• Sulle tracce di Norman Douglas a Sentore di Libri a Locri

    Sulle tracce di Norman Douglas a Sentore di Libri a Locri

    Torna “Sentore di libri”, la rassegna tra vino e letteratura che associa all’incontro con l’autore le eccellenze vinicole del nostro territorio.

    Il primo appuntamento è per giovedì 13 giugno alle 18.30, nei locali del Sans Souci, a Locri, con Francesco Bevilacqua e il suo “Sulle tracce di Norman Douglas” (Rubbettino editore), un moderno viaggio a piedi alla ricerca dello spirito del colto ed eccentrico viaggiatore britannico e dello spirito dei luoghi che aveva percorso: le montagne impervie del Pollino, la Sila, le Serre e il selvaggio Aspromonte.

    Bevilacqua riflette sulla Calabria da “ri-scoprire” per i suoi straordinari paesaggi naturali e su quella da “ri-coprire” per le tante nefandezze perpetrate dagli uomini, in un diario-racconto di grande fascinazione. Il dialogo con l’autore sarà arricchito dalla proiezione di un video e dal reading di Bernardo Migliaccio Spina. In abbinamento enoculturale il vino IGT Palizzi dell’azienda vitivinicola di Antonino Altomonte.

    Seconda edizione per la manifestazione culturale organizzata dall’associazione culturale ANTHESTERIE – Locri in collaborazione con l’Ais-delegazione Locride, la partecipazione di LocriTeatro, e condotta da Maria Teresa D’Agostino; degustazione di vini a cura di Pierfrancesco Multari ed Emanuela Alvaro, partner dell’evento: la Seven di Stefania Fiumanò e FIMMINA TV.

    La rassegna proseguirà, sempre al Sans Souci, a Locri, alla stessa ora:

    giovedì 20 con la presentazione del libro “Il pane della Sibilla”, scritti di Domenico Zappone su percorsi alvariani, a cura di Santino Salerno (Rubbettino);

    giovedì 4 luglio, Nicola Fiorita e Gianfranco Manfredi presenteranno “La rivoluzione è un pranzo di gala” (Città del Sole) e “Guida ai ristoranti calabresi” (Rubbettino);

    giovedì 11luglio “Dal sentimento all’Eros”, incontro con l’arte erotica di Diego Cataldo.

    Venerdì 19 luglio appuntamento conclusivo, alle ore 21, a Bovalino, con “Lettere dal centro del mondo”, l’epistolario La Cava-Sciascia (Rubbettino), in una serata organizzata in collaborazione con il Caffè letterario M. La Cava.

    Al termine di ogni appuntamneto sarà possibile consumare un prelibato AperitvCena al prezzo eccezionale, per la manifestazione, di euro 8,00, continuando a degustare il vino protagonista della serata.

    c.s.

  • Radici del Sud 2013, i vincitori calabresi

    Radici del Sud 2013, i vincitori calabresi

    GAGLIOPPO

    giuria nazionale

    1 classificato Batasarro, IGT Calabria, 2009 – Statti

    2 classificato

    Jacca Ventu, Melissa DOC, 2012 – La Pizzuta del Principe

    giuria internazionale

    1 classificato

    Jacca Ventu, Melissa DOC, 2012 – La Pizzuta del Principe

    2 classificato

    Don Giuvà, Cirò rosso classico superiore, 2010 – Du Cropio

    MAGLIOCCO

    giuria nazionale

    1 classificato

    Magno Magonio, IGT Val di Neto, 2010 – Librandi

    2 classificato

    Libici 2008 – Casa Comerci

    giuria internazionale

    1 classificato

    Magliocco, IGP Calabria, 2012 – Ferrocinto

    2 classificato

    Magno Magonio, IGT Val di Neto, 2010 – Librandi

  • Radici entra nel vivo e la Calabria c’è

    Radici entra nel vivo e la Calabria c’è

    Concluse le degustazioni tecniche delle giurie nazionale e internazionale, con Gennaro Convertini e Maria Luce Dato delegati calabresi, sono inziati, oggi pomeriggio, gli incontri BtoB tra produttori e buyer che continueranno fino a domani sera.

    Grande attesa per conoscere i nomi dei vini che si sono aggiudicati l’ambito premio tra le 12 aziende calabresi.

