conoscitore dell’enogastronomia del Sud, ha ribadito la qualità del Gaglioppo e la sua «longevità che gli permette di esprimersi nel tempo con grande qualità, dimostrando il suo carattere di unicità». Chiara Giannotti di Vino tv ha sottolineato la crescita degli ultimi anni dei vini di questa zona che rappresenta una delle viticolture più antiche di Calabria caratterizzata da «un grande fermento ed entusiasmo dei produttori che insieme vogliono comunicarsi al meglio».

    Alla festa finale del Cirò Wine Festival 2023 hanno partecipato anche l’assessore regionale all’agricoltura della regione Calabria, Gianluca Gallo, il sindaco di Cirò Marina, Sergio Ferrari, e il primo cittadino di Cirò, Mario Sculco.