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  • Savuto

    Savuto

    1975

    Savuto bianco

    Mantonico max 40%;

    Chardonnay max 30%;

    Greco bianco max 20%;

    Malvasia bianca max 10%;

    possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione per la Regione Calabria max 45%.

    Savuto rosso e rosato

    Gaglioppo localmente noto come Arvino max 45%;

    Aglianico max 45%

    Greco nero, Nerello cappuccio, da soli o congiuntamente max 10%; – possono concorrere altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione per la Regione Calabria max 45%.

     

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  • Sant’Anna di Isola di Capo Rizzuto

    Sant’Anna di Isola di Capo Rizzuto

    1979

    Gaglioppo 40 – 60%;

    Nocera, Nerello mascalese, Nerello cappuccio, Malvasia nera, Malvasia bianca e Greco bianco da soli o congiuntamente 40 – 60%

    con una presenza massima dei vitigni a bacca bianca non superiore al 35% del totale

     

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  • Melissa

    Melissa

    1979

    Melissa bianco

    Greco bianco 80 – 95%;

    Trebbiano toscano, Malvasia bianca, da soli o congiuntamente 5 – 20%.

    Melissa rosso

    Gaglioppo 75 – 95%;

    Greco nero, Greco bianco, Trebbiano toscano e Malvasia bianca, da soli o congiuntamente dal 5 – 25%.

     

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  • Lamezia

    Lamezia

    1979

     

    Lamezia bianco

    Greco B. minimo 50%;

    possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Calabria max 50%

     

    Lamezia rosso, rosato e novello

    Gaglioppo e Magliocco da soli o congiuntamente 35 – 45%

    Greco N. e Marsigliana da soli o congiuntamente 25 – 45%;

    possono concorrere altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione nella Regione Calabria max 40%

     

    Lamezia “vitigno”

    Vitigno minimo 85%

    possono concorrere altri vitigni della stessa tipologia idonei alla coltivazione nella Regione Calabria max 15%

     

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  • Greco di Bianco

    Greco di Bianco

    1980

     

    Greco bianco minimo 95%

    possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Calabria max 5%.

     

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  • Cirò

    Cirò

    1969

     

    Cirò bianco

    Greco bianco minimo 80%

    possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Calabria max 20%.

     

    Cirò rosso e rosato

    Gaglioppo minimo 80%

    possono concorrere altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione nella Regione Calabria max 20% ad esclusione delle varietà Barbera, Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Sangiovese e Merlot, che possono concorrere fino ad un massimo del 10%.

     

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  • Bivongi

    Bivongi

    1996

     

    Bivongi bianco

    Greco bianco, Guardavalle e Montonico da soli o congiuntamente 30 – 50%;

    Malvasia bianca e Ansonica, da soli o congiuntamente 30 – 50%.

    possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Calabria max 30%.

    Bivongi rosso e rosato

    Gaglioppo (e suoi sinonimi), Greco nero, da soli o congiuntamente 30 – 50%;

    Nocera, Calabrese, Castiglione da soli o congiuntamente 30% – 50%.

    possono concorrere altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione nella Regione Calabria max 10% e possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Calabria max 15%.

     

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  • Il testo unico del vino, i contenuti

    Il testo unico del vino, i contenuti

    Approvata dopo il doppio passaggio parlamentare il TESTO UNICO DELLA VITE E DEL VINO, la legge che regolerà tutto il sistema vitivinicolo italiano.

    La acheter viagra legge si concentra su un’operazione di semplificazione su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Un’unica legge di riferimento per il settore con un impianto chiaro che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta a uno snellimento burocratico molto importante. Più certezza del diritto, meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave per l’agroalimentare italiano – fa sapere il ministero delle politiche agricole.

    Ospitiamo l’analisi di Giulio Castagno apparso qualche giorno fa sulla rivista Millevigne diretta da Maurizio Gily a questo indirizzo

    Accorpamento

    Sostanzialmente si tratta dell’accorpamento di 4 importanti normative: il decreto legislativo 260 sulle sanzioni, la legge Collavini sulla produzione ed il commercio, il decreto legislativo 61 sulle denominazioni, ed infine alcune parti del decreto campo libero che nel 2014 avevano anticipato qualche elemento di sburocratizzazione, ma che avevano anche generato un ulteriore testo in cui andare a cercare norme sul settore vitivinicolo.

    Impegni precisi

    Oltre alla razionalizzazione normativa, che deriva dall’accorpamento, sono stati assunti due precisi impegni che permetteranno una ulteriore diminuzione dei testi ed una minore proliferazione futura. Si tratta dell’impegno ad adottare, entro 12 mesi, i numerosi decreti applicativi destinati a sostituire quelli che applicavano il decreto 61 e la Collavini; il secondo impegno è quello di adottare celermente i decreti che si renderanno necessari per applicare in Italia le future modifiche delle norme comunitarie.