    Domenica il grande giorno con i banchi d’assaggio della mattina, il convegno il pomeriggio e la cena con gli chef stellati del pomeriggio con Agostino Bilotta de L’Approdo.

    foto Radici Wines – info: www.ivinidiradici.it

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  • Radici, dal 5 giugno i vini del sud protagonisti

    Radici, dal 5 giugno i vini del sud protagonisti

    140 cantine, la metà pugliesi e le restanti provenienti da Basilicata, Campania, Calabria, e Sicilia sono in partenza per Carovigno dove dal 5 al 9 giugno a Radici del Sud 2013daranno vita al primo Salone del Vino da Vitigno Autoctono Meridionale.

    I produttori avranno la possibilità di scegliere tra le numerose attività organizzate in seno alla manifestazione per entrare in contatto col grande pubblico degli appassionati e per proporsi all’attenzione dei massimi esperti nazionali e internazionali con cui potranno direttamente approcciare per stringere proficui rapporti commerciali. Interverranno infatti a Radici del Sud autorevoli conoscitori del mondo dell’autoctono fra wine buyer, giornalisti e in generale addetti ai lavori interessati a seguire da vicino l’evoluzione di un comparto che tanto ha già saputo esprimere in fatto di qualità, talento e determinazione. Alcuni di questi, 16 appartenenti alla giuria nazionale e 16 a quella internazionale, avranno il compito di assegnare alle 247 etichette che parteciperanno al wine-tasting il punteggio che decreterà fra questi i migliori. Le degustazioni, rigorosamente alla cieca, avverranno nel corso dei primi giorni dell’evento e l’atteso risultato sarà reso pubblico soltanto domenica 9 quando per l’occasione Radici del Sud festeggerà nella serata di gala aperta al pubblico i vincitori delle varie categorie.

    Nell’ordine, nei primi quattro giorni della manifestazione, oltre al lavoro delle giurie impegnate nella disamina dei vini iscritti all’evento, le attività previste sono numerose e comprendono gli incontri BtoB organizzati fra le aziende produttrici e i wine buyer provenienti da diverse regioni del globo, approfondimenti su annate storiche di vitigni di particolare interesse e visite guidate a realtà esemplari per la loro corrispondenza ai canoni che la tradizione e la storia dei territori impone ai metodi di coltivazione dei vitigni autoctoni e alla relativa vinificazione.

    Domenica 9 il Salone del Vino riservato alla produzione autoctona del Sud Italia aprirà l’ingresso al pubblico dalle ore 11,00 alle ore 20,00. Sono oltre 70 le aziende produttrici che accoglieranno al proprio stand i visitatori ma le altre cantine coinvolte in Radici del Sud saranno comunque disponibili all’attenzione del pubblico su appositi banchi suddivisi per vitigno e regione. Radici del Sud ospiterà anche eccellenze gastronomiche locali a cui saranno riservati specifici spazi e, ulteriormente abbellendo il suggestivo scenario del Resort Masseria Caselli dove la manifestazione avrà luogo, arricchirà quest’anno l’offerta ritagliando posto per importanti installazioni di opere di ceramisti pugliesi come a voler simbolicamente collegare la creatività degli artisti all’arte della vinificazione.

    La mattinata prevede in contemporanea al Salone, altri incontri BtoB per aziende e wine buyer e terminerà col pranzo a buffet aperto anche ai visitatori. Alle ore 18,30 avrà inizio la conferenza dal tema “I vitigni autoctoni Meridionali, la nuova economia del Sud” a cui interverranno il neo assessore pugliese alle Politiche Agricole Fabrizio Nardoni e l’assessore regionale al Turismo Silvia Godelli entrambi impegnati con passione e grande discernimento nella promozione della Puglia considerata nella globalità degli innumerevoli spunti di pregio in grado di proporre.

