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  • Cantine Aperte 2016: sabato e domenica in 8 cantine calabresi

    Cantine Aperte 2016: sabato e domenica in 8 cantine calabresi

    L’appuntamento più amato del Movimento Turismo del Vino, in programma sabato 28 e domenica 29 maggio da Nord a Sud dello Stivale con degustazioni, visite in vigna ed eventi in cantina per celebrare il sodalizio tra vino e territorio.

    Cantine Aperte è l’evento enoturistico più importante in Italia. Dal 1993, l’ultima domenica di maggio, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le loro porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati di vino.

    Cantine Aperte è diventato nel tempo una filosofia, uno stile di viaggio e di scoperta dei territori del vino italiano, che vede, di anno in anno, sempre più turisti, curiosi ed enoappassionati avvicinarsi alle cantine, desiderosi di fare un’esperienza diversa dal comune. Oltre alla possibilità di assaggiare i vini e di acquistarli direttamente in azienda, è possibile entrare nelle cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell’affinamento.

    Protagonisti di Cantine Aperte sono giovani, comitive e coppie, che contribuiscono ad animare le innumerevoli iniziative di cultura gastronomica ed artistica che fioriscono attorno all’evento in tutto il Paese, su iniziativa degli stessi vignaioli.

     

    In Calabria 8 le cantine, dal Pollino allo stretto, che apriranno le porte ai winelovers e celebreranno la 24a edizione dell’evento enoturistico nazionale. Grande la soddisfazione di Pier Luigi Aceti, presidente del Movimento Turismo Vino calabrese, che da qualche anno è impegnato per la valorizzazione di una questa leva strategica per il comparto vitivinicolo regionale.

     

    BIANCO – RC

    Az. Agr. BACCELLIERI

    Loc. S. Antonio, SS 106 – Tel. 338 4569570 – 335 5244570

     

    CIRÒ MARINA – Kr

    Az. Vitiv. ZITO

    Via Scalaretto – Tel. 0962 31853

     

    FRANCAVILLA ANGITOLA – VV

    Cantine BENVENUTO

    aperta anche sabato 28 C.da Ziopà – Tel. 331 7292517

    (uscita A3 Pizzo C.)

     

    LAMEZIA T. – CZ

    Cantine STATTI

    C.da Statti – Tel. 0968 456138

     

    PALIZZI – RC

    Az. Vitiv. ALTOMONTE

    Centro Storico – Tel. 338 4965032

     

    PALIZZI MARINA – RC

    Az. Agr. NESCI

    Via Fondaco Nesci – Tel. 320 9785653

     

    RIACE – RC

    Az. Ag. Biologica CASA PONZIANA

    via Nazionale 15 – Tel. 338 4311989

     

    SARACENA – CS

    Az. Vitiv. FEUDO DEI SANSEVERINO

    aperta anche sabato 28

    Via Vitt. Emanuele, 108 – Tel. 0981.21461 – 320 4316645 (uscita A3 Firmo)

  • Un video-promo “sui generis” per la Dop Terre di Cosenza

    Un video-promo “sui generis” per la Dop Terre di Cosenza

    I produttori del Terre di Cosenza Dop insieme davanti all’obiettivo per raccontare, in modo insolito, le eccellenze del territorio, i vini e i prodotti. Ecco il format inedito di video-interviste sulla nuova denominazione realizzato da Vinocalabrese.it e  Il Tempo delle Storie di Manuela Laiacona e Francesca Ciancio per il Consorzio Tutela Vini Dop Terre di Cosenza in collaborazione con Camera di Commercio di Cosenza in occasione del Vinitaly 2016.

