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  • Week end in campagna con il Movimento Turismo Vino e Olio della Calabria

    Week end in campagna con il Movimento Turismo Vino e Olio della Calabria

    Dal 10 luglio e fino al mese di ottobre compreso pic nic e passeggiate tra vigneti e uliveti degustando i prodotti della tradizione

    Valorizzare il territorio partendo da due identità alimentari che hanno fatto la storia della Calabria. Olio e vino si propongono come narratori degli areali di produzione e pretesto per costruire un viaggio tra la cultura, i borghi, le identità immateriali e spirituali che fanno grande ed unica la regione. Week end in campagna è la nuova proposta di eno ed oleo turismo lanciata dal Movimento Turismo Vino e Movimento Turismo dell’Olio della Calabria con il patrocinio della Regione. Da sabato 10 luglio e fino al mese di ottobre compreso le aziende dei due movimenti accoglieranno turisti, viaggiatori, appassionati di olio e wine lovers con un ricco e variegato calendario di appuntamenti per degustare olio e vino calabrese ed altri prodotti identitari dei territori. Pic nic e passeggiati tra splendidi e storici uliveti, tra i filari delle vigne coltivate sui crinali dell’appennino o a picco sul mare, incontro con i produttori, racconti delle tecniche di produzione, degustazioni e storytelling sono le chiavi di lettura di un evento esperienziale che vuole coinvolgere ed appassionare il visitatore che diventa il vero protagonista della visita nei territori. 

    Dopo la prima esperienza positiva di Cantine aperte che tra fine maggio ed i primi di giugno ha segnato la ripartenza dell’enoturismo ora i due sodalizi guidati da Pier Luigi Aceti (Mtv Calabria) e Antonino Anastasi (Mto Calabria) hanno deciso di fare squadra insieme per valorizzare ancora meglio la storia millenaria che in Calabria caratterizza l’olio e il vino che diventano così gli attrattori fondamentali del turismo esperienziale. 

    «La volontà è quella di coinvolgere ancora più turisti in un racconto emozionale che parte da due capisaldi della nostra storia agroalimentare trasformando il vino e l’olio in attrattori per disegnare un viaggio lungo il territorio. Da nord a Sud – spiegano Anastasi e Aceti – un nutrito gruppo di aziende si apriranno all’accoglienza in sicurezza mostrando il volto autentico di una terra che dell’agricoltura ha fatto occasione di rilancio economico ed ora guarda a queste identità alimentari come veri ambasciatori di una regione unica e meravigliosa, ricca di gemme gastronomiche ma anche storiche e culturali da narrare bevendo un buon calice di vino e degustando oli dal sapore straordinario».

  • Il progetto delle pale eoliche di Cirò è ILLEGITTIMO, manca il parere paesaggistico

    Il progetto delle pale eoliche di Cirò è ILLEGITTIMO, manca il parere paesaggistico

    Il gruppo di produttori del Cirò si rivolge direttamente al Ministero della Cultura, ex Mibac, per chiedere di scrivere la parola FINE al progetto dell’impianto eolico che si dovrebbe inserire nell’area classica della DOC Cirò.

    Un gruppo di produttori cirotani ha chiesto di esaminare i documenti del progetto presso la Regione Calabria ed è emerso che il Ministero non ha mai concesso ilPARERE PAESAGGISTICO ma solo quello archeologico.

    Fin dal 2009 e poi con le successive varianti, che hanno ridotto l’impianto da 16 a 4 aerogeneratori da 180 metri, le numerose Conferenze dei Servizi che si sono susseguite, non hanno mai tenuto conto della mancanza del vincolante PARERE PAESEGGISTICO che rappresenta per una iniziativa di questo genere un passaggio fondamentale.

    Inoltre, in merito alla nuova richiesta di variante da poco inviata, la Soprintendenza, ovvero l’organo territoriale del Ministero, ha giudicato la variante IRRICEVIBILE (Verbali 9 febbraio e 18 marzo ’21).

    Tale decisione è stata completamente ignorata, sia dai rappresentanti della società richiedente che dalla stessa Conferenza dei Servizi che ha approvato il nuovo impianto eolico sul presupposto che “nessun ente invitato ha espresso parere contrario”.

    Gli atti che hanno accompagnato questi 12 anni dalla prima autorizzazione restituiscono tanti dettagli sull’evoluzione del progetto e oggi i produttori insistono su due importanti aspetti per fare leva sul Ministero:

    1.   successivamente al rilascio della Autorizzazione Unica sono entrate in vigore le linee giuda per l’autorizzazione degli impianti che sottolineano l’importanza dell’“integrazione dell’impianto nel contesto delle tradizioni agroalimentari locali e del paesaggio rurale” […] e “nell’autorizzare progetti localizzati in zone agricole caratterizzate da produzioni agro-alimentari di qualità […] deve essere verificato che l’insediamento e l’esercizio dell’impianto non comprometta o interferisca negativamente […] sul patrimonio culturale e sul paesaggio rurale”

    2.   Il Quadro Territoriale Paesaggistico Regionale ha identificato tra i beni da sottoporre a specifiche misure di salvaguardia le zone agricole destinate a colture di pregio e dal carattere fortemente identitario e tra queste i vigneti dell’area di Cirò, indicandole, come aree potenzialmente non idonee agli impianti di produzione di energie rinnovabili in quanto considerate “Invarianti strutturali Paesaggistiche”.