    Altri interventi saranno tenuti dall’ organizzatore Nicola Campanile insieme a Luciano Pignataro, Franco Ziliani, dai presidenti delle giurie Francesco Muci, Walter Speller, daWilliam Nesto, Daniele Cernilli, Roberto Giuliani, Fabio Giavedoni responsabile della Guida Slow-wine, dal neo-presidente di Vinarius Andrea Terraneo,  dal neo presidente Assoenologi di Puglia, Calabria e Basilicata Massimiliano Apollonio, autorevoli voci, insieme al resto degli ospiti nazionale ed internazionali in grado di testimoniare quanto il rilancio del brand “SUD” dipenda strettamente anche dalla valorizzazione del settore vitivinicolo dalle immense potenzialità in parte non pienamente espresse. Alle ore 21,00 chiuderà Radici del Sud la cena di gala, realizzata in collaborazione conApulia Magazine e gli chef Teresa Buongiorno, Sebastiano Lombardi, Paolo Barrale, Agostino Bilotta, Tony Lo Coco e lo chef resident Francesco Laterza che metteranno a disposizione del grande pubblico intervenuto la loro comprovata abilità nel creare i più indovinati abbinamenti per celebrare le pregevoli etichette vincitrici a scelta dei commensali, oltre 70 nelle varie categorie e proclamati per l’occasione. Uno staff di giovani addetti alla mescita sarà a disposizione per accogliere e soddisfare le richieste dei convitati.

    info&prenotazioni 338.6221847

     

  • Primavera dei Teatri, Sartoria e Vinocalabrese.it

    Primavera dei Teatri, Sartoria e Vinocalabrese.it

    E’ dal primo anno in cui siamo nati che sosteniamo e non perdiamo occasione di legare il nostro marchio al festival dei nuovi linguaggi della scena contemporanea del teatro italiano ideato e realizzato da Scena Verticale e giunto alla 14a edizione. Primavera dei Teatri è una opportunità di incontro e di presentazione del vinocalabrese.

    Da qualche anno, fa da contorno al festival, LA SARTORIA, un luogo di cui ci siamo innamorati e che frequentiamo con giubilo. Per noi La Sartoria è il modello di presentazione e di promoziozione del territorio, degli uomini e dell’agroalimentare calabrese più rappresentativo: l’idea di location e comunicazione a cui l’intera calabria deve guardara. La sosterremo con la presenza e con una piccola selezione di vini “no-label” che di volta in volta cambieranno.

    Vi riproporremo delle foto a fine rassegna. Venite a vedere e verificate dal vivo e dal vino.

    tutte le info su www.primaveradeiteatri.it

  • Cantine Aperte il 26 maggio in Calabria

    Cantine Aperte il 26 maggio in Calabria

    Torna maggio e le cantine aprono le porte agli enoturisti. Ogni anno il Movimento Turismo del Vino celebra questa grande occasione di incontro tra winelovers e produttori su tutto il territorio nazionale. In Calabria sono diverse le cantine che aderiscono a questa iniziativa e sullo stimolo e la guida di Pier Luigi Aceti, presidente regionale e membro della giunta nazionale, propongono iniziative di valorizzazione del vino e del territorio di appartenenza.

    Le cantine saranno aperte al pubblico dalle 10 alle 18 salvo alcune eccezioni che potete verificare direttamente sul sito del Movimento. www.movimentoturismovino.it

    Ecco le cantine calabresi

    BIANCO – RC

    TENUTA DIOSCURI

    C.da Scoglio, 18 Tel. 0964.911442 – 333.2345694

    CIRÒ M. – KR

    SENATORE VINI

    Loc. San Lorenzo Tel. 0962.32350 – 334.6603740

    LAMEZIA T. – CZ

    STATTI

    C.da Statti Tel. 0968.456138

    MARZI – CS

    COLACINO WINES

    C.da Colle Manco

    Tel. 0984.1900252(uscita A3 Rogliano)

    PALIZZI – RC

    PICHILLI

    Via MazziniTel. 0965.769957 – 392.0251481

    REGGIO CALABRIA

    CRISERÀ

    Via Militare – Loc. Catona

    Tel. 0965.302683 – 380.7090158

    (uscita A3 Villa San Giovanni)

    RIACE – RC

    CASA PONZIANA

    via Nazionale 15

    Tel. 338 4311989

    SARACENA – CS

    FEUDO DEI SANSEVERINO

    Via Vitt. Emanuele, 108

    Tel. 0981.21461 – 329.2674700(uscita A3 Firmo)