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    I protagonisti:

    Mauro Colacino – Colacino Wines

    Eugenio Cundari – Cantine Cundari

    Vincenzo Ippolito – De Caro (enologo)

    Stefano Coppola – Ferrocinto (enologo)

    Vincenzo Chimento – Chimento

    Ippolito Spadafora – Spadafora 1915

    Flaviana Bilotti – Serracavallo Azienda Agricola

    Ermanno Falvo – Masseria Falvo 1727

    Gianfranco Pironti – Antiche Vigne

    Daniela Gallo – La Peschiera

    Maurizio Bisconte – Feudo dei Sanseverino

    Demetrio Stancati – Presidente Consorzio Terre di Cosenza

     

    Guarda il video clicca qua

     

     

  • La giornata della cultura del vino e dell’olio di Ais a Locri

    La giornata della cultura del vino e dell’olio di Ais a Locri

    L’Associazione Italiana Sommelier celebrerà in tutta Italia con 20 appuntamenti, distribuiti in tutte le regioni e legati alla storia del vino e dell’olio, con relatori, ospiti, sommelier e pubblico per la giornata dedicata a due dei protagonisti del made in Italy: il vino e l’olio.

    Appuntamento in Calabria il 20 e il 21 nella Locride con 2 appuntamenti organizzati dalla sezione calabrese dell’Ais

    ecco il programma

    20 Maggio

    Enoteca Gambero Rosso

    ore 21.00 Cena degustazione i piatti del mare Ionio di Riccardo Sculli in abbinamento ai vini minerali – costo euro 60

    da confermare entro ore 15.00 del 13 maggio

    Pierfrancesco Multari 348-7915426

     

    21 Maggio

    Casignana e Bianco

    ore 9,30 – Visita alla Villa Romana di Casignana – costo 5 euro

    ore 11,00 Visita alle Cantine Lucà con degustazione del Greco di Bianco 2011 insignito dei 4 tralci nella Guida Vitae 2016

    ore 13,00 Pranzo degustazione presso Agriturismo – costo 25 euro

    Prezzo totale della mattinata 30 euro

     

    Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizephiri*

    ore 17,00 Convegno: “I contenitori del vino e dell’olio dalla Magna Grecia ai giorni nostri”

    Interventi:

    Maria Rosaria Romano Presidente Associazione Italiana Sommelier Calabria

    Rossella Agostino Direttore Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizephiri – Archeologia del vino e dell’Olio in Calabria

    Ferdinando Verdiglione – Ispettore ICQRF Ministero Politiche Agricole e Forestali – Realizzazione, utilizzo e comprensione dell’etichetta

    Pierluigi Tavella – Presidente Associazione Amici della Carolea

     

    ore 18.30 Visita guidata alla Mostra dei Reperti archeologici dei Contenitori del vino e dell’olio in età antica

    ore 19.30 Banchi di Assaggio Vini & Oli di Calabria – Stand enogastronomici – costo 15 euro

    ore 21.00 Concerto  Duo Loccisano – Special Guest Francesco Sicari – costo 10 euro comprensivo di entrata al museo

    Prezzo totale del pomeriggio/serata al Museo 25 euro

     

    * Il Museo resterà aperto fino alle ore 24,00 per la notte del Musei Aperti

     

    Convenzione Hotel Kennedy

    – Camera doppia uso singola DUS 45 euro con prima colazione

    – Camera doppia/matrimoniale 54 euro con prima colazione

     

    Prenotazioni Pierfrancesco Multari 348-7915426

     

  • Raffaele Librandi Presidente Consorzio Cirò, Zito vice

    Raffaele Librandi Presidente Consorzio Cirò, Zito vice

    Nominati ieri sera i vertici del Consorzio di Tutela del Cirò e Melissa. Raffaele Librandi eletto presidente e Valentino Zito vicepresidente.

    Raffaele Librandi, dell’omonima azienda, 40 anni appena compiuti lo scorso primo maggio, maturità scientifica e laurea magistrale in Economia alla Bocconi di Milano è il nuovo presidente di un consiglio nato da elezioni che hanno segnato una svolta storica all’interno del territorio più rappresentativo della viticoltura regionale. Quasi completamente rinnovato nella sua compagine con una pattuglia composta da giovani produttori di prima generazione e dai figli dei fondatori delle aziende che hanno fatto grande la Calabria del vino negli anni della rinascita.

    Nel consiglio e tra i soci verranno presto scelti i delegati alle diverse commissioni strategiche del Consorzio e del territorio: promozione, organizzazione tecnica, ricerca.

