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  • “Signori del Vino” in Calabria, sabato 20 febbraio su Rai2

    “Signori del Vino” in Calabria, sabato 20 febbraio su Rai2

    Il programma “Signori del vino” di Raidue sabato 20 febbraio farà tappa in Calabria.
    Signore del vino della puntata sarà uno degli interpreti piu importanti di questo territorio: Nicodemo Librandi, un matematico viticultore che ha portato il Cirò nelle piazze internazionali. Poi verranno sentiti altri produttori: Maria Paola Marini, Raffaele Senatore, Danilo Lavorata e Luigi Viola.

    Il filosofo Tullio Gregory ci parlerà degli abbinamenti cibo- vino. Marco Simonit ci guiderà alla scoperta dei vitigni locali. Ma si parlerá anche dell’importanza delle cooperative sociali nel rilancio di questo settore con Giovanni Pensabene della Cooperativa Terre Grecaniche.
    Questa puntata in Calabria è inserita nel secondo ciclo della trasmissione i “Signori del vino”, in onda ogni sabato alle 18,05 su Raidue. È un programma che racconta, gli uomini e le donne del vino che con la loro intelligenza e fatica hanno valorizzato e reso protagonisti i loro territori nel panorama enologico italiano ed internazionale. Un settore che rappresenta una risorsa economica, culturale e turistica per il nostro Paese.
    Gli ideatori e conduttori del programma Marcello Masi e Rocco Tolfa hanno voluto raccontare cosa c’è dietro un bicchiere di vino. Le passioni, le fatiche, i territori che rendono i vini italiani unici e di grande successo nel mondo.

    (fonte https://www.facebook.com/notes/signori-del-vino/signori-del-vino-in-calabria/956256297798339)

  • Il Greco marker identitario del territorio

    Il Greco marker identitario del territorio

    C’è un territorio ricco di storia, cultura, buona terra e prodotti d’eccellenza. L’area grecanica vanta tipicità agroalimentari irripetibili in altri contesti internazionali, vero fiore all’occhiello che può diventare insieme al patrimonio immateriale e artistico il grande attrattore turistico per produrre sviluppo e rilanciare il turismo.

    Il Greco di Bianco, eccellenza vitivinicola può divenire il fattore identitario determinante per riconoscere un areale, quello che si sviluppa tra Gerace, Bianco e Bivongi che ha non solo grandi capacità produttive ma enormi potenzialità di accoglienza esperienziale.

    L’occasione per discutere di una filiera integrata e di rilancio del territorio è stata offerta dal convegno “Il Greco. Da un grande vitigno un grande passito”, organizzato presso il Museo Civico di Gerace dall’Ats Enotria Tellus, attraverso un partenariato che, in seno al Polo di Innovazione delle Filiere agroalimentari di qualità “Agrifoodnet della Calabria, è stato il soggetto attuatore di un progetto di valorizzazione dei passiti della Calabria e dei vini a denominazione controllata di Bivongi. Un momento per fare il punto sul Polo, la rete costruita da un numero importante d’imprenditori e dall’Università degli studi di Reggio Calabria – Dipartimento di Agraria – che, in questa occasione, hanno approfondito le qualità e le potenzialità del vitigno simbolo del territorio.

    Hanno aperto i lavori, coordinati dal giornalista enogastronomico Massimo Tigani Sava in una sala gremita in cui erano presenti i produttori di vino, il Sindaco di Gerace e Giuseppe Varacalli il quale ha ribadito, nel suo saluto istituzionale, la necessità del territorio di «fare rete su progetti di marketing territoriale», concetto riportato anche dal rettore dell’UniRc, Pasquale Catanoso, che ha focalizzato sull’urgenza di «approfondire un brand territoriale» e che possa essere «appetibile» sia sul mercato nazionale che internazionale. In questo il ruolo di Agrifoodnet, come avvenuto per la ricerca sul Greco, è strategico essendo il Polo, nei fatti, lo strumento che consente di dare concretamente vita alla «sinergia tra Università e impresa perché ne giovi la collettività». D’accordo anche il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, il quale ha posto l’accento sulle «intelligenze che devono mettersi insieme» anche per realizzare occasioni di sviluppo che possono alleviare il problema della disoccupazione.