  • Radici, 136 aziende dal sud 12 dalla Calabria

    Radici, 136 aziende dal sud 12 dalla Calabria

    Chiuse le iscrizioni per le cantine che parteciperanno a Radici del sud, il festival dedicato ai vitigni autoctoni del Mezzogiorno in programma a Carovigno (Brindisi) dal 5 al 10 giugno, ideato da Nicola Campanile, con la collaborazione di Luciano Pignataro, dei produttori pugliesi e di tutto il Sud, insieme al costante impegno degli assessorati regionali pugliesi all’Agricoltura e al Turismo. L’evento è riuscito a convogliare l’attenzione dell’entourage mondiale del vino sul fenomeno nostrano, come il gruppo degli ospiti internazionali, voluto e selezionato da Franco Ziliani. A Radici del Sud saranno presenti , infatti, i principali specialisti del settore che, con specifico interesse, oggi si rivolgono al mondo dei vini autoctoni pugliesi come ad un comparto sufficientemente affermato.

    137 aziende di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia messo insieme anche con la collaborazione di  Francesca Tamburello (Sicilia) e Giovanni Gagliardi (Calabria) – per un totale di 236 vini in concorso – si sottoporranno al ricco wine-tasting composto da 16 giudici internazionali e 14 nazionali.

    La grande vetrina dei vini da vitigno autoctono del Sud Italia è pronta ad accogliere  addetti ai lavori e appassionati da tutto il mondo incoraggiando le relazioni commerciali fra le parti e fornendo un ritratto dettagliato del settore che negli anni ha saputo con consapevolezza, professionalità e competenza riscuotere ampi successi di critica e conquistarsi vaste quote di mercato.

    Nei sei giorni di incontri e scambio culturale che Radici del Sud promuove attraverso le numerose attività in programma, si delineano i tratti di grande pregio e fascino espressi dai vini da vitigno autoctono fortemente connotati dal carattere dei territori dove prendono vita, dalla loro storia, la loro cultura e tradizioni. Produttori, wine-buyer, wine-writer ed esperti di settore animeranno un confronto che si articolerà nelle attività di approfondimento a tema e nei laboratori previsti in occasione di Radici del Sud e soprattutto attraverso la disamina dei vini che parteciperanno al blind tasting che decreterà gli esemplari più convincenti al vaglio di qualificate giurie.

    La giornata di domenica 9 a partire dalle ore 11,00 fino alle 20,00 aprirà i battenti anche al pubblico, non necessariamente coinvolto a livello professionale ma comunque amante del buon bere, la fiera dei vini da vitigno autoctono delle tante cantine di Puglia, Campania  Basilicata, Sicilia, Calabria, a disposizione con la loro completa gamma di cantina negli appositi banchi d’assaggio. Alle ore 18,00 è in programma l’atteso convegno “I vitigni autoctoni Meridionali, la nuova economia del Sud Italia” dove interverranno, insieme agli organizzatori, gli ospiti nazionali, internazionali, produttori e istituzioni del settore. Mentre alle ore 19,30 saranno resi noti i nomi dei vini più apprezzati della manifestazione. Alle ore 21,00 chiuderà la giornata la cena di gala “Stelle a Sud” apparecchiata da cinque tra i più affermati chef del Sud Italia durante la quale le loro raffinate elaborazioni culinarie saranno servite insieme alla selezione completa dei vini vincitori di Radici del Sud 2013.

    Per partecipare alla cena Stelle a Sud è necessaria la prenotazione al numero 3886221847 oppure è possibile mandare una mail a info@ivinidiradici.com;  redazione@apuliamagazine.it.

  • Intorno a Ferrocinto a Torino e a Parma

    Intorno a Ferrocinto a Torino e a Parma

    Lunedì 20 e martedì 21 il libro Intorno a Ferrocinto dedicato alla viticoltura del Pollino e all’alta ristorazione calabrese sarà presentato al Salone del Libro di Torino e alla Feltrinelli di Parma su iniziativa di Slow Food Calabria e del Comitato di Promozione Culturale Calabresi di Parma.

    Prima tappa a Torino, al prestigioso evento dedicato all’editoria nazionale nello spazio curato da Slow Food Calabria con gli autori Giovanni Gagliardi e Paolo Marchionni che insieme a Gianfranco Manfredi racconteranno il viaggio tra i viticoltori del Pollino e i ristoratori di Assapori, il consorzio degli chef promosso da Confindustria Cosenza. L’evento è previsto per le ore 19 nello Spazio Incontri della Regione Calabria.

