Si è svolta qualche giorno fa a Reggio Calabria, in Camera di Commercio, una partecipata riunione per mettere a tema il rapporto tra le aziende del comparto vitivinicolo della provincia metropolitana calabrese. All’incontro, promosso dal presidente dell’ente Ninni Tramontana, hanno partecipato le diverse anime del vino reggino, del semicerchio ideale che va dalla Piana di Gioia Tauro fino alla Locride. Insieme hanno convenuto di iniziare un percorso comune che porti in tempi rapidi alla costruzione di un Consorzio di Tutela delle denominazioni del territorio: 2 doc (Bianco e Bivongi) e 6 igt (Scilla, Pellaro, Arghillà, Costa Viola, Palizzi e Locride).
La prima tappa sarà quella di verificare la disponibilità dei singoli operatori di unirsi sotto un’unica insegna consortile, in seguito si verificherà, dopo un’attenta analisi di tutti i fattori, la proposta emersa già durante l’incontro, di lavorare su una nuova denominazione del territorio.
Dal 5 febbraio quando il progetto fu lanciato (ne abbiamo parlato qua) oggi si scrive una nuova tappa del processo di collaborazione dei produttori di vino del territorio.