    Naturalmente si è colta l’occasione per introdurre alcune novità che riguardano il vigneto, la cantina, le denominazioni e gli aspetti di certificazione e controllo.

    Vigneto

    Per il vigneto viene introdotto un principio di “salvaguardia dei vigneti eroici o storici” che prevede un uso privilegiato del programma nazionale di sostegno per le aree vocate che necessitano di particolari interventi di tutela paesaggistica; i superi delle DOC, come già avveniva per quelli delle DOCG, potranno essere destinati ad altra DOC territorialmente compatibile ma solo se il consorzio di tutela della DOC di ricaduta è d’accordo; per evitare accaparramenti speculativi dei nuovi diritti d’impianto, che verranno concessi annualmente, sono previste sanzioni per chi ottiene tali diritti e poi non li esercita.

    Cantina

    Per la cantina vengono unificati il periodo vendemmiale e quello delle fermentazioni fissandoli, a livello nazionale e non più regionale, dal primo agosto al 31 dicembre. Le fermentazioni potranno durare più a lungo per particolari prodotti passiti o a vendemmia tardiva, anche senza denominazione, in base ad un provvedimento ministeriale annuale; viene ridotta a 350 mg/l la quantità tollerata di alcol metilico nei vini rossi mentre vengono dimezzati i limiti dei cloruri e dei solfati.

    Etichettatura

    Nell’etichettatura, per i casi in cui un nome di denominazione sia contenuto all’interno di una ragione sociale o indirizzo dell’imbottigliatore, viene stabilito l’obbligo di usare un carattere di dimensione non superiore alla metà (prima era un quarto) di quello della denominazione di origine.

    Visto il divieto UE ai nomi di vitigno che evocano una denominazione, viene inserita la possibilità di http://www.cialispharmaciefr24.com/meilleur-site-pour-commander-du-cialis/ prevedere norme nazionali in merito, mediante l’apposito decreto applicativo dell’etichettatura, per consentire comunque di informare il consumatore evitando, nel contempo, una possibile confusione fra denominazioni.

    Registri

    In materia di tenuta dei registri, e vista l’imminente entrata in vigore del sistema dematerializzato, viene considerato assolto il termine di registrazione con l’inserimento del dato nel sistema informatico aziendale e non con la sua trasmissione.

    Scende da 10 a 7 anni il periodo minimo per trasformare una DOC in DOCG mentre viene snellita la procedura per cancellare una denominazione che non viene abitualmente rivendicata.

    Controlli

    Per il sistema di controllo e certificazione viene eliminato il monopolio del poligrafico per i contrassegni delle DOCG che potranno anche essere stampati da tipografie autorizzate; I consorzi di tutela continuano ad essere incaricati di decidere quale sistema di tracciabilità usare per le DOC e potranno adottare il contrassegno, come per le DOCG, oppure il lotto o ancora:” un sistema telematico di controllo e tracciabilità alternativo per i vini confezionati a DOC e IGT”.

    Quando un produttore è soggetto a più piani di controllo affidati a organismi diversi, viene previsto un meccanismo per cui le visite ispettive ed i prelievi siano effettuati da un solo organismo di controllo.

    Per la certificazione delle DOCG resta obbligatorio un controllo sistematico sia analitico che organolettico; per le DOC con produzione superiore ai 10000 ettolitri sarà sistematico il controllo organolettico mentre le analisi potranno essere a campione in base ad un sistema di analisi dei rischi; le DOC più piccole potranno avere il controllo a campione sia organolettico che analitico mentre le IGT continueranno ad essere controllate solo a campione e solo analiticamente.

    Viene introdotto il principio del “ravvedimento operoso” per tutte le sanzioni che riguardano irregolarità di tipo documentale con riduzione consistente della sanzione per chi si autosanziona.

  • La squadra calabrese alla FIVI

    La squadra calabrese alla FIVI

    di Giulio e Roberto Polisicchio

    Siamo stati al 6° MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI FIVI a Piacenza Expo il 26 e 27 novembre 2016, per gli amanti del buon bere è diventato un appuntamento imperdibile perché ogni produttore porta con sé il suo sapere e la sua passione.

    foto 2 Pubblico entrata

     

     

     

     

     

     

     

     

    Una fiera “senza fronzoli” adatta a scoprire vini da poter degustare e comprare, una delle mete preferite perché ciascun visitatore oltre ad assaggiare arricchisce il proprio bagaglio enologico. Quest’anno gli espositori sono stati 425 (circa 100 in più rispetto la scorsa edizione) di cui 7 della nostra Calabria: TENUTE PACELLI (CS), ‘A VITA, (KR) ARCURI SERGIO (KR), CATALDO CALABRETTA VITICOLTORE (KR); DELL’AQUILA (KR), TENUTA DEL CONTE (KR), CASA COMERCI (VV).

