Ultime notizie

  • Bibenda (FIS) 2019, i 5 grappoli calabresi

    Bibenda (FIS) 2019, i 5 grappoli calabresi

    Assegnati i 5 grappoli diBibenda 2019,  edizione n. 21 della guida curata dalla Fondazione Italiana Sommelier (Fis) di Franco Maria Ricci. Nella prima edizione, datata 1999, c’erano 713 aziende, e 156 vini premiati con il massimo riconoscimento, nell’ultima edizione le cantine sono 2029, e i vini premiati 609 a raccontare “un contesto produttivo che ha visto crescere la qualità in maniera diffusa su tutto il territorio nazionale”, spiegano i curatori della guida.

    Per la Calabria i vini premiato sono 3:
    Cirò Rosso Classico Superiore Ripe del Falco Riserva 2010 – Ippolito 1845
    Gravello 2016 – Librandi
    Greco 2017 – Statti

  • Berebene 2019 del Gambero Rosso, i premi

    Berebene 2019 del Gambero Rosso, i premi

    La guida Berebene, è una pubblicazione storica, per il Gambero Rosso, che ha esordito nel 1991 con il nome di Almanacco del Berebene, seguendo l’idea che un vino quotidiano e di qualità fosse possibile. All’epoca la soglia di prezzo presa come limite massimo erano 10.000 lire, e i vini ritenuti meritevoli di entrare in guida per l’ottimo rapporto qualità/prezzo erano 1500.

    Oggi, la pubblicazione che accompagna gli appassionati e gli specialisti del settore all’acquisto intelligente, comprende 895 vini che rientrano in una fascia di riferimento da 10 a 13 euro. Solo 12 mesi fa erano 773 e un anno in cui la platea di vini meritevoli di entrare nella selezione si è molto allargata, ma l’aumento non si deve a nessuna particolare novità, se non alla sempre più consapevole sicurezza che in Italia, sempre più spesso, è possibile concedersi un’ottima bottiglia senza svuotare il portafogli.

    Nelle 9 etichette che incarnano, per i curatori, lo spirito della pubblicazione (tre di bianco, tre di rosso e tre di rosato suddivise tra nord, centro e sud) figura il Cirò Rosato ’17 dell’azienda Malena di Cirò (KR) che si aggiudica Premio Qualità/Prezzo Vini Rosati.

    Oltre a questo podio nazionale, la guida assegna i Premi Qualità/Prezzo Regionali che quest’anno va al Libìci ’15  di Casa Comerci di Nicotera (VV).

     

  • Il Critone, un calabrese nella Top 100 di Wine Spectator

    Il Critone, un calabrese nella Top 100 di Wine Spectator

    Dal 1988 la cosiddetta “Bibbia” del vino in America, Wine Spectator, fondata nel 1976, compila la lista dei 100 migliori assaggi effettuati durante l’anno dalla grande redazione che alimenta contenuti della prestigiosa rivista e nell’ultimo numero in uscita a Dicembre racconta le storie delle aziende e dei vini menzionati.

    La Top 100 del 2018, da poche ore annunciata in anteprima, rappresenta una grande occasione di visibilità commerciale per il vino italiano. Torna in prima posizione un vino nostrano, simbolo della rinascita post-metanolo, il Sassicaia. Questa esposizione mediatica data dal primo posto garantisce una grande occasione anche per gli altri 13 vini italiani presenti in lista e grazie al Critone dell’azienda cirotana Librandi, la Calabria del vino conquista un posto in quella che è considerato l’olimpo del vino mondiale.

    Si tratta – commenta la famiglia Librandi – di un premio al vino, ma in qualche modo anche al lavoro di tutto il nostro team ed il fatto che lo abbia ricevuto proprio il ‘Critone’ rimane un evento pieno di significato, a testimonianza di come la nostra azienda abbia investito, lavorato e puntato con forza alla produzione di qualità, facendo sì che questa fosse accessibile ai più. Il mercato ha sempre gratificato il ‘Critone’ e questo premio in qualche modo ne suggella e impreziosisce i risultati“.

    “Fresco, floreale, con sentori di fiori di tiglio, kiwi, pesca e sorbetto all’arancia sanguinello, questo bianco di medio corpo è supportato da un’acidità vibrante e si sofferma su spezie e accenti di grafite”, afferma Wine Spectator nella nota di degustazione.

