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Il Consorzio del Cirò si sconfessa da solo

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Il Consorzio del Cirò si sconfessa da solo

Abbiamo visto il video promozionale confezionato dal Consorzio di Tutela della Doc Cirò e Melissa e pubblicato l’8 aprile 2010, in piena bagarre, su canale del Consorzio suYouTube

 

Ad un certo punto Riccardo Cotarella, parlando del vitigno e di come sia espressione di territorio e popolo che lo abita afferma (al minuto 3,14): Il gaglioppo “è un vitigno sicuramente tra i più difficili da interpretare, perchè alla base ha un carattere che è espressamente mediterraneo e anche espressione del carattere del suo popolo, cioè ha questa forza tannica che lo contraddistingue, avvolte è esuberante al punto che si fa sentire in maniera prepotente specialmente alla degustazione, specialmente nel lato gustativo. Ma questo è il gaglioppo e noi non non dobbiamo, non vogliamo e non possiamo assolutamente gestire, ammorbidire e far sì che non esprima questa caratteristica primaria che sono i tannini di questo vitigno; a fianco di questo un’altra caratteristica che lo distingue da altri vitigni, anche del sud, è la sua eleganza nel colore e quando parlo di eleganza intendo dire una povertà del patrimonio cromatico che lo rende avvicinabile a grandi vitigni: il pinot nero, per esempio, o il nerello mascalese, dove c’è grande tannino ma poco colore. La questione del poco colore, in passato, è stato scambiato per un difetto, ma è stato un errore GRAVISSIMO, perchè il colore è uno degli elementi di un vitigno non è l’elemento del vitigno. Anzi laddove il colore non è così eccessivo, è più facile distinguerlo e identificarlo con il suo vitigno di origine. E’ un vitigno che si presta in maniera prepotente all’invecchiamento, proprio per la sua ricchezza tannica. Vini giovani rossi ne è pieno il mondo e vini che possono invecchiare, se togliamo qualcosa in Francia per il resto l’Italia ha il suo patrimonio più ricco specialmente al sud. Quindi è un vino da invecchiamento, è un vino che chiede legno ma non in modo invasivo…”.

 

Il consorzio nel suo video ufficiale dice, per bocca di Cotarella, le stesse cose che chiedono i produttori che hanno fatto ricorso… Ci auguriamo che rivedano il video.

 

 

 

 

 

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