    La sua precisa identità della valorizzazione delle aziende associate partecipanti costituisce un vero e proprio volano per questi vignaioli che seguono di “persona l’intera filiera produttiva”.

    Abbiamo chiesto a Carla e Laura Pacelli il loro pensiero “Questa fiera ci rappresenta a pieno e noi crediamo di rappresentare a pieno tutti i valori di FIVI, prima tra tutti il rispetto della vigna. Che significa rispetto per i frutti che ci dona e rispetto per il cliente finale. Questo ci ripaga della fatica e ci regala ogni volta un sorriso. Cin cin”.

    Conversando con Rosa Comerci emerge che la azienda per la quale lavora apprezza la Fivi e i visitatori apprezzano questo mercato e i prodotti esposti.

    Insomma, il mercato dei vini di Piacenza è il luogo “giusto” in cui è possibile degustare questa antica bevanda, prendere uno stuzzichino nei punti di ristoro e discorrere con tutti i produttori.

    Scriviamo delle aziende calabresi partecipanti, il livello è alto e vini sono buoni: “tutti vini che stupiscono per la qualità, così come lo spumante Zoe”, questi alcuni commenti dei visitatori che abbiamo ascoltato. Raccontiamo anche di aver guidato amici del Nord Italia nella visita degli stands della Calabria e che abbiamo ricevuto da tutti espressioni entusiastiche in particolare desideriamo trascrivere quello che ci ha dichiarato il dott. Andrea Chiozza di Piacenza “al mercato dei vini FIVI ho potuto degustare ed apprezzare un vino notevole, direi unico, il Cirò di Calabria, ho conosciuto il top dei vignaioli: Calabretta, Arcuri, De Franco. Davvero un’esperienza da ripetere”.

    Già il cirò – vino antichissimo in origine chiamato Krimisa – è stato il primo della regione ad ottenere nel 1969 la Denominazione di Origine Controllata. Oltre ai tre citati, Francesco De Franco, Sergio Arcuri, Cataldo Calabretta, erano presenti Assunta Dell’Aquila e Mariangela Parilla. Aggiungiamo che i “Cirò Revolution”, come amano farsi chiamare, con il loro gaglioppo in purezza sono fantastici!

    Con tutti i produttori calabresi abbiamo piacevolmente dialogato durante la manifestazione degustando i loro ottimi prodotti, ecco una breve sintesi.

    Amigdala – Cataldo Calabretta Viticoltore, Cirò Marina (KR), www.cataldocalabretta.it

    Ci siamo fermati un po’ di più con Cataldo Calabretta, che ci ha parlato del terroir e del simbolo scelto per rappresentare l’azienda, la “ronca da Potatura” (Arciglione) appartenuta al nonno. In ordine di degustazione: Ansonica (o Insolia) 2015, Cirò Rosso 2014, Cirò Riserva 2013 ed infine la Malvasia, un passito, ottenuto con l’antico metodo “torsione del peduncolo del grappolo”.

    foto 3Cataldo Calabretta

     

     

    ‘A vita, Cirò Marina (KR) www.avitavini.it

    Segnaliamo che nelle “quattro degustazioni a tema previste su prenotazione per approfondire la conoscenza dei territori attraverso il lavoro di alcuni vignaioli che li hanno interpretati ed esaltati” c’era quella di Francesco De Franco che in pochi anni è riuscito a far diventare il suo nome sinonimo di Cirò.

    Oltre ai conosciuti rossi, abbiamo assaggiato anche il suo primo bianco Leukò.

    foto 4 Francesco De Franco

    Arcuri Sergio, Ciro Marina (KR), www.sergioarcuri.it

    Aris Cirò Rosso Classico Superiore e la riserva.

    foto 5 Sergio Arcuri (2)

    Dell’Aquila, Ciro Marina (KR), www.vinidellaquila.it

    Gemme Cirò e Rosso Classico Salvogaro Cirò.

    foto 6 Dell'Aquila Assunta

    Tenuta Del conte, Ciro Marina (KR), www.tenutadelconte.it

    Cirò Rosso classico superiore 2013.

    foto 7 Mariangela Parrilla

    Tenute Pacelli Malvito (CS), www.tenutepacelli.it

    Vino spumante Zoe (uve riesling) e Igp Calabria Terra Rossa (Calabrese, Magliocco Dolce, Merlot).

    foto 8 Laura Pacelli

    Casa Comerci Nicotera (VV), www.casacomerci.it

    Igp Magliocco Canino Libici, varie annate, Igp Magliocco Canino Granàtu.

    foto 9 Rosa Commerci

    Cos’altro aggiungere? Ben poco, se non che è proprio l’esistenza di queste storie di passione di gente che ha principi e valori fondamentali che giustificano il viaggio e il tempo dedicato al Mercato Vini Fivi a Piacenza Expo. A la santé!