  • L’Enoteca Regionale in Germania per la “Settimana della cucina italiana nel mondo”

    L’Enoteca Regionale in Germania per la “Settimana della cucina italiana nel mondo”

    Cene a tema con menu ed itinerari enogastronomici e territoriali tra Saarbrücken, Francoforte e Offenbach alla scoperta dei saperi e dei sapori calabresi

    Ricco e variegato il programma della Terza settimana della cucina italiana nel mondo che quest’anno il Consolato Generale d’Italia a Francoforte ha organizzato proponendo a Francoforte, Offenbach e Saarbrücken un ricco tour di eventi per raccontare i saperi ed i sapori calabresi.

    Il ciclo di eventi culturali promosso dal Ministero Affari esteri italiano vede impegnato il Consolato Generale di Francoforte insieme a Enit Francoforte, all’Enoteca Regionale Casa dei Vini di Calabria, a Ballabio Winery, Fedegari Group, AIC delegazione di Francoforte, associazione ristoratori in Germania ARMIG, Camera di commercio italiana per la Germania ed enoteca Emilia Romagna. Sette eventi in vari settori che si contraddistinguono per cene a tema con menu ed itinerari enogastronomici e territoriali alla scoperta dei saperi e sapori calabresi con il cuoco Carmelo Fabbricatore e lo chef Ivan Carelli, sfide tra metodi classici “le bollicine” della Calabria e dell’Oltrepo Pavese con due serate chiamate “AperItalia”, una cena di gala dedicata all’Emilia Romagna, ma anche un incontro-presentazione del libro “La cucina salvavita” (Gribaudo, 2017) della giornalista Santa di Salvo.

    Dal 16 al 23 novembre, dunque, l’Enoteca regionale Casa dei vini di Calabria, presieduta da Gennaro Convertini, sarà impegnata nella circoscrizione consolare di Francoforte per questo grande evento che si fonda su varietà, passione, identità, scoperta del territorio e dei prodotti DOP della Calabria.

    Per l’enoteca regionale calabrese è la seconda esperienza di partecipazione ad un evento di tale portata e rappresenta «una nuova occasione per presentare il ricco paniere di prodotti che la Calabria possiede – ha dichiarato Gennaro Convertini -: oltre al vino, le bollicine, l’olio extravergine di oliva, i salumi di maiale nero razza calabrese, la nduja, i formaggi saporiti delle nostre montagne, i preziosi agrumi, i fichi, la liquirizia, il torrone di Bagnara e tante altre prelibatezze cariche del gusto e di conoscenze tramandate, che si racconteranno negli eventi gastronomici in programma».

     

    Nella foto Gennaro Conventini (Presidente Enoteca Regionale) con il Console Maurizio Canfora (primo a destra) e la Sindaca di Saarbrucken (al centro)

  • Il Cirò entra nel patto dei “vini rosa italiani”

    Il Cirò entra nel patto dei “vini rosa italiani”

    Il Consorzio calabrese entra nel Patto d’Intenti per la tutela e la promozione unitaria dei vini rosa italiani assieme al Chiaretto di Bardolino, Valtènesi, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel del Monte e Salice Salentino.

    Il Consorzio Vini Cirò e Melissa entra ufficialmente a far parte del Patto del Rosé. L’accordo, siglato durante il Merano Wine Festival dal Presidente del Consorzio Raffaele Librandi, sancisce la visione comune sul futuro del vino rosa. Con il Patto del Rosé i Consorzi di tutela del Chiaretto di Bardolino, del Valtènesi, del Cerasuolo d’Abruzzo, del Castel del Monte, del Salice Salentino, e ora anche del Cirò, sottolineano la volontà di perseguire un obiettivo preciso: valorizzare il vino rosa autoctono e portare nel mondo uno stile italiano del rosé, fatto di un’interazione unica e irripetibile tra il sapere umano e la peculiare vocazione di vitigni tradizionali, suoli e climi. I territori sono quelli che da sempre esprimono una particolare vocazione nella produzione di vini rosé e che costituiscono oggi i capisaldi dei rosati a menzione geografica ottenuti da uve autoctone.

    “Siamo felici che anche il Consorzio Vini Cirò e Melissa sia entrato a far parte del Patto del Rosé – spiega Franco Cristoforetti, Presidente del Consorzio del Chiaretto di Bardolino e capofila del progetto – a conferma del fatto che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Quello della DOC calabra è un territorio che ha molto in comune con quello delle altre cinque realtà che hanno aderito all’accordo, un territorio ricco di storia e di tradizione, produttore di uno dei vini rosati più antichi e apprezzati”.