    Della strada già intrapresa nell’ottica di «sintesi tra le aziende private della locride» ha parlato Francesco Macrì, dell’omonima azienda e capofila del Progetto Enotria Tellus nonchè delegato del Polo di Innovazione, che ha ricordato i primi passi mossi all’epoca del Vescovo Monsignor Bregantini. «C’è bisogno di lavorare di più insieme e collaborare» per soddisfare il «bisogno di crescere dal punto di vista economico» – ha detto Macrì – e «credere in un modo diverso di fare agricoltura per migliorare il territorio». Verso questa rotta si è mossa l’azione di partenariato con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Reggio Calabria che – ha evidenziato l’amministratore di Agrifoodnet, Marcello Zimbone – ha permesso di portare ad Expo «in prima fila le aziende». Impegno che il direttore del dipartimento universitario reggino, Giuseppe Zimbalatti, ha sottolineato illustrando i dati dell’ «enologia eroica» calabrese performante con incrementi dell’ordine del 5% di export sulla produzione totale e un’«impennata di gradimento» anche grazie alla «biodiversità presente che permette di produrre vini diversissimi tra di loro».

    Il Progetto Enotria Tellus e, in particolare, la ricerca sul passito da uve Greco Bianco sono stati approfonditi da Mariateresa Russo dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e Delegato Ricerca&Sviluppo di Agrifoodnet la quale ha concentrato lo speech sulle peculiarità del passito ottenuto dal vitigno Greco Bianco evidenziando quanto la ricerca abbia riguardato sia gli aspetti legati alle tecnologie di trasformazione che lo studio dei marker di autenticità, una sorta «impronta digitale» di questi «vini di grande potenzialità», con l’obiettivo di autenticare i prodotti la cui alta qualità è strettamente connessa al territorio di provenienza e di «contrastare il dilagante fenomeno della contraffazione agroalimentare». La Russo ha parlato dell’innovazione tecnologica nell’analisi della qualità dei prodotti alimentari che il suo gruppo di ricerca sta sviluppando in seno al dipartimento di Agraria ed ha presentato in anteprima lo studio prototipale di un robot sensoriale denominato “Ciccio”, equipaggiato con sensori olfattivi, gustativi e ottici, attualmente in fase di sperimentazione che servirà come strumento rapido ed economico di supporto alla valutazione della qualità organolettica e igienico-sanitaria di bevande e alimenti. Il collega Rocco Zappia è intervenuto sui risultati della ricerca condotta sul patrimonio viticolo della locride attraverso la caratterizzazione genetica, strumento d’elezione per identificare le varietà di questa importante «biodiversità che va raccolta e studiata» per puntare, sempre più, sulla «peculiarità del territorio».

    Dati e tratti identificativi di un territorio che hanno permesso di dire a Roberto Menegoni, agronomo trentino delle cantine Vivallis, che la «culla della enologia è qui» in un territorio dal «patrimonio ricchissimo» dove il «vino è unito alla cultura» e dal «potenziale produttivo unico. Quello che in Francia viene definito “terroir” qui è estremamente presente con un legame intimo tra il suolo, il clima ed i viticoltori». «Ogg il consumatore cerca l’identità di un vino, la sua storia ed il legame con il territorio, ciò che il mercato chiama l’elemento culturale – ha spiegato Gennaro Convertini, presidente della Fondazione Italiana Sommelier – che deve diventare da patrimonio identitario a patrimonio collettivo difeso da tutti». Giacomo Giovinazzo, Dirigente del settore valorizzazione e promozione delle produzioni e filiere agricole della Regione Calabria, ha concluso puntualizzando che «l’agroalimentare è il marcatore identitario» della Calabria con la sua «ricchezza e biodiversità» che deve diventare il patrimonio di chi opera in un territorio. A questo va associata la «costruzione di un’offerta turistica onnicomprensiva per la quale la Regione Calabria ha messo in campo risorse e strumenti sia, con il Psr che attraverso i bandi Ocm per aggregare e distrettualizzare. Il futuro – ha concluso – si gioca sulla aree interne con un percorso rinnovato che permetta di proiettarci nel futuro». Al convegno è seguita con una degustazione di vini del territorio ed il sabrage del “Centocamere”, lo champagne metodo classico dell’Azienda Barone Macrì.