    Come si evince dagli organi di stampa il Dipartimento Ambiente ha nuovamente richiesto il parere paesaggistico per il progetto. I produttori, con forza chiedono alla Sovrintendenza di negarla definitivamente e di lasciare inviolate le colline del Cirò.

    Produttori di cirò

    foto dal web

  • I Vignaioli Artigiani di Cosenza si presentano

    I Vignaioli Artigiani di Cosenza si presentano

    Dopo mesi di intenso lavoro e coordinazione interna, i VAC – Vignaioli Artigiani di Cosenza sono pronti ad ufficializzare la loro presenza sul territorio calabrese e ad entrare a pieno titolo nel panorama vitivinicolo. Giovedì 24 giugno a partire dalle ore 17.30, presso l’Azienda Agricola Rocca Brettia, in località Donnici (Cosenza) si terrà la loro prima conferenza stampa nel pieno del rispetto delle normative anti-Covid, dal titolo: “L’identità inespressa. Il Vino dell’Alt(r)a Calabria tra ambizioni e promesse mancate”

    “In un momento in cui il nostro territorio, con il suo Magliocco, sembra essere fuori dai riflettori, rispetto a quelle che da sempre sono state e continuano ad essere le aspettative di noi produttori calabresi, la nostra primaria esigenza è affrontare l’argomento per riportarlo al centro del dibattito” – asserisce Eugenio Muzzillo, Presidente dei VAC e titolare dell’Azienda Agricola Terre del Gufo. Ed è questo infatti il tema sul quale sarà incentrata la Tavola Rotonda organizzata per la giornata di presentazione ufficiale

    I Vignaioli Artigiani di Cosenza sono una rete d’imprese, costituita da 10 piccoli produttori di vini artigianali della provincia di Cosenza con una mission ben definita: valorizzare e promuovere il territorio dell’Alt(r)a Calabria ed i suoi vitigni autoctoni, in particolare il Magliocco, riportando al centro del settore il produttore. Di seguito gli scopi per cui hanno deciso di unirsi sotto la Rete d’Imprese:

    • FARE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE per promuovere il vino ma anche per dare visibilità alle aziende facenti parte di questa realtà associativa.
    • FARE MARKETING TERRITORIALE, cioè avviare attività di rilancio del Territorio dell’Alta Calabria per arrivare a costruire un’identità spendibile a livello nazionale ed internazionale. “Per essere attrattivi bisogna essere fortemente identitari e riconoscibili.” – sostengono i VAC. “Per realizzare questo è opportuno lavorare sui vini e sui loro processi di produzione, ma anche e soprattutto sulla cultura territoriale e sulle sue origini, per far emergere una Calabria diversa da quella che è ormai diffusa nell’immaginario comune.”  – rinforza Fabio Lento, socio della cooperativa Ciavola Nera, il quale continua specificando: “tutto questo si riversa nella riscoperta dei vitigni autoctoni. Quando parliamo di Magliocco, parliamo anche della famiglia dei vitigni autoctoni di cui il territorio è ricco ed ha una forte esigenza di valorizzarli.”
    • FARE RETE PER UNA ECONOMIA DI SCALA MAGGIORE: l’intento è quello di innescare delle sinergie tra piccoli produttori per sfruttare eventuali opportunità commerciali, migliorare la capacità di acquisto ed aumentare la massa critica. Ma ancora più nello specifico, “si tratterrebbe di creare delle relazioni sul territorio tra quelle realtà di medio-piccola dimensione, prescindendo delle loro filosofie aziendali e di produzione, che negli anni addietro non hanno mai trovato concretamente spazio nel panorama vitivinicolo calabrese, al fine di riuscire a dare vita a dei vini che siano davvero espressione del Territorio e non meri risultati di scelte politiche.” – Spiegano meglio i VAC, che continuano: “non ci sentiamo più rappresentati dai vini fino ad oggi disciplinati ma vogliamo produrre vini identitari con un occhio attento alla sostenibilità, anche attraverso percorsi lenti, riprendendo così anche processi storici, che conferiscano valore e riconoscibilità ai nostri prodotti.”

    A differenza di luoghi ad alta vocazione vitivinicola, dove la biodiversità è minata dalla presenza di colture altamente intensive, i vigneti presenti nell’Alta Calabria essendo meno estesi e maggiormente intervallati dalla presenza di vegetazione spontanea, sono nella maggior parte dei casi un modello virtuoso sia in chiave di sostenibilità che di biodiversità. “La Calabria, per quanto abbia un’economia ad oggi fortemente a rilento ha, a nostro giudizio, modo di potersi riscattare ed offrire un modello nuovo di sviluppo socioeconomico nel contesto nazionale, specialmente attraverso la valorizzazione delle zone interne e rurali, da sempre, meno conosciute e nobilitate. Il settore vitivinicolo, soprattutto attraverso la presenza di piccole realtà vitivinicole disseminate nel nostro territorio, che capillarizzate come sono sullo stesso, rappresentano dei veri e propri presidi, può essere e deve essere da traino per il comparto economico tutto, sia in senso verticale che trasversale rispetto al “mondo vino”. La nostra più grande ambizione, in ultimo, è cercare di fare la differenza tra prodotto artigianale seriale e prodotto industriale” – concludono i VAC.