    Vinocalabrese.it fa i migliori auguri al nuovo presidente e ai protagonisti della nuova stagione del Cirò

     

    Il nuovo consiglio eletto 26 aprile 2016

    Viticoltori

    • Raffaele Librandi
    • Francesco Porti
    • Domenico Spataro
    • Giuseppe Siciliani

    Vinificatori

    • Francesco Maria De Franco
    • Pasquale Iuzzolini
    • Paolo Librandi
    • Saverio Calabretta

    Imbottigliatori

    • Valentino Zito
    • Vincenzo Ippolito
    • Gaetano Lonetti

    foto da pagina FB: librandi wine

  • Attilio Scienza “volorizziamo i vitigni autoctoni” e cita la Calabria

    Attilio Scienza “volorizziamo i vitigni autoctoni” e cita la Calabria

    Attilio Scienza, professore di Viticoltura all’Università degli Studi di Milano e riferimento tra i più autorevoli del mondo del vino non solo italiano, in una intervista di Francesco Moscatelli a La Stampa  afferma con forza che il futuro del vino passi dalla valorizzazione dei vitigni autoctoni che per l’Italia fanno e potranno fare sempre più la differenza sul mercato globale.

    Alla domanda del giornalista sulla provenienza di questo patrimonio il professore racconta le dinamiche e nell’esempio cita il caso del Sangiovese: “Negli ultimi trent’anni, grazie all’analisi del Dna, siamo stati in grado di arrivare ad alcune certezze sui rapporti di parentela fra i vari vini. Ad esempio abbiamo scoperto che il Sangiovese non è nato in Toscana ma è il frutto di un incrocio fra un vino campano e un vino calabrese.

    Leggi l’intervista

  • Concorso mondiale di Bruxelles, 4 vini calabresi premiati

    Concorso mondiale di Bruxelles, 4 vini calabresi premiati

    Si è da poco concluso il Concorso Mondiale di Bruxelles che quest’anno si è svolto a Plodiv (Bulgaria) dal 29 aprile al 1 maggio scorso. La Calabria porta a casa 4 medaglie con vini provenienti tutti dal cosentino e 3 espressione della nuova dop Terre di Cosenza.

    MEDAGLIA D’ORO

    Don Fili’ 2015 Terre di Cosenza DOP

    Serracavallo Azienda Agricola

    Jentilino Terre di Cosenza DOP 2015

    La Peschiera

    MEDAGLIA D’ARGENTO

    Quattro Lustri Terre di Cosenza DOP 2014

    Serracavallo Azienda Agricola

    Vigna Savuco 2011 Valle del Crati IGT

    Serracavallo Azienda Agricola

    I vini sono stati degustati da una commissione di 350 giudici divisi per giornalisti (50%) sommelier (25%) ed enologi (25%) e hanno passato in rassegna 8752 vini provenienti da tutto il mondo di cui 1260 italiani. I giurati italiani erano 38 e in rappresentanza della Calabria c’era Gennaro Convertini, presidente della Fondazione Italiana Sommelier Calabria che ha partecipato alla giuria a cui sono state assegnate batterie di vini francesi, cileni e greci.

     

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  • Vinitaly 2016, non ci siamo persi in un bicchier d’acqua

    Vinitaly 2016, non ci siamo persi in un bicchier d’acqua

    Due anni fa un gruppo di 40 produttori rispose alla chiamata di vinocalabrese.it per condividere un momento di discussione e riflessione, fuori dai convegni politico-istituzionali, sulla partecipazione della Calabria al salone del vino più importante d’Italia, al Vinitaly. Il titolo provocatorio, per noi stessi, era NON PERDIAMOCI IN UN BICCHIER D’ACQUA (leggi qua). Da qualche tempo era matura l’idea in tanti produttori che era arrivato il momento di fare un gesto comune, di gettare le basi per una presenza corale e convinta a Verona: non fosse altro che il brand “Calabria” cominciava a tirare e conveniva stare tutti sotto lo stesso tetto.

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    Dopo questa fase, passato tutto il periodo fisiologico di assestamento del nuovo governo regionale, siamo andati a parlare con il Presidente e il dipartimento e quello che era un seme condiviso ha cominciato a germogliare: abbiamo trovato la politica e la struttura regionale pronte a sostenere un progetto importante, un’apertura di grande rilievo che ha dato un segnale.  