    Martedì 21 maggio, invece, a Parma dove da anni è attiva l’associazione che raduna i calabresi emigrati nella città emiliana.

    Alla Feltrinelli di strada Farini alle ore 18,  il presidente Raffaele D’Angelo presenterà insieme a Rocco Caccavari il libro con la partecipazione degli autori.

    Clicca qua per approfondimenti

  • Euvite porta i vini calabresi a Milano

    Euvite porta i vini calabresi a Milano

    I vini dell’associazione calabrese EuVite sotto i riflettori della stampa e al palato degli operatori e degli appassionati nella prima presentazione ufficiale promossa a Milano con Edizioni L’Informatore Agrario. L’appuntamento, fissato il 7 maggio alloStarhotels Grand Rose in Piazza Fontana, metterà in luce i produttori e i vini che animano l’associazione, impegnata in un’importante opera di valorizzazione di vitigni autoctoni locali come Greco bianco, Mantonico, Gaglioppo e Magliocco espressi dalle denominazioni di origine e dalle indicazioni geografiche della regione.

    EuVite offre una testimonianza concreta del passaggio dalla massa critica degli anni Settanta alla qualità legata alla esaltazione di specifici terroir, immediatamente percepibile nel bicchiere – spiega Nicodemo Librandi, presidente dell’associazione. L’evento del 7 maggio costituisce il primo appuntamento promozionale per permetterci una più ampia distribuzione a livello italiano”.

    L’appuntamento per i media prenderà il via alle 11.30, con la presentazione ufficiale del progetto EuVite, il primo modello per il Sud di associazione fra produttori. In primo piano cinque aziende, ciascuna in rappresentanza di un diverso terroir regionale, unite per promuovere i “frutti” più pregiati della vitivinicoltura calabrese condividendo competenze e conoscenze scientifiche, di marketing e della comunicazione. Dalle parole alla tavola: in quest’occasione, infatti, i giornalisti potranno assaggiare i vini da vitigni autoctoni calabresi in abbinamento con i piatti ideati dallo chef Salvatore Murano, patron della trattoria “Max” di Cirò Marina, in provincia di Crotone, e membro di Assapori, Consorzio di Qualità Ristorazione Calabrese.

    Nel pomeriggio sono attesi operatori e appassionati. Dalle 15 alle 20, infatti, è prevista una degustazione delle perle enologiche di Librandi, Malaspina, Poderi Marini, Serracavallo e Statti, le cinque aziende aggregate in EuVite.

    L’associazione Euvite, costituitasi nel 2008, rappresenta la vitivinicoltura che nasce da uve e da un territorio del tutto originale, promossa da un nucleo di aziende di diverse dimensioni, collocate in aree differenti: Librandi di Cirò (Crotone), Malaspina di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), Poderi Marini di San Demetrio Corone (Cosenza), Serracavallo di Bisignano (Cosenza) e Statti di Lamezia Terme (Catanzaro). Il progetto è in perfetta sintonia con l’opera di recupero dei vitigni autoctoni e di riqualificazione della viticoltura, valorizzando le caratteristiche specifiche dell’ambiente calabrese, progetto stimolato dalla Regione Calabria dagli Anni Novanta per contrastare gli effetti di una produzione di massa che aveva progressivamente incentivato l’abbandono di vitigni storici a favore di quelli internazionali.

    // comunicato stampa

  • Luca Abbruzzino, l’ambasciatore del Gaglioppo alla cena di Radici

    Luca Abbruzzino, l’ambasciatore del Gaglioppo alla cena di Radici

    Luca Abbruzzino di Alta Cucina Locale di Catanzaro sarà lo chef calabrese che venerdì 3 maggio alla cena organizzata da Radici Wines per celebrare 3 vitigni del sud che saranno protagonisti al primo salone del vino meridionale in programma il prossimo giugno.

    L’evento si svolgerà a Masseria Bàrbera e vedrà 3 giovani chef che prepareranno un piatto per esaltare i vitigni del territorio di provenienza. Luca cucinerà per il Gaglioppo diStatti, e per i Cirò di Sergio Arcuri e Cote di Franze.