    All’evento hanno preso parte Claudio Saporito in rappresentanza del Comune di Bianco e i produttori delle aziende Santino Lucà, Baccellieri, Maisano, Moscatello, Umberto Ceratti, Tenuta Dioscuri e Viglianti che operano nel territorio della Dop Greco di Bianco.

  • Calabria Master Wine, il vino calabrese in 3 serate

    Calabria Master Wine, il vino calabrese in 3 serate

    40 locali aderenti al progetto, più di trenta produttori di vino protagonisti, oltre duecento serate di approfondimento, per un totale di seicento appassionati coinvolti.
    Sono questi i numeri di “Calabria Master Wine”, il breve corso per la conoscenza dei vini calabresi, ideato e condotto da Fondazione Italiana Sommelier Calabria, che prenderà il via nei prossimi giorni in tutta la nostra regione.

    Partiti dalla convinzione che una solida cultura del vino poggia le basi sulla conoscenza prioritaria del proprio territorio e che il miglior modo per coinvolgere gli appassionati sia proprio quello di entrare nei luoghi di consumo, gli esperti di Fondazione terranno il mini corso direttamente nei locali aderenti al progetto.
    Dal 15 febbraio al 15 aprile prossimi, infatti, sarà possibile partecipare a uno dei tanti percorsi di conoscenza del vino calabrese disseminati su tutta la regione, scegliendo semplicemente il locale più vicino a casa propria. Dal Pollino all’Aspromonte, dallo Ionio al Tirreno, sono state decine tra enoteche, ristoranti e wine bar ad aver aperto le proprie porte per ospitare questa interessante iniziativa di approfondimento.

    Il mini corso è articolato in tre incontri e una visita in cantina, per conoscere la realtà vitivinicola calabrese zona per zona e avvicinarsi alla tecnica di degustazione del vino.
    Si comincia con una denominazione storica, quale “Cirò”, i suoi stili produttivi e il cambiamento del disciplinare, per poi passare alla nuova realtà di “Terre di Cosenza” e delle sue sottozone. L’attenzione sarà puntata anche sui vini di Lamezia Terme e Reggio Calabria, oltre che sugli spumanti e i passiti calabresi, dal Greco di Bianco al Moscato di Saracena.
    Ogni appuntamento si conclude con la degustazione di tre vini a tema, scelti da una ricca e curata carta dei vini calabresi.
    A chiusura del corso è prevista la visita a un’azienda vitivinicola della zona, per conoscere da vicino i produttori e degustare il vino direttamente nel luogo in cui nasce.

    Per scoprire “perché il vino calabrese è buono”, partecipare al Calabria Master Wine e avere informazioni sull’iniziativa, si può contattare Fondazione Italiana Sommelier Calabria all’indirizzo info@fondazionesommeliercalabria.it oppure rivolgersi direttamente ai locali che ospitano l’evento.

  • Riconoscimento ufficiale per il Consorzio del Terre di Cosenza

    Riconoscimento ufficiale per il Consorzio del Terre di Cosenza

    E’ arrivato il riconoscimento tanto atteso: la Gazzetta Ufficiale n 33 del 10 febbraio 2016 sancisce ufficialmente al Consorzio di tutela dei vini Terre di Cosenza DOP, in Cosenza l’incarico a svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi di cui all’articolo 17, comma 1 e 4, del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61, per la DOC «Terre di Cosenza».