    Tutta la filosofia dei VAC ed i punti sopra elencati troveranno voce all’interno del Manifesto dei Vignaioli Artigiani di Cosenza che verrà reso pubblico a seguito dell’evento.

    I VAC (Vignaioli Artigiani di Cosenza), sono una rete di piccoli produttori di vini artigianali della provincia di Cosenza con una mission ben definita: valorizzare e promuovere il territorio ed i suoi vitigni autoctoni. Elemento fondamentale di appartenenza, oltre a quello della piccola dimensione e dell’artigianalità delle lavorazioni espresse in sintesi nel nome dell’associazione, è da ricercare nella valorizzazione di vitigni storici (o autoctoni) tipici della area geografica di riferimento, pur modulati nella diversità espressiva che le diversità territoriali della DOP consentono (mare, collina, montagna).

    AZIENDE ASSOCIATE:

    • L’Antico Fienile Belmonte
    • Rocca Brettia
    • Elisium
    • Terre Del Gufo
    • Tenute Ferrari
    • Manna
    • Ciavola Nera
    • Cerzaserra
    • Azienda Agricola Maradei
    • Cervinago
  • Radici 2021. I vini calabresi vincitori

    Radici 2021. I vini calabresi vincitori

    Il salone dei vini e gli oli meridionali di Radici del Sud è stato uno dei primi eventi che ha segnato la ripartenza del settore. L’evento ormai consolidato e giunto alla sua 16esima edizione ha confermato la sua vocazione di grande vetrina nazionale ed internazionale per i vini meridionali da vitigno autoctono.

    Tanti premi ai vini calabresi e molte soddisfazioni dal concorso che si è svolto nei giorni precedenti al Salone. Ecco i vini premiati

    SPUMANTI DA UVE AUTOCTONE A BACCA ROSSA
    GIORNALISTI INTERNAZIONALI
    1° – NONSENSE 2019 BIO – CASA COMERCI – CALABRIA

    GRECO
    GIORNALISTI ITALIANI
    1° – REFULU 2020 BIO – CASA COMERCI – CALABRIA

    ROSATI DA VITIGNI AUTOCTONI DEL SUD ITALIA
    GIORNALISTI ITALIANI
    2° – SEGNO LIBRANDI CIRÒ DOC ROSATO 2020 – LIBRANDI – CALABRIA

    MAGLIOCCO
    GIORNALISTI ITALIANI
    1° – NATUS 2019 – MARCHISA – CALABRIA
    2° – ‘A BATIA 2017 BIO – CASA COMERCI – CALABRIA
    GIORNALISTI ITALIANI
    1° EX AEQUO – SANT’ANDREA 2018 – CANTINE PIACENTINI – CALABRIA
    1° EX AEQUO – MEGONIO – CALABRIA IGT 2018 – LIBRANDI – CALABRIA
    2° – NATUS 2019 – MARCHISA – CALABRIA

    VINI BIOLOGICI
    GIORNALISTI ITALIANI
    2° – REFULU 2020 BIO – CASA COMERCI – CALABRIA

    Le giurie sono state composte dai seguenti giornalisti

    GIORNALISTI ITALIANI
    1° GRUPPO
    LUCIANO PIGNATARO – lucianopignatarowineblog – Presidente Di Giuria
    FRANCESCO BONFIO – AEPI
    SARA CINTELLI – The Wine Linker
    MARCO SCIARRINI – Cronache di Gusto
    LEONARDO PALUMBO – Enologo
    MAURIZIO GABRIELE – bordolese.it

    2° GRUPPO
    FRANCESCO MUCI – Responsabile Slow-Wine Puglia – Presidente Di Giuria
    FRANCESCO SANTINI – Vinodabere
    PAOLO FRUGONI – Vinodabere
    ANTONIO TOMACELLI – Intravino
    ANGELO MAURIELLO – Enologo

    GIORNALISTI INTERNAZIONALI
    1° GRUPPO
    MAURIZIO VALERIANI – Vino Da Bere – Presidente Di Giuria – It
    JOSEPH DARREL – Decanter – Austria
    KATARINA ANDERSSON – Grapevine Adventures – Svezia
    TANISHA TOWNSEND – Girl Meets Glass – Francia
    LENA SARNHOLM – The Sound of Soil – Svezia

    2° GRUPPO
    ANDREA TERRANEO – Presidente Vinarius – Presidente di Giuria It
    ULRIKA FERLIN – Freelance writer – Svezia
    ROWENA DUMLAO – The Chosen Table – Italy
    NANANYOUNG BAEK – Die Weingaleristen – Germania
    JENNY VIANT GOMEZ – Mas Wine

  • Tornano i grandi eventi, apre Radici del Sud

    Tornano i grandi eventi, apre Radici del Sud

    Tornano gli eventi in presenza con il Salone dei vini e degli oli del Sud Italia che si svolgerà martedì 15 giugno 2021 dalle 15 alle 21 al Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari (BA).           

