Il Corsorzio del Cirò, nato nel gennaio 2003 e poi esteso, nel 2007, anche alla tutela e alla valorizzazione del vino DOC Melissa, territorio contiguo è ad un bivio.
Il consorzio è guidato dalla sua fondazione da Gaetano Cianciaruso che si avvale di un consiglio di amministrazione composto da soci produttori e da 3 commissioni che si occupano di promozione e valorizzazione, di monitoraggi sui vini e sul rispetto del disciplinare dei vini tutelati e di ricerca e sperimentazione sugli aspetti vegeto-produttivi.
Gli organi amministrativi del Consorzio oggi sono da rinnovare e tante situazioni sono in movimento.
Fonti ben informate ci raccontano di incontri e proposte che partono dalle nuove generazioni dei produttori cirotani e dai tanti nuovi piccoli vignaioli che insieme stanno portando avanti e rinnovando la storia della più importante denominazione calabrese.
Insieme a questo movimento propositivo apprendiamo da IlCirotano.it della lettera del sindaco di Cirò Marina,Roberto Siciliani, che suono come una vera e propriadenuncia indirizzata a Cianciaruso. Siciliani chiede più democrazia e “di ragionare su una più equa assegnazione dei poteri decisionali in seno allo stesso C.d.A”.
“Ritengo – continua Siciliani – che la decisione affrettata di procedere al rinnovo del C.dA. più che unire possa portare ad una disgregazione per cui, prima delle elezioni, sarebbe opportuno rimodulare lo Statuto adeguandolo all’evoluzione che il patrimonio viticolo ed enologico, nel corso degli anni, ha avuto. Mi preme sottolineare l’importanza ed il ruolo che il Consorzio dovrà avere nel promuovere un settore che rappresenta al meglio il nostro territorio, per questo mi auspico una maggiore sinergia con questo Ente prevedendo nello Statuto la partecipazione del Comune e coinvolgendo tutte le realtà vitivinicole del comprensorio in vista anche dell’importante appuntamento con l’ Expo 2015. Confido nella Vostra sensibilità e nell’interesse sempre dimostrato verso un comparto fondamentale per l’economia di Cirò Marina per rivedere la decisione e concedere una maggiore partecipazione, auspicandomi che si arrivi presto ad un nuovo concetto di rappresentatività che permetta ai vignaioli, quali principali protagonisti della qualità del nostro vino, di essere maggiormente coinvolti e ascoltati nelle decisioni importanti e delicate che riguardano l’intero settore”.