    “Entrare nel Patto del Rosé con gli altri cinque Consorzi – continua Raffaele Librandi – significa valorizzare ulteriormente il Cirò e il suo patrimonio storico-culturale di grande valore. Basti pensare che viene considerato uno dei più antichi vini al mondo, già prodotto quando Cirò era una colonia greca ed era conosciuta come Cremissa”.

    Il Cirò rosato, ottenuto da uve gaglioppo, viene prodotto in una zona DOC compresa tra i Comuni di Cirò, Cirò Marina, Crucoli e Melissa, in provincia di Crotone. Le sue origini risalgono alla Grecia antica: il vino di oggi è un discendente diretto del Krimisa, che veniva offerto ai vincitori dei Giochi Olimpici. A testimonianza del fatto che da sempre il territorio è legato al mondo del vino, a Cirò si ergeva un importante tempio greco dedicato a Bacco, divinità del vino.

    L’auspicio dei sei Consorzi di tutela è quello di giungere presto alla costituzione di un Centro del Vino Rosa Autoctono Italiano che possa essere sede di confronto, promozione e ricerca.

    Nella foto Raffaele Librandi (secondo da sinistra)

  • “Vini Artigianali Italiani” il repertorio di Castagno Gravina Rizzari

    “Vini Artigianali Italiani” il repertorio di Castagno Gravina Rizzari

    È appena uscito “Vini Artigianali Italiani” il nuovo lavoro del collaudato trio Castagno Gravina Rizzari per i tipi di Paolo Bartolomeo Buongiorno. L’ultima fatica editoriale del gruppo di giornalisti, che da qualche anno firma insieme libri/guide come Vini da Scoprire e la Riscossa dei vini leggeri (Giunti), è un repertorio delle novità scovate nel corso dell’anno. La novità assoluta dell’opera è la scelta di “abbinare” ad ognuno dei 118 vini menzionati, un’opera d’arte o un particolare di essa che “costituisce un ambiente di lettura per i testi, ai quali è legata per analogie semantiche, cromatiche, materiche, compositive, metaforiche, storiche e concettuali“.

    Il libro è dedicato ai vini artigianali e  l’ambito di azione dell’indagine è definito dallo stesso Gravina in una delle schede quando afferma che “nel vino, la concretezza di un approccio artigianale fondato sull’osservazione, che rinuncia ai protocolli e reinventa a ogni stagione le sue strategie di lavoro in vigna e in cantina, può approdare ad un oggettivo incremento della biodiversità e della qualità”.

    Il libro colpisce anche per un aspetto, che potrebbe sembrare marginale ma che ne racconta la cifra estetica complessiva: la confezione. I materiali scelti, la cura artigianale della realizzazione, la grafica asciutta e diretta restituiscono un manufatto di grande pregio anche dal punto di vista materiale oltre che di contenuto, ca va sans dire.

    Tra le 118 storie del volume ne scovano 4 in Calabria:

    Cielo, Cantina Benvenuto – Francavilla Angitola (VV)
    Cirò Rosato, Tenuta del Conte – Cirò Marina (KR)
    Caraconessa, Fezzigna – Melissa (KR)
    Gemme Cirò, Dell’Aquila, Cirò Marina (KR

     

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  • Il Territorio del Cirò vince l’ottavo premio Vinarius

    Il Territorio del Cirò vince l’ottavo premio Vinarius

    La magnifica terra del Cirotano si aggiudica il riconoscimento dell’Associazione delle Enoteche Italiane
    La preziosa terra del Cirotano ha vinto l’ottava edizione del Premio al Territorio, il riconoscimento che Vinarius attribuisce un particolare ambito geografico in virtù della sua vocazione vitivinicola, del suo paniere agroalimentare, dello sviluppo sostenibile, della tradizione, della storia e della sua accoglienza turistica. 
    L’area vitata del Cirò è una fra le più prestigiose della Calabria; una tradizione millenaria la lega alla produzione vinicola in un ambiente unico al mondo che da una parte abbraccia il mare e dall’altra è stretto fra le montagne, come spiega Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio del Cirò. 
     