    L’evento del 15 giugno sarà il momento conclusivo della XVI edizione della manifestazione Radici del Sud (10-15 giugno), l’unico aperto al pubblico, dove oltre 100 aziende (qui l’elenco) presenteranno la loro gamma di prodotti. Per la prima volta saranno presenti anche produttori provenienti da Sardegna, Abruzzo e Molise, assieme a quelli di Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia già presenti nelle scorse edizioni.    

    Le aziende calabresi:     

    1. A.A. MANNA
    2. CASA COMERCI
    3. CANTINE PIACENTINI
    4. CASA VINICOLA GIALDINO
    5. BARONE G.R. MACRÌ
    6. LIBRANDI
    7. MARCHISA
    8. STATTI
    9. TERRE DEL GUFO
    10. TERRE DI BALBIA-Viticoltori in Altomonte

    Oltre 150 invece le aziende che hanno finora aderito al Concorso e agli incontri B2B in programma il 13 e 14 giugno sempre nell’ambito della manifestazione. “Siamo immensamente felici di ripartire – commenta Nicola Campanile, organizzatore dell’evento – e di poter finalmente confermare questa edizione di Radici del Sud. Il Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari è stato oggetto di un accurato restauro in questi mesi e oggi è la location perfetta per svolgere eventi in sicurezza mantenendo le distanze sociali anti Covid, grazie agli ampi spazi di cui è dotato. Qui i produttori delle cantine e dei frantoi racconteranno in prima persona il loro lavoro e il territorio. Mi auguro che possa essere un’occasione per molte persone di scoprire qualcosa in più su queste meravigliose regioni e sulle loro tradizioni”.

    I due giorni di Concorso, nel quale verranno testati oltre 350 vini di tutto il Sud Italia, saranno riservati a giornalisti, influencer ed esperti di vino, suddivisi in due giurie (qui l’elenco dei giurati), una nazionale e una internazionale, guidate da 4 presidenti italiani: Andrea Terraneo (Presidente Vinarius), Francesco Muci (Slow Wine), Luciano Pignataro (Lucianopignatarowineblog) e Maurizio Valeriani (Vinodabere) che metteranno in evidenza le caratteristiche più identitarie dei vitigni autoctoni. Negli stessi giorni si terranno nella sala Scuderie, completamente ristrutturata, gli incontri tra produttori di vino e importatori provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti, che possono giungere in Italia senza effettuare la quarantena.

    La conferenza di proclamazione dei vincitori del Concorso sarà martedì 15 giugno alle ore 11.00 nella corte del Castello, alla presenza dei Presidenti di Giuria e di tutti gli ospiti nazionali e internazionali. Per partecipare all’evento sarà necessario registrarsi sul sito della manifestazione, oppure si potrà seguire la diretta sui canali YouTube e Facebook di Radici del Sud.

    La rassegna, patrocinata dal Consiglio Regionale e dal Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia e dal Comune di Sannicandro di Bari, si terrà nel pieno rispetto delle misure anti Covid in vigore. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno sostenuto questa edizione: Aepi (Enotecari professionisti), Ais Puglia, Assoenologi PBC, Intravino, Lucianopignatarowineblog, Slow-Wine, Vinarius, Vinodabere. Gli ingressi saranno a numero limitato e contingentati in tre fasce orarie: dalle 15.00 alle 17.00, dalle 17.00 alle 19.00 e dalle 19.00 alle 21.00.

    A causa delle normative anti-covid gli ingressi saranno a numero limitato e non sarà possibile accettare prenotazioni senza  l’acquisto del biglietto, in quanto per assicurare lo svolgimento della manifestazione in sicurezza gli ingressi saranno contingentati in tre fasce orarie (15.00-17.00 /17.00 -19.00 / 19.00 – 21.00). In alternativa si potrà accedere alla Manifestazione sino ad esaurimento posti, solo nelle fasce orarie libere.

    Per acquistare i ticket d’ingresso è necessario effettuare la registrazione a questo link. Usufruiranno di una riduzione sul costo del biglietto tutti i soci AIS, FIS, ONAV E SLOW-FOOD e ASPI.

