Stappare una bottiglia di trenta o quarant’anni fa è un tuffo nel passato: un rosso invecchiato è un viaggio a ritroso nel tempo che racconta la storia e le evoluzioni del territorio. Ed oggi, intorno ai vini da invecchiamento sta crescendo sempre maggiore interesse da parte degli estimatori. Per questo al Palizzi e al Savuto “Terre di Cosenza” ha voluto dedicare un momento importante all’interno dello stand del Consorzio, padiglione 7B del Vinitaly, la grande rassegna internazionale dedicata al vino italiano che si svolge a Verona fino al 10 aprile.
A discutere dei due pregiati vini Giampaolo Gravina, giornalista dell’Espresso e Rosario Privitera, assaggiatore Onav.
Gli ospiti hanno assaggiato il Savuto della stessa annata – il 1974 – che degustò Mario Soldati durante il suo viaggio in Calabria dal quale poi nacque il libro “Vino al vino”. Del Savuto Soldati scrisse: «è il vino più celebrato della provincia di Cosenza, e sta a Cosenza come il Barolo sta a Cuneo».
Il Savuto e il Palizzi sono due vini prodotti con una grande varietà di uve, alcune sconosciute, ma preesistenti sul territorio da centinaia di anni. Questa varietà consente di tenere alta la qualità di un prodotto che si mantiene nel tempo, senza perdere di carattere.
Intanto allo stand “Terre di Cosenza”, promosso dalla Camera di Commercio, che anche per la quarantasettesima edizione del Vinitaly ha voluto allestire uno spazio espositivo unico e “dedicato”, le ventuno cantine ospiti stanno presentando il meglio della produzione vinicola calabrese a buyer esteri e opinion leader europei, giapponesi, canadesi e russi.
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