    Poi il Vinitaly del cinquantenario è arrivato e la forza propulsiva calabrese delle cose fatte bene si è sentita e vista. 

    Raccolti i frutti di un’azione di squadra senza precedenti, mossi i primi passi decisivi e fondamentali per la costruzione di un nuovo percorso di promozione e valorizzazione che si basa sul fare sistema (traguardo non affatto scontato), mi permetto di sottolineare 10 punti cardine e solo 1 da risolvere:

    1) 56 aziende insieme non si erano forse mai viste (qualcuno ricorda il Vinitaly della statua di ghiaccio di Carlo Rambaldi, ma penso non sia paragonabile a questo momento di crescita e consapevolezza del vino calabrese)

    2) Due consorzi di tutela, del Cirò e Melissa e del Terre di Cosenza, protagonisti di uno spazio di degustazione e di 2 eventi dedicati al territorio, alla storia e alla cultura vitivinicola delle 2 aree calabresi più rappresentative.

    3) La presenza di una collettiva all’interno del fuori salone, il Vinitaly and the City, organizzata dal consorzio del Terre di Cosenza e dalla Camera di Commercio di Cosenza con 35 vini in degustazione nello spazio centrale dell’evento, nel Cortile del Mercato Vecchio, il cuore antico di Verona. Lo spazio è stato letteralmente assalito da winelover e turisti tanto da finire il vino prima della chiusura della manifestazione.

    4) La squadra messa in campo dal Dipartimento Agricoltura ha funzionato: sia l’allestimento che lo staff dedicato a comunicazione ed eventi erano all’altezza delle aspettative di un evento complesso come quello del Vinitaly.

    5) Gli ospiti e le iniziative del programma sono state ben articolate e hanno raccontato bene il fermento della nostra regione e le varie sfaccettature del patrimonio vitivinicolo regionale.

    6)bicchieri in abbondanza e la selezione di prodotti identitari della nostra terra hanno fatto da corredo a una produzione vitivinicola matura che sta sempre più smettendo di scimmiottare altri stili.

    7) Il clima che si respirava era quello giusto: tutti hanno pensato che stavano dando un contributo importante alla svolta che il mondo della produzione sta imprimendo alla percezione dei nostri prodotti vitivinicoli. Pochi lamenti, sempre i soliti, emersi anche dalle schede di valutazione.

    8) Il “ritorno a casa” di piccoli e grandi big della nostra vitivinicoltura. I cosiddetti Cirò Boys, che non sono più solo Boys per fortuna, e grandi produttori, quali, Librandi, Lento e Senatore, hanno voluto essere presenti allo stand e aziende come Ferrocinto, Spadafora e Iuzzolini/San Francesco si sono avvicinati nel padiglione 12 per stare vicini all’area calabrese. 

    9) Gli affari che tanti ci hanno raccontato di aver fatto: perché quando le cose cominciano a funzionare, il lamento passa in secondo piano e i compratori sono felici di godere delle nostre produzioni.

    10) Una cosa non abbiamo compreso e ce ne siamo stati zitti pubblicamente fino ad ora per non alimentare polemiche preliminari inutili e sterili. Ulizzare il brand Rosso Calabria per la nostra spedizione a Verona poteva diventare un boomerang: penso che tutti se ne siano accorti per tempo e questa scelta è rimasta timida sullo sfondo. Comprendiamo la voglia di dare continuità a un evento ma non possiamo permetterci di usarla in manifestazioni extra-regionali. Siamo famosi per i passiti (il Greco di Bianco e il Moscato di Saracena), siamo forti nei bianchi, sebbene con poca tradizione, in quanto la nostra viticoltura può godere di escursioni termiche e di altitudini che altri sud non hanno, siamo frequentati dai turisti del mare e la nostra cucina di pesce in abbinamento a vini più freschi è sempre più sostenuta da giovani chef e apprezzata. Ci hanno detto di non semplificare il concetto di Calabria e tutta la ricchezza che la caratterizza legandola al colore del vino. Capiamo e tifiamo per il peperoncino e la cipolla di Tropea ma il Rosso Calabria è una denominazione Igp e poteva succedere l’irreparabile. Peccato, perché il corposo lavoro sui social intestati a Rosso Calabria rimarrà in archivio con questo, con l’augurio che rimanga solo una parentesi e che il prossimo anno si possa chiamare  CALABRIA POTENTE.