    I complimenti dello staff di Vinocalabrese.it ai produttori e al consiglio di amministrazione della giovane denominazione calabrese.

  • Il Greco, da un grande vitigno un grande passito

    Il Greco, da un grande vitigno un grande passito

    La sua origine è intrisa di leggenda e si perde nelle pagine della storia ellenica. Si dice che sia uno dei più antichi vitigni italiani arrivati con i coloni greci e le sue produzioni affiorano anche negli scritti di alcuni autori della letteratura classica.

    Il Greco Bianco, uno tra i vitigni autoctoni dalle grandi potenzialità di sviluppo, è oggi posto al centro di un percorso d’innovazione e valorizzazione focalizzato sui vini e passiti da esso ottenuti.

    A dare corpo a questo percorso, nel solco dell’ossimoro: Tradizione ed innovazione, che connota la filosofia operativa del Polo di Innovazione delle Filiere agroalimentari di qualità “Agrifoodnet della Calabria – strumento strategico  di aggregazione di imprese innovative o volte all’innovazione e catalizzatore in grado di guidare gli investimenti su un territorio che oggi più che mai deve puntare ad una economiaKnowledge Based – è stato uno dei progetti dell’Agenda Strategica denominato Enotria Tellus che ha visto tra i partner privati le aziende Barone Macrì e le Cantine Enopolis di Bivongi, con il coordinamento scientifico delDipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Reggio Calabria.

    L’evento “Il Greco. Da un grande vitigno un grande passito”, in programma martedì 16 febbraio a Gerace, al Museo Civico, è l’occasione per focalizzare l’attenzione attorno all’areale produttivo del vitigno storico e fare il punto sulla ricerca condotta dal partenariato.

    A valle del saluto delle autorità invitate che interverranno, toccherà a Francesco Macrì – dell’omonima azienda e capofila del Progetto Enotria Tellus nonchè delegato del Polo di Innovazione – introdurre i lavori che vedranno la partecipazione dell’amministratore di Agrifoodnet, Marcello Zimbone, il quale focalizzerà l’intervento sul ruolo del Polo nel contesto delle strategie di sviluppo dell’agroalimentare di qualità  della Calabria e di Giuseppe Zimbalatti direttore del Dipartimento di Agraria, socio aggregato del Polo, che illustrerà, il ruolo dell’organismo di ricerca nel supporto e nella valorizzazione delle produzioni di qualità della regione.

    Il Progetto Enotria Tellus e, in particolare, la ricerca sul passito da uve Greco Bianco saranno illustrati daMariateresa Russo dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e Delegato Ricerca&Sviluppo di Agrifoodnet e dal collega Rocco Zappia che focalizzerà il suo intervento sui risultati della ricerca condotta sull’interessante patrimonio viticolo della locride.

    Quale sia la nuova rotta del vino calabrese, ormai sempre più all’attenzione della stampa specializzata e del mercato, lo racconterà Gennaro Convertini, presidente della Fondazione Italiana Sommelier, al quale darà manforteRoberto Menegoni, agronomo trentino delle cantine Vivallis, invitato a raccontare la sua esperienza sul campo rispetto al potenziale produttivo dell’area.

    La Regione Calabria, da parte sua, ha da tempo puntato l’attenzione sui vitigni autoctoni e sulla produzione dei terroirproponendo strategie di sviluppo ad hoc che verranno esplicitate da Giacomo Giovinazzo, Dirigente del settore valorizzazione e promozione delle produzioni e filiere agricole della Regione Calabria.

    Il parterre di ospiti sarà moderato dal giornalista specializzatoMassimo Tigani Sava, direttore responsabile di Local Genius.

    L’evento, che si inserisce nel piano della comunicazione del Polo di Innovazione finalizzato alla divulgazione dei risultati dei progetti dell’Agenda strategica, è supportato dal POR Calabria 2007-2013.

    Gli esperti della Fondazione Italiana Sommelier – Sezione Calabria condurranno gli intervenuti nella degustazione di una selezione di vini del territorio.