    Un’altra buona occasione messa in campo per la Calabria dallo staff di Radici dopo la serata di Bari interamente dedicata ai vini calabresi con lo chef Gennaro Di Pace.

    Per info e prenotazioni www.ivinidiradici.com

    PS

    Sono rimasti gli ultimi giorni per iscriversi al Salone. Per dettagli ed informazioni leggi qua

  • Il Cirò visto dagli americani

    Il Cirò visto dagli americani

    Evan Dawson racconta agli americani il Cirò sul wine magazine on line Palate Press.

    CIRO’: VINI CALABRESI UNICI E INTENSI è il titolo e il contenuto è una vera goduria per le nostre orecchie.

    Uno dei più grandi piaceri dell’esplorazione del mondo del vino non è solo imbattersi in qualcosa di nuovo ma in qualcosa di speciale. L’Italia è piena di cose nuove. Un consumatore curioso può trovare dozzine di nuove varietà di uva da scoprire, rosse e bianche, con grappoli ricchi o più spargoli. Non è assicurato che tutte queste cose nuove offrano qualcosa di speciale ma il vino non può essere sempre intenso ogni volta, non è così?

    Ma poi c’è il Gaglioppo, quella rara combinazione di nuovo e speciale. Unico e intenso, se preferite.

    In Calabria, la punta dello stivale dell’Italia, troverete montagne. Guardando questo paesaggio non risulta immediato pensare che sia una zona dove vengono coltivate uve di grande qualità. Il clima è caldo e asciutto, più adatto a boscaglia e vegetazione spontanea.

    Guidando verso la costa scoprirete una specie di barriera tra le montagne e il mare. Non è un’ampia striscia di terra ma è il posto ideale per la produzione di vino da queste uve. Suoli ricchi, brezze favorevoli, molta luce solare e aziende agricole che lavorano sodo fanno lo scenario della produzione vinicola. Qui non ci sono grandi imprese ma aziende a conduzione familiare. Le loro mani sono spaccate e indurite dal lavoro dei campi svolto per tanti anni.

    Il Gaglioppo è l’uva che prospera in questo posto speciale. La maggior parte delle uve rosse darebbero vini che sanno di frutta cotta e uva passa a causa del clima. Questa varietà unica offre struttura e sentori fruttati che non sono predominanti. In questo modo si ottiene il Gaglioppo, così come il Mourvedre ha la sua patria spirituale nel Bandol, vicino al mare, resistendo al caldo e contrastando sistematicamente la produzione di vini che sanno di frutta matura.

    Ho assaggiato il Gaglioppo la prima volta in Italia durante una grande degustazione di molte varietà. Un vero Gaglioppo ha un colore caldo, rubino ma non nero. Questo vino ha il colore della fragola, ci ho visto rose scure. La struttura del vino mi ha colpito. Una contraddizione in termini, ha mostrato ciò a cui Jeremy Parzen si riferisce quando parla della “insopportabile leggerezza” del Gaglioppo. Parzen, scrittore, traduttore e autore di liste vini, ama guardare amici e colleghi quando bevono il Gaglioppo per la prima volta.

    “Sembra così semplice ma è così avvincente, un mistero”, mi disse. “Come può un vino far tutto questo? Così sai che stai coltivando qualcosa nel suo luogo naturale”.

    Da quella degustazione ho continuato a seguire il Gaglioppo nello sforzo di imparare di più sul suo fascino e sui suoi sporadici tranelli. Non è un vino che si trova facilmente; il miglior Gaglioppo si chiama Cirò allo stesso modo in cui il miglior Cabernet Franc si chiama Chinon. E’ un nome regionale. Potete trovare il Cirò on line ma non è facile. Fortunatamente il Cirò non è costoso. Troverete bottiglie a meno di 19 dollari con quelle di alta qualità tra i 25 e i 50 dollari. Ho organizzato una degustazione alla cieca con alcuni amici e professionisti del settore del vino che non avevano mai assaggiato il Gaglioppo. Ve ne parlerò tra un attimo.

    Il Nebbiolo del Sud?

    Per prima cosa volevo avere il punto di vista dei sostenitori più entusiastici del Gaglioppo. La famiglia di Paolo Librandi fa uno dei Cirò più pregiati. Paolo è un poliglotta felice di parlare del Gaglioppo, pare in qualsiasi momento del giorno. Non sono sicuro di quando dorma.