    Giovanni Gagliardi

    PS: a mio parere dobbiamo dare seguito al lavoro e fare un incontro a breve: esistono decine di strumenti da attivare per continuare nel grande percorso di rinascita messo in campo negli ultimi anni dalle aziende e oggi anche con l’ausilio delle istituzioni. Perchè a riperdersi in un bicchier d’acqua ci vuole poco….

  • Il pranzo inedito con gli stellati calabresi

    Il pranzo inedito con gli stellati calabresi

    Un grande spettacolo in onore dell’eccellenza calabrese quello andato in scena all’evento di Aspettando Radici del Sud svoltosi presso Tenuta delle Grazie a Curinga.
    numeri dicono che la buona scelta per i tifosi di Roma

    All’anteprima itinerante del salone dedicato ai vini e ai vitgni autoctoni meridionali, in programma a Bari dal 7 al 13 giugno, per la prima volta gli chef stellati della regione si sono riuniti per celebrare la cultura enoica e gastronomica del sud. L’ensamble d’autore, che non ha precedenti, ha promosso una Calabria di alto profilo. Protagonisti: Luca Abbruzzino per il ristorante di Catanzaro Antonio Abbruzzino Alta Cucina Locale, Agostino Bilotta de L’Approdo della famiglia Lopreiato Greco di Vibo Marina, Caterina Ceraudo del ristorante Dattilo dell’azienda Ceraudo di Strongoli e Riccardo Sculli del Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Ionica. L’happening, organizzato da Vinocalabrese.it di Giovanni Gagliardi in partnership con i quattro ristoranti, ha visto sotto i riflettori anche le cantine regionali che parteciperanno all’intensa settimana pugliese.

     

    Applausi a scena aperta per i quattro chef che attraverso 9 portate (una entrée, tre antipasti, due primi, un secondo, un dolce e una gustosa selezione di piccola pasticceria) hanno raccontato a tavola la Calabria più buona declinando le migliori peculiarità dei territori di provenienza, puntando l’attenzione sulle identità e valorizzando i prodotti. Prima del pranzo nel giardino abbracciato da secolari uliveti, gli ospiti hanno potuto degustare i vini di ‘A Vita, Cataldo Calabretta, Scala Vigneti e Cantina, Tenuta del Conte di Cirò, Ferrocinto di Castrovillari, La Peschiera di San Lorenzo del Vallo, Casa Comerci di Badia di Nicotera, Barone GR Macrì di Locri, Ceraudo, insieme ai salumi artigianali di Ioppolo Salumi di San Giorgio Morgeto, ai formaggi di capra dell’azienda Santanna di Campora San Giovanni di Maria Procopio e Pasquale Pino, all’olio di Olearia San Giorgio della famiglia Fazari e alle produzioni (olio, marmellate e sott’oli) di Mariangela Costantino dell’Agriturismo Costantino di Maida.

     

    Il pranzo, che si è tenuto nella sala interna dell’antico casale, ha visto il tutto esaurito segno della grande attesa per questa prima ed esclusiva reunion degli stellati calabresi. L’entrée di Ceviche di dentice, bergamotto, lime e cipolla (di Caterina Ceraudo) ha aperto la lunga carrellata del menù. A seguire il tris di antipasti: Gambero, mandorla, ciliegia e pepe rosa (Luca Abruzzino); Ricciola in frisella di pomodoro e acciughe (Riccardo Sculli) e Duetto di triglia farcite con verdura e formaggio vaccino “Il Moro” e vellutata di arance e zenzero (Agostino Bilotta). Due i primi: Mezze maniche, spigola e le sue uova (Riccardo Sculli) e dei Saccottini ripieni di calamari in salsa di scalogno al limone, pomodorini confit e quenelle di ricotta di pecora al profumo di timo e maggiorana (Agostino Bilotta). Sapori di terra nel secondo con il Filetto di maiale con caramello di cipolle (Caterina Ceraudo). In chiusura il dessert Latte, camomilla e nespole (Luca Abbruzzino) e una selezione di piccola pasticceria.