    Per ulteriori informazion contattare la segreteria al +39.3385939322 o scrivere a info@radicidelsud.it

    Foto di VITO GALLO – Radici@vitogallo_05 giugno 2017_XTVG8641_1

  • Concorso Enologico di Città del Vino. Tante medaglie per la Calabria

    Concorso Enologico di Città del Vino. Tante medaglie per la Calabria

    Il  bottino così cospicuo  di 12  medaglie d’oro e una di argento, conquistate al Concorso  internazionale di Città del vino, fanno rumore e producono un  bel  tintinnio solo a pronunciarlo: oro ai vini di Cirò ( Librandi e Brigante), oro ai vini di Lamezia (Cantina Lento e Cantina Statti), oro ai Viticoltori di Verbicaro, oro all’azienda Dell’Aera, oro ai due spumanti di Terra di Gerace, oro al passito  di Saracena ( Feudo dei Sanseverino, argento al vino biologico dell’azienda De Luca di Melissa  e per chiudere in bellezza oro alla grappa riserva di Caffo”. 

    A comunicarlo è Saveria Sesto, di Città del vino-Calabria e presidente al concorso della 10° commissione di assaggio, che con orgoglio sottolinea la grande affermazione della Calabria sia in termini di qualità che di rappresentatività.

    XIX Concorso Enologico Internazionale Città del Vino
    MEDAGLIE D’ORO

    Dell’Aera Azienda Agricola
    Vanitas 2018  Calabria IGP 

    Brigante Vigneti & Cantina 
    Essenzo 2018 Calabria IGP 
    ETEFE 2018 Cirò Doc

    Feudo dei Sanseverino
    Mastro Terenzio Passito di Moscato 2013 Terre di Cosenza Pollino Moscato Passito DOP

    Statti
    Lamezia Bianco 2020 Lamezia DOC

    Librandi
    Duca Sanfelice 2018  Cirò Riserva Rosso Classico Superiore DOC

    Viticoltori di Verbicaro
    Borgo Bizantino 2017 Calabria IGP

    Cantine Lento
    Lamezia Rosso Riserva 2016 
    Lamezia DOC Greco 2020

    Barone G.R. Macrì 
    Centocamere Rosè 2018 Calabria IGP

    Forum degli Spumanti 
    MEDAGLIE D’ORO

    Barone G.R. Macrì 
    Centocamere Rosè 2018 Calabria IGP
    Centocamere Bianco 2018 Calabria IGP

    BIODIVINO 2021 – Rassegna dei Migliori Vini Biologici
    MEDAGLIA D’ARGENTO
    De Luca
    Nettare Di Abramo Cirò Doc

    GRAPPA AWARD 2021
    MEDAGLIA D’ORO
    Caffo
    Vecchia Grappa Caffo – blend di vinacce

    Nicola Sesto, responsabile anonimizzazione campioni e Saveria Sesto presidente commissione

    La selezione, organizzata dall’Associazione nazionale Città del vino, che di recente si è tenuto a Castelvetro di Modena è andata oltre tutte le aspettative in termini di partecipazione (oltre 1400 campioni) dimostrando come le aziende vinicole italiane ed estere, pur con la crisi pandemica, siano caratterizzate da vitalità, intraprendenza, passione e tenacia.

    I risultati del concorso sono una conferma dei vitigni autoctoni, Greco Bianco, Mantonico, Gaglioppo, Magliocco, Nerello e Moscato che sono identitari della Calabria e sono apprezzati per i profumi dei vini che esplodono in fragranza e per struttura, sapidità e ricchezza al palato.

    Sono anche la dimostrazione che ogni territorio esprime la sua naturale vocazione da Saracena, a Cirò, Lamezia, Locri, Verbicaro, Simeri Crichi e che tutte le tipologia di vino superano a pieni punteggi   tutti gli standard: bianchi secchi, rossi, riserva, passito, spumanti e per finire la grappa.

    Un significato straordinario è da ascrivere a queste 13 medaglie nell’annus horribilis, alle quali attribuire la voglia di ripartire, la fiducia e il buon lavoro delle aziende che con le loro etichette esprimono la resilienza e il meglio dell’imprenditoria della Calabria sempre sostenuta dall’Associazione nazionale di Città del vino in tutte le sue azioni.  

  • 7 rosati calabresi nella 50 top Italy Rosè. Ceraudo sul Podio

    7 rosati calabresi nella 50 top Italy Rosè. Ceraudo sul Podio

    7 sono i vini calabrese nella 50 Top Italy Rosé, neonata guida on-line curata da Adele Elisabetta Granieri e Chiara Giorleo sotto il marchio 50 Top, progetto editoriale che negli ultimi anni ha raccolto grande consenso grazie alle classifiche sul mondo delle pizzerie e della ristorazione.

    Ecco i 7 vini calabresi:

    3          “Grayasusi” (Etichetta Argento) Calabria Rosato IGT 2020 – Ceraudo
    9          Cirò Rosato DOC 2020 – Cataldo Calabretta Viticoltore
    18        Calabria Rosato IGP 2020 – ‘A Vita
    25        Cirò Rosato DOC 2020 – Scala
    40        “Il Marinetto” Calabria Rosato IGT 2020 – Sergio Arcuri
    43        “Celeste” Calabria Rosato IGT 2020 – Cantine Benvenuto
    49        “Terre Lontane” Calabria Rosato IGT 2020 – Librandi

    “Il livello complessivo – sottolineano le due curatrici – è sicuramente molto alto in entrambe le categorie. Quello dei rosati è un settore in forte crescita, che negli ultimi anni ha fatto registrare dei volumi di vendita molto interessanti. Una tipologia che, malgrado venga spesso sottovalutata dalla critica ufficiale, gode di particolare appeal nella fascia dei consumatori medi, uscendo così dalla cerchia degli eno-appassionati. Ecco il perché di questa nuova guida che, come tutti i progetti facenti parte del marchio 50 Top, vuole rivolgersi in modo diretto agli acquirenti ed essere di fruibilità immediata per i lettori”.