    Sono particolarmente felice che l’associazione abbia scelto per l’8a edizione il territorio Cirotano – dichiara Librandiper portarlo all’attenzione del pubblico di consumatori e appassionati del quale parleremo per tutto il prossimo anno. Ritengo importantissima questa scelta di riscoprire grandi territori di cui l’Italia è ricca, soprattutto in questo momento storico, per sostenere il settore e i giovani imprenditori dell’agroalimentare e turismo”.
     
    Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane, rinnova anche quest’anno il suo impegno nella promozione e nella valorizzazione del patrimonio paesaggistico ed enogastronomico italiano e dal palco del Teatro Puccini, durante il Merano Wine Festival, il Presidente, Andrea Terraneo, ha esposto la motivazione con la quale è stata premiata la terra del Cirò: “Sorprendenti contrasti la caratterizzano e aspre contraddizioni ne fanno il concentrato di mare, terra e vento magicamente fuse e sapientemente domate nel tempo dall’uomo che le ha trasformate in arte, storia e cultura di cui la magna grecia è  un patrimonio trasmesso di generazione in generazione.
     
    L’annuncio di oggi è solo l’inizio di un cammino fianco a fianco fra Vinarius e l’area del Cirò: il Premio al Territorio prevedrà nei prossimi mesi un viaggio studio delle Enoteche Vinarius nel territorio premiato e la degustazione in contemporanea in tutte le enoteche dell’Associazione.
     
    VINARIUS è l’associazione delle enoteche italiane che, ad oggi, conta un centinaio di locali sul territorio nazionale e una decina in tutto il mondo, impegnati nella promozione della cultura del vino italiano. L’associazione, nata nel 1981, si occupa in concreto della formazione dell’enotecario, dei suoi collaboratori e dipendenti, degli aggiornamenti professionali, individuando e ponendo in essere tutta una serie di attività che vanno dall’organizzazione di viaggi studio a stage di approfondimento nei vari luoghi di produzione, partecipando attivamente a convegni, mostre, fiere, manifestazioni di vario genere.
  • A Cirò (KR) la Giornata Europea dell’Enoturismo

    A Cirò (KR) la Giornata Europea dell’Enoturismo

    Si dice enoturismo, si legge capacità ed opportunità di raccontare e promuovere, attraverso le migliori produzioni vitivinicole, la particolarità e la varietà dei territori, autentici mosaici naturali che prendono colori, profumi e sapori dal microclima in cui si sviluppano; la tradizione secolare che si tramanda di padre in figlio; il patrimonio culturale, identitario e paesaggistico che ne fa da sfondo. – Mancano 2 giorni all’evento regionale che intende mettere insieme tutte queste declinazioni. È tutto pronto per la 4a edizione dell’evento regionale FESTA del VINO CALABRESE e dell’ENOTURISMO – Vino Novello sotto il Castello, che a CIRÒ, DOMENICA 11 NOVEMBRE 2018, FESTA DI SAN MARTINO, dalle ORE 17, porterà nel borgo storico della Città del Vino e del Calendario, le aziende vitivinicole e dell’agroalimentare di qualità calabresi.

    Il Sindaco e coordinatore regionale delle CITTÀ DEL VINO calabresi Francesco PALETTA esprime soddisfazione per le numerose adesioni manifestate dalle associazioni di categoria e dalle reti associative ufficiali, dai piccoli produttori di agroalimentare a filiera corta ed artigianali dell’intero territorio regionale che andranno ad impreziosire l’itinerario emozionale, del gusto e sensoriale all’interno del borgo.

    L’evento, promosso dall’Amministrazione Comunale insieme al Progetto NOSTOS – Marcatori Identitari per i Turismi ed all’Associazione Europea OTTO TORRI sullo JONIO, in collaborazione con l’associazione Giovanni PAOLO II, l’associazione culturale LE QUATTRO PORTE e la PROLOCO CIRÒ, si inserisce nel quadro delle iniziative 2018 della GIORNATA EUROPEA DELL’ENOTURISMO.

    Si partirà da PIAZZA della REPUBBLICA. Qui, all’interno dello stand comunale, insieme alle sacche ed ai calici, sarà distribuita la mappa curata dal Progetto NOSTOS che nei mesi scorsi, si è fatta promotrice di una partecipata invasione pacifica tra i vicoli e le strade meno praticate e note del borgo storico. L’itinerario seguirà quel percorso. Passando da ROCCA DEL DIAVOLO, la kissing zone, la terrazza degli innamorati con vista su MELISSA, STRONGOLI, S.NICOLA DELL’ALTO, VERZINO, PALLAGORIO, UMBRIATICO e CRUCOLI; dalla TERRAZZA del PALAZZO dei MUSEI dove, attraverso il telescopio, ci si potrà spingere con lo sguardo sui tetti del borgo e fino ai vigneti. Si potrà ammirare la zona marina protetta di MARINELLA da PIAZZA DELLA LEGALITÀ E DELLE LIBERTÀ; PUNTA ALICE  dal BASTIONE CANNONE. Da non perdere il panorama dalla TIMPA che si affaccia sul borgo e su rione VALLE.

