Si chiama Enoteca Comunale Valle del Neto ed è la prima enoteca istituzionale promossa da un comune calabrese e affidata alla gestione di una cooperativa di giovani. Nella Castello di Santa Severina (XI sec.) considerato una delle antiche fortezze meglio conservate dell’Italia meridionale.
È un’enoteca che nasce “dal basso”. L’ha voluta fortemente il sindaco Lucio Salvatore Giordano che ha coinvolto la Pro Loco, il Touring Service, l’associazione Borghi più Belli d’Italia e i sommelier dell’AIS Calabria. Ed è anche una creatura delle sette aziende vitivinicole della Valle del Neto, che producono vino nelle valli e sui fianchi addolciti dall’argilla delle colline fra Strongoli, Crotone, Rocca di Neto, Casabona: Borgovalle, Ceraudo, Librandi, Pizzuta del Principe, Russo&Longo, Val di Neto e Vetere.
Per tenere a battesimo l’Enoteca Comunale – un’idea del giornalista Virgilio Squillace – si è tenuto un convegno, L’Oro di Bacco, sulle tradizioni più antiche del vino con l’antropologo Fulvio Librandi e lo storico Giuseppe Squillace, entrambi docenti all’Università della Calabria.
Nelle sale del Castello destinate all’Enoteca, la degustazione è stata curata dai sommelier AIS, dei vini delle aziende che hanno aderito all’Enoteca e ricadono nel territorio dell’IGP Val di Neto e accompagnata dalla performance jazz del Corrado Quartet.
Nella foto il disegno di Santa Severina dell’artista olandese Escher