    Il successo del format è dovuto anche ai criteri di valutazione che ormai rappresentano una sorta di marchio di fabbrica che contraddistingue tutte le guide targate 50 Top, curate da Barbara Guerra, Albert Sapere e Luciano Pignataro.

    Foto di Susan B

  • A Cirò la lotta continua

    A Cirò la lotta continua

    Il Consiglio Regionale della Calabria e il Consiglio Comunale di Cirò Marina si sono espressi in merito al costruendo parco eolico di contrada Muzzunetti.

    La politica ha preso una decisione chiara e nei rispettivi consigli ha dato forza e sostanza alla battaglia dei produttori cirotani che vogliono salvaguardare il paesaggio agricolo e vitivinicolo tra i più suggestivi del sud.

    Ma il vero obiettivo finale è la revoca della concessione da parte dell’Assessorato all’Ambiente e solo allora si potrà definire chiusa la vicenda.

    Ma ancora la partita è aperta e occorre non abbassare la guardia

    APPELLO DEI VIGNAIOLI

    Il Quadro Territoriale Paesaggistico Regionale, che è Legge della Regione Calabria ed è stato approvato nel 2016, definisce «la produzione agricola di pregio» come la «parte più significativa della risorsa agraria perchè alla presenza di produzioni tipiche si accompagna il valore paesaggistico ed identitario delle aree, in quanto espressione delle tradizioni e della cultura del territorio». Tra queste aree di pregio c’è anche quella della produzione della vite, nei territori dei Comuni di Cirò – Cirò Marina, Melissa, Carfizzi, Bianco. 

    Colture e relativi paesaggi rurali che contengono «tutti gli elementi aventi carattere permanente e di insostituibilità, strutturati e durevolmente relazionati con l’ambiente, il territorio e il paesaggio nonche con la comunità che in essi si riconosce e si identifica». Da queste definizioni contenute nella legge regionale sul paesaggio partono i produttori cirotani per chiedere «la reale applicazione di questi principi, anche attraverso l’adozione di provvedimenti legislativi urgenti e straordinari se necessari, per evitare qualsiasi intervento che porti allo svilimento di una risorsa unica e inimitabile quale il paesaggio viticolo del Cirotano». L’appello dei produttori dell’area cirotana che Wine Spectator prestigiosissima testata americana, definisce come «la nuova grande sorpresa nell’Italia del vino» si muove da questo principio e anche dalle linee guida nazionali sulle energie rinnovabili per contrastare il progetto denominato “Timpe Muzzunetti” che vedrebbe delle pale eoliche di 200m di altezza nel cuore della zona classica della DOC Cirò, a pochi passi dal mare, che inevitabilmente porterebbe ad una svalutazione di tutto il territorio.

    Mostri tecnologici che dominerebbero la pianura vitata del Fego (circa 500ettari di vigneto) e la valle del Lipuda dove la bellezza del paesaggio viticolo è ormai da anni meta degli appassionati enoturisti.

    «Nell’ultimo decennio – scrivono i produttori cirotani – il cirotano è caratterizzato da una vitalità sinora sconosciuta, decine di aziende vitivinicole condotte da giovani sono nate per valorizzare adeguatamente le uve prodotte dalle proprie famiglie. Sono circa 50 le cantine presenti oggi ma il fenomeno continua, e ogni anno vede la nascita di una o più cantine. Di questo fermento ormai ne dà conto la stampa nazionale ed internazionale. Alla produzione del vino si sta affiancando l’attività enoturistica con l’arrivo di appassionati del vino a visitare vigne e cantine in tutti i periodi dell’anno, così insieme alle nuove cantine, molte attività di accoglienza e ristorazione di alto livello hanno visto la luce negli ultimi anni, tanto da far definire Cirò come “oasi del gusto” tappa obbligata per gli appassionati del mangiare e bere bene. In questo nuovo contesto oltre alla qualità organolettica dei vini, la qualità del paesaggio si configura come elemento fondamentale per la redditività delle aziende e di tutto il territorio visto che muove un indotto cospicuo.

    Per questo chiedono che «vengano applicate le leggi dello Stato Italiano: l’articolo 9 della Costituzione ai sensi del quale la Repubblica Italiana “tutela il paesaggio e il

    patrimonio storico e artistico della nazione”, il codice dei Beni Culturali, le leggi nazionali e regionali che regolamentano l’energia eolica in contesti riconosciuti di

    “agricoltura di pregio”, di “paesaggi agrari consolidati” e “produzioni agro-alimentari di qualità”. In un territorio che vede ancora oggi tanti giovani emigrare, chiediamo che venga riconosciuto questo slancio di fiducia nel futuro da parte di una generazione che sta investendo molto in energie materiali e risorse economiche, non solo nel comparto agricolo ma anche in quello dell’accoglienza. Chiediamo che questo “fermento” fatto di passione, sacrifici e amore per la propria terra, non venga umiliato da interessi che oltre alla devastazione, nulla lasceranno sul territorio».