    Il percorso sarà impreziosito dagli stand dei produttori che fanno parte delle reti del CONSORZIO di TUTELA VINI DOC di CIRÒ e MELISSA, dell’enoteca regionale CASA DEI VINI di CALABRIA, della CIA, delle due Condotte Slow Food POLLINO SIBARITE ARBERIA e CROTONE, CONFAGRICOLTURA e COLDIRETTI Catanzaro, CROTONE e VIBO VALENTIA.

    Nel corso della serata resteranno aperte tutte le caratteristiche chiese del Centro Storico e tutte e 4 le diverse aree museali di CIRÒ: quella contadina e del vino, quella archeologica, quella dedicata al cirotano Giano LACINIO l’ultimo grande alchimista della storia universale e quella dedicata a Luigi LILIO

    CS

    foto da www.lavinium.it

     

  • #unbicchieredivinoperunpulmino

    #unbicchieredivinoperunpulmino

    La notte del 26 Settembre scorso, un incendio di natura dolosa, ai danni della cooperativa “Tre Melograni” di Cirò Marina, ha bruciato il pulmino utilizzato per il trasporto dei bambini che frequentano la scuola paritaria “Baby kinder park”.

    Per questo motivo l’ 11 Novembre a partire dalle 17, Fondazione Italiana Sommelier, con lo slogan #unbicchieredivinoperunpulmino, ha deciso di organizzare una degustazione di vini e utilizzare il ricavato per poter sostenere l’acquisto di un nuovo scuolabus.

    Numerose cantine del Consorzio di Cirò e Melissa, tra cui Cataldo Calabretta, Fezzigna , Tenuta del conte, Salvatore Caparra, Brigante, Librandi, Sergio Arcuri, Dell’Aquila, Scala, Romano, Pizzuta del principe, Greco, ‘A vita, Adamo e Romano, Capoano, Mangone e Beppe Vulcano, parteciperanno mettendo a disposizione i loro vini.

    Si potranno degustare anche le specialità dell’azienda agricola “Masseria De Tursi” e del panificio “Mastropane Greco”.

    Per l’ingresso è prevista una donazione minima di 10 euro che permetterà la degustazione di tutti i vini. In serata si terrà una riffa ed in premio ci sarà una selezione di bottiglie dei produttori che hanno aderito all’iniziativa.