    “Quando le persone bevono il Gaglioppo per la prima volta si dovrebbero aspettare qualcosa di prezioso ma molto particolare”, mi disse Paolo. “Quando versi un vino a base di Gaglioppo la prima cosa che noti è un colore chiaro se è un vero Gaglioppo. E così molti si aspettando qualcosa di leggero al gusto e nella struttura, come la Schiava. Ma non lo è”.

    Allora cos’è? Disse Paolo. “Se dovessi descriverlo con un po’ di fantasia? Direi che il Gaglioppo è qualcosa a metà strada tra un giovane Nebbiolo e un Pinot Nero. Ma non è nessuna di queste due cose”.

    In parecchie degustazioni ho visto stimati professionisti guardare perplessi nel loro bicchiere. Abbiamo assaggiato parecchie nuove annate di Librandi e abbiamo provato sia la nuova (2009) che la più vecchia (1996, 1997) di Ippolito 1845.

    Il parere che è ritornato sempre è che il giovane Cirò è ben fatto, bevibile ma difficile da tenere a freno; c’era un po’ di preoccupazione che i vini delle bottiglie più recenti fossero più scuri e di stile più internazionale. I due vini del 1990 erano considerevoli, ammalianti e in evoluzione.

    In una di queste degustazioni mi sedetti vicino a Oskar Bynke, uno svedese che fa il direttore marketing di Hermann J. Wiemer, uno dei fiori all’occhiello delle cantine della zona di Finger Lakes.

    Bynke è un membro abituale di un gruppo che scova insolite varietà di uve. Ecco cosa dice di una varietà tipica: “Alcuni negozi che vendono vino sono un po’ strani, hanno tanta roba che non è molto buona. Ci siamo imbattuti in molti vini scadenti, vini dalla Svizzera e altri posti”.

    Dopo aver assaggiato il suo primo Gaglioppo, un Ripe del Falco 1996 di Ippolito 1845, Bynke fu colpito. Degustando alla cieca, all’istante andò in Italia e fece notare, “Forse Nebbiolo? Se è Barolo ha probabilmente 15 anni ed è molto buono”. Tuttavia non poteva credere del tutto a quella supposizione e disse “Forse è un po’, un po’ leggero al palato ma non molto e al naso è meraviglioso. Facile dire Italia ma difficile dire di più”.

    Nessuna meraviglia; non aveva mai assaggiato un Cirò. Ma Bynke ha lasciato quella degustazione incuriosito da quella varietà e dal suo potenziale.

    Questo non significa che tutti i Cirò sono eccezionali. I Cirò più giovani possono essere piacevoli ma ordinari, specialmente quelli fatti con uno stile internazionale. Qualche Gaglioppo è tagliato con Cabernet e il legno è predominante.

    Questo argomento è stato toccato in profondità sia da Parzen (Do Bianchi) che da Alfonso Cevola (On the Wine Trail in Italy).

    E’ difficile biasimare i produttori che vogliono rendere un’uva sconosciuta più riconoscibile al mondo ma, nel fare questo, c’è una reale opportunità che il Gaglioppo perda il suo carattere, la sua insopportabile leggerezza.

    Paolo Libradi crede che il Gaglioppo ha combattuto per due motivi significativi: il primo è che la qualità è migliorata nei decenni passati, e il secondo è che questa non è una regione che ha una reputazione di essere aperta verso i turisti.

    I Librandi ancora non hanno molti visitatori

    Ma questa situazione potrebbe cambiare. Paolo è disposto ad essere paziente col mercato del vino e crede che la vera natura del Gaglioppo creerà un seguito. Per ora, più o meno 400.000 casse di Gaglioppo vengono prodotte ogni anno, di tutti i produttori messi insieme. Se vi sembra una grande quantità tenete a mente che una grande ma non enorme azienda vinicola con California può produrre mezzo milione di casse. Non c’è molto Gaglioppo in giro ma, con una domanda piuttosto bassa, rimane di grande valore. Spesso è buono e all’occasione raggiunge quella rara combinazione di unicità e intensità.

    Lo ha tradotto Novella Talamo per il Luciano Pignataro Wine Blog. http://www.lucianopignataro.it/a/gaglioppo-vini-calabresi-unici-e-intensi/59178/