    Foto di Tom und Nicki Löschner da Pixabay 

  • Torna “Cantine Aperte” in Calabria

    Torna “Cantine Aperte” in Calabria

    Il classico appuntamento di fine maggio per gli appassionati del vino italiano apre le porte alla ripartenza dell’enoturismo in Calabria e lo fa in piena sicurezza. Cantine aperte 2021 da appuntamento sabato 29 e domenica 30 maggio, per degustazioni e visite alle cantine ed ai vigneti della regione. 

    In piccoli gruppi e con l’assoluta necessità di prenotazione per garantire un’accoglienza di qualità e rispettosa delle normative anti Covid 19 le cantine Acroneo di Acri, Casa Ponziana a Riace, Cantine Greco a Torretta di Crucoli, Barone Macrì a Gerace, Ferrocinto di Castrovillari, Viola e Feudo San Severino a Saracena, La Pizzuta del Principe a Strongoli, Statti a Lamezia Terme, Terre Gracaniche a Palizzi e Cantina Girolamo Basile a Belsito, permetteranno agli appassionati di conoscere da vicino i siti produttivi e le bottiglie che più rappresentano il mondo vitivinicolo regionale e gli areali di riferimento. 

    Sicurezza e salute saranno, infatti, le parole d’ordine di Cantine Aperte 2021, senza dimenticare gli altri principi che MTV persegue da tempo, i quali, soprattutto in questi difficili mesi, trovano un significato ancora più profondo: rispetto per l’ambiente, riscoperta dei territori e delle tradizioni, empatia e coinvolgimento.

    Ogni azienda proporrà un programma diversificato che sarà possibile consultare sul sito www.mtvcalabria.it per accogliere tutti i partecipanti permettendo di vivere una esperienza sicura e personalizzata 

    «Dopo mesi di stop – ha commentato Pier Luigi Aceti, presidente del Movimento Turismo Vino Calabria – siamo pronti a riprendere il percorso della valorizzazione delle cantine e dei territori, riprendendo da dove ci eravamo lasciati la scorsa estate. La pandemia ha segnato il settore vitivinicolo calabrese ma oggi guardiamo con fiducia al presente sapendo di costruire il futuro che ci attende con maggiore forza e sinergia con gli attori protagonisti di questa ripartenza».

    foto dal web

  • Donne del vino Calabria – L’ambiente e la sostenibilità per lo sviluppo

    Donne del vino Calabria – L’ambiente e la sostenibilità per lo sviluppo

    «Le Donne del vino della Calabria non si fermano». A poco più di un anno dall’annullamento dell’evento del 15 marzo 2020 al Museo Nazionale del Bergamotto di Reggio Calabria in occasione della Festa delle Donne del Vino (rimandato a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19), le Donne del Vino della Calabria ci riprovano.

    Stavolta scelgono di riunirsi – online – sabato 15 maggio 2021 per rinnovare il loro impegno in prima persona su Donne, vino e ambiente, tema scelto dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino per l’anno scorso e ancora valido per tutto il 2021.

    L’incontro online, introdotto dalla delegata regionale Vincenza Alessio Librandi, prevede gli interventi della geologa Liliana Ielasi, del tecnico botanico Carmen Gangale, dell’assegnista di ricerca Dipartimento A.G.R.A.R.I.A. Università degli studi di Reggio Calabria Souraya Benalia e della dirigente regionale Coldiretti Calabria Elvira Leuzzi. Coordina i lavori la giornalista, sommelier e Donna del Vino, Laura Pacelli.

    «Uno sguardo tutto al femminile – spiega Vincenza Alessio Librandi – su ambiente, sostenibilità, rispetto del territorio, risparmio energetico, riduzione degli sprechi, razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua e tanto altro ancora. Le Donne del Vino della Calabria rinnovano la loro scelta di parlare di tematiche legate all’ambiente aderendo a questo evento che, seppur online, ha un grande valore sì simbolico, ma soprattutto di appartenenza e impegno sociale».  «Non perdiamoci d’animo – aggiunge la delegata calabrese delle Donne del Vino –  la situazione è in via di miglioramento e l’unione, il coraggio, l’ottimismo, la perseveranza delle Donne del Vino della Calabria contribuiranno concretamente alla rinascita, non solo ambientale, della nostra Regione».

    (PER SEGUIRE L’EVENTO IN DIRETTA SU ZOOM: SABATO 15 MAGGIO ORE 17:00 ID MEETING: 853 5130 4342)

  • I vigneti sono l’economia, non il parco eolico

    I vigneti sono l’economia, non il parco eolico

    di Ursula Basta*

    Dalla terra alla terra: preserviamo i vigneti storici del Cirò. Questo il titolo del webinar che Fili Meridiani ha realizzato lo scorso 30 aprile, vigilia del 1 maggio.