     

    «Questa è la Calabria che vogliamo vedere» ha dichiarato a fine pasto tra gli applausi dei commensali Luca Abbruzzino a nome dei quattro colleghi stellati.. Soddisfatto ed entusiasta anche il patron di Radici del Sud, Nicola Campanile, che nel suo saluto al pubblico presente ha esaltato le qualità e le potenzialità di una terra «tutta da vivere e da gustare».

     

    Media partner dell’appuntamento: LucianoPignataro.it con il patrocinio di Cooking Soon, di Assapori e del Centro per la Valorizzazione dell’Agroalimentare Meridionale. Tra gli sponsor tecnici: Caffè Aiello e l’azienda Rotondo di Catanzaro Lido.

    LE FOTO DELL’EVENTO clicca qua
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  • Aspettando Radici in Calabria, un grande banco di assaggio

    Aspettando Radici in Calabria, un grande banco di assaggio

    Prima del pranzo con gli stellati calabresi ci sarà un momento di degustazione per appassionati e winelover che avranno la possibilità di incontrare direttamente i produttori e ascoltare dal vivo le storie aziendale e dei vini in degustazioni. Teatro di questa interessante degustazione sarà la splendida Tenuta della Grazie a Curinga (CZ) che dalle 11 aprirà le porte per accogliere  11 delle cantine calabresi del gruppo che parteciperanno a Radici del Sud 2016 più una ospite:

    Durante la degustazione sarà possibile fare un’esperienza sensoriale unica con i finger food che gli chef stellati Luca Abbruzzino, Agostino Bilotta, Caterina Ceraudo e Riccardo Sculli manderanno dalla cucina e ai prodotti delle aziende del food che hanno aderito al nostro evento:

    • Olearia San Giorgio di San Giorgio Morgeto tra le porta bandiera più accreditate della grande qualità olivicola calabrese, che ospiterà al suo banco
    • Ioppolo Salumi Artigianali di San Giorgio Morgeto, piccola grande realtà della famiglia di macellai Ioppolo dedicata alla produzione di salumi tipici calabresi
    • Formaggi Santanna di Campora San Giovanni di Maria Procopio e Pasquale Pino che trasformano in preziosi formaggi il latte della loro caprette felici
    • e Agriturismo Costantino di Maida, luogo di Mariangela Costantino dove trasforma i frutti della sua azienda in straordari prodotti: olio, marmellate e sottolio-

    Da non perdere, dunque

    30 Aprile

    IL PRANZO SOTTO LE STELLE

    I BANCHI DI ASSAGGIO DALLE 11.00 ALLE 13

    > Tenuta delle Grazie – Curinga

    > Kit degustazione € 10

    info a box@vinocalabrese.it

     

     
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  • Cirò: il nuovo consiglio

    Cirò: il nuovo consiglio

    Dopo mesi di empasse in seno al Consorzio del vino più rappresentativo della Calabria, quello di Cirò e Melissa, si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione. La seduta che ha chiamato a partecipare tutti i viticoltori, vinificatori e imbottigliatori iscritti si è svolta nelle sede consortile a Cirò Marina. La votazione dei candidati, secondo quanto previsto, ha riguardato le 3 categorie degli iscritti e il voto dei singoli elettori è stato espresso secondo questo criterio: 1 voto per ettaro di vigna per i viticoltori, 1 voto per ettolitro di vino per i vinificatori e 1 voto per ettolitro imbottigliato per gli imbottigliatori.  Ognuno degli elettori ha potuto esprimere le sue preferenze nella categoria in cui è iscritto così come si è potuto candidare nelle diverse categorie di appartenenza. Per questo motivo sono 42 i candidati ma i nomi da cui è stato eletto il consiglio sono solo 25.
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    I candidati per la sezione viticoltori sono stati 19

    1. Senatore Raffaele
    2. De Franco Francesco Maria
    3. Spataro Domenico
    4. Susanna Armando
    5. Siciliani Giuseppe
    6. Caparra Salvatore (1981)
    7. Ippolito Vincenzo
    8. Iuzzolini Pasquale
    9. Zito Pasquale
    10. Siciliani Giuseppe
    11. Porti Francesco
    12. Librandi Raffaele
    13. Calabretta Saverio
    14. Lonetti Gaetano
    15. Parrilla Maria
    16. Calabretta Cataldo
    17. Calabretta Francesco
    18. Scilanga Aldo
    19. Scilanga Vincenzo