    In occasione dell’evento è stato attivato un Servizio Filatelico Temporaneo con Annullo Speciale riportante il logo del Polo di innovazione ed i riferimenti della manifestazione.

    L’annullo filatelico speciale sarà apposto sulle cartoline delle evento, sulle brochure e i manifesti fornendo così agli stessi un grande valore aggiunto filatelico.

    E’ un’operazione di grande prestigio poiché tale intervento viene dedicato soltanto alle manifestazioni di particolare rilevanza storico-culturale e vedrà, pertanto, la presenza di Poste Italiane con uno specifico “stand filatelico” nei momenti salienti della manifestazione.

  • Vinitaly 2016, Calabria unita

    Vinitaly 2016, Calabria unita

    Chiusa la manifestazione d’interesse per lo stand regionale al prossimo Vinitaly che quest’anno celebra il suo 50esimo anno di vita.

    56 le aziende che hanno aderito alla chiamata del Dipartimento Agricoltura dell’ente regionale e altre 3 o 4 si sono spostate nel padiglione 12 per stare accanto ai colleghi corregionali.

    Contando anche la presenza dei due consorzi di tutela (ormai quasi certi) Cirò – Melissa e Terre di Cosenza che saranno presenti con un banco di degustazione per rappresentare anche le aziende che hanno lo stand al di fuori dell’area regionale, il patrimonio vinicolo sarà ben rappresentato al prossimo evento veronese.

    Un grande passo e un’occasione importante per fare sistema e per raccontare il nuovo corso intrapreso dagli attori privati e pubblici di questo comparto.

    Sono in cantiere già da qualche settimana la progettazione delle iniziative che animeranno lo spazio e presto ve ne daremo notizia. Rimanete connessi

  • Torna Radici del Sud. Aperte le iscrizioni

    Torna Radici del Sud. Aperte le iscrizioni

    Aperte le iscrizioni all’XI Salone del Vino da Vitigno Autoctono Meridionale.

    La prossima edizione di Radici del Sud in programma dal 7 al 13 giugno 2016, presenterà alcune interessanti novità in virtù delle quali possa risultare ancora più efficace ed immediato veicolare agli specialisti del settore un’approfondita conoscenza del mondo dell’autoctono meridionale e quindi ottimizzare la valenza degli scambi commerciali tra le parti.

    La composizione delle giurie chiamate a valutare i vini in concorso varierà in modo sostanziale rispetto al passato: anziché essere divisi in gruppi distinti, quello estero e quello nazionale, al prossimo Salone del Vino i giornalisti degusteranno i vari campioni in concorso nell’ambito delle stessa giuria mentre a comporre l’altra sarà la compagine dei compratori e degli importatori, in entrambi i casi pertanto i gruppi saranno formati da membri sia esteri che italiani. Questo nuovo assetto delle giurie consentirà una lettura più immediata dei risultati del concorso: da una parte avremo il giudizio di chi tiene conto delle tendenze di mercato e vede con occhio di riguardo l’appeal esercitato dal vino in funzione delle richieste commerciali e dall’altra la valutazione più disinteressata dei giornalisti di tutto il mondo che potranno confrontarsi nel merito ciascuno delle proprie sensazioni.

    Per la prima volta il Salone del Vino aprirà agli spumanti del Sud Italia; comunque ottenuti da uve autoctone con metodo charmat o classico e suddivisi in bianchi, rosè e rossi, arricchiranno la già entusiasmante selezione dei vini di Radici del Sud.