     

  • Il premio Cirò Città del Vino a Librandi

    Il premio Cirò Città del Vino a Librandi

    Una radice di vite antica di quasi un secolo, vera. È con questo simbolo che richiama insieme storia, tradizione, identità e futuro, che l’Amministrazione Comunale tributerà a Nicodemo LIBRANDI, patron della rinomata e storica omonima cantina, tra gli ambasciatori nelmondo della cultura e delle produzioni vitivinicole d’eccellenza di questa terra, il PREMIO CIRÒ – CITTÀ DEL VINO 2016. L’evento si terrà il prossimo SABATO 3 DICEMBRE.

    È quanto fa sapere il Sindaco Mario CARUSO che per l’occasione inaugurerà, in cialis generique Piazza PUGLIESE, negli spazi ricavati dall’azione di riqualificazione dell’area adiacente al Castello, una botte antica capace di contenere dai 60 ai 70 quintali di vino, ritrovata in un vecchio casolare, donata al Comune e ora riadattata a fontana.

    Il Premio Cirò, Città del Vino – dichiara il Primo Cittadino – insieme alla giornata del Calendario, vuole celebrare uno dei marcatori identitari sul quale l’Esecutivo continua ad investire, nella convinzione e nella consapevolezza che può passare solo da qui, dallapromozione della cultura, il rilancio e lo sviluppo sostenibile di questo territorio.

    MUSICA, ENOGASTRONOMIA E VINO. L’evento, promosso in collaborazione con il GAL KROTON, le Condotte Slow Food Pollino-Sibaritide-Arberia e Crotone, il Consorzio dei Vini Cirò e Melissa, le Città del Vino calabresi, la Pro Loco  l’Associazione Quattro Porte, si terrà dalle ORE 15 alle ORE 22.

    Lungo il percorso che si snoderà da Corso Luigi Lilio fino a Piazza Stefano PUGLIESE, dove sarà possibile attingere direttamente dalla fontana a forma di botte, saranno allestiti i mercatini natalizi e dell’artigianato e gli stand enogastronomici. La prima edizione del Premio Cirò – Città del Vino a Nicodemo LIBRANDI. Il riconoscimento è un’autentica radice di vite di 80 anni, posizionata su un piedistallo di ulivo. È stato scelto per la duplice carica simbolica che rappresentano tanto l’ulivo, quanto la vite, marcatori identitari di questi territori. – (Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying)

  • La Calabria al Mercato della Fivi 2016

    La Calabria al Mercato della Fivi 2016

    Inizia oggi il Mercato dei vini della FIVI, che si terrà a Piacenza fino a domani domenica 27 novembre 2016. Per la sesta edizione saranno 421 i vignaioli presenti, quasi un centinaio in più rispetto alla scorsa edizione.

    Una crescita di adesioni che sottolinea come il Mercato sia diventato ormai un appuntamento imperdibile, luogo d’incontro, di condivisione e di confronto con il pubblico ma anche tra i produttori stessi. Qui i vignaioli assieme ai loro vini portano la loro esperienza di vita.

    A rappresentare la Calabria saranno 7 azienda, TENUTE PACELLI dal cosentino e CASA COMERCI dalla provincia di Vibo Valentia e tutto il gruppo dei Cirò Revolution ovvero ‘A VITA, SERGIO ARCURI, CATALDO CALABRETTA VITICOLTORE, DELL’AQUILA, TENUTA DEL CONTE.

    Durante l’evento si celebreranno 4 importanti degustazioni dedicati e condotte condotte direttamente dai vignaioli, che presenteranno i vini e il lavoro dei loro colleghi. Dal Trentino di Pojer & Sandri al Collio friulano di Edi Keber, dal lombardo Oltrepò Pavese di Lino Maga alla Calabria di Francesco De Franco di ‘A Vita: ogni terra si racconterà attraverso i vini del suo interprete d’eccellenza.

    Il Mercato dei vini organizzato per banchi di assaggio è aperto al pubblico sabato dalle 11.30 alle 19.30 e domenica dalle 11.00 alle 19.00.

    info su www.fivi.it

  • Tips on How Exactly To Remain Structured in the Workplace

    1 technique for the way to enrich essay writing might be to use parallel structure, within the thesis, within the essential factors, as well as in the information of every section. Among the greatest techniques to foster your writing design will be to accentuate the assortment of your own phrase bui (altro…)