    I candidati per la sezione vinificatori sono stati 12

    1. Lucà Raffaele
    2. Zito Valentino
    3. Iuzzolini Pasquale
    4. Garrubba Saverio
    5. Calabretta Saverio
    6. Senatore Raffaele
    7. Siciliani Giuseppe
    8. Lonetti Gaetano
    9. Librandi Paolo
    10. De Franco Francesco Maria
    11. Parrilla Maria
    12. Zito Francesco

    I candidati per la sezione imbottigliatori stati 11

    1. Ippolito Vincenzo
    2. Zito Valentino
    3. Senatore Raffaele
    4. Calabretta Saverio
    5. Iuzzolini Pasquale
    6. Calabretta Cataldo
    7. Parrilla Maria
    8. Siciliani Giuseppe
    9. Librandi Paolo
    10. Lonetti Gaetano
    11. Zito Francesco

     

    ECCO IL NUOVO CONSIGLIO

    Viticoltori

    • Raffaele Librandi
    • Francesco Porti
    • Domenico Spataro
    • Giuseppe Siciliani

    Vinificatori

    • Francesco Maria De Franco
    • Pasquale Iuzzolini
    • Paolo Librandi
    • Saverio Calabretta

    Imbottigliatori

    • Valentino Zito
    • Vincenzo Ippolito
    • Gaetano Lonetti

     
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  • Calabria Doc si, Calabria Doc no, parlano i produttori