    C’è davvero bisogno di un Parco eolico nel cuore del Cirò? È questa la visione che abbiamo del futuro di questa regione?

    Queste le domande del webinar, a cui hanno risposto viticoltori, imprenditori e istituzioni.

    Una linea che è stata comune e che è stata largamente condivisa da tutti i partecipanti al webinar, imprenditori e istituzioni: i vigneti rappresentano un presidio di storia e cultura, un paesaggio rurale di tradizioni agroalimentari, di biodiversità da tutelare, che per l’economia rappresentano una risorsa fondamentale per il futuro delle comunità.

    Nel territorio ci sono realtà imprenditoriali che qui hanno investito, imprenditori che sono tornati perché credono che il carattere del luogo sia quello che si esprime attraverso prodotti straordinari, nelle linee di un paesaggio unico al mondo, da tutelare, da proteggere, da raccontare.

    Dobbiamo pensare a dei piani di tutela adeguati per la bellezza che ci circonda, a modelli di sviluppo in ARMONIA con il territorio e con il paesaggio, che partendo dalle tradizioni e dal suo carattere più autentico, sostengono un certo tipo di agricoltura, un’economia intelligente, che promuove le sue eccellenze e che soprattutto riconosce la sua bellezza, la preserva e la porta fuori dai confini territoriali. Questa è la direzione da seguire.

    L’immagine della Calabria da raccontare al mondo è quella dei suoi tesori ambientali, storici e culturali, che ancora in pochi conoscono. C’è un’idea di questi luoghi lontanissima da quello che sono realmente, un sentimento che mette insieme diffidenza, stereotipi, ignoranza che negli anni ha allontanato le persone e isolato i luoghi.

    Un parco eolico come questo rafforza questa linea e l’idea che noi calabresi non crediamo nel nostro territorio, nelle sue risorse e nelle persone che qui fanno tanto, combattendo contro mancanze ataviche di servizi che risultano ben più gravi e che sono quelle che bloccano la potenziale crescita delle realtà locali.

    *presidente di Fili Meridiani

    Al webinar che trovate questo link hanno partecipato
    Francesco Maria De Franco, Viticoltore Cirò (‘A VITA – Vignaioli a Cirò)
    Andrea Librandi, Cuoco e proprietario Aquarama Bistrot
    Salvo Foti, Viticoltore Etna
    Sergio Ferrari – Sindaco Cirò Marina Luigi de Magistris,
    Sindaco di Napoli e Candidato Presidente Regione Calabria
    Nicola Irto, Consigliere regionale della regione Calabria e Candidato Presidente Regione Calabria
    Gianluca Gallo, Assessore Welfare e Agricoltura Regione Calabria.
    Moderati da Ursula Basta, Presidente di Fili Meridiani

    foto di copertina dal web

  • Viva le pale eoliche di Cirò

    Viva le pale eoliche di Cirò

    Una riflessione del Consorzio di Tutela sulla proposta di un parco eolico tra le vigne di una delle Doc più prestigiose del Sud, muove stampa e politica e innesca un dibattito tenuto sotto traccia per troppo tempo: la tutela del territorio che produce il grande vino calabrese.

    I produttori di vino del territorio alleati nel consorzio di tutela della denominazione che da poco ha compiuto 50 anni di vita, hanno interessato l’amministrazione comunale in merito alla proposta, per ora autorizzata, di costruire un piccolo parco eolico composta da 4 impianti proprio sulle colline vitate che si affacciano sulla statele 106 e sul torrente Lipuda.

    Le 4 pale che dovrebbero nascere nel territorio vitivinicolo di Cirò Marina
    Il render di una pala eolica vista dalla statale 106 dallo svincolo di Cirò Marina Sud

    Grazie alla grande eco mediatica che ne è scaturita, il tema della protezione del territorio è tornato nell’agenda condivisa della politica e dei produttori. Per troppo tempo il territorio non è stato rispettato e l’aggressione che ha subito ha prodotto tante storture e brutture difficilmente recuperabili. Come vinocalabrese.it siamo grati alle “pale eoliche di Cirò” per aver rimesso a tema questo importante asset strategico, che va di pari passo con la qualità sempre crescente dei prodotti della viticoltura cirotana e calabrese e con gli sforzi di comunicazione e commerciali che negli ultimi anni sono stati messi in campo dal comparto.

    LA SENSIBILITÀ A TENERE INSIEME QUALITÀ, COMUNICAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E TUTELA DEL TERRITORIO DEVE ESSERE LA GRANDE SFIDA DEL CONSORZIO, DEI PRODUTTORI E DELLE AMMINISTRAZIONI:

    dotandosi di un sistema di regole condiviso per evitare sia l’inquinamento visivo delle pale eoliche che quello di costruzioni private, aziendali e pubbliche non rispettose dell’armonia del distretto agricolo in cui sono inserite.

    Rielaborazione grafica delle immagini realizzata internamente