    E come sempre gli addetti ai lavori interessati a seguire l’evoluzione del vino da vitigno autoctono del Meridione d’Italia interverranno da ogni parte del mondo. A Radici del Sud i più affermati giornalisti e eno-operatori sono attesi quest’anno da Austria, Germania, Svizzera, Irlanda, Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Olanda, USA, Canada, Kazakhstan, India, Polonia e Brasile. Per garantire la massima efficienza nell’approntare ogni attività prevista alla prossima e undicesima edizione di Radici del Sud si richiede che le iscrizioni pervengano entro e non oltre il 10 aprile 2016.

    www.radicidelsud.it

    info@radicidelsud.it

    modulo di partecipazione

    regolamento XI edizione

  • Il vino calabrese fa bene all’umore

    Il vino calabrese fa bene all’umore

    “Un bicchiere al giorno toglie il medico di torno” si diceva un tempo del vino. Oggi si potrebbe dire che un bicchier di vino rosso, in particolare se di monovitigno calabrese, scaccia via la tristezza e riporta il buonumore. Lo evidenzia uno studio condotto dall’equipe del Prof. Stefano Alcaro del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Laboratorio di Chimica Farmaceutica che ha focalizzato l’attenzione su questo effetto biologico, in particolare ad opera di un componente meno conosciuto rispetto ad altri polifenoli, chiamatocampferolo.

    Il vino rosso, è risaputo, è una straordinaria risorsa di sostanze bioattive di grande interesse in campo nutraceutico. Al suo interno sono contenuti classici componenti, come il resveratrolo ed altri antiossidanti, e sostanze riconducibili a semplici polifenoli come la quercetina, che possono, forse, fare qualcosa in più di quanto già noto. Riescono, si è scoperto, a modulare l’azione di enzimi essenziali per l’umore e il senso di benessere dell’organismo, che controllano il metabolismo di alcuni neurotrasmettitori che, nel sistema nervoso centrale, presiedono sulle nostre emozioni.

    Nell’organismo, in pratica, la dopamina e ancor più la serotonina sono tra quelli che, subito dopo aver agito, vengono inattivati da un enzima chiamato MAO-A.  Quest’ultimo, se inibito, porta ad un loro aumento temporaneo, con evidente senso di maggior benessere e buon umore. Nello studio dell’Università di Catanzaro si è focalizzata l’attenzione su campferolo attraverso alcune analisi approfondite condotte sul vino Magliocco di Giuseppe Calabrese di Saracena, sul Gaglioppo dell’azienda ‘A Vita di Cirò ed il Nerello dell’azienda Tramontana di Reggio Calabria.

    I risultati dei ricercatori hanno evidenziato un contenuto significativo di tale componente che potrebbe giustificare, almeno in parte, l’effetto benefico sul buon umore, in quanto capace di modulare la degradazione dei principali neurotrasmettitori coinvolti. Questo studio, pubblicato da pochi giorni su una delle riviste americane di riferimento del settore, è solo il primo di tanti altri che potrebbero condotti.

    Nei vini vi sono, oltre all’etanolo, la quercetina, il campferolo e altri polifenoli, centinaia di componenti non sempre investigati in maniera scientificamente approfondita, soprattutto su quelli prodotti in Calabria. Questo primo esperimento si spera possa stimolare l’interazione tra i produttori, gli enti locali e i gruppi di ricerca che operano in Calabria per estendere con altre investigazioni gli studi sulle proprietà nutraceutiche

    (fonte Vinocalabrese.it)

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  • Il Cirò, un seminario da Porthos a Roma

    Il Cirò, un seminario da Porthos a Roma

    A Roma un importante approfondimento dedicato al Gaglioppo e al Cirò targato Porthos. Matteo Gallello ha messo insieme contenuti, vini e produttori per un grande evento di studio del vino e del vitigno simbolo della produzione calabrese.

    2 appuntamenti il 10 e il 16 febbraio 2016

    Durante il primo incontro saranno con noi Davide De Santis (agronomo dell’azienda Librandi) e Sergio Arcuri.

    Nella seconda serata, il 16 febbraio, Francesco De Franco e Cataldo Calabretta.

    Il prezzo del seminario è 100 euro e comprende almeno sette vini per ogni incontro e l’assaggio delle specialità di Gabriele Bonci, La Tradizione e Pomarius, oltre ad alcune sorprese gastronomiche calabresi.

    Per informazioni e prenotazioni:

    Chiara Guarino – chiara@porthos.it

    Sede di Porthos – tel. 06 5327 4350