    Calabria Doc si, Calabria Doc no, parlano i produttori

    Ha fatto parlare il mondo vitivinicolo calabrese la proposta, partita da Confagricoltura, sulla istituzione di una Doc Calabria a cui ha ribattuto con forza la Coldiretti. Oltre al mondo associativo agricolo nel dibattito che si è innescato dopo il Vinitaly sono intervenuti anche alcuni produttori. Per primi il presidente Salvatore Caparra e il vicepresidente Giuseppe Siciliani della Caparra & Siciliani,
    .Il meglio delle maglie calciole puoi trovare su Maglia4outlets.com. Personalizzale a prezzi Imbattibilistorica azienda cirotana che hanno fatto sapere, tramite una nota che l’azienda «si oppone a questo processo che a noi appare involutivo perché mentre le altre regioni valorizzano le diversità tra le DOC e le caratteristiche dei vitigni autoctoni, il presidente Statti tende ad omologarle». Addirittura Salvatore Caparra referente della sezione crotonese di Confagracoltura ha accusato il presidente regionale Alberto Statti «non è stata concordata con le sezioni vitivinicole provinciali». A ribadire le posizioni del mondo cirotano ha ribattuto Raffaele Senatore, presidente della casa vinicola omonima, che ha apertamente dichiarato che «istituire una Doc Calabria per tutti i vini della regione significa cancellare l’identità dei territori; sminuire il lavoro di chi, in questi anni, si è prodigato per la valorizzazione del terroir; penalizzare chi ha investito tempo e risorse per garantire quella qualità nella bottiglia ormai riconoscibile in tutto il mondo». Piuttosto ha segnalato la necessità di ragionare sulla possibile introduzione della Docg (denominazione d’origine controllata e garantita). Per il presidente dell’azienda dell’Unicorno le motivazioni del Presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, di «tutelare le diversità del modello agroalimentare del vino calabrese» è la scelta più saggia. Demetrio Stancati, presidente del Consorzio di tutela Terre di Cosenza Dop, che ha sottolineato la nacessità di lavorare alla costruzione condivisa del brand Calabria ha affermato come questa necessità debba tradursi «in una serie di nuove sinergie atte a convincere i consumatori che qui c’è un territorio di qualità tutto da scoprire, molto diversificato e con mille colori e mille sapori». Un brand commerciale non deve essere confuso con le Doc e Dop del vino che sono «espressione di determinati vitigni e di luoghi diversi tra loro per storia e per natura». La convinzione di Stancati è che la ricchezza di una regione sia data dalla grande varietà di prodotti fortemente legati al territorio. «Se volessimo dare una sola immagine alla vitivinicoltura calabrese – precisa – confonderemmo i  consumatori, ma soprattutto penalizzeremmo i produttori che in un singolo vitigno autoctono ed in un ben definito territorio hanno creduto ed investito. È come se la Toscana uniformasse Chianti, Morellino di Scansano e Brunello di Montalcino riversando tutto in un unico calderone». I produttori della provincia di Cosenza, dunque, ben si trovano allineati «con le posizioni già espresse dal consorzio di tutela della Doc Cirò e dalla Coldiretti» ricordando agli addetti ai lavori e non che esiste già una Indicazione Geografica Tipica (IGT) che abbraccia l’intera regione, nata per raggruppare tutti i vini prodotti con vitigni prevalentemente internazionali e quindi che prescindono da un legame prettamente territoriale. Anche Luigi Nola, della Ferrocinto, è intervenuto nel dibattito evidenziando la necessità per il mondo vitivinicolo calabrese di «proseguire nel cammino di ricerca, innovazione e qualità costruendo al contempo una rete regionale che ci veda insieme protagonisti». La proposta avanzata da Alberto Statti di Confagricoltura regionale per l’istituzione della Doc Calabria prende spunto dall’esperienza siciliana che sta ottenendo importanti risultati. Su ciò «non servono levate di scudi, opposizioni categoriche e polemiche sui giornali» ma la «cosa più adeguata sarebbe quella di discuterne tra noi, di guardarci in faccia e ragionare su quali siano i passi più corretti da fare. Sul vino calabrese – aggiunge Nola – c’è attenzione, il settore ha enormi potenzialità di cui anche la Regione si è finalmente resa conto iniziando a costruire una strategia di sostegno e valorizzazione unitaria; sono segnali che non dobbiamo svilire alimentando inutili polemiche». L’invito è quello di approfondire «tutte le proposte» e ragionare assieme «perché se c’è una cosa che dovrebbe essere chiara a tutti è che dal futuro delle singole aziende e dalla loro capacità di produzione e commercializzazione dipende quota parte il futuro dei singoli territori, del sistema economico regionale, dei livelli occupazionali che possiamo garantire». Il responsabile di Cantine Ferrocinto invita ad una «riflessione matura per cogliere, cosi come accade nei nostri vigneti, tutti quei segnali e quegli elementi che consentono di avere frutti positivi; certo è che non possiamo stare fermi, né tantomeno possiamo cullarci sui risultati ottenuti».

    Vincenzo Alvaro – alvaro@vinocalabrese.it

    Foto archivio Vinocalabrese.it, Montesanto Sas, Newsandcom.it

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  • Coldiretti rilancia e chiede la Docg per il Cirò

    Coldiretti rilancia e chiede la Docg per il Cirò

    Molinaro: una proposta che arricchirebbe il prestigio del vino calabrese. A chi vuole fare polemica consigliamo vivamente un “vino da meditazione”

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    Coldiretti rilancia proprio facendo leva sul bel momento promozionale del vino calabrese che senza dubbio ha accresciuto rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale ed internazionale. “Il territorio del Cirotano – propone Molinaro –  è ormai maturo per avere una DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) del vino.  Sarebbe una gemma importante che arricchirebbe il nostro patrimonio enologico e il prestigio del nostro vino e che ci permetterebbe di alzare l’asticella della qualità. Oggi in Italia  -aggiunge Molinaro – ci sono 74 vini DOCG  e sono cinque regioni che non hanno questo marchio prestigioso di identificazione. La DOCG può essere attribuita  ai vini già DOC da almeno dieci anni  e la prerogativa del  riconoscimento spetta all’Unione Europea. Siamo convinti – prosegue – che questo sia un percorso da iniziare perché abbiamo vini di pregio con notevoli caratteristiche  qualitative che combaciano perfettamente con fattori umani e storici  ampiamente dimostrabili per il territorio di Cirò. Per quanto riguarda la polemica – conclude Molinaro –  a Coldiretti non interessa rinfocolarla bensì consigliamo vivamente un “vino da meditazione”.

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