  • Una verticale lunga 13 anni per Ceraudo

    Una verticale lunga 13 anni per Ceraudo

    di Vincenzo Alvaro

    Il racconto degli ultimi tredici anni di vita produttiva, sempre contraddistinti dalla volontà di rispettare la terra, la sua biodiversità e la valorizzazione dei vitigni autoctoni, è stata offerta dalla verticale di 4 etichette tra le più rappresentative dell’azienda Ceraudo. Aperta ad un pubblico di operatori di settore, giornalisti e sommelier l’azienda capitanata dall’istrionico Roberto, al quali nel tempo si sono affiancati i figli Susy e Giuseppe, ha permesso di assaporare la maturità produttiva di oggi e le evoluzioni dei vini figli di una passione vitivinicola sempre attenta alla ricerca della qualità e del miglioramento, anno dopo anno. Roberto Ceraudo, coadiuvato dal distributore Roberto Pellegrini e dalla figlia Susy, hanno così regalato al pubblico presente nell’azienda – immersa in quell’oasi di pace tra gli uliveti e le vigne di Strongoli – un viaggio tra sapori intensi ed emozioni di una storia fortemente legata al rispetto della natura e dei suoi tempi. Da sempre l’azienda sostiene e valorizza il lavoro tra i vigneti senza meccanizzazione, nel pieno rispetto della biodiversità, portando avanti una tecnica produttiva più legata alla mano dell’uomo che all’intervento massiccio dei mezzi di lavoro. Un rapporto di simbiosi con la vigna che si apprezza nei vini prodotti, espressione autentica del territorio e della sua identità. Quattro i vini proposti in una verticale di grande prestigio. Il Grisara Val Di Neto Igt da uve Pecorello (per le annate 2017, 2015, 2011, 2009 e 2007) ha saputo mantenersi energico e brillante nel tempo, mostrando la sua continuità ed evoluzione spinta; l’Imyr (in degustazione c’erano il 2016, 2015, 2014, 2013, 2011) è il vino storico dell’azienda con il quale Ceraudo ha saputo farsi riconoscere nel mercato dei degustatori, con la sua atipica concezione dello Chardonnay alla “calabrese” maniera. Poi il Gaglioppo con la sua declinazione in rosato nel Grayasusi etichetta argento (2017, 2015, 2014, 2011, 2010) che andando a ritroso nel tempo è rimasto carico nelle sue tonalità di colore e intenso e rotondo nel suo sapore ammaliante. Il Petraro, vino  più amato proprio dal produttore, (nelle annate 2013, 2010, 2008 e 2006), ha lasciato intatta la sua espressività vellutata e rotonda. Una serata – evento davvero unica con la sua quadrupla verticale di vini per raccontare con il bicchiere in mano la storia vitivinicola della famiglia Ceraudo. A chiudere in bellezza una cena d’autore con i piatti firmati da Caterina Ceraudo, legati anch’essi al territorio e sintesi perfetta di come passione, identità e talento possano mostrarsi in tutta la loro genuina freschezza

  • Guida Vini di Veronelli, exploit della Calabria

    Guida Vini di Veronelli, exploit della Calabria

    A Venezia, sull’Isola di San Giorgio Maggiore il Seminario Veronelli ha presentato in anteprima la nuova edizione della prima guida ai vini d’Italia e ha conferito i dieci SOLE, premi speciali assegnati dalla redazione ad altrettanti “racconti in forma di vino” rappresentativi della competenza, della creatività e dell’impegno dei vignaioli italiani. Nell’Olimpo della guida, rappresentato da solo 10 delle 16.256 etichette degustate, entra il Terre di Cosenza Colline del Crati Magliocco Riserva Vigna Savuco 2014 di Serracavallo.

    4 i vini calabresi premiati con le SUPER TRE STELLE (attribuite ai vini che hanno ottenuto giudizio uguale o superiore a 94 centesimi e che già erano ai vertici nelle annate precedenti della guida): uno del Savuto della Odoardi di Falerna (CZ), uno della zona del Cirò dell’azienda Iuzzolini e due della Baccellieri, nella storica denominazione del Greco di Bianco (RC) che ottiene addirittura il massimo riconoscimento per entrambi i vini passiti dell’azienda.

    Ecco i vini calabresi con il massimo riconoscimento della guida:

    GB di Odoardi Calabria Rosso Odoardi 2015 (M.M.) 96

    Greco di Bianco di Baccellieri Maria 2011 (M.M.) 95

    Mantonico Locride Passito di Baccellieri Maria 2015 (M.M.) 94

    Paternum Calabria Rosso di Iuzzolini 2012 (M.M.) 95

     

  • Città del Vino Calabria, Francesco Paletta (Cirò) eletto coordinatore regionale

    Città del Vino Calabria, Francesco Paletta (Cirò) eletto coordinatore regionale

    A Cosenza, presso il palazzo della Provincia, è stato designato il nuovo Coordinamento delle Città del Vino della Calabria che vede Francesco Paletta, Sindaco di Cirò, Coordinatore regionale, vice-Coordinatore Saveria Sesto, dell’Associazione L’Albero della Vite e Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza membro per il consiglio nazionale.

    Per la giunta di quest’organo individuati Anna Battaglia del Comune di Cutro, Aldo Canturi, Sindaco di Bianco e Renzo Russo Sindaco di Saracena.

    Questa la composizione rappresentativa dei comuni e delle realtà più dinamiche che hanno dimostrato tra eventi, iniziative ed attività la capacità di valorizzare i vini e le specificità locali. Il coordinamento si metterà al lavoro con il principale obettivo di far crescere l’associazione e di aggregare nuovi comuni che con l’azione congiunta possono costituire una rete di soggetti ed azioni finalizzati a valorizzare i territori della Calabria e ad esaltare la cultura enologica.

    Il 21 ottobre in Sardegna verrà eletto il nuovo presidente nazionale e il consiglio dell’associazione per il triennio 2018-2021